Società
Fake News: la verità dietro l’inganno che può cambiare il mondo!
Le fake news non sono solo bugie, sono vere e proprie armi psicologiche che distorcono la realtà. Scopri come manipolano la nostra percezione e perché dovremmo smettere di condividerle senza pensare.
Le fake news non sono solo storie false, ma vere e proprie manipolazioni della realtà. Storie inventate con il solo scopo di confondere, influenzare l’opinione pubblica e, peggio ancora, minare la fiducia nelle fonti d’informazione. In un mondo in cui i social media e le piattaforme online sono la fonte principale di notizie, la disinformazione è più pericolosa che mai.
L’inganno che si traveste da verità
Secondo esperti di comunicazione e psicologia, il fenomeno delle fake news è tutt’altro che casuale. “Le notizie false sono progettate per sfruttare le nostre emozioni e pregiudizi”, afferma il professore Marco Lazzari, esperto in psicologia cognitiva. “Le persone tendono ad accettare e diffondere informazioni che confermano le loro convinzioni preesistenti, senza mai metterle in discussione. E proprio su questo si basano le fake news”.
Le notizie inventate sono spesso costruite in modo da apparire plausibili, mescolando fatti veri con dati manipolati o citazioni fuori contesto. L’obiettivo? Farci credere che ciò che leggiamo sia vero, anche quando non lo è. Un esempio classico è l’uso di studi scientifici parziali o fuori contesto, che vengono selezionati per sostenere una tesi ingannevole. Ma come si diffonde tutto questo?
Social media: il veicolo perfetto per la disinformazione
Facebook, Twitter, TikTok. Le piattaforme social sono diventate le autostrade delle fake news. Gli algoritmi che governano questi social media favoriscono contenuti che generano maggiore interazione, anche se si tratta di storie false. “Quando una notizia emotivamente carica trova spazio su un social, essa genera discussione e viene amplificata”, spiega Lazzari. “Questo meccanismo rende le fake news particolarmente pericolose: vengono condivise senza pensare e, spesso, senza alcuna verifica”.
I social sfruttano una psicologia ben precisa: ci vogliono coinvolgere, emozionare, farci sentire parte di un gruppo che condivide la stessa opinione. E proprio in questo gioco di emozioni e pregiudizi, le fake news trovano terreno fertile. Chi non ha mai visto una notizia che, pur non essendo vera, sembrava perfettamente in linea con le proprie convinzioni politiche, sociali o religiose?
L’effetto delle fake news sulla nostra percezione della realtà
Accettare notizie false ha un effetto molto profondo sulla nostra percezione della realtà. Studi scientifici hanno dimostrato che le fake news non solo distorcono il nostro giudizio, ma possono addirittura influenzare il nostro comportamento. Quando leggiamo qualcosa che ci preoccupa o che ci fa arrabbiare, siamo più inclini a credere che sia vero, anche se non lo è. “Le fake news sfruttano la nostra emotività, il nostro bisogno di sentirci parte di qualcosa, il nostro desiderio di avere una visione semplice e netta del mondo”, dice la psicologa Anna Ferrero.
Questo tipo di disinformazione può portare a decisioni sbagliate, diffidenza e divisione. Le persone tendono a credere di più alle notizie che rafforzano le loro convinzioni, e meno a quelle che le sfidano. Questo fenomeno, chiamato “bias di conferma”, è una delle ragioni per cui le fake news si diffondono così rapidamente e senza controllo.
Come difenderci? La verità è l’arma più potente
La battaglia contro le fake news parte da una sola regola fondamentale: il controllo delle informazioni. Ogni volta che leggiamo una notizia, è essenziale fermarsi a riflettere prima di reagire o, peggio, di condividerla. Verificare le fonti, cercare conferme da più punti di vista e leggere in modo critico sono azioni necessarie per smascherare il falso. Come afferma il giornalista Marco Rinaldi: “Non possiamo permetterci di vivere in un mondo dove la verità è messa in discussione ogni giorno. È il nostro compito come cittadini responsabili difendere la verità e promuovere un’informazione corretta”.
Inoltre, è fondamentale che ognuno di noi prenda coscienza della propria vulnerabilità a questi meccanismi psicologici. “Essere consapevoli di come i social media manipolano le nostre emozioni è il primo passo per smettere di essere vittime di disinformazione”, conclude Ferrero. Solo con un sano scetticismo e un continuo impegno nella ricerca della verità potremo evitare che le fake news abbiano il potere di alterare la nostra realtà.
Conclusione: non cedere alla tentazione delle fake news
Le fake news sono un pacco vero e proprio. Un pacco che, se aperto senza attenzione, può scatenare confusione, paura e divisione. I social media sono diventati il terreno di gioco ideale per queste falsità, ma il nostro impegno nel cercare la verità è il miglior antidoto. Non abbiate paura di mettere in discussione ciò che leggete, di verificarlo e di rifiutare le informazioni che non hanno una base solida. In un mondo dove la verità è sempre più fragile, solo chi si arma di conoscenza e scetticismo può restare al sicuro.
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Società
Squillo e truffe: perché ci chiamano da numeri strani e come possiamo difenderci
Le telefonate indesiderate sono all’ordine del giorno. Ma perché i truffatori scelgono proprio noi? Scopriamo le loro strategie e come proteggerci da raggiri sempre più sofisticati.
Hai mai ricevuto una chiamata da un numero che non riconosci? E hai mai sentito quella vocina che ti suggeriva di richiamare per capire chi fosse? Se la risposta è sì, non sei solo. Le truffe telefoniche sono un fenomeno sempre più diffuso e sofisticato, che mette a rischio la nostra sicurezza e le nostre finanze. Ma perché i truffatori scelgono proprio noi? E come possiamo difenderci?
Quali sono le ragioni delle truffe telefoniche
Le motivazioni che spingono i truffatori ad agire sono diverse. Il fine ultimo è sempre quello di ottenere denaro dalle vittime, attraverso richieste di pagamento, adesioni a servizi a pagamento o sottrazione di dati personali. Poi troviamo il tentativo di rubare i dati che raccogliamo sui nostri smartphone sono un vero e proprio tesoro per i criminali informatici. Nomi, cognomi, indirizzi, numeri di carta di credito. Insomma tutte informazioni preziose per compiere identità digitali e mettere a segno truffe più sofisticate. Infine per alcuni truffatori perversi il fine ultimo è trarre piacere dal manipolare le loro vittime, instillando in loro paura o ansia.
Le tecniche più comuni
I truffatori utilizzano una vasta gamma di tecniche per ingannare le loro vittime. L’ormai arcinota Wangiri, ovvero della tecnica dello “squillo e scappa” è una delle più diffuse. Il truffatore effettua una brevissima chiamata per incuriosire la vittima, che richiamerà il numero a pagamento. Quei finti premi inesistenti. Ti comunicano di aver vinto un concorso e ti chiedono di fornire i tuoi dati personali per riscuotere il premio. I falsi tecnici. Si fingono tecnici di compagnie telefoniche o di servizi pubblici e ti chiedono di accedere al tuo computer o al tuo smartphone per risolvere un problema fittizio. L’immarcescibile ricatto d’amore. Creano una relazione sentimentale online e poi chiedono denaro per motivi vari. E infine il nipote lontano che ha bisogno d’aiuto. Finti parenti in difficoltà simulano un’emergenza che coinvolge un tuo familiare e ti chiedono un aiuto economico urgente.
Già ma come difendersi dalle truffe? Consigli ne abbiamo?…
Ci sono diversi sistema per proteggerti dalle truffe telefoniche. Per prima cosa per esempio non rispondere a numeri sconosciuti. Se non riconosci il numero, non rispondere.
Poi non cliccare mai su link sospetti. Se ricevi un messaggio con un link, non cliccarci sopra, soprattutto se proviene da un numero sconosciuto. Non fornire mai i tuoi dati personali a sconosciuti proteggili come fossero oro. Installa un antivirus e un software anti-malware sul tuo dispositivo. Sono strumenti che ti aiuteranno a proteggere il tuo smartphone o computer da attacchi informatici. E’ molto importante tenere aggiornato il sistema operativo e le app deltelefono. Gli aggiornamenti software contengono spesso patch di sicurezza che possono proteggerti da nuove minacce. Infine come sempre conviene sempre segnalare le truffe. Se pensi di essere stato vittima di una truffa, segnala l’accaduto alle autorità competenti.
Attenti a quei numeri
Sebbene la lista dei numeri sospetti sia in continua evoluzione, alcuni prefissi sono particolarmente associati a truffe: +27 (Sudafrica), +31 (Paesi Bassi), +33 (Francia), +34 (Spagna), +44 (Regno Unito), +60 (Malesia), +62 (Indonesia), +84 (Vietnam), +91 (India), +92 (Pakistan), +223 (Mali), +254 (Kenya), +351 (Portogallo) e +370 (Lituania).
Società
Da oggi online LaCapitale, il nuovo quotidiano web di LaC Network
Dalla politica all’intelligenza artificiale, dalla cultura all’attualità: ecco la nuova testata che conferma la caratura nazionale dell’offerta informativa del gruppo editoriale
Politica, Esteri, War News, Sicurezza ed Istituzioni, Salute e Ricerca Scientifica, Innovazione e Intelligenza Artificiale: queste le macroaree di cui si occuperà il quotidiano web LaCapitale, da oggi on line all’indirizzo lacapitalenews. it.
LaCapitale – edita da viaCondotti21, società facente parte del Gruppo Pubbliemme – Diemmecom – arricchirà anche sul web l’offerta informativa di LaC Network, proseguendo il percorso iniziato tre anni fa e diventando una testata a tutti gli effetti.
Un percorso che non potrà che essere vincente, come è stata vincente la scelta di raccontare la vita sociale, economica e istituzionale “dal di dentro”, con servizi tg, dirette e speciali dei momenti più importanti di questi ultimi anni.
LaCapitale, nata tre anni fa per dare alle testate di LaC Network la possibilità di confrontarsi su un piano nazionale, ha permesso a spettatori ed utenti di assistere in presa diretta a ciò che stava succedendo nel cuore dell’Italia. Dalle lunghe votazioni per la scelta del Presidente della Repubblica Mattarella alle giornate finali delle elezioni politiche che hanno portato Giorgia Meloni a Palazzo Chigi, passando per i funerali di Papa Ratzinger, tanto per citare alcuni tra i momenti più significativi, il lavoro della redazione de LaCapitale ha innervato direttamente dai Palazzi di Roma un nuovo modo di fare informazione, facendo crescere sempre più la qualità dell’informazione targata LaC.
Ora la testata giornalistica sarà ancora più “al centro dell’informazione”, operando dal centro della capitale per offrire un’informazione attenta e plurale sulle tematiche di cui si occupano tutte le testate del network.
Ad Antonello Romano, direttore responsabile de LaCapitale on line, il compito di unire il lavoro quotidiano della neonata testata web alle esigenze di approfondimenti della redazione centrale di LaC Network, in costante affiancamento con i direttori ed i vertici delle altre testate.
Società
Milano si stringe attorno a San Francesco di Paola: la comunità calabrese celebra con una messa il suo santo patrono
Nella splendida chiesa di San Francesco di Paola, gremita di fedeli, la comunità calabrese di Milano ha celebrato ieri sera il suo santo patrono con una messa dedicata alla pace nel mondo. Tra momenti di raccoglimento, musica e partecipazioni illustri, la funzione officiata da Monsignor Giuseppe Scotti ha rinsaldato il legame con le radici e i valori di solidarietà. Annunciato per il Giubileo 2025 l’arrivo della Reliquia e del Mantello del Santo, un’occasione unica per i devoti di tutta Europa.
Nella suggestiva cornice della settecentesca chiesa di San Francesco di Paola, situata in quella via Montenapoleone che è il cuore del Quadrilatero della Moda a Milano, si è svolta una delle celebrazioni più sentite dell’anno per la comunità calabrese del capoluogo lombardo. La messa, dedicata alla pace nel mondo e ispirata al motto del santo “A chi ama Dio tutto è possibile”, è stata un momento di intensa partecipazione e raccoglimento spirituale, capace di unire fede, cultura e identità.
La celebrazione è stata officiata da monsignor Giuseppe Scotti, segretario presso la Conferenza Episcopale Lombarda, che ha guidato la funzione con profondità e carisma, sottolineando il valore della pace e della fratellanza, principi incarnati dalla figura del santo patrono della Calabria. La chiesa, gremita di fedeli, ha visto la partecipazione di una nutrita rappresentanza di politici calabresi che operano nelle istituzioni lombarde, tra cui i consiglieri regionali Luca Marrelli e Nicolas Gallizzi e il consigliere comunale Pietro Marrapodi. Tra i presenti nomi dell’alta moda, dell’imprenditoria e del giornalismo con il vicepresidente dell’Ordine dei Giornalisti di Lombardia Francesco Caroprese.
Per la comunità calabrese di Milano, questa celebrazione non è solo un appuntamento religioso, ma un vero e proprio momento di coesione sociale. La figura di San Francesco di Paola rappresenta un simbolo di identità culturale e spirituale che unisce le generazioni e rinsalda i legami con le proprie radici. “San Francesco di Paola ci ricorda che la forza della fede può abbattere qualsiasi ostacolo, proprio come attraversò lo Stretto di Messina sul suo mantello,” ha dichiarato Silvio Ceci, direttore operativo dell’Associazione San Francesco di Paola di Milano.
La presenza di artisti e personalità di spicco ha ulteriormente arricchito la serata. Alberto Fortis, cantautore milanese, ha reso omaggio alla figura del santo con un’esibizione emozionante, eseguendo il suo brano “Al di là” dedicato a Papa Francesco. La sua interpretazione, accompagnata dal maestoso organo della chiesa, ha suscitato grande commozione, consolidando il legame tra tradizione e contemporaneità.
L’evento è stato impreziosito dalla presenza di esponenti del mondo istituzionale e diplomatico, tra cui rappresentanti europei e americani, insieme a numerose personalità del panorama civile, militare e religioso. Tra gli invitati, spiccano anche nomi noti come Giorgio Armani e Santo Versace, da sempre vicini alle iniziative promosse dall’associazione.
La serata ha inoltre voluto ricordare la memoria di Lucio Dalla, che per anni è stato una presenza fissa nella comunità di San Francesco di Paola a Milano. La sua passione per la musica sacra e il suo impegno nell’animare le celebrazioni lo rendono una figura indimenticabile per i parrocchiani, che lo ricordano con affetto.
La celebrazione di ieri sera è stata anche l’occasione per annunciare un evento straordinario: in occasione del Giubileo 2025, dal 2 maggio, la Chiesa di San Francesco di Paola ospiterà la Reliquia del Santo e il suo Mantello, direttamente dal Santuario di Paola. Sarà un’opportunità unica per tutti i fedeli del Nord Italia e non solo, un momento di grazia che promette di attrarre devoti da tutta Europa.
“Con questa manifestazione vogliamo portare un messaggio di speranza e unità, e magari anche fortuna al governo italiano per la realizzazione del ponte sullo Stretto di Messina,” ha aggiunto Ceci. Un riferimento simbolico al miracolo del santo che, secondo la tradizione, attraversò lo Stretto di Messina sul proprio mantello, un gesto di fede che oggi ispira grandi ambizioni.
Al termine della funzione religiosa, il tradizionale scambio di auguri ha rafforzato il senso di comunità che anima i fedeli di San Francesco di Paola. Per la comunità calabrese di Milano, questa celebrazione non è solo un omaggio al proprio santo patrono, ma un’occasione per testimoniare i valori di pace, solidarietà e appartenenza che guidano il loro cammino, nel segno di San Francesco di Paola.
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