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State cercando un partner su un sito di dating? Evitate di innamorarvi dei profili che utilizzano l’AI

L’uso dell’intelligenza artificiale nel dating solleva questioni etiche: è giusto creare profili psicologici senza consenso? Tra privacy violata e algoritmi, il romanticismo rischia di diventare un calcolo freddo.

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    L’intelligenza artificiale (IA) ha trasformato il modo in cui le persone interagiscono, anche nel mondo del dating. Se inizialmente veniva utilizzata per creare biografie più accattivanti sui siti di incontri o suggerire frasi da usare in chat, oggi la tecnologia si spinge oltre, offrendo strumenti per analizzare in profondità i potenziali partner.

    Se cerchi l’anima gemella troppe informazioni fanno male

    Un esempio emblematico riportato dal Financial Times descrive un episodio in cui un uomo ha utilizzato un’IA per creare un profilo psicologico dettagliato del proprio match prima di un appuntamento. Sfruttando informazioni pubbliche, ha elaborato una relazione di otto pagine che descriveva la giornalista coinvolta come “intellettualmente curiosa, indipendente e coraggiosa nelle sue convinzioni, dotata di autostima e integrità.” Sebbene il risultato fosse lusinghiero, l’iniziativa ha sollevato questioni etiche sull’uso dell’AI nei siti di dating.

    Uso improprio dell’AI, così non vale…

    La giornalista, sorpresa e infastidita, ha chiesto all’IA di riflettere sulla moralità di questo uso. La risposta dell’IA è stata sorprendentemente critica. L’intelligenza artificiale ha sottolineato che la profilazione psicologica senza consenso può essere invasiva e che le persone non possono essere ridotte a semplici dati. Ancora più diretta è stata IA Gemini di Google, che ha dichiarato inaccettabile l’uso dell’IA per questo scopo senza consenso esplicito, evidenziando il potenziale danno per la privacy.

    …e quindi?

    Questa vicenda evidenzia le implicazioni di un uso improprio dell’intelligenza artificiale nel contesto sociale. Da un lato, chi ha una forte presenza online può essere analizzato in modo approfondito, a causa delle troppe informazioni pubbliche sul suo conto. Chi invece è più riservato rimane inaccessibile, creando un dislivello nel mondo digitale. Alla fine, per quanto avanzata possa essere, l’IA non può e non dovrebbe sostituire il valore delle interazioni umane autentiche, basate sull’empatia e sull’osservazione diretta.

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