Società
Un Natale di solidarietà nelle carceri italiane: L’ALTrA Cucina… per un pranzo d’amore
Chef stellati e volti noti dello spettacolo al servizio dei detenuti e delle loro famiglie: un’iniziativa benefica che porta calore umano e alta cucina dietro le sbarre.
L’ALTrA Cucina… per un pranzo d’amore è un progetto di solidarietà unico nel suo genere, nato nove anni fa per regalare un momento di convivialità e speranza ai detenuti delle carceri italiane. Promosso dall’Associazione Prison Fellowship Italia Onlus in collaborazione con Rinnovamento nello Spirito Santo e la Fondazione Alleanza del RnS, con il patrocinio del Ministero della Giustizia, l’iniziativa coinvolgerà quest’anno oltre 1.500 volontari, tra cui chef stellati e personalità del mondo dello spettacolo, in più di 40 istituti penitenziari.
Una tavola stellata per il Natale dietro le sbarre
Il cuore del progetto è un pranzo di Natale preparato da 50 grandi cuochi dell’alta cucina italiana, tra cui nomi illustri come Filippo La Mantia, Rosanna Marziale ed Ercole Villirillo. Le carceri lombarde di Milano Opera, Lodi e Lecco saranno tra le protagoniste dell’evento, che offrirà ai detenuti un’esperienza culinaria unica, insieme alla presenza delle loro famiglie. A rendere il pranzo ancora più speciale, ci saranno volti noti dello spettacolo e dello sport a servire ai tavoli. Tra i partecipanti: Paola Perego, Nunzia De Girolamo, Angela Missoni, DJ Ringo, Gatto Panceri, Gianluigi Nuzzi e Giuseppe Cruciani, che contribuiranno con la loro presenza a creare un’atmosfera di accoglienza e condivisione.
Un progetto di solidarietà con radici profonde
“L’ALTrA Cucina” non è una novità: da anni questa iniziativa porta avanti il suo obiettivo di abbattere le barriere e umanizzare la realtà carceraria. Le precedenti edizioni hanno coinvolto migliaia di detenuti e volontari, dimostrando il valore della solidarietà e della vicinanza in un contesto spesso emarginato. Ogni anno, grazie alla collaborazione tra associazioni, chef, personalità pubbliche e il supporto del Ministero della Giustizia, il progetto cresce, toccando sempre più istituti e raggiungendo un numero crescente di persone. Quest’anno, circa 8.000 detenuti e le loro famiglie sono attesi in tutta Italia per condividere questo momento speciale.
Cosa servirà L’ALTrA Cucina? Il menu del pranzo è ancora segreto…
E’ certo che verranno servizi antipasti gourmet, che uniranno sapori regionali a tecniche moderne, con ingredienti stagionali e selezionati a cui seguiranno alcuni primi piatti tradizionali rivisitati, come lasagne, risotti o paste ripiene, arricchiti da tocchi creativi. I secondi piatti di carne o pesce, saranno preparati secondo le eccellenze culinarie italiane, con contorni ricercati. Infine sono previsti dolci natalizi, come panettone artigianale, pandoro e dessert al cucchiaio, accompagnati da creme e decorazioni speciali. Ogni portata sarà studiata per regalare un’esperienza culinaria che unisca tradizione, calore e raffinatezza, offrendo ai detenuti e alle loro famiglie un momento di festa indimenticabile.
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Società
Sanità privata accreditata: ASSO guida il cambiamento in Parlamento per una riforma sostenibile
La riforma del settore con il supporto della politica e dei sindacati datoriali per salvaguardare il Servizio Sanitario Nazionale.
L’approvazione della “Legge annuale per il mercato e la concorrenza 2023” ha segnato un passaggio cruciale per il futuro della sanità privata accreditata. Grazie a un lavoro instancabile condotto dalla Confederazione ASSO, con il supporto dei principali Sindacati Datoriali, il Parlamento ha accolto una revisione dell’articolo 29, mettendo in pausa le norme più controverse e aprendo la strada a un dialogo più costruttivo tra istituzioni, parti sociali e Regioni.
Il contesto normativo e le criticità
Le preoccupazioni erano nate dalla Legge sulla Concorrenza 2021, che aveva introdotto nuovi criteri di accreditamento e convenzionamento per le strutture private. Il decreto del Ministero della Salute del dicembre 2022 obbligava le Regioni a bandire periodicamente accreditamenti e budget, minacciando la stabilità di molte realtà storiche del settore. Una riforma che, seppur motivata dal desiderio di garantire trasparenza e qualità, rischiava di premiare esclusivamente i grandi gruppi internazionali, mettendo in pericolo il tessuto locale e la libertà di scelta dei pazienti.
Un ruolo essenziale nel SSN
Le strutture private accreditate sono parte integrante del Servizio Sanitario Nazionale, offrendo servizi indispensabili e garantendo un’alternativa complementare alla rete pubblica. Tuttavia, l’introduzione di logiche di mercato esasperate rischiava di compromettere non solo la qualità delle prestazioni, ma anche il principio di accesso universale sancito dal sistema sanitario italiano.
L’azione di ASSO e il sostegno parlamentare
ASSO si è distinta come il principale promotore della difesa del settore. Grazie all’impegno del Presidente e della Federazione Sanità, è stato avviato un dialogo con altre sigle sindacali e con il Parlamento, evidenziando le criticità della normativa vigente. Il risultato è stato l’ottenimento di una proroga fino al 31 dicembre 2026, sospendendo l’obbligo di adeguamento ai nuovi criteri di accreditamento. Questa misura rappresenta un primo passo verso una revisione strutturata, che tenga conto delle esigenze di sostenibilità economica e della salvaguardia del diritto alla salute.
Determinante è stato il supporto di esponenti politici come l’On. Mulè e l’On. Cappellacci di Forza Italia, insieme all’On. Faraone di Italia Viva, che hanno spinto per portare la questione al centro del dibattito parlamentare. La convergenza tra maggioranza e settori dell’opposizione ha dimostrato come il dialogo tra istituzioni e categorie produttive possa essere fondamentale per affrontare temi strategici per il Paese.
Prospettive per il futuro
La sospensione delle norme contestate rappresenta una vittoria significativa, ma temporanea. La priorità rimane quella di lavorare a una riforma definitiva che assicuri trasparenza, sostenibilità e qualità nel rapporto tra pubblico e privato accreditato. ASSO si impegna a proseguire il confronto con le istituzioni per garantire la tutela delle eccellenze sanitarie italiane, la presenza capillare sul territorio e, soprattutto, il diritto alla salute dei cittadini.
Società
Squillo e truffe: perché ci chiamano da numeri strani e come possiamo difenderci
Le telefonate indesiderate sono all’ordine del giorno. Ma perché i truffatori scelgono proprio noi? Scopriamo le loro strategie e come proteggerci da raggiri sempre più sofisticati.
Hai mai ricevuto una chiamata da un numero che non riconosci? E hai mai sentito quella vocina che ti suggeriva di richiamare per capire chi fosse? Se la risposta è sì, non sei solo. Le truffe telefoniche sono un fenomeno sempre più diffuso e sofisticato, che mette a rischio la nostra sicurezza e le nostre finanze. Ma perché i truffatori scelgono proprio noi? E come possiamo difenderci?
Quali sono le ragioni delle truffe telefoniche
Le motivazioni che spingono i truffatori ad agire sono diverse. Il fine ultimo è sempre quello di ottenere denaro dalle vittime, attraverso richieste di pagamento, adesioni a servizi a pagamento o sottrazione di dati personali. Poi troviamo il tentativo di rubare i dati che raccogliamo sui nostri smartphone sono un vero e proprio tesoro per i criminali informatici. Nomi, cognomi, indirizzi, numeri di carta di credito. Insomma tutte informazioni preziose per compiere identità digitali e mettere a segno truffe più sofisticate. Infine per alcuni truffatori perversi il fine ultimo è trarre piacere dal manipolare le loro vittime, instillando in loro paura o ansia.
Le tecniche più comuni
I truffatori utilizzano una vasta gamma di tecniche per ingannare le loro vittime. L’ormai arcinota Wangiri, ovvero della tecnica dello “squillo e scappa” è una delle più diffuse. Il truffatore effettua una brevissima chiamata per incuriosire la vittima, che richiamerà il numero a pagamento. Quei finti premi inesistenti. Ti comunicano di aver vinto un concorso e ti chiedono di fornire i tuoi dati personali per riscuotere il premio. I falsi tecnici. Si fingono tecnici di compagnie telefoniche o di servizi pubblici e ti chiedono di accedere al tuo computer o al tuo smartphone per risolvere un problema fittizio. L’immarcescibile ricatto d’amore. Creano una relazione sentimentale online e poi chiedono denaro per motivi vari. E infine il nipote lontano che ha bisogno d’aiuto. Finti parenti in difficoltà simulano un’emergenza che coinvolge un tuo familiare e ti chiedono un aiuto economico urgente.
Già ma come difendersi dalle truffe? Consigli ne abbiamo?…
Ci sono diversi sistema per proteggerti dalle truffe telefoniche. Per prima cosa per esempio non rispondere a numeri sconosciuti. Se non riconosci il numero, non rispondere.
Poi non cliccare mai su link sospetti. Se ricevi un messaggio con un link, non cliccarci sopra, soprattutto se proviene da un numero sconosciuto. Non fornire mai i tuoi dati personali a sconosciuti proteggili come fossero oro. Installa un antivirus e un software anti-malware sul tuo dispositivo. Sono strumenti che ti aiuteranno a proteggere il tuo smartphone o computer da attacchi informatici. E’ molto importante tenere aggiornato il sistema operativo e le app deltelefono. Gli aggiornamenti software contengono spesso patch di sicurezza che possono proteggerti da nuove minacce. Infine come sempre conviene sempre segnalare le truffe. Se pensi di essere stato vittima di una truffa, segnala l’accaduto alle autorità competenti.
Attenti a quei numeri
Sebbene la lista dei numeri sospetti sia in continua evoluzione, alcuni prefissi sono particolarmente associati a truffe: +27 (Sudafrica), +31 (Paesi Bassi), +33 (Francia), +34 (Spagna), +44 (Regno Unito), +60 (Malesia), +62 (Indonesia), +84 (Vietnam), +91 (India), +92 (Pakistan), +223 (Mali), +254 (Kenya), +351 (Portogallo) e +370 (Lituania).
Società
Da oggi online LaCapitale, il nuovo quotidiano web di LaC Network
Dalla politica all’intelligenza artificiale, dalla cultura all’attualità: ecco la nuova testata che conferma la caratura nazionale dell’offerta informativa del gruppo editoriale
Politica, Esteri, War News, Sicurezza ed Istituzioni, Salute e Ricerca Scientifica, Innovazione e Intelligenza Artificiale: queste le macroaree di cui si occuperà il quotidiano web LaCapitale, da oggi on line all’indirizzo lacapitalenews. it.
LaCapitale – edita da viaCondotti21, società facente parte del Gruppo Pubbliemme – Diemmecom – arricchirà anche sul web l’offerta informativa di LaC Network, proseguendo il percorso iniziato tre anni fa e diventando una testata a tutti gli effetti.
Un percorso che non potrà che essere vincente, come è stata vincente la scelta di raccontare la vita sociale, economica e istituzionale “dal di dentro”, con servizi tg, dirette e speciali dei momenti più importanti di questi ultimi anni.
LaCapitale, nata tre anni fa per dare alle testate di LaC Network la possibilità di confrontarsi su un piano nazionale, ha permesso a spettatori ed utenti di assistere in presa diretta a ciò che stava succedendo nel cuore dell’Italia. Dalle lunghe votazioni per la scelta del Presidente della Repubblica Mattarella alle giornate finali delle elezioni politiche che hanno portato Giorgia Meloni a Palazzo Chigi, passando per i funerali di Papa Ratzinger, tanto per citare alcuni tra i momenti più significativi, il lavoro della redazione de LaCapitale ha innervato direttamente dai Palazzi di Roma un nuovo modo di fare informazione, facendo crescere sempre più la qualità dell’informazione targata LaC.
Ora la testata giornalistica sarà ancora più “al centro dell’informazione”, operando dal centro della capitale per offrire un’informazione attenta e plurale sulle tematiche di cui si occupano tutte le testate del network.
Ad Antonello Romano, direttore responsabile de LaCapitale on line, il compito di unire il lavoro quotidiano della neonata testata web alle esigenze di approfondimenti della redazione centrale di LaC Network, in costante affiancamento con i direttori ed i vertici delle altre testate.
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