Lifestyle
Troppi dati, IA rischia il collasso
Se il filosofo Ludwig Feuerbach sosteneva che “siamo ciò che mangiamo”, potremmo dire che l’IA è ciò che impara. È quindi cruciale che l’IA venga addestrata su contenuti umani di qualità, per evitare che il suo sviluppo diventi controproducente e la renda meno utile ed efficace nel tempo.
In questa fase del suo sviluppo l’intelligenza artificiale (IA) è caratterizzata da due paradossi fondamentali. Il primo riguarda l’enorme richiesta di risorse che erode riserve energetiche e idriche, oltre a contribuire alle emissioni di CO2. Anche se proprio l’IA potrebbe rappresentare una chiave per affrontare la stessa crisi climatica. Il secondo paradosso, forse più grave, è legato alla possibilità che l’IA possa presto collassare sotto il peso dei dati su cui è stata addestrata, soprattutto se continua a utilizzare modelli precedenti.
Il collasso del modello
Uno studio recente pubblicato su Nature ha evidenziato un fenomeno chiamato “Collasso del modello“. Questo effetto si verifica quando le AI, addestrate su enormi moli di dati spesso derivati da modelli precedenti, iniziano a generare contenuti sempre più di bassa qualità. Questo perché i nuovi modelli AI tendono a essere alimentati da dati preconfezionati, spesso creati da altri modelli AI, avviando un “processo degenerativo“.
Quali sono le conseguenze della possibile degenerazione
L’uso indiscriminato dei contenuti generati dall’IA porta a “difetti irreversibili” nei modelli stessi. Gli errori appresi dai modelli precedenti vengono assimilati rapidamente dai successivi, causando risposte sempre più inaccurate. Quando le AI erano addestrate su contenuti generati dall’uomo, la qualità dei dati garantiva una certa efficacia. Ora, però, i contenuti di scarsa qualità generati dalle AI stesse peggiorano progressivamente la qualità delle risposte.
Quali sono le possibili soluzioni
Per evitare che questo processo degenerativo comprometta ulteriormente l’efficacia delle AI, una soluzione potrebbe essere contrassegnare tutti i contenuti generati dall’IA. Questo permetterebbe di escludere tali contenuti dai dati di training futuri. Tuttavia, questo richiederebbe uno sforzo significativo e l’adozione di uno standard comune tra tutte le aziende di intelligenza artificiale.
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Curiosità
Oltre le conquiste: le fobie nascoste dei personaggi più influenti
Dietro l’immagine di invincibilità e potere, si nascondono spesso fragilità e paure. Scopriamo quali erano le fobie più bizzarre di alcuni personaggi storici, dai generali romani agli scrittori italiani, anche quello più grandi.
Immaginatevi Giulio Cesare, il condottiero che ha conquistato mezza Europa, terrorizzato da un semplice insetto. O Alessandro Manzoni, l’autore dei Promessi Sposi, terrorizzato dalle pozzanghere. Sembra incredibile, eppure anche le figure più potenti e influenti della storia hanno avuto le loro paure, a volte bizzarre e inaspettate.
Alessandro Manzoni e la paura dell’acqua
Lo scrittore italiano, noto per i suoi romanzi storici, soffriva di limnofobia, la paura delle pozzanghere e dei luoghi umidi. Un’esperienza traumatica in gioventù, in cui rimase impantanato, potrebbe aver scatenato questa fobia che lo accompagnò per tutta la vita. Manzoni evitava le passeggiate sotto la pioggia e pianificava accuratamente i suoi spostamenti per evitare qualsiasi contatto con l’acqua.
Napoleone Bonaparte e il terrore dei gatti
L’imperatore francese, famoso per la sua determinazione e il suo coraggio, aveva una paura irrazionale dei gatti. Secondo alcune fonti, un episodio traumatico della sua infanzia potrebbe essere all’origine di questa fobia. La presenza di un gatto era sufficiente a innervosirlo profondamente e a fargli evitare quelle stanze.
Giulio Cesare e la repulsione per gli insetti
Anche Giulio Cesare, uno dei più grandi condottieri della storia, aveva una fobia piuttosto inusuale: la paura degli insetti. Questa repulsione era talmente nota che lo spingeva a prestare particolare attenzione alla pulizia e all’igiene personale per evitare qualsiasi contatto con questi piccoli animali.
Questi esempi ci mostrano come anche le persone più potenti e influenti siano esseri umani con le loro fragilità e paure. Le fobie di questi personaggi storici ci ricordano che, nonostante le loro conquiste e il loro successo, erano soggetti alle stesse emozioni e paure di tutti noi.
Lifestyle
Un cane-robot a guardia della residenza estiva di Trump: si chiama Spot (video)
Poco amante degli animali, il nuovo presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha optato per un robot a quattro zampe!
Alla fine il presidente eletto Donald Trump, poco amante degli animali, ha ceduto e ha preso un cane: si chiama Spot. Ma caratterizzato da un dettaglio specialissimo: non si tratta di un essere vivente ma di un robot, prodotto dalla compagnia tecnologica Boston Dynamics. Che avrà il compito di pattugliare la residenza estiva del tycoon a Mar-a-Lago, a Palm Beach, in Florida, comandabile anche da remoto.
Il messaggio sulle zampe
Sugli arti meccanici di Spot una scritta che è tutta un programma: “Non accarezzatemi”! Costa circa 70mila dollari e lo si vedrà gironzolare indisturbato per la tenuta di Trump a Mar-a-Lago. Si tratta di un “cane da guardia” agguerrito, a cui non sfugge nulla ed è già stato visto camminare sul posto. L’utilizzo di questa misura è stata fortemente voluta dal Secret Service del presidente, in seguito ai due recenti tentati omicidi, come ulteriore misura per rafforzare la sicurezza. Non prevede nessun genere di armamento e non è in grado di effettuare le sue perlustrazioni in autonomia, bensì con un piano programmato e pianificato prima dei suoi giri di ispezione.
Anche in versione optional con lanciafiamme
A realizzarlo è l’azienda a stelle & strisce Boston Dynamics, società di ingegneria robotica produttrice dei robot umanoidi più avanzati al mondo. Il cane robot non è però un’esclusiva di The Donald: diversi esemplari possono essere acquistati da chiunque. Alcuni modelli simili dispongono persino dell’opzione lanciafiamme, per situazioni che dovessero farsi più pericolose. Strano che Trump non abbia optato per quel modello…
Non sporca, non abbaia, non vuole le coccole: perfetto per Trump che – d’ora in poi – non avrebbe neanche il tempo di occuparsi di un pelosetto, essendo chiamato a doversi confrontare con questioni molto più complicate…
Cucina
Sformatino di carciofi con cuore di fonduta: ricetta, proprietà nutrizionali e varianti gourmet
Scopri come preparare un delizioso sformatino di carciofi con fonduta: una ricetta che unisce gusto e benessere. Ricco di fibre e vitamine, il carciofo si sposa perfettamente con la cremosità del formaggio, creando un piatto equilibrato e versatile. Ecco come prepararlo e alcune gustose varianti per stupire a tavola.
Lo sformatino di carciofi con cuore di fonduta è un piatto sfizioso e perfetto per l’autunno. Grazie ai carciofi, è un concentrato di benessere, mentre la fonduta aggiunge una nota di cremosità irresistibile. Un piatto che può essere servito come antipasto elegante o come secondo piatto, ideale per cene raffinate o momenti di comfort food. Vediamo insieme le sue proprietà nutrizionali, la ricetta e alcune varianti per renderlo ancora più interessante.
Proprietà nutrizionali dei carciofi
Il carciofo è una delle verdure più nutrienti e salutari della stagione autunnale. Ricco di fibre, che favoriscono la digestione e il senso di sazietà, il carciofo è anche un’ottima fonte di vitamine (soprattutto vitamina C, K e alcune vitamine del gruppo B) e minerali come ferro, magnesio e potassio. Una delle sue proprietà più apprezzate è l’alto contenuto di antiossidanti e cinarina, una sostanza che supporta il funzionamento del fegato e favorisce la digestione dei grassi.
Inoltre, i carciofi hanno un basso apporto calorico (circa 47 kcal per 100 grammi), il che li rende ideali per chi desidera mantenere una dieta equilibrata senza rinunciare al gusto.
La ricetta dello sformatino di carciofi con cuore di fonduta
Ingredienti (per 4 persone):
- 4 carciofi freschi
- 200 g di formaggio morbido (come fontina, taleggio o gorgonzola dolce)
- 2 uova
- 100 ml di panna fresca
- 50 g di parmigiano grattugiato
- Olio extravergine d’oliva
- Sale e pepe q.b.
- Un pizzico di noce moscata
- Burro e pangrattato per gli stampini
Procedimento:
- Pulizia dei carciofi: Pulisci i carciofi eliminando le foglie esterne più dure e tagliando la parte superiore. Cuoci i cuori di carciofo in acqua leggermente salata fino a che non saranno teneri (circa 15 minuti), poi scolali e lasciali raffreddare.
- Preparazione del composto: In un mixer, frulla i carciofi con le uova, la panna, il parmigiano grattugiato, sale, pepe e una spolverata di noce moscata fino ad ottenere un composto liscio e omogeneo.
- Preparazione degli stampini: Ungi gli stampini con burro e spolverali con pangrattato. Versa metà del composto di carciofi in ciascuno stampino.
- Cuore di fonduta: Taglia il formaggio scelto in piccoli cubetti e inseriscili al centro di ogni stampino, coprendo con il restante composto di carciofi.
- Cottura: Inforna gli sformatini in forno preriscaldato a 180°C per circa 20-25 minuti, o fino a quando saranno ben dorati in superficie. Lasciali intiepidire leggermente prima di servirli per far sì che il cuore di fonduta rimanga cremoso.
- Servizio: Capovolgi gli sformatini su un piatto da portata e servili caldi, guarniti con qualche foglia di timo fresco o una leggera spolverata di parmigiano.
Varianti sfiziose dello sformatino di carciofi
Se vuoi personalizzare lo sformatino di carciofi con fonduta, ecco alcune varianti gourmet che possono rendere questo piatto ancora più interessante:
- Sformatino di carciofi e salsiccia: Aggiungi della salsiccia sbriciolata al composto di carciofi prima di frullare il tutto. La sapidità della salsiccia si abbina perfettamente alla dolcezza del carciofo e alla cremosità della fonduta.
- Sformatino di carciofi con crosta di pistacchi: Prima di infornare gli sformatini, spolvera la superficie con una granella di pistacchi. Aggiungerà una croccantezza interessante e un sapore leggermente tostato che contrasta con la morbidezza del piatto.
- Sformatino di carciofi e guanciale croccante: Per un tocco di sapore in più, puoi aggiungere delle strisce di guanciale croccante come guarnizione prima di servire. Il guanciale esalterà il sapore delicato del carciofo e aggiungerà una nota sapida e croccante al piatto.
- Sformatino di carciofi senza lattosio: Per chi è intollerante al lattosio, puoi sostituire la fonduta di formaggio con una crema a base di latte di mandorle o di riso, oppure con un formaggio senza lattosio.
Consigli per la presentazione
Per rendere lo sformatino di carciofi con fonduta ancora più appetitoso alla vista, puoi servirlo su un letto di crema di patate o purea di piselli. La cremosità della base si abbina perfettamente alla consistenza dello sformatino e al suo cuore filante.
In alternativa, puoi completare il piatto con un filo di olio extravergine d’oliva e qualche foglia di menta per dare freschezza e un tocco visivo elegante. Un’altra opzione potrebbe essere una riduzione di aceto balsamico per dare contrasto al piatto con una nota agrodolce.
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