Viaggi
E’ il momento del foliage. Dove andiamo a godercelo?
Ci sono mille luoghi diversi nel mondo per godersi lo spettacolo del foliage quando i colori dei boschi passano dal verde intenso al rosso ramato.
E’ il momento del foliage quel periodo che da queste settimane fino a ottobre inoltrato appassiona milioni di persone. C’è chi impazzisce per questo fenomeno naturale tanto da essere disposto a trasferirsi da un Paese a un altro pur di godersi questo spettacolo. In Italia ci sono molte zone dove il foliage è bel visibile in ambienti che scaldano davvero lo spirito. E per chi può permetterselo America, Canada, Cina e alcuni Paesi europei offrono zone dove il fenomeno diventa un vero e proprio spettacolo.
Dove andare per ammirare i colori più pittoreschi dell’autunno
Uno dei pregi dell’autunno è proprio il cambio dei colori che ci offre la natura. Il verde degli alberi e dei parchi lascia il posto ai rossi, ai gialli, ai ramati e all’arancione. In alcuni luoghi del mondo in queste settimane il foliage diventa una vera e propria attrazione turistica che spinge migliaia di persone a partire per immergersi in un bagno di toni caldi e rilassanti per lo spirito.
Stati Uniti e Canada sopra tutti
Il foliage è quel fenomeno spontaneo, tipico dell’autunno, per cui alcune specie di alberi come le conifere, ma non solo, cambiano il colore delle foglie. Negli Stati Uniti e in Canada, l’evento è così tanto atteso da spingere gli appassionati a fare lunghi viaggi pur di non perdersi il cambiamento della natura. Uno dei posti più gettonati per godersi il fenomeno – anche perché fa un po’ snob – è il New England, nella parte nord orientale degli Stati Uniti. Maine, New Hampshire, Massachusetts, Vermont, Connecticut, Rhode Island sono gli Stati più coinvolti . Si può passeggiare per chilometri nella natura più incontaminata tra alberi dalle tinte dorate. Il Saranac Lake nell’Adirondack Park è una zona protetta che circonda i Monti Adirondack, nella parte settentrionale dello stato di New York.
Dalla parte opposta nella costa ovest, in California, nella Contea di Sonoma il fenomeno si può ammirare immersi tra le magnifiche vigne che producono ottimi vini californiani. Restando sempre negli States il Wisconsin è tra le mete autunnali preferite dagli americani. Soprattutto il Door County, che per il fenomeno naturale è considerata tra le destinazioni più suggestive al mondo. Un paesaggio così unico da convincere l’Ente del Turismo del Wisconsin a elaborare una mappa interattiva per guidare i visitatori in base ai colori dei boschi.
Anche Ottawa in Canada, pur essendo una grande città offre con il Gatineau Park, un’area di incredibile bellezza che abbraccia un lago e un’estensione boschiva di oltre 361 chilometri quadrati. E sempre nella terra delle Giubbe Rose con il Cabot Trail in Nuova Scozia si possono visitare angoli scenografici percorrendo una strada che sembra essere stata tracciata proprio per gli appassionati del foliage. Nei pressi di Cape Breton ci si muove in auto tra tornanti e discese, osservando la natura cambiare.
Cina e Giappone il fascino della trasformazione orientale
Uno dei numerosi paradisi disponibili in Cina per assistere alle diverse fasi del fenomeno autunnale è la Valle del Jiuzhaigou. Parco Nazionale e patrimonio Unesco, nella provincia del Sichuan, qui si possono ammirare cascate, fiumi e laghi, circondati in gran parte da foreste vergini. Gli alberi passano dal colore verde al giallo fino al rosso in poche settimane. Mentre in primavera, è rinomata per la fioritura dei ciliegi, in Giappone, Kyoto dà il meglio di sé tra ottobre e novembre garantendo lo spettacolo degli aceri giapponesi nel cambio di stagione.
Dall’Irlanda all’Austria per restare in Europa
La regione del Connemara, in Irlanda occidentale, è nella top ten delle mete da visitare in questo periodo dell’anno, aspra e selvaggia in inverno, dolce e romantica in autunno grazie al cambio di colori stagionali. A Pitlochry in Scozia ogni autunno sono oltre 30mila i turisti che arrivano per visitare The Enchanted Forest, lo spettacolo di luci e suoni dei boschi attorno a Perthshire. Di giorno si passeggia nella natura che arrossisce, la notte ci si addormenta tra fate, elfi e folletti.
Londra e Parigi capitali che non ti aspetti
I parchi sono una delle attrazioni più affascinanti della capitale britannica, da ammirare soprattutto in autunno quando si accendono con i colori più caldi. Tappa obbligata quindi ad Hyde Park. La passeggiata tra gli alberi secolari vale il viaggio. E dopo il caos delle Olimpiadi prima che inizia il freddo invernale anche Parigi garantisce in queste settimane una temperatura perfetta per passeggiare e perdersi tra il rosso degli alberi lungo la Senna o all’ombra della Tour Eiffel.
Austria e Germania tra birra e salsicce
Dalla Valle della Mosella, in Germania all’Ahornboden in Austria, la parte centrale dell’Europa propone alcuni territori davvero unici. Per esempio nella città di Bremm, piccolo comune di 837 abitanti della Renania-Palatinato, – da non confondere con la città di Brema – l’autunno sembra proprio cristallizzare il paesaggio. In Austria invece la regione attorno a Innsbruck è una vera sorpresa. A 1.200 metri di quota, su un altopiano, è situato il Großer Ahornboden, un grande bosco di aceri che, in autunno, colora di rosso tutta la valle.
E sempre in Austria vale la visita la Valle dello Stubai nel Tirolo austriaco proprio al di là del Brennero, un paradiso degli escursionisti in tutte le stagioni. Sono disponibili, infatti, 800 km di sentieri immersi in una natura rigogliosa, tra cime che superano i 3000 metri e piccoli villaggi tradizionali.
Dalla Val d’Aosta al Piemonte, dal Gargano alla Foresta Umbra in questa stagione l’autunno dà il meglio di sé
Tra settembre e ottobre basta prendere la linea ferroviaria panoramica che collega Domodossola, nell’alto Piemonte, alla svizzera Locarno, sul Lago Maggiore, la “Vigezzina-Centovalli” per godere del passaggio in scenari mozzafiato.
Val di Fassa e Val di Non sono una certezza per chi è a caccia di panorami dove poter godere dei colori dell’autunno. In Val di Fassa i contrasti cromatici sono ben bilanciati e la natura la fa da padrona come in Val di Non che gode delle combinazione dell’incontro tra meli sempreverdi di ogni varietà, e i colori delle conifere in autunno.
Tra valle d’Aosta e Lunigiana
Dalla parte opposta delle Alpi a Pré Saint Didier in Valle d’Aosta, in ottobre si aprono scorci magnifici, in cui le piante a foglie larghe s’illuminano dei colori del fuoco. Pré Saint Didier propone la visita al Parco Avventura Mont Blanc, inserito in un bosco di altissimi pini. Lì si può sperimentare l’esperienza della carrucola sull’Orrido, un lancio di 130 metri su uno strapiombo profondo 188 metri. E tra un urlo e l’altro con l’adrenalina a mille se si ha fegato ci sarebbe anche da gustare il contrasto tra l’immutabilità perenne delle piante sempreverdi e i colori autunnali delle latifoglie.
Scendendo di quota l’Oasi Zegna, di Biella in Piemonte è un parco naturale nato negli anni anni ’30 dalla visione dell’imprenditore tessile Ermenegildo Zegna. All’interno dell’Oasi è possibile visitare il Parco avventura Veglio, con i classici percorsi con piattaforme sospese, ponti tibetani e carrucole. Anche in questo caso ci si può lanciare nel vuoto da Colossus, il ponte alto 152 metri del primo Bungee Center permanente in Italia per numero di salti.
Spostandosi più a sud in Liguria si può visitare la magnifica e poco nota al grande pubblico Val di Vara situata nella parte ligure della Lunigiana, in un entroterra che riserva incredibili sorprese a livello culinario, culturale e naturalistico. La valle, la più estesa di tutta la Liguria, è un susseguirsi di piccoli villaggi abbarbicati su cime boscose in una natura pressochè incontaminata.
Da Piacenza alle Cascate delle Marmore
Un po’ più a est vicino Piacenza a Grazzano Visconti per apprezzare il foliage vale la visita il Parco del Castello uno dei 122 giardini del circuito Grandi Giardini Italiani. E se non siete ancora stanchi potete spingervi più giù nel Parco Nazionale del Gargano. Magico luogo che racchiude i segreti di una natura inaccessibile e incontaminata e ricca di storia. Potete perdervi tra i paesi di Monte Sant’Angelo, oggi parte del Patrimonio Mondiale dell’Umanità. Nella foresta si trovano boschi d’aceri, querce e faggi secolari, oltre che uliveti e agrumarie.
In Umbria le Cascate delle Marmore offrono uno spettacolo ancora più bello in questo periodo dell’anno, con i loro sentieri immersi nei colori dell’autunno. Vigneti, tartufi, castagne e porcini sono i sapori d’autunno, che vi accompagneranno alla ricerca del foliage in Toscana. Il piacere della gola unito al piacere della vista con la natura che proprio in questi mesi si tinge d’oro, rosso e bronzo.
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Viaggi
Dove è stata girata L’amica geniale 4: tutte le location della stagione finale ispirata ai romanzi di Elena Ferrante
Le vite di Lila e Lenù si intrecciano tra le bellezze di Piazza del Plebiscito, Largo San Marcellino, Piazza della Signoria e Corso Vittorio Emanuele II.
La quarta e ultima stagione de L’Amica Geniale – Storia della bambina perduta, ispirata ai celebri romanzi di Elena Ferrante, arriva su Rai 1. Protagoniste sono ancora una volta Lila ed Elena (Lenù), interpretate nella loro versione adulta da Irene Maiorino e Alba Rohrwacher. La serie, prodotta da Rai-HBO, porta sullo schermo un racconto emozionante ambientato tra Napoli, Firenze e Torino, trasportando il pubblico nei luoghi simbolo della storia e nella quotidianità dell’Italia degli anni ’70 e ’80.
Napoli: il cuore pulsante della saga
Non poteva che essere Napoli la location principale della stagione finale. Tra i luoghi simbolici c’è la nuova casa di Lenù, situata in via Tasso, dove si trasferisce con Nino Sarratore. Tuttavia, per esigenze tecniche, le riprese sono state effettuate in via Petrarca, tra il civico 140 e la curva nei pressi del Bar del Serpentone, che offre un panorama mozzafiato sulla città.
Non mancano i luoghi iconici della città partenopea: da Piazza del Plebiscito al Lungomare Caracciolo, passando per Piazza Mercato, con le sue strade limitrofe come via Conte di Castelmola e Vico Mercato. Grande spazio è dato anche al Rione Luzzatti di Poggioreale, il quartiere d’origine delle due protagoniste. Un’altra tappa significativa è Largo San Marcellino, nel cuore dei Decumani, dove si trova la Università Federico II e il suggestivo chiostro dei Santi Marcellino e Festo.
Torino: il simbolo dell’emancipazione
L’allontanamento di Elena da Napoli la porta a Torino, città che incarna il mondo borghese e colto dell’Italia degli anni ’80. Qui, la scrittrice entra nei salotti della classe intellettuale, trovando la sua indipendenza culturale e sociale. Le riprese si concentrano su Corso Vittorio Emanuele II, dove sorge la casa della protagonista al civico 78. Altri luoghi torinesi presenti nella serie includono via Po, via Sabaudia e il quartiere di Santa Rita, che aggiungono autenticità alla ricostruzione storica.
Firenze: l’anima universitaria di Lenù
Un ruolo chiave nella quarta stagione è giocato anche da Firenze, dove Lenù si trasferisce per proseguire gli studi universitari e consolidare la sua carriera da scrittrice. La città toscana diventa il palcoscenico per alcuni dei momenti più importanti della storia, con riprese ambientate in luoghi iconici come Piazza della Signoria e Piazza Santa Croce. L’atmosfera degli anni ’70 e ’80 è ricreata con cura, tra auto d’epoca, costumi e dettagli scenografici che cancellano ogni traccia di modernità.
L’amica geniale: un viaggio tra emozione e autenticità
Con le sue location tra Napoli, Firenze e Torino, la stagione finale de L’Amica Geniale non solo celebra la forza del legame tra Lila e Lenù, ma trasporta il pubblico in un’Italia che rivive tra nostalgie e trasformazioni. La cura nella scelta delle ambientazioni e nella ricostruzione storica è uno degli elementi che rendono questa serie un successo amato dal pubblico e dalla critica.
Lifestyle
Oltre ai ristoranti sono state assegnate le Chiavi ai migliori hotel italiani. Voi quali conoscete?
Da Capri alle colline umbre e da Venezia alla campagna del modenese, andiamo a conoscere le strutture premiate dalla Guida Michelin 2024.
La Guida Michelin 2024 ha svelato i nomi delle 146 strutture ricettive d’eccellenza sul territorio italiano a cui ha attribuito le sospirate Chiavi che distinguono le strutture d’eccellenza dalle altre. Ogni regione è rappresentata. Da Capri alle colline umbre, da Venezia alla campagna del modenese. Voi quali strutture conoscete? Vi accompagnamo a conoscere alcune delle strutture premiate.
I premiati dalla Guida Michelin come i migliori d’Italia
Otto strutture hanno ottenuto tre Chiavi (che equivalgono alle Stelle per i ristoranti). In pratica il riconoscimento più prestigioso. Bene quest’anno Michelin ha assegnato 31 due Chiavi e 107 una Chiave. l direttore internazionale della Guida Gwendal Poullennec è stato molto lusinghiero nei giudizi delle nostre strutturi definendole dei veri e propri “gioielli gestiti con talento da grandi professionisti”. Tutti sono prenotabili online sulle piattaforme digitali della Guida. Di seguito presentiamo le strutture che hanno ottenuto le tre Chiavi.
Casa Maria Luigi dello chef Massimo Bottura e di Lara Gilmore
Con sole 12 camere, la Guida la definisce “intima, ma tutt’altro che banale grazie al vivace design degli interni e alla nobile collezione di mobili moderni e opere d’arte contemporanea”. Dista 15 minuti di auto da Modena, che per chi viene ospitato dalla struttura viene considerata poco rispetto a poter “rimanere sul posto per esplorare i giardini e i terreni della tenuta”. Ha “una piscina, un campo da tennis e un centro fitness che funge anche da galleria d’arte”.
J.K. Capri
Dispone di 22 camere, come gli altri hotel della catena, gli interni sono firmati dall’architetto e designer toscano Michele Bonan:. “Classici, eleganti, con un tocco di stile country inglese, colori pastello e carte da parati a fantasia”. È una delle poche strutture che a Capri possono affacciarsi direttamente sul mare, sulla scogliera sopra il porto di Marina Grande.
Il San Pietro di Positano
“E’ arroccato sulle scogliere frastagliate” della Costiera Amalfitana. .Una piccola cappella del XVII secolo delimita l’ingresso, “mentre il resto della struttura si sviluppa sulla scogliera sottostante” con ogni piano adagiato “sulla parete rocciosa come una scala”. Arroccato com’è la vista non può che essere spettacolare. Ogni stanza “si affaccia sul mare con una terrazza privata sul lato anteriore”. Dispone di 59 camere, piscina scavata nella scogliera e un pratico ascensore che dalla hall porta direttamente alla spiaggia privata.
Corte della Maestà
Nella “città che muore” in provincia di Viterbo, a Civita di Bagnoregio, c’è la Corte della Maestà. Una bomboniera con “cinque suite dai nomi femminili ed evocativi: La Badessa, la Sonnambula, L’Intrusa, La Maestà e La Scrittrice”. Le stanze sono state “restaurate con cura e arredate con la collezione di oggetti d’arte e antiquariato dei proprietari”. Una di queste stanze ha il letto a baldacchino, un’altra il soffitto affrescato. Naturalmente non sono previsti apparecchi televisivi né la tremenda aria condizionata
Belmond Hotel Cipriani
E’ uno dei più grandi a essere premiato con le tre chiavi. Ha 95 camere e si trova sull’Isola della Giudecca. “Palazzo Vendramin, antica residenza aristocratica del XV secolo, è ora parte dell’Hotel Cipriani e si compone di sette suites di lusso e di tre camere doppie, con servizio di maggiordomo privato e, naturalmente, una vista spettacolare su Venezia”, spiega il sito della Guida. Ha “motoscafi privati che non concludono le corse fino a che l’ultimo ospite è rientrato” e l’immancabile piscina di acqua salata (riscaldata).
Aman Venice
Sempre a Venezia c’è l’Aman Venice con 24 camere. “A parte alcuni discreti interventi di interior design e i molti mobili moderni, il palazzo è esattamente come l’hanno lasciato i suoi antichi proprietari“, spiega la Guida. Le stanze migliori affacciano sul Canal Grande e agli ospiti “vengono organizzate visite guidate con storici dell’arte, chef e letterati, per scoprire ogni sfaccettatura della città lagunare“.
Castello di Reschio
Questa struttura molto antica sorge a Tabaccaia di Reschio, Lisciano Niccone, Perugia, adagiato “in una vasta tenuta sulle suggestive colline umbre al confine con la Toscana”. La struttura ospita 36 camere, e risale al X secolo Dopo Cristo. Buona parte delle suite sono ubicate nell’antica sacrestia, “ma le più straordinarie occupano cinque piani dell’antica torre del castello“. Dietro le mura c’è una piscina di forma ovale, e le terme romane, un hammam, una sauna svedese e sala massaggi.
Rosewood Castiglion del Bosco
In provincia di Siena, a Montalcino, ottiene tre Chiavi anche il Rosewood Castiglion del Bosco, al cui interno opera una scuola culinaria e un orto biologico. La struttura si trova sul terreno di tenuta agricola di 2 mila ettari, che ospitano anche un’azienda vinicola. Di seguito l’elenco delle strutture che hanno ottenuto le due Chiavi.
Hotel Santa Caterina, Amalfi, Campania
Borgo Santandrea, Amalfi, Campania
Capri Palace Jumeirah, Capri, Campania
Hotel Borgo San Felice, Castelnuovo Berardenga, Toscana
Four Seasons Hotel Firenze, Firenze, Toscana
Villa La Massa, Firenze, Toscana
Villa Cora, Firenze, Toscana
Palazzo Portinari Salviati Residenza D’Epoca, Firenze, Toscana
Eala My Lakeside Dream, Limone sul Garda, Lombardia
Bellevue Hotel & Spa, Cogne, Valle d’Aosta
Therasia Resort, Lipari, Sicilia
Grand Hotel Victoria, Menaggio, Lombardia
Bulgari Hotel Milano, Milano, Lombardia
Portrait Milano, Milano, Lombardia
Grand Hotel et de Milan, Milano, Lombardia
Villa Eden The Leading Park Retreat, Merano, Trentino-Alto Adige
Castel Fragsburg, Merano, Trentino-Alto Adige
Castelfalfi, Montaione, Toscana
Forestis Dolomites, Plose, Trentino-Alto Adige
Lefay Resort & Spa Dolomiti, Pinzolo, Trentino-Alto Adige
Grand Hotel Belmond Timeo
I Borghi dell’Eremo San Giovanni, Piegaro, Umbria
Castello di Casole, Belmond Hotel, Siena, Toscana
Il Sereno, Torno, Lombardia
Grand Hotel Tremezzo, Tremezzo, Lombardia
Bellevue Syrene 1820, Sorrento, Campania
La Minervetta, Sorrento, Campania
San Domenico Palace, Taormina, A Four Seasons Hotel, Taormina,Sicilia
Grand Hotel Timeo, A Belmond Hotel, Taormina, Sicilia
Hotel Gritti Palace, Venezia, Veneto.
Lifestyle
Treno in ritardo? Ecco quanto e come farsi rimborsare il costo del biglietto. Almeno parzialmente…
Viaggiare in treno può essere una piacevole esperienza, ma i ritardi possono rovinare i piani. Le principali compagnie ferroviarie europee offrono rimborsi per ritardi significativi. Vediamo a chi richiedere i rimborsi per i treni Eurostar, Eurocity e Intercity, e quale modulistica è necessaria.
Viaggiare in treno è una delle modalità di trasporto più utilizzate in Europa, grazie alla sua comodità e capillarità. Tuttavia, lo sappiamo bene si possono verificare ritardi. A volte accettabili, altre volte snervanti. Soprattutto se il biglietto che ci troviamo n mano è costato molto. E soprattutto se si perdono coincidenze con altri treni. E’ importante, quindi, conoscere i propri diritti in termini di rimborsi. Ma quali sono le politiche di rimborso adottate per i treni Eurostar, Eurocity e Intercity? A quanto può ammontare la cifra rimborsata e come facciamo per richiederla?
Quando scatta il rimborso per i treni Eurostar
Se il treno Eurostar arriva con un ritardo compreso tra 60 e 119 minuti, è possibile richiedere un rimborso del 25% del costo del biglietto. Una cifra che aumenta fino al 50% del costo del biglietto se il ritardo è superiore a 120 minuti.
Se viaggiamo sugli Eurocity
Per i treni Eurocity, il rimborso è previsto se il ritardo supera i 60 minuti. In questo caso il rimborso del 25% del costo del biglietto. Se il ritardo è superiore ai 120 minuti il rimborso è del 50% del costo del biglietto.
I rimborsi per gli Intercity
Per i treni Intercity, il rimborso si applica per ritardi superiori ai 30 minuti. Dai 30 ai 59 minuti il rimborso previsto è del 25% del costo del biglietto. Tra 60 e 119 minuti il rimborso è del 50% del costo del biglietto. E infine se il ritardo è superiore ai 120 minuti il costo del biglietto verrà interamente rimborsato.
Come richiedere il risarcimento
Per richiedere il rimborso con Eurostar, è possibile farlo online attraverso il sito ufficiale o contattando il servizio clienti. Solitamente, è necessario fornire il numero del biglietto e la prova del ritardo. I rimborsi per i treni Eurocity possono essere richiesti presso le biglietterie delle stazioni o tramite il servizio clienti della compagnia ferroviaria operante. Anche in questo caso, bisogna fornire il biglietto e la prova del ritardo. Per i treni Intercity, il rimborso può essere richiesto presso le biglietterie, tramite il sito ufficiale della compagnia ferroviaria, o attraverso l’app mobile. È necessario avere con sé il biglietto e la conferma del ritardo per completare la richiesta. Per richiedere il rimborso è sempre obbligatorio avere con sé il biglietto.
E’ possibile farsi rimborsare anche in biglietteria
Per Trenitalia la richiesta di rimborso si può effettuare presso. Le biglietterie abilitate e l’agenzia emittente; la biglietteria abilitata della stazione di partenza per la richiesta di rimborso avanzata entro 30’ dalla convalida. L’azienda Trenitalia Tper S.c.a.r.l. – Direzione Commerciale – Post Vendita Reclami e Rimborsi- Via Del Lazzaretto, 16 – 40131 Bologna, tramite posta o e-mail da inviarsi all’indirizzo: info@trenitaliatper.it; online tramite il webform.
Il rimborso può anche essere richiesto in forma verbale se il biglietto è rimborsabile a vista e senza necessità di ulteriori approfondimenti. In forma scritta compilando l’apposito modulo di richiesta di Trenitalia Tper, oppure il modulo Europeo (Regolamento di esecuzione UE n. 949 del 27 marzo 2024) selezionando la lingua desiderata; online tramite il webform.
Anche i treni Regionali hanno diritto a essere risarciti
I rimborsi sono altresì previsti per i treni regionali. In questo caso, gli stessi avvengono nei seguenti modi: 25% del prezzo del biglietto per ritardi tra 60 e 119 minuti, se il costo del biglietto è almeno 16 euro. E’ previsto un rimborso del 50% del prezzo del biglietto per ritardi pari o superiori a 120 minuti, se il biglietto costa almeno 8 euro.
Ma in alcuni casi nulla è dovuto
Quali sono i casi in cui non spetta nessuna indennità? Per ritardi inferiori a quelli specificati. Per i biglietti gratuiti o di importo inferiore a 4 euro; per ritardo comunicato prima dell’acquisto del biglietto e per ritardo inferiore a 60 minuti continuando il viaggio con un altro servizio o percorso alternativo.
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