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Vienna imperiale: un viaggio sulle tracce dell’imperatrice Sissi

Il viaggio sulle tracce dell’imperatrice Sissi a Vienna offre un’esperienza avvincente e romantica. Attraverso i luoghi che ha amato, i palazzi che ha abitato e i paesaggi che ha percorso, potrai immergerti nella vita di questa figura affascinante, lasciandoti incantare dalla magia dell’era imperiale.

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    Vienna, la capitale dell’Impero Asburgico, cela tra le sue vie un capitolo affascinante di storia: la vita ormai diventata leggenda dell’imperatrice Elisabetta d’Austria, meglio conosciuta come Sissi. Un personaggio amatissimo da generazioni di visitatori, anche grazie al successo dei film che avevano come protagonista la bellissima Romy Schneider. Questo video ti guiderà attraverso un viaggio indimenticabile sulle tracce di Sissi a Vienna, un’esperienza che fonde storia, cultura e romanticismo imperiale.

    L’eredità di Sissi a Vienna.

    L’imperatrice Elisabetta ha lasciato un’impronta indelebile sulla storia di Vienna. La sua vita travagliata, la sua bellezza leggendaria e il suo spirito libero sono ancora celebrati e ricordati oggi attraverso i luoghi che ha frequentato e gli oggetti che ha lasciato dietro di sé.

    Il Palazzo di Hofburg.

    Inizia il tuo viaggio esplorando la maestosa residenza imperiale, il cuore dell’impero asburgico. Sissi risiedeva qui con l’imperatore Francesco Giuseppe. Visita gli appartamenti imperiali, immergendoti nella vita quotidiana dell’imperatrice.

    Il Museo di Sissi al Palazzo Hofburg.

    Dedica del tempo alla mostra permanente dedicata a Sissi che è visibile all’interno del Palazzo Hofburg. Esso custodisce preziosi oggetti personali, abiti e ritratti dell’imperatrice. Questo permetterà ai visitatori di entrare in intimità con la vita privata dell’imperatrice.

    Il Castello di Schönbrunn.

    Continua il tuo viaggio visitando la residenza estiva degli Asburgo. I giardini, gli appartamenti imperiali e il Teatro del Castello sono testimoni degli anni felici trascorsi da Sissi in questa reggia. Prendi parte a una visita guidata per scoprire aneddoti e segreti della vita di corte.

    Lo spettacolo equestre più bello del mondo.

    Sissi aveva un grande amore per i cavalli, e la Scuola di Equitazione Spagnola è stata parte integrante della sua vita. Assisti a uno spettacolo di equitazione classica, proprio come l’imperatrice avrebbe fatto, e immergiti nella grazia e nella maestria dei cavalli lipizzani.

    Un caffè davvero regale.

    Vivi un momento di relax nel Café Imperial, un luogo frequentato da Sissi stessa. Assapora dolci tradizionali e caffè prelibato in un’atmosfera che conserva ancora lo stile aristocratico dell’epoca.

    La chiesa dei Cappuccini e la Cripta Imperiale.

    La Chiesa dei Cappuccini è il luogo di sepoltura degli Asburgo, compresa Sissi. Esplora la Cripta Imperiale per scoprire le tombe di imperatori e imperatrici, inclusa la tomba dell’affascinante Elisabetta.

    Il parco Prater.

    Concludi il tuo viaggio visitando il famosissimo parco Prater, dove Sissi amava fare lunghe passeggiate a cavallo. Goditi un’atmosfera più informale, scoprendo il lato più naturale e sereno della città.

    Shopping Imperiale.

    Dedica del tempo allo shopping nel Quartiere dei Lussi, dove Sissi amava cercare abiti e accessori alla moda. Oggi, troverai boutique di alta moda, gioiellerie e negozi di antiquariato.

    Consigli pratici e pianificazione.

    Pianifica il tuo itinerario alla scoperta di Vienna con attenzione, prenotando visite guidate nei luoghi chiave per evitare code. Consulta gli orari di apertura dei musei e dei luoghi storici. Non dimenticare di assaporare la cucina viennese nei ristoranti tipici.

      Viaggi

      Uno splendido soggiorno in economia? Scopri la meta migliore in Europa

      Viaggiare con soddisfazione senza spendere un capitale, in una località dove non venire letteralmente sommersi da orde di turisti è possibile. Segui le proposte del nostro daily magazine: oggi andiamo in Moldavia!

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        E’ vero che le vacanze estive sono finite da pochissimo per la maggioranza degli italiani… ma chissà perchè il pensiero di tutti va sempre verso il relax e lo svago che il turismo è in grado di regalare… Non c’è soddisfazione più grande di andare in vacanza in una nuova località bellissima, affascinante, magari in cui non siamo mai stati e in cui non ci siano troppi turisti. E, cosa più importante… il più possibile economica.

        Cercando sul web, frequentando i forum di viaggi e… leggendo LaCity Mag

        Le mete con queste specifiche caratteristiche non sono poi così comuni. Anzi… le località con pochi turisti spesso si rivelano esclusive e molto costose. In altri la meta economica e rilassante ma, proprio per questo, tende a non offrire nessuna emozione particolare… che noia! Ma con un po’ di buona volontà, di curiosità – e , perchè no, leggendo anche il nostro magazine – trovare un nuovo posto per le vacanze con tutti questi pregi è fattibile. Oggi vi proponiamo una delle città più belle ed economiche di tutta Europa!

        Per risparmiare bisogna guardare verso Est

        Prima di farlo è opportuno sottolineare un presupposto: l’ovest del nostro continente è già molto turistico, difficile trovare mete “inesplorate” in Italia, Spagna, Francia o Portogallo. Per evitare la calca dei turisti – sia estivi che nel periodo natalizio che si avvicina – il consiglio è di volgere lo sguardo a est. Alcuni paesi dell’est Europa e dell’Asia (anche per vicende storiche e politiche molto note) non vantavano nessun flusso turistico fino a pochi decenni fa. E per questo alcune città rappresentano un territorio “vergine”, inesplorato ed economicamente appetibile.

        La nostra proposta si chiama… Chisinau

        La capitale della Moldavia Chisinau è una città piena di storia, di bellezze architettoniche e culturali e con un fermento di eventi, non solo estivi, davvero ragguardevole. Visitarla d’estate è ideale: le temperature sono in genere più temperate di quelle italiane, i turisti scarseggiano e non si trova neanche troppo distante dall’Italia. In qualche ora di volo la si raggiunge (i collegamenti stanno progressivamente aumentando).

        Impatto turistico bassissimo

        La Moldavia è il Paese europeo con il minor impatto turistico. Forse anche per questo motivo si viene accolti con curiosità e autentica ospitalità. I locali si mostrano sempre ben felici di aiutare i forestieri, finendo così spesso per trascorrere del tempo con loro e permettendo un coinvolgente interscambio di culture.

        L’etimologia del nome

        L’origine del nome Chisinau viene attribuita alla coesione di due parole dell’antico moldavo: chișla nouă ossia “sorgente nuova”. Secondo una delle varie leggende locali, la sorgente d’acqua fu trovata da alcuni monaci ortodossi che nei suoi pressi costruirono una chiesa. La presenza della sorgente sarebbe stata poi l’incentivo alla fondazione del centro abitato.

        Cosa mangiare

        La cucina moldava è davvero squisita – aspetto che noi italiani in viaggio amiamo molto – e risente molto di influenze diverse: turche, russe, ucraine, greche, ebraiche e tedesche. E ai palati curiosi si rivela sorprendente per varietà degli alimenti, senza dimenticare l’ottimo vino locale. Anche perchè – lo sanno in pochi – la Moldavia è uno dei più grandi produttori ed esportatori di vino. I piatti da assaggiare almeno una volta sono:

        Sarmale: foglie di cavolo ripiene di carne macinata
        Placinta: si tratta di un piccolo fagottino di sfoglia riempito con formaggio fresco, patate e cavolo
        Mamaliga: è la loro polenta tradizionale di granoturco, spesso servita con spezzatino di carne o brasati
        Branza: un formaggio che assomiglia alla nostra ricotta
        Cappuccio di Guguza: il miglior dessert locale, una torta a base di panna, ciliegie e scaglie di cioccolato

        Alcune cose da vedere (e fotografare)

        Arco di Trionfo – Eretto nel 1840 per volontà di Pavel Fiodorov per celebrare la vittoria dell’Impero Zarista sugli Ottomani nella guerra russo-turca. E’ uno dei simboli della città.

        Piazza delle parate

        Parcul Catedralei – Si tratta del parco cittadino più amato dagli abitanti di Chisinau, che vengono qui per riposare sulle panchine, fare jogging, far giocare i bambini o comprare fiori nelle bancarelle. Al suo centro sorge la Cattedrale della Natività del Signore, una piccola cattedrale ortodossa dagli interni riccamente rifiniti con legno intarsiato e affreschi.

        Museo Nazionale storico ed archeologico – Piccolo ma molto interessante, soprattutto la sezione dedicata al dominio stalinista. Prezzo d’ingresso… 3 euro!

        La statua di Stefan cel Mare – Realizzata fondendo 6 grandi cannoni ottomani e progettato dal Bernardazzi (l’onnipresente architetto della città).

        Parco Stefan cel Mare – I giardini adiacenti alla statua di Stefan cel Mare sono simmetrici e in perfetto stile sovietico, vi si possono ammirare i busti delle principali figure della letteratura romena e moldava e dei leader politici.

        Teatro dell’opera e del balletto


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          Viaggi

          Vuoi soggiornare dove i primissimi Beatles cominciarono a suonare?

          Il primo batterista dei Beatles, Pete Best, ha trasformato la sua casa – dove i Fab Four hanno mosso i primi passi, in un B&B per la gioia dei fan della band.

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            Pete Best è un classico caso di “slinding door”. Il batterista originale dei Fab Four (sostituito ben presto da Ringo Starr), se fosse rimasto nella band sarebbe diventato ricco e famoso. Ma il destino per lui ha scelto diversamente. Per sbarcare il lunario partecipa alle convention dei fan dei Beatles e recentemente ha avuto un’idea. Ha trasformato il Casbah Club di Liverpool – dove la band era solita suonare agli inizi di carriera – in un luogo dove i fan dei Beatles potranno “mangiare, dormire e fare festa”, proprio come faceva il non ancora famoso quartetto.

            Cosa sarebbe successo se…

            Oggi Best ha 82 anni, sebbene Best sia stato abbandonato dalla formazione (dopo due anni) e sostituito nell’agosto 1962 da Ringo Starr, l’ex membro dei Beatles, a distanza di sei decenni, dichuara di aver avuto il tempo di riflettere su uno dei più grandi “what if” della storia della musica. In una recente intervista a Sky News ha dichiarato: “Ho vissuto 60 anni fantastici sia come Pete che come Beatle. Fa parte della tua vita, è bello esserne associato, ma la vita va avanti”.

            La vita pareggia i conti

            Molto diverso dai suoi ex compagni, venne estromesso: “All’inizio ci sono state molte difficoltà e imbarazzi finanziari, ma la vita compensa. Forse è stato il mio karma, forse non era destino”. Ma a Best è venuta un’idea che potrebbe davvero avere successo, un’iniziativa commerciale basata sul suo legame con il gruppo.

            Una notte al Casbah Club

            Lanciata da Pete e dal fratello minore Roag, offre ai fan la possibilità di soggiornare nella loro vecchia casa di famiglia, uno dei luoghi in cui i Beatles hanno iniziato a muovere i primi passi nel campo della musica. Il Casbah Club è un palazzo vittoriano (attualmente protetto dalle Belle Arti britanniche) acquistato da Mona, la madre di Best, che ebbe l’idea di creare un club per soli soci, nel quale i suoi figli e i loro amici, potevano incontrarsi per ascoltare musica e suonare.

            Pieno di tracce dei primissimi Beatles

            Le impronte dei Beatles, che ancora si chiamavano The Quarrymen, sono presenti in tutto il seminterrato dove hanno suonato. Anche la band in prima persona contribuì a decorare lo spazio e ancora oggi si può vedere dove John Lennon incise il suo nome sulle pareti con un coltellino. Ai tempi, nelle serate di maggior successo, centinaia di persone si accalcavano per assistere alle loro esibizioni, un pubblico naturalmente ignaro di quello che sarebbe poi avvenuto: un destino di gloria e di fama planetaria per quei giovani ragazzi.

            Le stanze dedicate ai vari musicisti

            Adesso quel luogo è stato trasformato da Best in un esclusivo Bed & Breakfast dove gli utenti possono soggiornare nelle stanze al piano superiore. Le cinque camere disponibili portano i nomi di Paul, John, George, Peter e del bassista originale Stuart Sutcliffe (agli inizi la band era un quintetto) ma, curiosamente… non di Ringo, che non ha una stanza a lui dedicata. La ruggine è difficile da grattare, vero Pete?!? Le diverse suite sono arredate con memorabilia appartenute ai singoli musicisti. Quella di Paul McCartney, ad esempio, presenta diverse foto del baronetto, oltre a una replica del suo basso.

            La nostalgia di una band senza tempo

            “I Beatles suonavano qui, i Beatles facevano festa qui e i Beatles dormivano qui”, ha detto Best, aggiungendo che l’alloggio era una “proiezione” del sogno di sua madre, che faceva loro inizialmente anche da manager. L’idea del B&B sfrutta in maniera intelligente la nostalgia dei Fab Four che, ancora oggi, possiede un potentissimo fascino e una precisa incidenza commerciale.

            Anche la casa di Harrison è un B&B

            Quello di Best però non è l’unico B&B dedicato ai Beatles. Un altro si trova, sempre a Liverpoool, al numero 25 di Upton Green, nel sobborgo di Speke: è la casa dove George Harrison trascorse la propria infanzia dal 1949 al 1962. La struttura può ospitare fino a cinque persone a un costo di circa 200 sterline ogni notte, per un minimo di due notti.

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              Da carcere a paradiso, l’isola di Pianosa ritorna alla vita. Era ora!

              Il restauro dell’ex supercarcere sull’isola di Pianosa e l’apertura alle visite rappresentano un importante passo per conoscere la storia e le vicende legate a questo luogo.

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                Il restauro dell’ex supercarcere sull’isola di Pianosa e l’apertura alle visite rappresentano un importante passo per conoscere la storia e le vicende legate a questo luogo.

                L’ex carcere, noto come la diramazione Agrippa, ha ospitato sia terroristi negli anni ’70 che mafiosi condannati al regime del 41bis dopo le stragi di Falcone e Borsellino. La trasformazione dell’isola da luogo di detenzione a destinazione turistica offre ai visitatori l’opportunità di esplorare le celle e i corridoi che un tempo erano abitati dai prigionieri. E che prigionieri.

                Pianosa diventò sinonimo di carcere duro per i nemici dello Stato

                “Capimafia come Michele Greco, Pippo Calò, Giuseppe Madonia si ritrovarono dal cosiddetto “grand hotel Ucciardone” ai patimenti di Pianosa” ricorda lo scrittore Giovanni Bianconi in una intervista al CdS. Poi arrivarono i super latitanti Leoluca Bagarella, uno dei killer di Capaci e sequestratore e uccisore di Giuseppe Di Matteo, e Nitto Santapaola. Il regime duro innescò qualche pentimento ma suscitò anche le denunce di Amnesty international e le minacce dei mafiosi.

                La storia di Pianosa è ricca e complessa

                Oltre al periodo in cui è stato utilizzato come carcere di massima sicurezza, per volontà del generale Dalla Chiesa nel 1997, l’isola ha una lunga storia che comprende la presenza di una colonia penale agricola e un sanatorio per i malati di tubercolosi. Il suo isolamento naturale – l’isola si trova al centro del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, con soli 13 km (circa 7,4 miglia) di distanza dall’Isola d’Elba – ha reso l’Agrippa un luogo ideale per detenere i criminali più pericolosi. Ma la sua chiusura nel 1997 ha segnato la fine di un’epoca.

                Turismo mordi e fuggi

                Tuttavia, nonostante il restauro dell’ex supercarcere, molte parti dell’isola rimangono in rovina, compresi edifici storici e muri a secco. La gestione e il mantenimento di questi siti rappresentano sfide per le autorità locali e il Parco dell’Arcipelago Toscano, che gestisce le visite sull’isola. Sebbene il turismo giornaliero contribuisca a generare risorse per il Parco, resta ancora molto da fare per preservare e valorizzare appieno il patrimonio storico di Pianosa. Le risorse vengono investite nell’organizzazione delle visite, nei miglioramenti e nei recuperi degli spazi che il Demanio ha affidato al Parco.

                Gocce nel mare

                Anche il Comune di Campo nell’Elba, di cui fa parte il territorio di Pianosa, cerca di sistemare aree e servizi che gli competono (ha dato il gestione il piccolo hotel e il ristorante, per esempio) ma niente può intervenire su tutte le costruzioni di proprietà demaniale come il vecchio paese. Di cui ogni giorno crolla un pezzetto in più.

                Fotocover credits Pianosa-©R.Ridi

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