Viaggi
Vuoi soggiornare dove i primissimi Beatles cominciarono a suonare?
Il primo batterista dei Beatles, Pete Best, ha trasformato la sua casa – dove i Fab Four hanno mosso i primi passi, in un B&B per la gioia dei fan della band.

Pete Best è un classico caso di “slinding door”. Il batterista originale dei Fab Four (sostituito ben presto da Ringo Starr), se fosse rimasto nella band sarebbe diventato ricco e famoso. Ma il destino per lui ha scelto diversamente. Per sbarcare il lunario partecipa alle convention dei fan dei Beatles e recentemente ha avuto un’idea. Ha trasformato il Casbah Club di Liverpool – dove la band era solita suonare agli inizi di carriera – in un luogo dove i fan dei Beatles potranno “mangiare, dormire e fare festa”, proprio come faceva il non ancora famoso quartetto.
Cosa sarebbe successo se…
Oggi Best ha 82 anni, sebbene Best sia stato abbandonato dalla formazione (dopo due anni) e sostituito nell’agosto 1962 da Ringo Starr, l’ex membro dei Beatles, a distanza di sei decenni, dichuara di aver avuto il tempo di riflettere su uno dei più grandi “what if” della storia della musica. In una recente intervista a Sky News ha dichiarato: “Ho vissuto 60 anni fantastici sia come Pete che come Beatle. Fa parte della tua vita, è bello esserne associato, ma la vita va avanti”.
La vita pareggia i conti
Molto diverso dai suoi ex compagni, venne estromesso: “All’inizio ci sono state molte difficoltà e imbarazzi finanziari, ma la vita compensa. Forse è stato il mio karma, forse non era destino”. Ma a Best è venuta un’idea che potrebbe davvero avere successo, un’iniziativa commerciale basata sul suo legame con il gruppo.
Una notte al Casbah Club
Lanciata da Pete e dal fratello minore Roag, offre ai fan la possibilità di soggiornare nella loro vecchia casa di famiglia, uno dei luoghi in cui i Beatles hanno iniziato a muovere i primi passi nel campo della musica. Il Casbah Club è un palazzo vittoriano (attualmente protetto dalle Belle Arti britanniche) acquistato da Mona, la madre di Best, che ebbe l’idea di creare un club per soli soci, nel quale i suoi figli e i loro amici, potevano incontrarsi per ascoltare musica e suonare.
Pieno di tracce dei primissimi Beatles
Le impronte dei Beatles, che ancora si chiamavano The Quarrymen, sono presenti in tutto il seminterrato dove hanno suonato. Anche la band in prima persona contribuì a decorare lo spazio e ancora oggi si può vedere dove John Lennon incise il suo nome sulle pareti con un coltellino. Ai tempi, nelle serate di maggior successo, centinaia di persone si accalcavano per assistere alle loro esibizioni, un pubblico naturalmente ignaro di quello che sarebbe poi avvenuto: un destino di gloria e di fama planetaria per quei giovani ragazzi.
Le stanze dedicate ai vari musicisti
Adesso quel luogo è stato trasformato da Best in un esclusivo Bed & Breakfast dove gli utenti possono soggiornare nelle stanze al piano superiore. Le cinque camere disponibili portano i nomi di Paul, John, George, Peter e del bassista originale Stuart Sutcliffe (agli inizi la band era un quintetto) ma, curiosamente… non di Ringo, che non ha una stanza a lui dedicata. La ruggine è difficile da grattare, vero Pete?!? Le diverse suite sono arredate con memorabilia appartenute ai singoli musicisti. Quella di Paul McCartney, ad esempio, presenta diverse foto del baronetto, oltre a una replica del suo basso.
La nostalgia di una band senza tempo
“I Beatles suonavano qui, i Beatles facevano festa qui e i Beatles dormivano qui”, ha detto Best, aggiungendo che l’alloggio era una “proiezione” del sogno di sua madre, che faceva loro inizialmente anche da manager. L’idea del B&B sfrutta in maniera intelligente la nostalgia dei Fab Four che, ancora oggi, possiede un potentissimo fascino e una precisa incidenza commerciale.
Anche la casa di Harrison è un B&B
Quello di Best però non è l’unico B&B dedicato ai Beatles. Un altro si trova, sempre a Liverpoool, al numero 25 di Upton Green, nel sobborgo di Speke: è la casa dove George Harrison trascorse la propria infanzia dal 1949 al 1962. La struttura può ospitare fino a cinque persone a un costo di circa 200 sterline ogni notte, per un minimo di due notti.
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Viaggi
Camper, se non ora quando?
Cresce il numero dei camperisti che ogni anno affollano le strade e le località turistiche italiane e non. Un breve vademecum su come scegliere il camper da affittare, itinerari, costi e logistica.

Da molti anni ormai il camper è uno dei mezzi più in voga per chi vuole viaggiare sia in Italia che all’estero. Ogni anno cresce il numero delle famiglie che per il periodo estivo affitta nei diversi centri dislocati un po’ in tutta Italia – ma soprattutto nelle regioni Toscana, Emilia-Romagna, Veneto e Lombardia. In più ogni anno si svolgono diverse mostre mercato dove poter visionare e scegliere di acquistare un camper adatto alle proprie esigenze.
Lo scorso mese di febbraio 2025 si è avviata una campagna pubblictaria in tv e sulla stampa promossa da APC, Associazione Produttori Caravan e Camper, per promuovere il camper come simbolo di libertà. Questa nuova campagna “Vivi la libertà con stile: scegli il camper“, segue le precedenti lanciate nel 2022 e nel 2023. L’obiettivo è quello di intercettare una nuova audience di potenziali camperisti. Viaggiatori con medio/alta ed alta propensione alla spesa, appassionati di sport e attività outdoor, amanti della natura, della cultura e del turismo enogastronomico. Purtroppo il settore è scarso di dati ufficiali sul numero di camper di prorprietà in circolazione, e quelli a noleggio a causa della frammentazione del settore che vede molte associazioni impegnate nel monitoraggio.
Gli ultimi dati ufficiali risalgono al 2021 e dipingono un aumento delle immatricolazioni dell’11,92% rispetto all’anno prima e una produzione salita del 33,88% sempre nello stesso periodo. Secondo APC gli aumenti costanti e a doppia cifra degli ultimi anni sia nelle immatricolazioni sia nelle produzione confermano quanto questo veicolo ricreazionale va ben oltre la semplice moda e costituisce un vero trend sociale e culturale in Italia e in Europa.
Una vacanza in camper è un’esperienza da fare almeno una volta nella vita
Se si sta pianificando una vacanza on the road magari affittando un veicolo per le due settimane di ferie per prima cosa bisogna saper scegliere il camper giusto che si adatti alle proprie esigenze. Poi bisognerà scegliere una meta che vada incontro ai propri ideali, ma anche al territorio che si vuole visitare e alla disponibilità di aree attrezzate per poter accoglierci. Bisogna quindi fare il punto sui possibili itinerari, sui costi, i permessi necessari e fare le prenotazioni per assicurarsi un viaggio senza intoppi e sorprese.
Tipologie di camper: qual è quello giusto?
1. Camper Van
Il camper van è perfetto per coppie o piccoli gruppi. Compatto e facile da manovrare, offre l’essenziale e le attrezzature minime per organizzare un viaggio confortevole.
2. Motorhome
Si tratta di un mezzo ideale per famiglie. Il motorhome, infatti, offre ampi spazi, cucina completa e bagno. Perfetto per viaggi lunghi e confortevoli. Può ospitare fino a un massimo di 4/6 persone
3. Camper puro
Questo tipo di camper è simile a un furgone ma attrezzato per dormire e cucinare. È ideale per chi ama un viaggio più spartano e avventuroso.
4. Van attrezzato
Si tratta di un furgone convertito in camper, perfetto per chi desidera un mix di avventura e comfort. Ottimo per viaggi in coppia o piccoli gruppi.
Dopo il camper bisogna scegliere la meta a lungo o a corto raggio
1. Toscana, Italia
E’ la regione più gettonata per i camperisti italiani. Molte aree sono attrezzate e i costi sono contenuti rispetto a località turistiche di altre regioni con maggiore attrattiva. E’ perfetta per chi ama l’arte, la cultura e il buon cibo. Da Firenze a Siena attraverso i borghi del Chianti non c’è che l’imbarazzo della scelta.
2. Costa Azzurra, Francia
La Francia è uno dei Paesi europei meglio attrezzati per l’accoglienza dei camperisti. Per chi ama il mare la riviera Francese propone mete come Nizza, Cannes e Monaco. Ma anche la parte che si affaccia sull’Oceano Atlantico dispone di vaste aree ancora intatte dal punto di vista ambientale ma ben fornite di punti di accoglienza, camping e aree apposite per ospitare i camperisti.
3. Parchi Nazionali, Stati Uniti
I camperisti che vogliono visitare alcuni Stati degli Stati Uniti possono affittare i loro veicoli nelle vicinanze dei parchi nazionali come Yellowstone, Grand Canyon e Yosemite. Territori ideali per gli amanti della natura.
4. Scozia
Ecco un altro territorio dove i camperisti sono sempre ben accolti: le Highlands scozzesi, i castelli e i suggestivi laghi. Un viaggio perfetto per chi ama la storia e i paesaggi mozzafiato.
Quali sono gli itinerari dove incontrare altri camperisti
1. La Via Aurelia in Italia
A molti sembrerà strano leggere il suggerimento dell’Aurelia come via per viaggiare durante un week end o un breve periodo di vacanza. Ma da Roma a Genova lungo la costa tirrenica, si attraversano splendide località a partire dalla costa livornese fin alle Cinque Terre e la zona spezzina.
2. La Route des Grandes Alpes in Francia
Un percorso che attraversa le Alpi francesi, ideale per chi ama le montagne e i paesaggi mozzafiato.
3. La Wild Atlantic Way in Irlanda
Un itinerario lungo la costa occidentale dell’Irlanda, perfetto per chi cerca avventure e paesaggi selvaggi.
4. La Route 66 negli Stati Uniti
Il leggendario percorso che attraversa il cuore degli Stati Uniti, da Chicago a Los Angeles.
Quanto può costare concedersi un camper in affitto
1. Noleggio del Camper
I prezzi variano in base alla tipologia di camper e alla durata del noleggio. In media, si può spendere dai 70 ai 200 euro al giorno.
2. Carburante
Il costo del carburante dipende dal percorso e dal tipo di camper. Per i consumi mediamente bisogna considerare una media di 10-15 litri ogni 100 km.
3. Aree di Sosta e Campeggi
Le tariffe in Italia variano dai 10 ai 50 euro a notte, a seconda dei servizi offerti. All’estero soprattutto negli Stati Uniti e in Canada si possono superare i cento dollari a notte.
Patente, permessi e documentazione
1. Patente di Guida
Verificate che la vostra patente sia valida per il tipo di camper che intendete noleggiare. In alcuni casi, potrebbe essere necessaria una patente di categoria superiore.
2. Permessi di Circolazione
Controllate le normative locali per i camper, specialmente in aree protette o parchi nazionali.
3. Assicurazione
Assicuratevi di avere una copertura assicurativa sufficientemente adeguata per il camper e per eventuali incidenti durante il viaggio.
In estate meglio prenotare il posto
1. Prenotazioni Anticipate
Prenota il camper con largo anticipo, soprattutto in alta stagione, per assicurarti la disponibilità e ottenere tariffe migliori e non arrivare nella località alla fine di una giornata con il rischio di non trovare posto. Certo si può sostare anche fuori dalle aree attrezzate ma in molte aree nazionali e internazionali si rischia di essere multati.
2. Pianificazione dell’Itinerario
E’ consigliabile pianificare bene l’itinerario in modo, inclusi i luoghi di sosta e campeggi lungo il percorso.
3. Verifica dei Servizi
Assicuratevi che il camper sia dotato di tutti i servizi necessari come cucina, bagno e aria condizionata, soprattutto per viaggi lunghi.
4. Kit di Emergenza
Portate con voi un kit di emergenza con attrezzi di base, una ruota di scorta e forniture mediche. Possono davvero tirarvi fuori dal pasticci.
Viaggi
Alla scoperta dei canyon del Raganello: il cuore selvaggio della Calabria
Nel Parco Nazionale del Pollino, tra Civita e la Sila, si nasconde uno dei segreti meglio custoditi della Calabria: un itinerario ad anello tra le gole del Raganello che unisce natura estrema, storia e avventura. Il periodo perfetto per scoprirlo? Proprio adesso

Se esiste un luogo in Italia dove la natura riesce a farsi selvaggia, solenne e sorprendentemente poetica allo stesso tempo, quello è il canyon del Raganello. Un gioiello incastonato tra le pareti calcaree del Parco Nazionale del Pollino, al confine tra Calabria e Basilicata, che in primavera si trasforma in una tavolozza di colori, profumi e suoni.
Le Gole del Raganello si estendono per oltre 17 chilometri, da San Lorenzo Bellizzi fino a Civita, affacciandosi su uno dei panorami più spettacolari dell’intero Mezzogiorno. Qui l’acqua ha scolpito nei millenni una gola profonda, scavando passaggi tortuosi tra le rocce, creando cascate, pozze cristalline e anfratti che sembrano usciti da un romanzo di avventura.
L’itinerario più suggestivo è quello che parte dal borgo arbereshe di Civita, uno dei “Borghi più belli d’Italia”, noto per le sue case con comignoli antropomorfi e per la sua ospitalità autentica. Da qui, si snoda un sentiero ad anello di circa 4 chilometri, accessibile a escursionisti di media esperienza. Il percorso attraversa boschi, costeggia burroni e regala viste mozzafiato sul canyon sottostante, fino a raggiungere il leggendario Ponte del Diavolo.
Costruito in epoca medievale, sospeso a 30 metri d’altezza, il ponte è protagonista di una leggenda popolare secondo la quale fu edificato dal diavolo in persona in cambio dell’anima del primo che l’avrebbe attraversato. Ma gli abitanti, più furbi del demonio, ci mandarono un cane. Oggi il ponte è uno dei luoghi più fotografati della zona.
La primavera è senza dubbio il periodo migliore per esplorare il Raganello. Le piogge dell’inverno alimentano i torrenti, la vegetazione esplode in un verde brillante e l’aria è pungente ma non gelida. Si consigliano scarpe da trekking, una buona scorta d’acqua e, se possibile, una guida locale, in grado di raccontare anche la storia geologica e culturale di questo angolo straordinario della Calabria.
Il canyon può essere esplorato anche nella sua parte più estrema, con escursioni in forra guidate da speleologi e canyonisti professionisti. Ma per chi preferisce la contemplazione alla scalata, basta affacciarsi da uno dei belvedere sopra Civita per restare senza fiato.
Le Gole del Raganello non sono solo un luogo da visitare: sono un’esperienza da vivere con lentezza. E primavera, con la sua luce dorata e i sentieri fioriti, è il momento ideale per farlo. Un viaggio tra natura, mito e silenzio, in uno dei luoghi più autentici del Sud Italia.
Viaggi
Viaggio nel silenzio: i migliori retreat per chi vuole staccare davvero
Monasteri, agriturismi isolati, rifugi immersi nei boschi: la nuova frontiera del turismo è il ritiro dal mondo. Tra yoga, meditazione e silenzio, per ritrovare se stessi lontano dal caos

Dimenticate le file al check-in, le foto con hashtag, le corse ai musei o i selfie in spiaggia. Oggi la vera tendenza del turismo è il silenzio. Sempre più persone scelgono di trascorrere le ferie lontani da tutto, staccando la spina in luoghi dove il cellulare non prende, il wi-fi non c’è e l’unico rumore è quello del vento tra gli alberi.
Sono i retreat del silenzio, o silent retreat, e in Italia stanno spuntando come funghi. Dai monasteri benedettini dell’Umbria agli agriturismi isolati dell’Appennino, dai rifugi alpini trasformati in centri di meditazione ai centri yoga in Maremma, l’offerta è varia ma l’obiettivo comune: tornare all’essenziale.
Qui si riscopre il valore del tempo lento. Si mangia in silenzio, si cammina a piedi scalzi, si dorme in stanze spartane senza televisione. Alcuni retreat prevedono giornate intere senza parlare. Altri includono sessioni guidate di mindfulness, yoga, alimentazione consapevole.
È un modo per fare detox non solo digitale, ma emotivo e mentale. Perché spesso il rumore più assordante è quello che portiamo dentro.
I benefici sono reali. Riduzione dello stress, miglioramento della concentrazione, più energia e consapevolezza. E al ritorno, il mondo sembra meno aggressivo, i problemi più piccoli, la connessione con se stessi più profonda.
E se il silenzio spaventa, basta iniziare con un weekend. O anche solo una giornata in un centro vicino casa. Il turismo del silenzio non è fuga, ma riconquista. Di spazio, di tempo, di senso.
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