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Cinema

“C’è ancora domani” di Paola Cortellesi in corsa per gli Oscar 2025

Un successo internazionale per l’esordio alla regia di Cortellesi, che continua a stupire pubblico e critica.

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    “C’è ancora domani”, l’esordio alla regia di Paola Cortellesi, continua la sua ascesa nel panorama cinematografico internazionale. Dopo aver dominato il box office italiano nel 2023 con quasi 37 milioni di euro di incassi, il film è stato selezionato dall’Academy nella lista dei film “eleggibili” per le nomination alla 97esima edizione degli Oscar, nonostante non sia stato scelto dall’Italia come rappresentante ufficiale.

    L’Italia, infatti, aveva candidato “Vermiglio” di Maura Delpero nella categoria del miglior film in lingua non inglese, ma il successo internazionale di C’è ancora domani, distribuito negli Stati Uniti con il titolo “There is still tomorrow”, gli ha garantito un posto nella prestigiosa lista di oltre 300 film che concorrono per le nomination in diverse categorie.

    Le prossime tappe verso gli Oscar

    La votazione per le candidature ufficiali si aprirà l’8 gennaio e si concluderà il 12 gennaio. I film selezionati saranno annunciati venerdì 17 gennaio, un passo decisivo verso la cerimonia di premiazione, che si terrà il 2 marzo al Dolby Center di Hollywood.

    Paola Cortellesi potrebbe dunque vedere il suo film competere non solo nella categoria del miglior film in lingua non inglese, ma anche in altre categorie, incluse quelle tecniche e per le performance attoriali.

    Un esordio che ha conquistato pubblico e critica

    C’è ancora domani ha rappresentato uno dei più grandi successi cinematografici italiani degli ultimi anni. Ambientato nell’Italia del secondo dopoguerra, il film intreccia emozione e ironia, raccontando la storia di una donna che lotta per la propria indipendenza in un contesto familiare e sociale oppressivo. L’interpretazione della stessa Paola Cortellesi, affiancata da un cast di grande spessore, ha conquistato il cuore degli spettatori e della critica, spingendo il film oltre i confini nazionali.

    Distribuito negli Stati Uniti con grande attenzione, There is still tomorrow ha ricevuto recensioni entusiastiche da parte della stampa internazionale, consolidando la reputazione di Paola Cortellesi non solo come attrice, ma anche come regista di talento.

    L’Italia agli Oscar: una tradizione di grandi successi

    Mentre “Vermiglio” rappresenta ufficialmente l’Italia nella corsa agli Oscar, il caso di C’è ancora domani ricorda quanto il cinema italiano sia apprezzato a livello globale, spesso capace di competere su più fronti. Con una lunga tradizione di trionfi, il cinema italiano continua a portare storie significative e universali nel cuore di Hollywood.

    Ora non resta che attendere il 17 gennaio per scoprire se il film di Cortellesi riuscirà a entrare nelle candidature ufficiali e continuare a scrivere una pagina importante della sua storia.

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      Cinema

      Matthew McConaughey e la pausa dalla recitazione: il motivo dietro i sei anni lontano dal set

      Dal memoir ai film d’animazione, fino alla riscoperta dell’amore per la recitazione: McConaughey spiega cosa lo ha spinto a prendersi una lunga pausa e cosa lo ha riportato sul set.

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        Dopo sei anni di assenza, Matthew McConaughey è pronto a tornare sul grande schermo con The Rivals of Amziah King, un crime thriller diretto da Andrew Patterson e ambientato nel mondo dell’apicoltura. L’attore ha confessato a Variety di aver provato un certo nervosismo il primo giorno di riprese, dopo un lungo periodo lontano dai set cinematografici. Ma cosa ha fatto in tutto questo tempo?

        Lontano dai riflettori di Hollywood, McConaughey ha dedicato gli ultimi anni a scrivere il suo memoir Greenlights, a doppiare personaggi nei film d’animazione come Sing 2 e, soprattutto, a trascorrere più tempo con la sua famiglia. “Avevo bisogno di scrivere la mia storia, di dirigere la mia storia sulla pagina”, ha spiegato, sottolineando il bisogno di prendersi una pausa per ritrovare un senso di autenticità.

        Ma poi è arrivata la sceneggiatura di The Rivals of Amziah King, e qualcosa è cambiato. Il film racconta la storia di un carismatico proprietario di un’azienda di miele in Oklahoma e del suo rapporto con il figlio adottivo. “Non è il posto in cui sono cresciuto, ma conosco questi luoghi e questi personaggi”, ha spiegato l’attore. “Questa comunità del sud-est dell’Oklahoma conosce la Costituzione, conosce le proprie regole e non cerca l’approvazione del mondo. Li capisco”.

        La decisione di tornare al cinema è stata naturale, ma al tempo stesso illuminante. “Mi sono ricordato un paio di cose”, ha rivelato McConaughey. “La prima è che amo davvero recitare. La seconda è che, ehi, McConaughey, sei dannatamente bravo in questo. E la terza è che recitare è per me una vacanza”. Con “vacanza”, l’attore intende un momento in cui può concentrarsi solo sul suo lavoro, senza dover dividere le energie tra mille impegni. “Quando esco di casa la mattina, mia moglie mi dice: ‘Vai a fare del tuo meglio. Ho i bambini, stiamo bene’. Questa è una vacanza, perché mi permette di focalizzarmi completamente sul mio personaggio”.

        McConaughey è convinto che l’esperienza della scrittura lo abbia reso un attore migliore. “Il libro era estremamente onesto e mi ha costretto a essere onesto con me stesso. Mi ha aiutato a chiarire pensieri su cui riflettevo da 35 anni, e questo mi ha dato più sicurezza. Ora ho meno da nascondere e questo mi rende più autentico anche come attore”.

        Il ritorno alla recitazione, quindi, non è solo un ritorno alla sua carriera, ma un ritorno a sé stesso. Con The Rivals of Amziah King, McConaughey si riafferma come uno degli attori più carismatici di Hollywood, pronto a riconquistare il pubblico con un’interpretazione intensa e autentica.

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          Cinema

          Ma come se la tira Scamarcio: già a 18 anni parlava solo di se stesso

          L’attore ha sempre avuto una forte personalità… e a 18 anni lo dimostrava già in modo evidente. Ospite a Da noi… a ruota libera su Rai1, l’attore ha raccontato un aneddoto esilarante: «Scrissi un monologo parlando solo di me. Ero già egocentrico». Un momento di autoironia che ha strappato un sorriso al pubblico, ma che mostra anche la determinazione e la sicurezza di un giovane che sognava il cinema.

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            Scamarcio su Rai1 ha svelato un episodio curioso legato al film John Wick. Quando seppe dell’opportunità di entrare nel cast, girò un self-tape in un contesto decisamente insolito: «Ero impegnato a produrre olio d’oliva e ho registrato il video tra un passaggio e l’altro, scherzando sulla possibilità di inviare una bottiglia se mi avessero preso». Un’audizione sui generis che ha funzionato: alla fine è entrato nel cast!

            Al pacino e la sfida del ciak senza pausa

            Ma non solo momenti divertenti. Scamarcio ha ricordato anche esperienze intense, come la collaborazione con Al Pacino: «Abbiamo girato una scena di 21 minuti senza pause, come in teatro. Una sfida enorme, ma anche un’esperienza formativa incredibile». Un racconto che sottolinea la sua crescita artistica e il confronto con leggende del cinema mondiale.

            Johnny Depp: talento e umiltà

            Non poteva mancare un pensiero per Johnny Depp, con cui ha avuto recentemnete il piacere di lavorare. «È semplice, appassionato e sempre attento agli altri», ha detto, elogiando l’approccio umano e professionale della star di Hollywood. Un contrasto evidente con il suo stesso racconto da giovane artista egocentrico, segno di un percorso di maturazione.

            Da giovane egocentrico a star internazionale

            Oggi Riccardo Scamarcio è uno degli attori italiani più apprezzati, capace di spaziare tra cinema italiano e produzioni hollywoodiane. Il ragazzo che scriveva monologhi su se stesso ha trovato la sua strada, imparando anche il valore dell’ascolto e del confronto con gli altri grandi del cinema. E, a quanto pare, con un pizzico di olio d’oliva come portafortuna!

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              Cinema

              Matt Damon a torso nudo a Favignana: il suo fisico da Ulisse manda in tilt i fan

              Durante una pausa dalle riprese di The Odyssey, Matt Damon sfoggia un fisico scolpito nel mare di Favignana. Le immagini hanno fatto impazzire il web e acceso l’interesse sul duro allenamento che l’attore ha seguito per incarnare il ruolo di Ulisse nel nuovo film di Christopher Nolan.

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                Le immagini di Matt Damon a torso nudo, immortalato su uno yacht a Favignana durante una pausa dalle riprese di The Odyssey, hanno fatto il giro del mondo. L’attore, impegnato nel nuovo film di Christopher Nolan nei panni di Ulisse, ha conquistato tutti sfoggiando muscoli scolpiti, una barba grigia da eroe epico e una forma fisica invidiabile.

                Indossando un costume blu navy, Damon si è goduto una giornata di relax tra birre, chiacchiere con gli amici e spettacolari salti mortali in mare, dimostrando una vitalità degna di un giovane atleta. Le foto non solo hanno mandato in tilt i social, ma hanno anche acceso la curiosità dei fan, impazienti di scoprire il regime di allenamento seguito dall’attore per raggiungere tale forma fisica.

                Non era la prima volta che Damon mostrava i frutti della sua preparazione. Già lo scorso 25 marzo era stato fotografato sul set a torso nudo, con i pantaloni cammello bagnati e l’aria fiera di chi si è calato completamente nel personaggio. Accanto a lui, nelle scene successive, è apparsa Zendaya, che si vocifera interpreti Atena, avvolta in un elegante abito color crema.

                A rivelare alcuni retroscena sulla preparazione fisica dell’attore è stato Ben Affleck, grande amico di Damon, che in un’intervista a GQ ha raccontato: “Sta girando questo film con Chris Nolan e farà un sacco di acrobazie. È un ritorno ai tempi di Bourne Identity, dove devi davvero imparare a combattere. Ci siamo detti che è passato un bel po’ da allora.”

                Anche il personal trainer Jason Walsh, che ha lavorato più volte con Damon, ha confermato che dietro ai risultati non ci sono trucchi, solo disciplina e metodo: “Non esistono scorciatoie. C’è una grande incomprensione su cosa serva davvero: molti vogliono imbrogliare, ma i migliori partono dalle basi e costruiscono da lì.”

                Nonostante l’impegno e la determinazione dimostrati per The Odyssey, Matt Damon in passato non aveva nascosto quanto possa essere duro sottoporsi a certi regimi di preparazione. “Se non è il tuo lavoro, allenarti tre ore al giorno, seguire una dieta rigidissima e rinunciare a tutto quello che ti piace, è davvero noioso”, aveva confessato in un’intervista a Total Film nel 2017.

                Eppure, guardando il suo Ulisse pronto a salpare nel mare di Favignana, sembra proprio che, ancora una volta, il sacrificio abbia dato i suoi frutti.

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