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Cinema

Per mamma Bellucci una donna è tale anche senza figli

Una delle svariate riflessioni che l’attrice ha condiviso col pubblico della manifestazione romana Forces of Fashion, organizzata dal celebre marchio Vogue.

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    Dopo aver compiuto i 60 anni, proseguendo con l’età ci si può sentire più leggere e più libere. Almeno per l’attrice Monica Bellucci, da tanti anni emblema della bellezza italica sul grande schermo. Il suo pensiero è preciso: «Nella vita prende anche forma una sorta di distanza. Certo, resta sempre una grande passione e un grande amore per il lavoro e per quello che si fa ma c’è una distanza maggiore perché «i sono cose più essenziali, per quanto mi riguarda. Poi ogni donna ha il suo percorso. E io non penso che una donna si ritenga una donna perché fa dei figli. Tu puoi fare la scelta di non fare figli, avere la tua vita e il tuo percorso. Io ne ho avuti e questo ha cambiato moltissimo per me, per cui oggi tutto il resto, ancora oggi, viene in secondo piano».

    Sul palco di Forces of Fashion

    L’attuale compagna del regista Tim Burton è stata ospite della seconda edizione italiana dell’evento di Vogue Forces of Fashion, presso il Mattatoio di Testaccio a Roma. Dove ha parlato del suo lavoro ma anche di temi più intimi e personali, a partire dalla famiglia e l’amore, passando per i ricordi del passato e degli esordi della sua carriera.

    Fare i figli quando si può dedicare loro il tempo opportuno

    La Bellucci, che è apparsa sulla copertina del numero di ottobre di Vogue Italia, si rcconta alla scrittrice e sceneggiatrice Chiara Barzini. Tutto avviene sul palco della manifestazione capitolina, dove sottolinea, ancora: «Ho fatto delle scelte precise. Anche il fatto di aver avuto i figli in tarda età, che non è assolutamente un esempio da seguire perché comunque si prendono dei rischi, va detto. Ma quando ho avuto figli ho avuto anche il tempo di potermene occupare, perché quello era un momento giusto per me».

    Effetto metafora

    Reduce dalla sua ultima fatica cinematografica Beetlejuice Beetlejuice, diretto dal suo partner Tim Burton, si sofferma sul suo personaggio. Del quale dice «Dolores, la protagonista del film è piena di cicatrici. Questo sì mi fa pensare alla vita e alla metafora della vita, per cui tutti abbiamo tante cicatrici e ferite interiori che hanno toccato la nostra emozione. E penso che nella vita si debba sempre cercare di andare al di là delle nostre sofferenze, e quando queste vengono ricucite diventano cicatrici. Questo personaggio mi fa pensare molto alla vita, e nei film di Tim c’è molte volte questo effetto metafora che lascia spazio al sogno, al sogno di ognuno di noi».

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      Cinema

      Valerio Mastandrea e il legame con Paola Cortellesi: un’amicizia sincera dopo l’amore

      Attore, regista e doppiatore, Valerio Mastrandrea si racconta in una nuova intervista, parlando della sua carriera, della sensibilità crescente che lo porta a commuoversi facilmente e del rapporto speciale con la sua ex Paola Cortellesi. Tra aneddoti divertenti e riflessioni personali, svela anche il retroscena di un episodio controverso avvenuto ai David di Donatello.

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        Valerio Mastandrea è uno dei volti più amati del cinema italiano. Con un talento poliedrico che spazia dalla recitazione alla regia, ha costruito una carriera solida e apprezzata. Ospite di Stories su Sky Tg24, l’attore si è aperto su aspetti personali e professionali, raccontando aneddoti e momenti significativi della sua vita.

        “Oggi piango per ogni cosa”: la sensibilità di Mastandrea

        Durante l’intervista, Mastandrea ha confessato di essere diventato molto più sensibile con il passare degli anni:

        “Ultimamente piango un po’ per qualsiasi cosa, e penso anche che quell’esperienza del pianto e della commozione sia sempre una porta che si chiude e una porta che si apre, non relativamente alla cosa che ha innescato il pianto, ma proprio per aver cominciato ad aprire il portone.”

        Una riflessione profonda che mette in luce il lato più emotivo dell’attore, mostrando come le esperienze della vita possano influenzare la percezione delle emozioni.

        Il rapporto con Paola dopo la fine della loro relazione d’amore

        Valerio Mastandrea e Paola Cortellesi sono stati una coppia per diversi anni, condividendo non solo la vita privata ma anche una profonda sintonia artistica. Nonostante la fine della loro relazione sentimentale, il legame tra i due è rimasto solido. L’attore ha dichiarato:

        “Paola è un atomo impazzito con le sembianze da essere umano. È una persona a cui voglio un bene dell’anima e con cui mi diverto sempre tantissimo.”

        Parole che non fanno altro che confermare come la loro amicizia sia ancora oggi fonte di affetto e stima reciproca.

        L’ironia su Zerocalcare e il successo di Strappare lungo i bordi

        Oltre a parlare di temi più personali, Mastandrea ha anche lanciato una simpatica frecciata a Zerocalcare. L’attore, che ha doppiato l’Armadillo nella serie Strappare lungo i bordi, ha scherzato sul successo ottenuto grazie a questa collaborazione:

        “Quello non ce l’ha la coscienza, è evidente. È la persona di cui parlo peggio in pubblico, dato che grazie a lui la gente mi saluta dicendo ‘buon doppiaggio’. Quindi 33 anni di carriera buttati per il grande successo ottenuto da questo impostore, con cui però, purtroppo, mi diverto davvero tanto.”

        Un’uscita ironica che dimostra il suo spirito sarcastico e l’affetto per il fumettista romano.

        Il caso Paolo Ruffini ai David di Donatello: “Era ironia, non mi capirono”

        Tra gli episodi più discussi della carriera di Mastandrea c’è il momento ai David di Donatello 2014, quando sul palco si rese protagonista di uno scambio pungente con Paolo Ruffini. Nel podcast Supernova di Alessandro Cattelan, Mastandrea ha finalmente chiarito l’episodio:

        “Sono contento che mi dai la possibilità di spiegare. Avevo lavorato con Paolo nel 2010. Paolo è uno che sta allo scherzo. Io dovevo consegnare un premio. Arrivo dentro e inizio a giocare come gioco io e lui ci sta subito. Non è scemo. Iniziamo a giocare e evidentemente io dico quello che la gente voleva dirgli. La gente in sala si è messa a ridere con una violenza, con una rabbia. Io non mi sono accorto di niente. Il giorno dopo leggo quella roba, proseguita negli anni. Ogni volta che lo incontro, non dico che gli chiedo scusa ma quasi. Noi giocavamo.”

        Questa spiegazione mette fine alle polemiche, dimostrando come tutto fosse nato da un semplice gioco tra colleghi.

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          Cinema

          Preparatevi a vedere Matt Damon nei panni dell’omerico Ulisse: appuntamento al 2026

          L’attesissimo adattamento cinematografico dell’Odissea di Omero, diretto da Christopher Nolan, ha ufficialmente iniziato le riprese in Sicilia. Il cast stellare include Matt Damon nel ruolo di Ulisse, affiancato da Zendaya, Tom Holland, Anne Hathaway e Charlize Theron. Le prime immagini dal set a Favignana mostrano la straordinaria trasformazione fisica di Damon, suscitando grande curiosità tra fan e appassionati di cinema.

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            Christopher Nolan torna dietro la macchina da presa con The Odyssey, un progetto ambizioso dal cast stellare che porterà sul grande schermo il celebre poema epico di Omero. Tra i protagonisti spicca Matt Damon, scelto per interpretare Ulisse, l’eroe astuto e coraggioso del mito greco. Accanto a lui, un cast d’eccezione: Anne Hathaway nel ruolo di Penelope; Tom Holland nei panni di Telemaco; Zendaya che interpreterà Calipso; Lupita Nyong’o nei panni di Circe, Charlize Theron e Robert Pattinson. L’attesa per il film è già alle stelle, grazie anche alla reputazione di Nolan per la sua capacità di reinventare grandi storie con uno stile visivo unico.

            Le prime immagini di Matt Damon nei panni di Ulisse

            La prima foto dal set, che ha iniziato a circolare sui social, mostra un Matt Damon irriconoscibile: muscoli scolpiti, lunga barba e un look decisamente epico. L’attore, noto per il suo impegno nelle trasformazioni fisiche per i ruoli cinematografici, appare in perfetta forma per vestire i panni dell’eroe omerico. L’immagine di Damon a petto nudo ha immediatamente catturato l’attenzione dei fan, aumentando l’hype intorno alla pellicola. La sua interpretazione di Ulisse si preannuncia intensa e carismatica, in linea con il carattere complesso del personaggio.

            Le riprese a Favignana: un set naturale mozzafiato

            Nolan ha scelto l’isola di Favignana, in Sicilia, come location principale del film. Alcuni dei luoghi più suggestivi dell’arcipelago delle Egadi fanno da sfondo alla storia epica, tra cui: Cala Rossa, Cala Azzurra, Cala del Bue Marino e il Castello di Santa Caterina. Tutte location naturali che contribuiranno a ricreare la magia e il fascino dell’Odissea, rendendo il film ancora più coinvolgente e visivamente straordinario.

            Quando lo vedremo

            Secondo fonti ufficiali, tra cui RaiNews.it, l’uscita di The Odyssey è prevista per luglio 2026. Con un regista del calibro di Nolan e un cast di star internazionali, il film potrebbe diventare uno dei più grandi successi cinematografici degli ultimi anni. L’adattamento dell’Odissea rappresenta una sfida ambiziosa, ma con il talento di Nolan, le spettacolari ambientazioni siciliane e una produzione di altissimo livello, il film di Nolan promette di essere un capolavoro epico destinato a lasciare il segno nella storia del cinema. Preparati a vivere l’epico viaggio di Ulisse come mai prima d’ora!

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              Cinema

              Adriano Celentano e Spike Lee: quando il nonsense diventa cinema

              Adriano Celentano e Spike Lee, due icone di mondi apparentemente lontani, si sono incontrati per discutere di una collaborazione sorprendente: l’inclusione di Prisencolinensinainciusol nella colonna sonora del nuovo film del regista americano, Highest 2 Lowest.

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                Il bizzarro incontro fra i due sarebbe avvenuto lo scorso martedì in gran segreto, almeno stando a quanto ripoirtato dall’agenzia di stampa Adnkronos. Il film, atteso per la primavera e destinato a debuttare in anteprima al Festival di Cannes, è un remake in lingua inglese di High and Low (1963), il celebre thriller poliziesco di Akira Kurosawa.

                Il ritorno del primo rap della storia

                Per chi non lo sapesse, Prisencolinensinainciusol è un pezzo unico nel panorama musicale mondiale. Pubblicato nel 1972, rappresenta un esperimento linguistico e sonoro senza precedenti: un brano cantato in un inglese “inventato”, un finto linguaggio dal groove irresistibile che anticipava di anni il rap e l’hip-hop. Celentano lo scrisse con l’intento di rappresentare l’incomunicabilità della società moderna, eppure la canzone è riuscita a comunicare come poche altre, scalando le classifiche europee e raggiungendo perfino la hit parade americana, dove si piazzò al 70° posto.

                Dal Molleggiato a spike lee: una nuova versione in arrivo

                La notizia più interessante per i fan è che nel film di Spike Lee il brano potrebbe avere una nuova veste. Secondo le prime indiscrezioni, Prisencolinensinainciusol verrà reinterpretato con un nuovo testo in inglese, mantenendo il suo ritmo inconfondibile ma adattandosi alla trama del film. Un’operazione che si preannuncia ambiziosa, considerando che l’essenza stessa del pezzo risiede proprio nel suo nonsense volutamente criptico.

                Un melting pot di culture ed idiomi nel cinema di Lee

                Non sorprende, però, che Spike Lee abbia scelto proprio questo brano. Il regista americano ha sempre amato mescolare culture e linguaggi, rompere gli schemi e utilizzare la musica come veicolo narrativo potente. Prisencolinensinainciusol incarna perfettamente questa filosofia: è un brano che supera i confini linguistici e culturali, proprio come il cinema di Lee.

                L’ennesima conferma della genialità di Celentano

                A distanza di oltre 50 anni dalla sua uscita, Prisencolinensinainciusol dimostra di essere ancora attuale e in grado di stupire. Celentano, con la sua innata capacità di anticipare i tempi, aveva creato un pezzo che oggi trova nuova vita grazie al cinema. Il mondo cambia, il linguaggio evolve, ma la musica – quella vera – rimane senza tempo. Ora resta solo da vedere come Spike Lee riuscirà a far dialogare il suo cinema con la follia geniale di Celentano. Ma se c’è una cosa certa, è che questa collaborazione farà rumore. Anche se, alla fine, non dovesse dire nulla… o forse proprio per questo.

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