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Spettacolo

Elisabetta Gregoraci incanta: eleganza e solidarietà nella cena di beneficenza più esclusiva della Calabria

Una serata di charme e generosità ha visto protagonisti nomi di spicco del mondo dell’informazione, della moda e dello spettacolo per sostenere la Fondazione “Il Coraggio dei Bambini”. Tra gli ospiti, Elisabetta Gregoraci, bellissima in un abito bianco che ha esaltato la sua raffinata eleganza mediterranea.

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    Una notte di eleganza, solidarietà e bellezza ha illuminato il Riva Restaurant Lounge Bar di Falerna, trasformandolo in un palcoscenico di grande raffinatezza e generosità. L’evento, organizzato con cura dal gruppo editoriale Diemmecom, ha raccolto il meglio della Calabria, quella più autentica, impegnata e affascinante, per una causa che tocca il cuore di tutti: aiutare chi si spende per il futuro dei bambini.

    E nella notte della splendida costa calabrese, un nome ha brillato più di tutti: Elisabetta Gregoraci, madrina d’eccezione e cuore pulsante della serata. Avvolta in un impeccabile abito bianco senza maniche, che ne esaltava i lineamenti mediterranei e la sua bellezza senza tempo, la showgirl ha incantato il pubblico, muovendosi tra i presenti con la grazia di chi è perfettamente a suo agio tra l’impegno sociale e il glamour.

    Un evento esclusivo per una causa nobile

    L’atmosfera del Riva, curata nei minimi dettagli da Roberto Gallo, ha accolto gli ospiti con una raffinatezza che ha reso omaggio all’importanza della serata. Tavoli elegantemente allestiti, luci soffuse e un servizio impeccabile hanno fatto da cornice a una cena che non è stata solo un’occasione mondana, ma un vero e proprio gesto di solidarietà.

    L’evento, finalizzato alla raccolta fondi per la Fondazione “Il Coraggio dei Bambini”, che si occupa di ricerca sui tumori cerebrali infantili, ha visto la partecipazione di figure di spicco del panorama sociale e culturale calabrese. Presenti all’iniziativa l’editore e presidente del gruppo Domenico Maduli, il direttore editoriale Maria Grazia Falduto, il direttore dell’informazione di LaC Franco Laratta e il direttore di rete Franco Cilurzo.

    Ai microfoni di LaC, Elisabetta Gregoraci ha ribadito con forza l’importanza di garantire ai bambini meno fortunati cure, istruzione e protezione, sottolineando quanto sia fondamentale il contributo di tutti per offrire loro un futuro migliore. Non solo un volto noto della tv, ma una donna che da anni si spende con passione per cause benefiche, dimostrando che la vera bellezza sta nell’impegno e nella generosità.

    Il sostegno di Diemmecom e dei grandi nomi della serata

    Non è mancato il sostegno attivo del gruppo Diemmecom, che da anni porta avanti iniziative di beneficenza e solidarietà con il coinvolgimento delle proprie testate giornalistiche. Il presidente Domenico Maduli ha sottolineato con orgoglio il valore della ricerca e la necessità di sostenere chi combatte in prima linea per il benessere dei più deboli.

    Un impegno ribadito anche da Franco Laratta, che ha ricordato quanto il mondo dell’informazione possa fare la differenza, sensibilizzando l’opinione pubblica e supportando concretamente le associazioni che operano nel sociale.

    Dettagli di lusso e ospiti d’eccezione

    A impreziosire ulteriormente la serata, un tocco di classe che non è passato inosservato: un omaggio speciale firmato Michele Affidato, che le signore presenti hanno trovato ad attenderle sui tavoli. Un gesto che ha reso la serata ancora più esclusiva, suggellato dalla presenza in sala del figlio del maestro orafo, Antonio Affidato.

    Tra i partecipanti, tanti esponenti del mondo della moda, del giornalismo e dello spettacolo, testimoni di un evento che ha saputo unire lusso e generosità in una formula vincente. Il successo della cena ha confermato, ancora una volta, che quando bellezza, eleganza e solidarietà si incontrano, il risultato non può che essere straordinario.

    E la Calabria, con le sue eccellenze, i suoi protagonisti e la sua innata capacità di regalare emozioni, ha dato l’ennesima prova di essere una terra che sa fare la differenza.

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      Cinema

      Siamo tutti un po’ Fantozzi: il mito del ragionier Ugo e l’Italia a tavola

      Un viaggio tra birra gelata, frittatona e tortellini alla panna: il cibo nella saga di Fantozzi come specchio dell’italiano medio.
      A cinquant’anni dall’uscita del primo film della saga di Fantozzi, il personaggio nato dalla penna e dall’interpretazione di Paolo Villaggio continua a rappresentare uno spaccato dell’italiano medio, con tutte le sue contraddizioni, ambizioni e tragicomiche vicissitudini.

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        Tra le scene iconiche che hanno reso celebre il ragioniere più sfortunato d’Italia, quelle legate al cibo sono certamente tra le più memorabili, in grado di esprimere usi e costumi di un’epoca passata ma ancora radicata nell’immaginario collettivo.

        Il cibo fantozziano: simbolo di un’Italia che fu

        Dalla frittatona di cipolle consumata in mutande davanti alla TV con birra ghiacciata e rutto libero ai tortellini annegati nella panna del veglione di Capodanno, il cibo nella saga di Fantozzi racconta con ironia la quotidianità dell’italiano medio tra gli anni ’70 e ’80. Villaggio ha saputo rappresentare in modo grottesco il dualismo tra il cibo casalingo e le esperienze gastronomiche fuori casa, spesso segnate da frustrazione e disastri annunciati.

        L’incubo dell’alta società

        Uno degli episodi più emblematici della saga è la cena nella villa della contessa Serbelloni Mazzanti Vien dal Mare, ne Il Secondo Tragico Fantozzi (1976). Qui il ragioniere si scontra con le ferree regole del galateo, affrontando un’incomprensibile mise en place e cibi raffinati ma ingestibili, come il famigerato tordo inghiottito intero. Il contrasto tra la goffaggine del protagonista e l’eccessivo formalismo dell’alta società genera una comicità irresistibile e senza tempo.

        Dalla trattoria al ristorante giapponese: disastri annunciati

        Fantozzi è l’eroe della sconfitta anche in ambito gastronomico. Quando finalmente riesce a invitare la signorina Silvani a cena, prima viene malmenato per un parcheggio sbagliato davanti alla trattoria Gigi il Troione, poi si ritrova in un ristorante giapponese dove, complice un tragico equivoco, il cagnolino della donna finisce nel menù. Una comicità oggi irripetibile, che fotografa un’Italia ancora poco avvezza alla cucina etnica e alle sue usanze.

        La dieta come tortura e i piaceri proibiti

        Altro momento indimenticabile è quello della clinica dimagrante del sadico professor Birkermaier, dove Fantozzi è condannato a osservare gli altri abbuffarsi mentre lui deve restare a digiuno. Tra le polpette di Bavaria e il vino della valle del Reno, il paradosso del benessere negato – l’indimenticabile “Tu mangia?!?” – diventa il simbolo della dieta vista come un’ingiustizia sociale più che come una scelta salutista.

        Cibo e truffe: l’arte dell’imbroglio italiano

        Non manca nella saga una critica feroce alle piccole truffe quotidiane legate al cibo. Memorabile è la scena del cestino cena comprato alla stazione nel film Fantozzi contro tutti (1980): per novemila lire, il ragioniere riceve un’ala di pollo secca, posate di plastica e una mela marcia. L’italiano medio, speranzoso e ingenuo, si scontra con la dura realtà della fregatura dietro l’angolo.

        L’eredità gastronomica

        A distanza di cinquant’anni, le scene di Fantozzi legate al cibo restano impresse nella memoria collettiva, ispirando ancora oggi cene tematiche e discussioni sui social. La sua figura continua a rappresentare il ritratto tragicomico di un’Italia che si destreggia tra speranze e delusioni, tra sogni di benessere e la cruda realtà del quotidiano. Perché, in fondo… ammettiamolo: siamo tutti un po’ Ugo Fantozzi. E allora brindiamo a questa sana e consapevole ammissione, naturalmente con una Peroni ghiacciata!

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          Musica

          Fra i “Comuni mortali” c’è pure Achille Lauro, tra musica, poesia e spettacolo

          Achille Lauro torna con un nuovo capitolo della sua carriera musicale e artistica. Dopo aver conquistato il pubblico dell’ultimo Festival di Sanremo con Incoscienti Giovani e il successo travolgente di Amore Disperato, il cantautore romano ha annunciato l’arrivo del suo settimo album in studio.

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            L’album Comuni Mortali esce il 18 aprile 2025 per Warner Music Italy. Il disco è già disponibile in preorder, in numerose edizioni fisiche per i collezionisti più appassionati: Softpack CD, versione autografata, vinile nero standard, picture disc a tiratura limitata, vinile deluxe con foto autografata e numerata.

            La copertina del nuovo album

            Un lavoro che abbraccia una dimensione più intima

            Un titolo emblematico, Comuni Mortali, che racconta il lato più umano, fragile e crudo di un artista che ha sempre giocato con i contrasti, i simboli e le maschere. Lauro sembra voler scendere dal piedistallo del personaggio per abbracciare una dimensione più intima e reale. Un lavoro che si annuncia come un viaggio sonoro tra generi, emozioni e riflessioni esistenziali, sempre in bilico tra poesia urbana e provocazione estetica.

            Esperienza sonora fatta di contaminazioni diverse

            Il disco arriva in un momento particolarmente florido per Lauro, che non smette di stupire e rinnovarsi. Dopo aver spopolato nelle classifiche streaming e radiofoniche con i suoi ultimi singoli, certificati Oro e Platino, l’artista rilancia con un progetto che promette di lasciare il segno. Il suo percorso è ormai un manifesto di contaminazione: trap, rock, pop, elettronica e orchestrazioni si fondono in un’identità unica, che sfida ogni definizione rigida.

            Da giugno in tour

            Ma Comuni Mortali non sarà solo un’esperienza da ascoltare. Lauro porterà dal vivo i brani del nuovo album e tutti i suoi più grandi successi in una serie di concerti-evento imperdibili. Si partirà con due date epiche al Circo Massimo di Roma, il 29 giugno (già sold out) e il 1° luglio 2025, per poi continuare nei principali palazzetti italiani nel 2026.

            Ecco le prime date

            Il tour nei palazzetti partirà il 4 marzo da Eboli e toccherà Bari, Padova, Torino, Milano (con doppia data e primo sold out già annunciato), Bologna e Firenze. Un’occasione per vedere Lauro in tutta la sua potenza scenica: uno show tra musica, moda e performance teatrale, come ci ha abituato da tempo.

            Date del tour nei palazzetti

            4 marzo: Eboli – PalaSele

            9 marzo: Bari – PalaFlorio

            12 marzo: Padova – Kioene Arena

            14 marzo: Torino – Inalpi Arena

            16 marzo: Milano – Unipol Forum (sold out)

            17 marzo: Milano – Unipol Forum (nuova data)

            20 marzo: Bologna – Unipol Arena

            21 marzo: Firenze – Nelson Mandela Forum

            I biglietti sono disponibili sul sito di Ticketone e nei punti vendita autorizzati. Achille Lauro, con la sua visione artistica eclettica e radicale, si conferma una delle figure più imprevedibili e magnetiche della scena musicale italiana. Comuni Mortali è molto più di un album: è l’ennesima metamorfosi di un artista che continua a reinventarsi, sfuggendo alle etichette per raccontare il tempo che vive — da uomo, da artista, da “comune mortale”.

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              Musica

              Quella memorabile scorribanda di Patty Pravo e Jimi Hendrix, a zonzo per Roma, pieni di fumo (video)

              Patty Pravo torna con un nuovo singolo, Ho provato tutto, un brano che racconta la sua vita fatta di incontri straordinari, libertà e sperimentazione. Dall’iconico giro in 500 con Jimi Hendrix ai rapporti con i grandi della musica internazionale, l’artista si confessa senza filtri

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                A 76 anni, Patty Pravo non smette di sorprendere. La storica ragazza del Piper ha pubblicato il singolo Ho provato tutto, scritto da Francesco Bianconi dei Baustelle (e ascoltando il pezzo la sua firma è riconoscibilissima), una canzone che rappresenta un vero e proprio bilancio della sua vita.

                “È un ritratto perfetto di me, delle mie esperienze, dei miei incontri e anche delle disavventure. Mi ci riconosco parola per parola”, racconta la cantante.

                Nel brano, Patty Pravo ripercorre la sua carriera e il suo spirito libero, sempre alla ricerca di nuove sonorità. Dal pop all’elettronica, dal rock al blues, ha sperimentato tutto senza preoccuparsi delle critiche.

                Jimi Hendrix e il folle giro in 500 per Roma

                Tra i tanti episodi iconici della sua vita, Patty Pravo ricorda un aneddoto accadutole in compagnia dell’amico Jimi Hendrix.

                “Giravamo per Roma su una Fiat 500, con lui seduto dietro. Eravamo pieni di fumo e ci fermò la polizia. Per fortuna riconobbero me e ci lasciarono andare”.

                Un racconto che restituisce l’atmosfera di un’epoca irripetibile, in cui la musica e la trasgressione andavano di pari passo.

                Le amicizie con i grandi del rock: dai Rolling Stones ai Pink Floyd

                Patty Pravo non ha conosciuto solo Hendrix, ma ha stretto legami anche con i Rolling Stones, in particolare con Keith Richards e Anita Pallenberg.

                “Ci sentivamo spesso, Keith è sicuramente uno che ha provato tutto e gli è andata bene”, racconta la cantante.

                Ha avuto modo di conoscere anche i Pink Floyd e gli Who, vivendo da protagonista una stagione musicale straordinaria.

                L’amore, la libertà e il rifiuto dell’autodistruzione

                Nel suo percorso di vita, Patty Pravo ha sempre privilegiato la libertà. Parlando delle esperienze con le droghe, ci tiene a chiarire:

                “Non ho mai toccato cocaina o eroina, volevo solo divertirmi. L’eroina ha fatto troppi danni alla mia generazione”.

                Anche in amore ha sempre seguito il cuore, sposandosi cinque volte e vivendo ogni relazione con passione.

                “Sono stata innamorata di tutti gli uomini con cui sono stata, forse perché erano quasi sempre musicisti”.

                Il rapporto con Madonna e il futuro di Patty Pravo

                Oggi Patty Pravo si mantiene attiva, interagendo con artisti di tutte le generazioni. Tra le sue nuove amicizie spicca Madonna, con cui ha stretto un legame sui social.

                “Mi ha cercata lei su Instagram, ci raccontiamo le nostre vite e vorremmo incontrarci. Sarebbe bellissimo”.

                E riguardo al futuro? Nessun testamento, nessun rimpianto, solo voglia di essere ancora sorpresa dalla vita, nonostante non sia più la “ragazza del Piper”:

                “Ne ho viste talmente tante che non ho un desiderio preciso. Prenderò quello che viene, così come viene”.

                Un’icona senza tempo, che continua a scrivere la sua storia con lo stesso spirito ribelle di sempre.

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