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Buon Compleanno Mina, mito senza tempo: dagli autografi segreti ai duetti mancati, il cuore calabrese della più grande

85 anni e un mito che non conosce confini. La più grande cantante italiana festeggia il compleanno senza mai smettere di sorprendere: tra piccoli gesti privati, legami sinceri con la Calabria e un amore sconfinato per la sua gente.

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    Quando si parla di Mina, ogni parola sembra superflua. Eppure, ogni volta che si accendono le candeline – oggi sono ben 85 – si rinnova il mistero e la magia di una voce che ha attraversato il tempo e le generazioni senza mai sfiorire. Mina è un monumento, una presenza-assenza che continua a dominare la scena musicale italiana con la forza silenziosa di chi ha scelto di sottrarsi agli occhi, ma non certo al cuore del pubblico. Ed è proprio in questa assenza che si alimenta il mito della Tigre di Cremona, capace ancora di sorprenderci con gesti piccoli e autentici, lontani anni luce dal clamore di certa contemporaneità.

    Franco Laratta, direttore di LaC News24, ci guida in un viaggio delicato e affettuoso, svelando i legami inediti e profondi che uniscono Mina alla Calabria. Un ritratto intimo di una diva capace di far battere il cuore degli italiani e di tutti coloro che amano la musica. E che continua a farci sentire la sua voce anche quando sembra restare dietro le quinte.

    Nei primissimi anni ‘60 Mina partecipò a un festival a Vibo Valentia. Era una ragazzina ma si fece subito notare per la sua voce inarrivabile e la sua grande capacità di cantare in pubblico.
    Ma Mina l’ irraggiungibile, in realtà tiene molto ai contatti con i suoi fans.
    Tre anni fa Giulia Barbarossa di Cosenza, studentessa, cresciuta con quella splendida voce, non ci voleva credere. Eppure proprio nel giorno del suo 18esimo compleanno, quasi alla fine della festa, bussa il corriere che consegna una busta indirizzata a Giulia, con una foto autografata: “Buon compleanno Giulia”. Firmato Mina.

    Era stato il papà Pino a inviare una mail a Mina e incredibilmente lei fece arrivare la foto autografata all’indirizzo indicato. Gioia e lacrime di commozione. Anche per il papà che un autografo di Mina lo aveva da sempre desiderato per sé: «Ma sono felice che lo abbia ricevuto Giulia. Grazie immensa Mina» .

    E se di recente Mina è ‘tornata’ in Calabria per incidere un pezzo di Sergio Cammariere, la splendida Tutto quello che un uomo, nel 1976 chiamò Mino Reitano e gli chiese di scrivere un pezzo per lei. Reitano era considerato ingiustamente un artista minore, un po’ folkloristico, ma a lei non interessavano certi pregiudizi. Lui, quasi incredulo, le donò un pezzo bellissimo, Terre lontane, che Mina inserì nel suo doppio fortunatissimo album, Singolare/Plurale che arrivò a vendere oltre un milione di copie.

    Mina aveva in mente un duetto con Mia Martina, artista che amava molto, ma non ci furono le condizioni e poi nemmeno il tempo. Nel 1978, Mia Martini partecipò ad uno degli ultimi memorabili concerti di Mina a ‘Bussola Domani’ dí Viareggio: ‘In vita mia solo tre concerti mi hanno stregata: Ray Charles, Aretha Franklin e Mina.

    L’esperienza di ‘Bussola domani’ è stata assolutamente irripetibile. L’ho applaudita a lungo, in piedi sulla poltroncina, fino a spellarmi le mani. Il feeling di Mina è paragonabile solo a quello di alcuni artisti di colore, che io amo particolarmente, e che ho citato. Sorretta da una carica e da un talento micidiali, credo non abbia paragoni nel mondo di noi bianchi”. Mina ebbe a dire della Martini: “Cosa ne penso? Mi piace moltissimo, basta sentirla per imparare sempre qualcosa. La precisione, la purezza, l’uso della voce. La passione no, quella ce l’hai o non ce l’hai. Quella non si impara. Lei ne aveva da vendere”.

    
    
    
    
    

    Alla notizia della tragica morte di Mia Martini, Mina volle ricordarla incidendo un suo brano: “ho indegnamente fatto un suo pezzo, per la precisione “Almeno tu nell’universo”, ma meglio se sentite la sua versione!’’.

    E Mina ha trovato il tempo per rispondere all’appello di un gruppo di amici di Vibo Valentia, che le avevano chiesto un autografo per un settantenne seriamente malato, suo grande ammiratore. Se ne fece interprete Vito Teti, antropologo e docente universitario.«E’ stato il più bel compleanno della mia vita. Non riuscivo a crederci. I miei amici di sempre mi hanno fatto il regalo più bello che potessi ricevere.

    Ma un grazie infinito va alla “mia” Mina, la più grande cantante del mondo, ma soprattutto una donna dalla grande sensibilità e dall’ umanità senza pari». A dirla tutta Mina aveva anche provato a chiamare ai numeri telefonici indicati nella mail. Ma nessuno le rispose. Vito Teti commentò: “effettivamente abbiamo ricevuto una chiamata da un numero estero sconosciuto. Pensavamo fosse un call center, non pensavamo certo che fosse Mina!”

    di Franco Laratta

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