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Dopo il terremoto ai Campi Flegrei, Geolier sbotta sui social: “Non si scherza su chi vive nella paura”

Geolier contro gli hater: “Basta offese, rispetto per i napoletani”. E chiede rispetto per chi vive nella paura

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    Geolier ha deciso di non stare zitto. Il rapper napoletano, da sempre voce della sua città e della sua gente, ha risposto duramente ai commenti offensivi comparsi sui social dopo il terremoto che ha colpito l’area dei Campi Flegrei nella notte. Tra battute di pessimo gusto e cori da stadio digitali su Napoli e il Vesuvio, l’artista ha detto basta.

    “Non posso leggere commenti del tipo: ‘Speriamo che accada presto’ o altre battutacce sul terremoto restando in silenzio”, ha scritto nelle sue storie Instagram, rivolgendosi a chi, anche di fronte a una calamità, non perde occasione per offendere e deridere.

    La stoccata agli haters: “Questa volta non fa ridere”

    Le offese sui social, che hanno ormai una cadenza automatica ogni volta che si parla di Napoli, questa volta hanno superato il limite. Geolier, che solitamente tende a ignorare le polemiche, ha sentito il bisogno di dire la sua.

    “Qui ci sono persone che hanno lasciato le proprie abitazioni, dove hanno cresciuto figli, passato vite e progettato sogni che si stanno sgretolando”, ha scritto, sottolineando come molte famiglie siano state costrette a dormire in macchina, con le valigie pronte per una possibile evacuazione.

    Poi, la frecciata a chi continua con le solite provocazioni: “Se a voi tutto questo non fa male, siete pregati di guardare in silenzio senza commentare. I cori allo stadio e tutte queste piccolezze ci hanno sempre fatto sorridere, ma adesso no”.

    Geolier e il terremoto: la paura in prima persona

    Il rapper di Secondigliano non sta parlando da spettatore. Qualche mese fa ha deciso di trasferirsi ai Campi Flegrei, comprando una villa vista mare a Pozzuoli. La scorsa notte, quindi, ha sentito la scossa in diretta, vivendo sulla sua pelle l’angoscia che ormai è diventata quotidianità per chi abita in quelle zone.

    Non è solo un discorso di tifo o rivalità cittadine. Qui si parla di persone che devono convivere con il timore di una possibile eruzione, con il rischio concreto di perdere tutto da un giorno all’altro. Eppure, come ha sempre fatto, Geolier non si piange addosso.

    “Abbiate l’umiltà di ammirarci anche questa volta mentre affrontiamo qualcosa più grande di noi, vincendo sempre”, ha concluso.

    Un messaggio che non è solo una difesa della sua città, ma un invito a smetterla con la cattiveria gratuita e a mostrare un minimo di rispetto. Anche perché, al di là delle rivalità da tastiera, davanti alla natura siamo tutti uguali.

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