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Musica

E Amadeus alla fine si fece il suo Sanremo personale!

Nasce da un’intuizione di Amadeus un nuovo programma che debutterà il prossimo 22 settembre su Nove: un inedito spazio di promozione per la musica italiana popolare. Saprà imporsi come le ormai rituali serate dell’Ariston?

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    Il prossimo 22 settembre sarà una data importante nella carriera di Amadeus, al secolo Amedeo Umberto Rita Sebastiani. Si tratterà del giorno nel quale avverrà il suo debutto sugli schermi di Nove, dopo l’addio a mamma Rai.

    Si parte alle 20:30… ma si prosegue subito dopo

    Un debutto che vale doppio. Sì, perchè il suo arrivo sul canale Nove parrebbe destinato a rappresentare un peso specifico molto rilevante nel calendario musicale del piccolo schermo. Questi i dettagli: in access prime time, ovvero intorno alle 20.30, quel giorno Amadeus condurrà la prima puntata di Chissà chi è, praticamente I Soliti Ignoti riformulato in salsa Discovery, visto che il programma originale – già presentato da Ama in passato – è di proprietà della Rai. Che, a ben guardare, sono tutti e due “figli” di Identity, format targato Endemol nel quale il concorrente è chiamato ad indovinare la professione dei personaggi che si presentano in gioco.

    In attesa del ritorno di Fazio

    Dopo questo esordio, alla fine della prima puntata… Amadeus rimane in onda, per colmare il buco temporaneo lasciato da Che tempo che fa. Presentando subito dopo, in rapida successione la prima puntata di Suzuki Music Party. Il titolo del programma per ora è provvisorio, anche se le ambizioni di diventare un punto di riferimento nell’anno della musica pop sono concrete e precise.

    Un buco intelligentemente colmano da quella “vecchia volpe” di Ama

    Alcuni l’hanno già battezzato il “Sanremo d’autunno”. Il perchè è presto spiegato. La musica in tv gode attualmente di tre vetrine principali che la caratterizzano durante l’anno: il Festival di Sanremo, il serale di Amici e le varie ospitate in programmi diversi per stabilire il tormentone dell’estate. Fino ad oggi la stagione autunnale non ha mai avuto un contenitore privilegiato per presentare canzoni in tv. Da questo “buco” l’intuizione di Amadeus. A fine settembre, quando le canzoni estive cominceranno a svanire dalla memoria collettiva… lui presenterà quelli che saranno i protagonisti dell’inverno successivo.

    La capitalizzazione di cinque edizioni all’Ariston

    Il presentatore potrà inquesto modo mettere a reddito cinque edizioni del festival più amato dagli italiani, che gli hanno permesso nel corso delle edizioni di tessere rapporti privilegiati col mondo della canzone pop, guadagnandosi la fiducia e la disponibilità di discografici ed artisti.

    La promozione musicale passerà da Nove

    A differenza di Sanremo non si tratterà di soli brani inediti ma, per quello che è dato sapere al momento, saranno i brani usciti nei giorni precedenti a farla da padrone. Una vetrina promozionale che, per questa canzoni, rappresenterà il debutto ufficiale. Ciascun cantante lo interpreterà, aggiungendo alla sua partecipazione anche altri pezzi del proprio repertorio. Per poi parlarne con Amadeus, che sarà chiamato a farsi raccontare curiosità, aneddoti e altri dettagli di pubblico interesse. Riuscirà a bucare il teleschermo anche stavolta?


      Musica

      Gli eredi della popstar Prince: questo docufilm non s’ha da fare

      Bloccata dagli eredi la messa in onda di una serie di 6 ore dedicata alla vita e alle opere di Prince Rogers Nelson, personalità musicale di indiscusso valore, compositore, arrangiatore, produttore e cantante. Noto per la sua attività pionieristica sia in campo artistico che commerciale, essendo stato fra i primi a sfruttare il web per la promozione e la vendita online sul suo sito web.

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        Un documentario in sei parti su Prince pensato per Netflix diretto da Ezra Edelman è stato bloccato, dopo che i rappresentanti del patrimonio del defunto artista hanno dichiarato che una prima versione del film era piena di “drammatiche” inesattezze fattuali e di rappresentazioni “sensazionalizzate” di alcuni eventi della sua vita. Lo riporta l’autorevole testata Variety.

        La proprietà dei diritti blocca l’operazione

        Edelman, noto soprattutto per il documentario O.J.: Made in America, ha lavorato in silenzio al film per quattro anni e si dichiaro “devastato” dal problema. Sebbene l’accordo per il documentario preveda una serie di sei ore, Edelman ne ha consegnate nove. Una violazione dell’accordo che presumibilmente ha permesso alla proprietà di non autorizzare l’uso dei diritti musicali. D’altronde un documentario su Prince senza la sua musica si troverebbe di fronte a ostacoli scoraggianti, rendendo privo di valore l’intero prodotto.

        La droga non c’entra

        L’accordo originale per il documentario, mai annunciato ufficialmente ma riportato in esclusiva sempre da Variety nel 2018, era stato sottoscritto tra Netflix e i rappresentanti della Comerica Bank, l’esecutore provvisorio del patrimonio del genietto di Minneapolis. Edelman, arrivato in corsa per sostituire la regista originale Ava DuVernay, ha potuto godere di un ampio accesso agli archivi di Prince. Realizzando una versione del film che è stata proiettata di recente per gli addetti ai lavori. I dettagli precisi sulle inesattezze che conterrebbe non sono stati chiariti. Una fonte misteriosa ha insistito che “non si tratta di rivelazioni sull’uso di droghe o di cose sessuali”.

        Il regista proprio non ci sta

        La proprietà avrebbe invece ritenuto che alcuni eventi siano stati “sensazionalizzati” e non adeguatamente verificati. Affermazioni che non incontrano il parere del regista: “Come puoi dire la verità su qualcuno visto che, quando parli con le persone, hanno tutte cose diverse da dire? Come puoi dire la verità su qualcuno che non ha mai detto la verità su se stesso?”

        Un patrimonio che fa gola a molti e che divide

        Il patrimonio di Prince è stato ed è oggetto di parecchi interessi da quando il cantante è morto nel 2016 senza che venisse ritrovato un testamento. I riscontri commerciali sono ottimi da quando i diritti, dei quali godono i sei eredi nominati dal tribunale, sono stati divisi in due campi. Da una parte tre dei sei eredi del musicista, precedentemente rappresentati dall’avvocato ed ex manager di Prince L. Londell McMillan, sotto la Prince Legacy; dall’altra la Primary Wave Music, che ha acquisito le quote degli altri tre beneficiari.

        Nuovi progetti, sia al cinema che a Broadway

        In sintesi, il documentario prodotto da Netflix non lo vedremo mai. Anche se nuove iniziative si muovono sulla sua immagine. Universal Pictures ha avviato la produzione di un film musicale su di lui: il progetto vede coinvolti il già regista di Black Panther Ryan Coogler e lo sceneggiatore Bryan Edward Hill. Novità anche dal mondo del teatro: si parla di una prossima riduzione di Purple Rain, pellicola cinematografica del 1984 che vedeva come protagonista proprio il cantante, performer e compositore in persona.

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          Musica

          Per Loredana Bertè ancora problemi di salute: salta un’altra data del tour

          La popolare cantante calabrese ancora alle prese con problemi fisici: ieri ha dovuto annullare una serata a Capri, non riuscendo a salire sul palco. Per lei i prossimi giorni saranno di assoluto riposo.

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            Ieri sera doveva esibirsi a Capri… ed invece ha dovuto dare forfait. Per problemi di salute che già si erano palesati durante il mese di agosto: lo scorso 31 del mese scorso a Mantova aveva iniziato il concerto con un ritardo di circa 35 minuti, dopo una giornata nella quale aveva accusato forti dolori all’addome. Il tutto aggravato poi, una volta sul palco, dal caldo umido sofferto in maniera evidente anche dal pubblico che l’aspettava trepidante.

            A Mantova un concerto portato a termine con evidente sofferenza

            L’artista calabrese era comunque riuscita, sottolinea il suo press managemente, pur dovendosi sedere spesso (cosa che non era mai accaduta in precedenza), ad esibirsi, portando a termine il concerto con tenacia ma con visibile fatica. Una volta rientrata a Milano, dove abita, dopo un controllo medico le è stata diagnosticata una gastroduodenite acuta complicata da ipertensione arteriosa. Sei mesi dopo l’ultimo ricovero in ospedale, Loredana deve quindi fare i conti con nuovi problemi di salute.

            Ora a riposo per almeno una settimana, poi si vedrà

            Immediatamente si è sottoposta ad un ciclo di cure che hanno migliorato ma non risolto il problema: infatti da adesso dovrà stare a riposo almeno per 7 giorni, ricontrollando il quadro clinico prossimamente per una rivalutazione medica.

            Il comunicato ufficiale

            “Siamo tutti estremamente rammaricati per questa data speciale alla quale tenevamo moltissimo, in primis Loredana” scrive il suo staff che però assicura: “Loredana terminerà comunque il suo Ribelle Summer Tour con la data di Terni il 21 settembre”. A breve saranno comunicate le modalità e le tempistiche di rimborso dei biglietti. Tutte le info in merito si possono trovare sui canali ufficiali dell’artista e sul sito www.loredanaberte.it.

            Lory In pillole

            Loredana Carmela Rosaria Bertè (Bagnara Calabra, 20 settembre 1950), sin dagli anni settanta è ritenuta una delle interpreti più rappresentative della musica leggera italiana. Molto discussa anche per le complesse ed articolate vicissitudini personali, vanta una lunga carriera musicale durante la quale ha pubblicato 18 album in studio, 5 album dal vivo, 2 EP e 7 raccolte ufficiali, vendendo oltre 15 milioni di dischi. La sua discografia vanta importanti collaborazioni con alcuni fra i maggiori artisti e produttori italiani. Ha partecipato complessivamente a dodici edizioni del Festival di Sanremo, vincendo il Premio della Critica “Mia Martini” nel 2024.

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              Musica

              L’anniversario della scomparsa di “Big Luciano” senza lo storico concerto, la vedova trasloca

              Dopo 17 anni nei quali la ricorrenza del 6 settembre veniva celebrata in Piazza Grande a Modena con un concerto, quest’anno non si farà nulla, preferendo posticipare le celebrazioni all’anno prossimo. E la vedova del grande tenore si organizza in maniera autonoma.

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                Appena arrivi nel centro della simpatica città di Modena, la statua a braccia aperte del grande Luciano Pavarotti è li ad aspettarti. Esattamente in Via Goldoni dove inizia il portico, simboleggiando un’accoglienza e una solarità tipica della gente di quelle parti. Proprio mentre sotto le finestre del conservatorio si possono udire gli esercizi vocali degli studenti che cercano di seguire le orme del Maestro.

                Nessun concerto nella sua Modena nel giorno della scomparsa

                Non tutti però sono d’accordo con la giusta enfasi di quel binomio – Pavarotti e Modena – che qualcuno avrebbe messo un po’ da parte. A sostenerlo è la vedova del tenore. Una polemica scatenatasi durante la presentazione della seconda edizione del Modena Belcanto Festival. Quando si è realizzato che il 6 settembre (giorno dell’anniversario della scomparsa del “tenorissimo”) non sarebbe stata prevista nessuna manifestazione ufficiale. Infatti dopo 17 anni il rituale concerto in Piazza Grande – luogo molto amato dal cantante – non si terrà.

                Trasloco sulla laguna di Comacchio

                Anche se, a ben guardare, la manifestazione prevista per l’ultimo fine settimana di settembre e il primo week-end di ottobre 2025, presenta molte attività in memoria di “Big Luciano”, però nonnecessariamente legate al giorno preciso della sua dipartita. Il concerto tributo “Pavarotti Forever” trasloca così a Comacchio, vicino Ferrara, svolgendosi proprio il 6 settembre, con inizio previsto per le ore 21.00. A rendere omaggio a questo fondamentale pezzo di storia del ben canto mondiale saranno la Fondazione Luciano Pavarotti, presieduta dalla vedova, insieme all’associazione Musicfilm e al Comune di Comacchio.

                Il sindaco Mezzetti non ci sta

                «Leggo che il Comune di Modena si sarebbe dimenticato di Pavarotti e mi chiedo se realmente venga diffusa un’informazione corretta. La risposta è “no” – ci tiene a sottolineare il primo cittadino Massimo Mezzetti. Che non vuole passare per insensibile censore – Ero a conoscenza della determinazione di Nicoletta Mantovani di “emigrare” quest’anno a Comacchio perché me l’aveva anticipata come decisione già presa in occasione di un nostro incontro, ben prima che diventassi sindaco».

                La vedova piccata si mostra un po’ offesa

                Prosegue convinto il sindaco: «Modena sta investendo risorse e competenze in un’operazione strutturata e organica sul canto lirico attraverso le sue più autorevoli istituzioni culturali e con la collaborazione attiva del Comune». Dal suo punto di vista la Mantovani ha commentato la scelta di non celebrare l’anniversario di Pavarotti con queste stringate parole: «Mi sono sentita libera di andare altrove».

                Polemica a distanza, il sindaco rilancia

                Mezzetti non molla e ribadisce: «Vorrei ricordare che tra un anno, il 12 ottobre 2025, Luciano Pavarotti avrebbe compiuto 90 anni. La scelta di collocare in futuro il Festival del Belcanto a ridosso di quella data ha anche questo significato, quello di celebrare l’importante anniversario della sua nascita. Noi preferiamo ricordare la vita piuttosto che la morte».

                Il potere di un lascito straordinario

                Certo è che la mancanza di un appuntamento che si svolga esattamente il 6 settembre non basta certo a sostenere che Modena si sia dimenticata di uno dei suoi figli eccellenti. L’eredità di un gigante della lirica come lui va assolutamente raccolto e rilanciato, possedendo un potere straordinario: quello di parlare al mondo attraverso il canto. In un momento storico dove il suono della devastazione dei missili è purtroppo la colonna sonora quotidiana in varie parti del mondo… perdonateci la romanticheria ma non è affatto poco, anzi…

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