Musica

Freddie Mercury e il segreto della sua voce: tra scienza e mistero artistico

Un’estensione vocale senza paragoni, vibrato anomalo e fenomeni rari: uno studio scientifico rivela i segreti tecnici della voce del frontman dei Queen, senza però riuscire a decifrare il mistero del suo carisma.

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    Freddie Mercury non è stato solo un cantante, ma un vero fenomeno artistico. A decenni dalla sua morte, il magnetismo e la potenza della sua voce continuano a incantare generazioni. Ma cosa rendeva la sua voce così speciale? A questa domanda ha cercato di rispondere lo scienziato austriaco Christian Herbst, che ha analizzato tecnicamente le caratteristiche vocali del frontman dei Queen, svelando alcuni dettagli sorprendenti.

    Vibrato e subarmoniche: la voce che rompe le regole
    Herbst, nella sua ricerca pubblicata su PubMed, ha identificato nel vibrato di Mercury una caratteristica fuori dal comune. Il tasso di modulazione della frequenza della sua voce raggiungeva i 7 Hz, contro una media di 5,5-6 Hz tra i cantanti professionisti. Questo colloca Mercury nella fascia del tremore vocale, un dato che conferisce alla sua voce una straordinaria ricchezza e vitalità.

    Ma non è tutto: la sua capacità di produrre “fonazione subarmonica”, ossia la vibrazione delle corde vocali a frequenze multiple rispetto alla nota principale, è un fenomeno raro, che crea un timbro vocale complesso e profondo. Questo effetto, naturale per Mercury, è particolarmente raro anche tra i cantanti d’opera, e contribuisce alla sua inconfondibile presenza sonora.

    La perfezione cercata in studio
    Oltre alle qualità innate, Mercury era un perfezionista instancabile. Brian May, co-fondatore dei Queen, ha raccontato come Freddie fosse ossessionato dalla perfezione della sua voce in sala di registrazione. Rifaceva una traccia più e più volte fino a raggiungere il risultato desiderato. Questa ricerca maniacale della qualità, unita al suo talento naturale, lo trasformò nel cantante che conosciamo.

    L’arte che va oltre i numeri
    Nonostante le analisi scientifiche, il carisma di Mercury resta in parte un mistero. La scienza può misurare la straordinaria tecnica vocale, ma non può spiegare completamente l’effetto che la sua voce aveva – e continua ad avere – sull’immaginario collettivo.

    La canzone più gioiosa di sempre? Ancora i Queen
    Anche un’altra ricerca scientifica ha messo i Queen sotto i riflettori: uno studio ha dichiarato Don’t Stop Me Now la canzone più gioiosa mai composta. Con il suo ritmo travolgente e la melodia euforica, questa hit incarna perfettamente l’energia e la positività che Mercury portava nella musica.

    Freddie Mercury resta un enigma affascinante: una voce fuori dal comune, un carisma irripetibile e un’eredità artistica che nessuna analisi potrà mai spiegare del tutto.

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