Musica
Gianluca Grignani: il rock’n’roll mi ha salvato!

È in libreria e negli store digitali Residui di rock’n’roll – Diario sincero di un artista (Edizioni San Paolo). Nella sua autobiografia Gianluca Grignani (prefazione di Irama e postfazione del discografico Stefano Senardi) si racconta in tutti i risvolti, anche in quelli meno conosciuti, con l’aiuto del giornalista Eugenio Arcidiacono.
Dove incontrarlo a breve
Il cantautore presenterà al pubblico l’autobiografia il 13 giugno presso l’Ubik Monterosa di Milano (via Monte Rosa, 91 – ore 18.00 – prenotazione obbligatoria scrivendo a milanomonterosa91@ubiklibri.it). Il 27 giugno sarà invece presso la Libreria Tarantola di Sesto San Giovanni, in provincia di Milano (Piazza Martiri di Via Fani, 1 – ore 18.00 prenotazione obbligatoria scrivendo a info@libreriatarantolasesto.it). Inoltre, il 29 giugno, alle ore 19.30, presenterà il suo nuovo libro al Pincio di Fano in occasione di Passaggi Festival Fano, in dialogo con il giornalista Eugenio Arcidiacono. Modera l’evento la giornalista Simonetta Sciandivasci. Al termine della presentazione si terrà il firmacopie.
La musica come racconto sincero di se stesso
Il sottotitolo Diario sincero di un’artista racchiude l’essenza del libro. Attraverso la musica, Gianluca Grignani ha sempre raccontato se stesso e la sua visione del mondo e in queste pagine lo fa mettendosi a nudo con assoluta sincerità. Nei capitoli che prendono il nome da alcune delle sue canzoni più famose, Grignani narra la sua infanzia segnata dal rapporto travagliato con i genitori e da esperienze traumatiche. Anche il successo raggiunto quando era ancora giovanissimo, talmente improvviso e clamoroso che ha rischiato di travolgerlo, i rapporti spesso complicati con la discografia e la stampa, l’amicizia con altri artisti, primo fra tutti Lucio Dalla.
Il rock come salvezza
Una serie di racconti e poesie inedite impreziosiscono la narrazione del passato di Gianluca Grignani e dei nuovi progetti musicali, con una particolare attenzione per le fonti di ispirazione letterarie, cinematografiche e musicali, la fatica e la gioia che si celano dietro ad un’idea prende forma, passando per le relazioni con i musicisti che lavorano con lui. Quello che emerge dall’e sue parole è l’immagine di un artista che riesce a spazzare via i residui che la vita si lascia dietro per liberare la forza che l’ha sempre salvato: il rock’n’roll.
Appendice live
Lo stesso rock’n’roll che Grignani ha portato dal vivo nei principali club italiani (10 dieci date sold out) con il tour che prosegue quest’estate con tre speciali appuntamenti: il 17 giugno in Piazza della Logia a Brescia nell’ambito di 1000 Miglia, il 19 giugno al Terminal 3 di Castano Primo (Milano) per il Terminal 3 Festival e il 7 agosto allo Stadio Comunale Fonte dell’Olmo di Roseto degli Abruzzi (Teramo) in occasione della IX edizione del festival Emozioni in Musica Pop.
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Musica
Canta il silicio: quando l’intelligenza artificiale scrive canzoni (e le fa pure meglio di noi)
Le macchine non solo parlano: ora cantano, compongono e ti fanno pure il jingle. Mentre artisti e autori si dividono tra entusiasmo e panico, Spotify inizia a popolarsi di canzoni nate da prompt e algoritmi.

Un tempo bastavano una chitarra, un cuore spezzato e un bicchiere di vino per scrivere una canzone. Oggi basta una riga di testo e un’intelligenza artificiale connessa a un generatore musicale. Scrivi qui: “Vorrei una ballata indie sull’abbandono, con un ritornello che spacca”. Et voilà, parte il brano. Accordi, armonia, testo, voce sintetica. In meno tempo di quanto ti serve per trovare il plettro.
Le AI generative musicali stanno facendo irruzione nel mondo della musica con lo stesso tatto con cui un dj entra in chiesa. Strumenti come Suno, Udio, Mubert o Boomy consentono a chiunque – anche al più stonato dei bipedi – di creare canzoni da zero. Senza sapere nulla di teoria musicale, senza suonare uno strumento, senza nemmeno alzarsi dalla sedia. E il risultato? Spesso sorprendentemente credibile. Altre volte, disturbante. Ma comunque virale.
Su Spotify esistono già migliaia di brani pubblicati da “artisti” che non esistono: sono stati scritti da un algoritmo e caricati da utenti che sperano nel miracolo dell’algoritmo. Alcuni incassano anche. Perché alla fine, il pubblico spesso non distingue – e forse neanche vuole farlo – tra un brano umano e uno sintetico, purché sia catchy.
Il punto è: chi sta tremando davvero sono autori, compositori, musicisti, arrangiatori. Gente che ha studiato, che ha fatto gavetta nei locali con i neon bruciati, che ha imparato a mettere in rima dolore e melodia. Per loro, vedere un codice Python sfornare una ballad struggente in 30 secondi è un pugno nello stomaco. O forse una pugnalata nel portafogli.
C’è chi urla al sacrilegio: “La musica è anima, non codice”. C’è chi invece si adegua e inizia a usare l’AI come co-autore silenzioso, magari per superare il blocco creativo o per generare bozze da sistemare a mano. E poi ci sono i produttori che, da sempre attenti al rapporto qualità/prezzo, iniziano a chiedersi se davvero servano sei autori per un ritornello che dice ‘baby baby baby’.
Cosa ci aspetta? Album interi generati in pochi minuti? Festival con cantanti sintetici? Jingle pubblicitari fatti da IA in stile trap-melodico? Tutto è possibile. E in parte sta già accadendo.
Nel frattempo, la musica continua. Umana o artificiale, purché funzioni.
E magari – chissà – fra poco anche l’AI scoprirà quanto è difficile scrivere una canzone che dica davvero qualcosa. Ma se ci riesce prima di noi, forse un paio di domande dovremmo farcele.
Musica
Nel nuovo album WW3 Kanye West canta – anzi, rappa – l’addio a Bianca Censori
Kanye West torna a far parlare di sé, tra provocazioni discutibili, versi strappalacrime e una nuova copertina che ha già fatto alzare più di un sopracciglio. Il rapper annuncia un nuov album che promette scintille… e polemiche a non finire. Dalla canzone dedicata a Bianca Censori all’ennesimo scivolone social.

Kanye West, 47 anni e zero filtri, maestro attuale nell’arte scomoda della provocazione, ha ufficialmente annunciato l’uscita del suo nuovo album intitolato WW3. Un titolo bellicoso che, manco a dirlo, sembra anticipare una guerra personale più che musicale. Dopo mesi di sparate online, frasi shock e outfit più che controversi, il rapper torna al centro dell’attenzione. I fan sono curiosi, il mondo è perplesso, e i social… sono già in fiamme.
Una dedica alla (quasi) ex
Tra gli 11 brani dell’album, spicca Bianca, una canzone dedicata alla moglie Bianca Censori, ormai sull’orlo della fuga definitiva. Il tabloid Page Six ha svelato in anteprima alcuni versi:
«La mia bambina è scappata. Ma prima ha cercato di farmi ricoverare. […] Finché Bianca non torna, resto sveglio tutta la notte, non dormirò».
La canzone si articola tra attacchi di panico, insonnia e paragoni con la travagliata relazione tra Diddy e Cassie Ventura. Insomma, un mix di confessioni dolorose e sentimentalismo borderline, perfettamente in linea con lo stile emotivo-esplosivo del suo autore.
Un rapporto malato
Il rapporto tra Kanye e Bianca sembra ormai al capolinea. Dopo la comparsa ai Grammy in versione “total nude” – uno dei look più chiacchierati dell’anno – e l’ennesimo sfogo online del rapper con frasi inneggianti al nazismo, la Censori avrebbe deciso di prendere le distanze. Dichiarazioni come «Hitler era così innovativo» e «Sono un nazista» pubblicate su X (e poi rimosse) hanno scatenato un’ondata di critiche. Bianca, comprensibilmente, non vuole più condividere la scena con lui
WW3 è un album o un esperimento sociale?
Oltre ai testi, anche la copertina del nuovo disco fa discutere: pare raffiguri il cappuccio di un abito del Ku Klux Klan. Una scelta che, se confermata, getterà altra benzina sul fuoco. Che si tratti di una provocazione estrema o di un atto di marketing calcolato, è chiaro che Kanye
Cosa aspettarsi davvero, tra drama e musica
Nonostante (o forse proprio grazie a) le continue controversie, i fan sono impazienti di ascoltare WW3. Kanye sa come creare attesa e scompiglio, anche se a volte il confine tra genio e disastro si fa pericolosamente sottile. Resta da vedere se l’album sarà una bomba musicale o solo un’altra miccia accesa nel suo eterno show personale.
Musica
I fan inviperiti sulla scelta di far esibire Lady Gaga al Forum di Assago
I tanti sostenitori dell’artista americana sono davvero infuriati per la scelta della venue, che ha visto polverizzarsi i biglietti per le due date in pochi minuti. Il Forum di Assago esplode di fan… che restano fuori. Sui social scoppia la polemica: “Solo 16mila posti? Ma che senso ha?”

È bastato un clic sulla tastiera – o meglio.. non riuscire a farlo in tempo – per trasformare la gioia in frustrazione. Il ritorno di Lady Gaga in Italia ha scatenato un’isteria collettiva da record: i biglietti per le due date previste al Forum di Assago si sono volatilizzati in pochi minuti, lasciando a bocca asciutta decine di migliaia di fan.
I preziosi tagliandi, com’era prevedibile, si sono rivelati insufficienti
Coda virtuale, sala d’attesa, altra coda… e infine, prezzi da capogiro o la classica schermata: “Biglietti non disponibili”. Il tutto condito dal déjà-vu di rivendite online con tariffe triplicate. Il risultato? 32mila posti in due serate per un’artista da milioni di follower. Troppo pochi.
Perché proprio Assago?
A far discutere non è solo la rapidità con cui i tagliandi sono andati esauriti, ma soprattutto la scelta della location. Il Forum di Assago, con la sua capienza massima di 16.000 posti, viene considerato da molti fan “una location sottodimensionata per una superstar globale come Lady Gaga”. Sui social impazzano i commenti indignati:
“Avete idea di quanti italiani aspettano da anni di vederla live?”
“Con 69mila follower solo nella fanpage italiana, era logico che non bastasse uno stadio… figuriamoci un palazzetto”.
Il tono generale? Quello di una comunità musicale tradita, che si interroga sulle scelte di organizzatori e promoter.
Un problema europeo, anche se in Italia fa più male
Non si tratta di un caso isolato: anche le date europee sono andate sold out nel giro di pochi minuti. Ma in Italia il problema è amplificato da una cronica carenza di grandi spazi per eventi musicali internazionali. E i fan, già esasperati dall’esperienza vissuta con Coldplay e Oasis, oggi vivono il concerto come un lusso per pochi eletti. E non è solo questione di prezzo: è un tema di accessibilità e rispetto verso chi supporta l’artista da anni.
La rivendite alle stelle
Nel frattempo, online sono già comparsi biglietti in rivendita a prezzi maggiorati, in alcuni casi oltre i 700 euro. Il fenomeno del cosiddetto secondary ticketing si ripete puntuale, mentre i sistemi di distribuzione sembrano sempre meno efficaci nel proteggere i veri fan.
E ora? Attese nuove date… o nuove proteste
Al momento non ci sono annunci ufficiali su eventuali date aggiuntive o spostamenti in spazi più grandi. Ma se il malcontento online dovesse crescere, chissà che qualcosa non cambi. La speranza, per migliaia di fan italiani, è che la voce dei Little Monsters venga ascoltata anche fuori dal palco.
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