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Musica

Il 17 gennaio esce il nuovo album di Enrico Ruggeri, “La caverna di Platone” (video)

Un nuovo disco di inediti, a distanza di tre anni dal precedente “La rivoluzione”, che rappresenta un ulteriore passo nel percorso di una delle voci più autorevoli del panorama musicale italiano con una visione musicale in costante evoluzione.

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    Non più di primissimo pelo… ma con una grande energia ed una presenza costante sui social, Enrico Ruggeri svela sui suoi social la tracklist del nuovo album La caverna di Platone, in uscita il 17 gennaio 2025 per Sony Music.

    Disponibile in varie versioni

    Il primo singolo Il Poeta, dedicato al libero pensiero e ai suoi iconici seguaci, in particolare l’intellettuale Pier Paolo Pasolini, sarà in radio dal 10 gennaio. Il disco uscirà in digitale, CD e doppio vinile. La versione in doppio vinile 180 grammi contiene alcune bonus track speciali ed è disponibile autografata in esclusiva sul Sony Music Store. Il pre-order è disponibile al seguente link: https://bio.to/LaCavernadiPlatone.EnricoRuggeri

    Verrà presentato dal vivo a Milano e Roma

    L’artista presenterà il disco in due concerti speciali: l’1 aprile ai Magazzini Generali di Milano e il 3 aprile al Largo Venue di Roma. Le prevendite sono disponibili su Ticketone.

    Intenso ed attuale

    La caverna di Platone, il cui titolo è ispirato al celebre mito filosofico, rappresenta un altro capitolo significativo nella straordinaria carriera del cantautore. Ruggeri è noto per la sua capacità di unire testi profondi e sonorità ricercate. Il suo nuovo lavoro è un’opera densa di riflessioni culturali e sociali. Che affronta temi attuali con la consueta intensità poetica e uno stile che continua a mutare, pur rimanendo fedele alla sua identità artistica.

    Per 50 anni al servizio della musica di qualità

    In oltre 5 decadi di carriera, Enrico Ruggeri ha scritto pezzi di storia della musica italiana, per se stesso, per i Decibel e per altri grandi artisti. Al cantautorato affianca l’attività di scrittore (il suo ultimo libro è l’autobiografia 40 vite senza fermarmi mai), conduttore televisivo e radiofonico.

    Il ritorno su Rai 2

    Dopo il successo della prima edizione, dal 17 dicembre è tornato su Rai 2, in seconda serata, Gli Occhi del Musicista, il programma da lui scritto e presentato, con una vera e propria band in studio.

    Ruggeri e i Tazenda durante la trasmissione

    La prossima puntata verrà trasmessa il 7 gennaio, con l’ascolto in anteprima live del brano La bambina di Gorla, dedicata al bombardamento aereo alleato che colpì l’intero quartiere milanese di Gorla la mattina del 20 ottobre 1944.

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      Musica

      Scommesse all’Ariston 2025: Giorgia la favorita, bocciato Fedez

      Il clima sanremese è totalmente entrato nel vivo, alimentato anche dalle prime quotazioni che i bookmaker delle varie piattaforme di scommesse ufficiali cominciano a comunicare sui partecipanti. Tutti concorti a dare Giorgia Todrani come favoritissima per la vittoria.

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        Dopo l’annuncio ufficiale da parte di Carlo Conti delle canzoni che animeranno la prossima kermesse canora, i bookmaker sembrano non avere dubbi: la favorita numero uno è Giorgia, 30 anni dopo il trionfo con Come saprei. Per la cantante quella del 2024 è stata un’annata davvero memorabile: successo unanime per la sua conduzione a X Factor, spot in tv, sua anche la colonna sonora del film Diamanti di Ferzan Ozpeteck. Non contenta, la performer romana si è regalata pure un divertente cameo nella fiction Rai Un posto al sole.

        Una soap iconica, alla quale ha partecipato con entusiasmo

        A proposito di questa sua partecipazione alla soap, dice: «Essere sul set di Un Posto al Sole è come essere immersi in un pezzo della nostra storia e cultura, spero di essere degna di questo luogo e di questa situazione così iconica. Vedo un gruppo di lavoro affiatatissimo, che si diverte. La reazione alla mia comunicazione è stata oddio, ma è iconico, ma è pazzesco. Persone di età diverse e di città diverse, da Milano a Roma, mi hanno fatto capire di essere molto fortunata. Se Un Posto al Sole fosse una delle mie canzoni potrebbe essere un misto tra Girasole e Oro nero, un… Oro Sole».

        Le prime quote

        Tornando alle scommesse sul festival, il successo di Giorgia, in gara con il brano La cura per me si gioca a 5,50 su Planetwin365, in vantaggio di misura su Elodie e la sua Dimenticarsi alle 7, prima rivale a 6 su bet365. Chiude il podio Balorda Nostalgia di Olly, offerta a 6,50 su Snai, mentre irrompe nelle quote con Mille vote ancora Rocco Hunt, fuori dalla top-10 il giorno dell’annuncio degli artisti ma ora tra i favoriti a 7,50 volte la posta.

        Un’occhiara agli outsider

        Tra gli outsider c’è la coppia Irama-Achille Lauro, data a 9, mentre si sale a 15 per Noemi e Francesco Gabbani, già vincitore di Sanremo 2017. Paga invece 21 il bis di Simone Cristicchi, trionfatore nel 2007 con Ti regalerò una rosa, proposto alla stessa quota del calabrese Brunori Sas, Clara e Francesca Michielin.

        Per Fedez una sonora bocciatura

        Raddoppiata invece la quota dell’eventuale successo di Fedez, tra i protagonisti sul palco dell’Ariston con Battito: in meno di venti giorni è salita da 16 a 33. Interessante anche il testa a testa tra l’ex marito di Chiara Ferragni e il suo rivale di “dissing” Tony Effe, un duello offerto però alla pari, con entrambi proposti a 1,85. Su Better viene quotata anche una possibile squalifica, in stile Bugo-Morgan 2020, fissata a 5 volte la posta.

        Ora non resta che puntare, cantare e… sperare!

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          Musica

          Guai in vista per Adele, avrebbe copiato un brano: giudicate voi (audio)

          Il brano dell’artista Million Years Ago, tratto dal suo terzo album in studio 25, mostrerebbe all’ascolto evidenti segni di somiglianza con una canzone di un collega brasiliano. La controversia è in atto.

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            Un giudice brasiliano ha emesso un’ordinanza che vieta la riproduzione in tutto il mondo della canzone Million Years Ago, uscita nel 2015, ritenendola un plagio del brano Mulheres firmata dal compositore brasiliano Toninho Geraes, reso celebre dall’interpretazione del connazionale Martinho da Vila.

            La canzone di Adele

            La canzone alla quale si sarebbe ispirata

            L’ammontare della sanzione

            La decisione stabilita dal giudice Victor Agustin Jaccoud Diz Torres, del 6° Tribunale imprenditoriale di Rio, prevede una multa di 50mila reais (circa 7.700 euro) in caso di violazione. L’avvocato Fredímio Biasotto Trotta, che rappresenta il cantante Toninho Geraes, ha reso noto di aver già tentato di avvisare Adele e le case discografiche, tra cui Sony.

            Analisi di spartiti e testimonianze varie

            L’avvocato brasiliano dice di disporre di prove specifiche a sostegno della propriatesi. Per dimostrate il plagio, sono infatti stati raccolti video comparativi, analisi di spartiti e testimonianze di musicisti e pure di semplici ascoltatori. La difesa ha avviato un’azione per la risoluzione del contratto contro Universal Music nel dicembre 2023; nel febbraio di quest’anno ha poi presentato un’azione per il riconoscimento del plagio e della coautorialità, chiedendo anche la somma di un 1 milione di reais (circa 155.000 euro) per risarcire danni morali e materiali.

            Nel frattempo Adele è in modalità riposo

            Fra tribunali e carte bollate, la cantante inglese non si annoierà di certo durante il suo periodo di riposo, annunciato qualche mese fa. L’artista aveva dichiarato pubblicamente di volersi concedere un “tempo incredibilmente lungo” (ha detto proprio così…) lontana dal suo pubblico dopo i live di Las Vegas. A novembre, con dieci show al Caesars Palace, ha concluso trionfalmente la sua residency americana che andava avanti dal 2022, durante la quale la cantante si è esibita per oltre 100 date.

            La dedica carica di affetto per i fedelissimi fan

            “Vi terrò nel mio cuore”: così l’annuncio dell’arrivederci era arrivato la scorsa estate dal palco di Monaco di Baviera, alla fine di un applauditissimo concerto. “Non sono a mio agio su un palco, e questo lo so, ma sono molto brava, ca**o. E mi sono davvero divertita a esibirmi per quasi tre anni, che è il periodo di concerti più lungo che abbia mai fatto e probabilmente il più lungo che farò mai”, aveva confessato, apparendo commossa. “Non vi vedrò per un periodo incredibilmente lungo. Vi terrò nel mio cuore per tutta la pausa e ripenserò a questi concerti e a tutti quelli che ho fatto negli ultimi tre anni. È stato meraviglioso, ho solo bisogno di riposare”.

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              Musica

              Speciale Umbria Jazz Winter 2024/25. Il jazz crea connessioni e unisce

              Dal Duomo di Orvieto illuminato a tempo di musica al talento di artisti emergenti come Francesca Tandoi e Ekep Nkwelle, passando per l’energia travolgente della street parade dei Funk Off, Umbria Jazz Winter ha offerto cinque giorni di spettacoli indimenticabili. Una manifestazione che non è solo musica, ma anche un’occasione di connessione culturale e crescita per il turismo e l’economia locale.

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                di Antonello Romano

                Il jazz è nato agli inizi del XX secolo come evoluzione di forme musicali già utilizzate in precedenza dagli schiavi afroamericani e se nel mondo, l’insana follia di taluni individui spinge gli uomini e le donne a dividersi, la sana follia degli artisti, viceversa, fa di tutto per unire e tanto più lo fanno i musicisti appartenenti ad uno dei generi musicali che più di ogni altro è il simbolo dell’inclusivita’.

                Con le sue regole e la sua intrinseca capacità di creare connessioni, il jazz può educare e sensibilizzare, offrendo un contesto inclusivo per uomini e donne di ogni età e appartenenza, unendo artisti, appassionati e persino semplici spettatori “di passaggio“.

                E’ un genere musicale multietnico, che contribuisce a crearecomunità più solidali e sostenibili, che non conosce confini e in cui la creatività e il talento dell’improvvisazione si esprimono all’estremo limite del virtuosismo, e che accomuna, in una colonna sonora senza fine e senza tempo, popoli, culture e tradizioni diversi, in perfetta armonia tra loro, musicalmente, ma anche socialmente.

                Mai come quest’anno, il clima di incertezza e di paura dovuto al contesto geopolitico internazionale, ha fatto sì che si sentisse, proprio durante le festività natalizie, un crescente bisogno di essere destinatari e al tempo stesso portatori, di messaggi di serenità e di pace, e la musica jazz, proprio per le sue stesse origini, svolge un ruolo affatto secondario nel ridare la speranza per un mondo più sano, più libero e più inclusivo.

                Il festival jazz più importante d’Europa, sicuramente uno tra i più importanti e conosciuti nel mondo, Umbria Jazz Winter, giunto alla sua 31ª edizione è riuscito, anche quest’anno, a emozionare e coinvolgere in un’atmosfera magica di suoni e di colori, i tantissimi appassionati italiani e stranieri, ma anche i numerosissimi turisti che hanno invaso per cinque giorni, l’altra “capitale” degli etruschi, Orvieto, dove si trovava il celebre Fanum Voltumnae, il santuario federale dell’intera lega etrusca, per assistere agli oltre cento concerti che si sono svolti nelle diverse locations della città.

                La città umbra, posta in cima ad una rupe tufacea, ha accolto il ricco programma di eventi musicali tutti sold out che, Carlo Pagnotta, storico ideatore e Direttore artistico della manifestazione, ha preparato per quello che ha definito – “una vera chicca” – sottolineando il ruolo unico che il festival riveste in – “una città dalle dimensioni contenute, ma dalla grande tradizione culturale”.

                Tornare a Orvieto è sempre una magia” – ha dichiarato Pagnotta. Tutto esaurito nei 5 giorni nei quali si è svolta l’importante e qualitativa kermesse internazionale: dagli alberghi ai ristoranti, non solo in città, ma anche nei dintorni – “e questo – afferma Pagnotta – dimostra il successo della formula di Umbria Jazz Winter che, da 31 anni, continua a conquistare il pubblico”.

                A completare il clima di festa in città anche le uscite giornaliere, per le vie del centro storico orvietano, della popolare street parade dei Funk Off, molto apprezzata dai cittadini e dai turisti, che hanno seguito i musicisti della band ovunque andasse e si soffermasse a suonare; una vera bomba musicale di energia, che ha attraversato il centro storico della città.

                I concerti al Palazzo del Capitano del Popolo e al Palazzo dei Sette, sovrastato dalla Torre del Moro, hanno offerto momenti di grande professionalità artistica.

                Emozionante e coinvolgente al Teatro Mancinelli, la nuova produzione dell’Umbria Jazz Orchestra con Ethan Iverson che , per l’occasione, ha arrangiato un repertorio unico e appassionante, dedicato alle grandi musiche del cinema, accompagnato dal trio di Emmet Cohen.

                Pagnotta ha sottolineato anche il cambiamento del jazz nel corso dei decenni. “Molti maestri non ci sono più, ma nuove generazioni di musicisti hanno studiato e continuano a mantenere vivo il genere” – ha spiegato.  Per il Direttore artistico, il futuro del jazz è inequivocabilmente solido: “Come la musica classica e l’opera, anche il jazz resisterà nel tempo, continuando a evolversi e affascinare”.

                Molto apprezzati dal pubblico, anche le performance più innovative come “The feeling of jazz”, un racconto di Guido Barlozzetti, accompagnato dal contrabbasso di Enzo Pietropaoli e le magiche sonorità percussive di Michele Rabbia. Un nuovo modo di raccontare il  secolo del ‘900 attraverso la storia del  jazz, declinato utilizzando il linguaggio multimediale e digitale e in grado di fornire emozioni forti alla pari di quelle che solitamente si sprigionano, ad esempio, ascoltando la potenza musicale di George Gershwin con la sua “Rhapsody in Blue”.

                Sempre in tema di novità e di nuove generazioni, più volte definite da Carlo Pagnotta come la preziosa risorsa della kermesse internazionale di Umbria Jazz, il pubblico ha applaudito il virtuoso talento di Francesca Tandoi al pianoforte, protagonista della nuova scena del jazz italiano, europeo, e internazionale, accompagnata da due artisti straordinari come Stefano Senni al contrabbasso e Giovanni Campanella alla batteria e da uno special guest come Max Ionata, uno dei migliori sassofonisti italiani. Tandoi e le sue mani hanno corso veloci come il vento sulla tastiera del pianoforte, per sprigionare tutta la carica esplosiva dello swing e a coloro che hanno avuto il privilegio di ascoltarla per la prima volta, Francesca non ha risparmiato la sorpresa di offrire anche alcuni brani impreziositi dalla sua voce.

                Ma come non menzionare le performance vocali dirompenti, la capacità di usare la voce passando con una straordinaria disinvoltura dai toni più alti a quelli più bassi, alla stregua di uno strumento musicale, della venticinquenne cantante americana di origini camerunensi Ekep Nkwelle, recente rivelazione artistica, scoperta come tantissimi altri talenti nella lunga storia di Umbria Jazz dal suo Direttore artistico Carlo Pagnotta.

                Allo scoccare della mezzanotte, come in una vera e propria jazz jam session, cittadini e turisti si sono ritrovati davanti  all’incantevole facciata del Duomo di Orvieto, per l’occasione impreziosita da un elegante gioco di illuminazioni a tempo di musica che ha fattoda suggestivo scenario.

                Il primo giorno dell’anno alle 17, ancora nuove emozioni, ma questa volta all’interno del Duomo, che ha ospitato la solenne celebrazione eucaristica della  Messa della Pace e a seguire il suggestivo e travolgente concerto dei Benedict Gospel Choir, inseriti nel programma della 31esima edizione di Uj Winter.

                La manifestazione, in cui è spiccata l’organizzazione impeccabile di tutto lo staff della Fondazione Umbria jazz, e del personale delle location comunali che hanno ospitato i vari concerti, si conferma non solo un evento musicale di prim’ordine, ma anche un efficace e attraente volano per il turismo e l’economia di Orvieto e dell’Umbria, sostenuta anche da un pubblico sempre più numeroso e sempre più internazionale, che rappresenta un riconoscimento al lavoro svolto per promuovere la città di Orvieto come meta culturale di eccellenza.

                Possiamo dunque affermare con assoluta certezza che, con un programma che da sempre sa alternare tradizione e innovazione, la 31ª edizione di Umbria Jazz Winter si è confermata come uno degli appuntamenti più attesi del panorama musicale italiano e del del jazz mondiale.

                Antonello Romano

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