Musica
Il Re dei sorcini ha vinto la sua battaglia contro le major musicali
Renato Zero esulta… e ne ha ben donde! Il cantautore, infatti, ha vinto una causa sui diritti d’autore contro le major della musica come Universal Music, Sony Music Italy e Warner Music Italy. Il Tribunale di Milano ha condannato Scf, una delle principali società di gestione dei diritti spettanti ai produttori fonografici, a pagare 145mila euro a Tattica, il produttore indipendente del quale Zero è socio, che aveva deciso di gestire autonomamente i diritti connessi.
Il cantautore Renato Zero ha avuto ragione in tribunale, una sorta di duello “Davide contro Golia”, che l’ha visto aggiudicarsi una disputa legale contro le grandi etichette musicali. Il Tribunale di Milano ha stabilito in primo grado che Scf, una delle principali società italiane di gestione dei diritti fonografici, dovrà risarcire Tattica Srl, l’etichetta indipendente di proprietà del cantautore, riconoscendogli 145mila euro.
Tattica Srl non si è mai affidata a Scf
La disputa è nata dalla scelta di Tattica di gestire autonomamente i propri diritti senza affidarsi a Scf per la raccolta dei proventi. L’8 dicembre, il tribunale ha accertato che Scf aveva trattenuto indebitamente il 19% dei compensi, applicando una quota di intermediazione non dovuta.
Cos’è Scf
Si tratta di un consorzio nato nel 2000 su iniziativa di una serie di case discografiche – attualmente circa 500 – per svolgere attività di gestione e intermediazione per i propri consorziati a tutela della registrazione discografica, da intendersi come l’incisione su supporto musicale dell’opera. Nei casi di musica non dal vivo ma registrata, oltre al compenso per i diritti d’autore è dovuta anche una somma per i cosiddetti «diritti connessi» in favore dei produttori di supporti fonografici e agli artisti interpreti o esecutori dei brani.
La querelle in sintesi
Scf controlla un catalogo di circa 30 milioni di brani, per il 77% appartenenti a Universal, Sony e Warner Music, gestendo tutti i diritti per radio, tv e chiunque diffonda musica in spazi pubblici come negozi, bar, ristoranti, discoteche ed eventi, anche di carattere no profit. Tuttavia, può agire solo se i titolari dei diritti le conferiscono un preciso mandato. Cosa che non è mai avvenuta con Tattica, di cui Renato Zero detiene il 75%, affiancato dal fratello Giampiero e dal legale Simone Veneziano, promotore della causa. Il tribunale ha definito la società di Renato Zero un «produttore fonografico apolide», non legato alle grandi major della musica, che produce anche i propri tour oltre ai dischi. Questa vittoria gli consentirà ancora una volta di affermare il suo status da indipendente.
Una sentenza particolarmente significativa
Secondo l’avvocato Veneziano, questa sentenza potrebbe d’ora in poi avere implicazioni significative. «È un precedente destinato a produrre effetti ben oltre questo caso. Le società di collecting non potranno più imporre costi di intermediazione ai titolari di diritti “apolidi”, siano essi produttori indipendenti o artisti interpreti». Nel 2023, Scf ha registrato ricavi in crescita: 7,5 milioni di euro, con un utile netto di 475mila euro, rispetto ai 6,1 milioni di ricavi del 2022. I diritti incassati ammontano a 50,8 milioni di euro, segnando un incremento del 20% rispetto all’anno precedente.