Musica
Max Pezzali si confessa: «Se Repetto fosse rimasto, avremmo lasciato la musica per costruire altro insieme»
Dai primi passi nella musica heavy metal alla causa legale sul marchio degli 883, fino al racconto di un’amicizia con Mauro Repetto che avrebbe potuto cambiare tutto. Max Pezzali si racconta senza filtri a Vanity Fair
Max Pezzali apre il cuore in un’intervista a Vanity Fair ripercorrendo le tappe fondamentali della sua carriera, il legame con Mauro Repetto, il rapporto con la musica e la sfida di essere genitore. Tra ricordi del passato e riflessioni sul presente, l’ex leader degli 883 condivide spunti inediti sulla sua vita personale e artistica.
Un’amicizia che avrebbe potuto cambiare tutto
«Se Mauro Repetto non fosse partito, sono abbastanza sicuro che a un certo punto avremmo abbandonato la musica, con tutti i rischi contrattuali del caso. Avremmo trovato altro da costruire insieme», confessa Pezzali. Un’amicizia, quella con Repetto, che è stata il pilastro degli 883 e che ha definito i primi anni di una carriera ormai leggendaria.
Max ricorda gli inizi, quando si avvicinò alla musica per sentirsi parte di qualcosa: «Ero uno sfigato di proporzioni abbastanza monumentali fino al 1982-1983. Poi mi sono rifugiato nella musica heavy metal, negli Iron Maiden e nei Saxon, per cercare una mia identità culturale».
Successi e sfide del 2024
Il 2024 è stato un anno intenso per Pezzali. Dalla prima tournée negli stadi, alla pubblicazione dell’album Max Forever Vol. 1, fino al successo della serie Sky Hanno ucciso l’uomo ragno, diretta da Sidney Sibilia. Ora, Pezzali si prepara a un nuovo round di 18 date sold out nei palazzetti di Roma e Milano.
Ma non sono mancati gli ostacoli. Al tribunale di Milano è in corso una causa legale sull’utilizzo del marchio degli 883, con il produttore Claudio Cecchetto che rivendica la titolarità del nome della band. «Non tutto si può rimettere insieme come nell’arte giapponese del kintsugi. A volte, le rotture servono per crescere», ha dichiarato l’artista.
Sanremo e l’ansia da palcoscenico
Pezzali si esprime anche sul Festival di Sanremo, che quest’anno partirà l’11 febbraio. «Non c’è nessuno in quella platea che è lì per te: vogliono vedere che cosa sbagli, non che cosa fai bene», spiega. Un’esperienza che, per chi soffre d’ansia, può essere devastante.
Il rapporto con il figlio Hilo
Nella sfera privata, Max parla del suo ruolo di padre. «Sono un genitore poco autorevole, faccio l’amico. Per fortuna mio figlio mi compensa: è ligio, preciso e osserva le regole». Pezzali vuole trasmettere al figlio valori importanti, come il rispetto per gli altri: «Gli ho spiegato che non esiste il possesso, che nessuno è di nessuno. Voglio tenerlo lontano dalle espressioni assolute, dagli atteggiamenti che non lasciano spazio alla comprensione».
Uno sguardo al futuro
Tra palchi gremiti, nuove produzioni e il suo legame con i fan, Max Pezzali continua a reinventarsi. Ma una cosa è certa: quella con Mauro Repetto rimane una delle amicizie più profonde e decisive della sua vita. E, come sottolinea nell’intervista, «se non fosse partita la musica, avremmo trovato insieme qualcos’altro da costruire. Perché è sempre stato questo il cuore del nostro legame: creare qualcosa che ci facesse sentire vivi».
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Musica
Speciale Umbria Jazz Winter 2024/25. Il jazz crea connessioni e unisce
Dal Duomo di Orvieto illuminato a tempo di musica al talento di artisti emergenti come Francesca Tandoi e Ekep Nkwelle, passando per l’energia travolgente della street parade dei Funk Off, Umbria Jazz Winter ha offerto cinque giorni di spettacoli indimenticabili. Una manifestazione che non è solo musica, ma anche un’occasione di connessione culturale e crescita per il turismo e l’economia locale.
di Antonello Romano
Il jazz è nato agli inizi del XX secolo come evoluzione di forme musicali già utilizzate in precedenza dagli schiavi afroamericani e se nel mondo, l’insana follia di taluni individui spinge gli uomini e le donne a dividersi, la sana follia degli artisti, viceversa, fa di tutto per unire e tanto più lo fanno i musicisti appartenenti ad uno dei generi musicali che più di ogni altro è il simbolo dell’inclusivita’.
Con le sue regole e la sua intrinseca capacità di creare connessioni, il jazz può educare e sensibilizzare, offrendo un contesto inclusivo per uomini e donne di ogni età e appartenenza, unendo artisti, appassionati e persino semplici spettatori “di passaggio“.
E’ un genere musicale multietnico, che contribuisce a crearecomunità più solidali e sostenibili, che non conosce confini e in cui la creatività e il talento dell’improvvisazione si esprimono all’estremo limite del virtuosismo, e che accomuna, in una colonna sonora senza fine e senza tempo, popoli, culture e tradizioni diversi, in perfetta armonia tra loro, musicalmente, ma anche socialmente.
Mai come quest’anno, il clima di incertezza e di paura dovuto al contesto geopolitico internazionale, ha fatto sì che si sentisse, proprio durante le festività natalizie, un crescente bisogno di essere destinatari e al tempo stesso portatori, di messaggi di serenità e di pace, e la musica jazz, proprio per le sue stesse origini, svolge un ruolo affatto secondario nel ridare la speranza per un mondo più sano, più libero e più inclusivo.
Il festival jazz più importante d’Europa, sicuramente uno tra i più importanti e conosciuti nel mondo, Umbria Jazz Winter, giunto alla sua 31ª edizione è riuscito, anche quest’anno, a emozionare e coinvolgere in un’atmosfera magica di suoni e di colori, i tantissimi appassionati italiani e stranieri, ma anche i numerosissimi turisti che hanno invaso per cinque giorni, l’altra “capitale” degli etruschi, Orvieto, dove si trovava il celebre Fanum Voltumnae, il santuario federale dell’intera lega etrusca, per assistere agli oltre cento concerti che si sono svolti nelle diverse locations della città.
La città umbra, posta in cima ad una rupe tufacea, ha accolto il ricco programma di eventi musicali tutti sold out che, Carlo Pagnotta, storico ideatore e Direttore artistico della manifestazione, ha preparato per quello che ha definito – “una vera chicca” – sottolineando il ruolo unico che il festival riveste in – “una città dalle dimensioni contenute, ma dalla grande tradizione culturale”.
“Tornare a Orvieto è sempre una magia” – ha dichiarato Pagnotta. Tutto esaurito nei 5 giorni nei quali si è svolta l’importante e qualitativa kermesse internazionale: dagli alberghi ai ristoranti, non solo in città, ma anche nei dintorni – “e questo – afferma Pagnotta – dimostra il successo della formula di Umbria Jazz Winter che, da 31 anni, continua a conquistare il pubblico”.
A completare il clima di festa in città anche le uscite giornaliere, per le vie del centro storico orvietano, della popolare street parade dei Funk Off, molto apprezzata dai cittadini e dai turisti, che hanno seguito i musicisti della band ovunque andasse e si soffermasse a suonare; una vera bomba musicale di energia, che ha attraversato il centro storico della città.
I concerti al Palazzo del Capitano del Popolo e al Palazzo dei Sette, sovrastato dalla Torre del Moro, hanno offerto momenti di grande professionalità artistica.
Emozionante e coinvolgente al Teatro Mancinelli, la nuova produzione dell’Umbria Jazz Orchestra con Ethan Iverson che , per l’occasione, ha arrangiato un repertorio unico e appassionante, dedicato alle grandi musiche del cinema, accompagnato dal trio di Emmet Cohen.
Pagnotta ha sottolineato anche il cambiamento del jazz nel corso dei decenni. “Molti maestri non ci sono più, ma nuove generazioni di musicisti hanno studiato e continuano a mantenere vivo il genere” – ha spiegato. Per il Direttore artistico, il futuro del jazz è inequivocabilmente solido: “Come la musica classica e l’opera, anche il jazz resisterà nel tempo, continuando a evolversi e affascinare”.
Molto apprezzati dal pubblico, anche le performance più innovative come “The feeling of jazz”, un racconto di Guido Barlozzetti, accompagnato dal contrabbasso di Enzo Pietropaoli e le magiche sonorità percussive di Michele Rabbia. Un nuovo modo di raccontare il secolo del ‘900 attraverso la storia del jazz, declinato utilizzando il linguaggio multimediale e digitale e in grado di fornire emozioni forti alla pari di quelle che solitamente si sprigionano, ad esempio, ascoltando la potenza musicale di George Gershwin con la sua “Rhapsody in Blue”.
Sempre in tema di novità e di nuove generazioni, più volte definite da Carlo Pagnotta come la preziosa risorsa della kermesse internazionale di Umbria Jazz, il pubblico ha applaudito il virtuoso talento di Francesca Tandoi al pianoforte, protagonista della nuova scena del jazz italiano, europeo, e internazionale, accompagnata da due artisti straordinari come Stefano Senni al contrabbasso e Giovanni Campanella alla batteria e da uno special guest come Max Ionata, uno dei migliori sassofonisti italiani. Tandoi e le sue mani hanno corso veloci come il vento sulla tastiera del pianoforte, per sprigionare tutta la carica esplosiva dello swing e a coloro che hanno avuto il privilegio di ascoltarla per la prima volta, Francesca non ha risparmiato la sorpresa di offrire anche alcuni brani impreziositi dalla sua voce.
Ma come non menzionare le performance vocali dirompenti, la capacità di usare la voce passando con una straordinaria disinvoltura dai toni più alti a quelli più bassi, alla stregua di uno strumento musicale, della venticinquenne cantante americana di origini camerunensi Ekep Nkwelle, recente rivelazione artistica, scoperta come tantissimi altri talenti nella lunga storia di Umbria Jazz dal suo Direttore artistico Carlo Pagnotta.
Allo scoccare della mezzanotte, come in una vera e propria jazz jam session, cittadini e turisti si sono ritrovati davanti all’incantevole facciata del Duomo di Orvieto, per l’occasione impreziosita da un elegante gioco di illuminazioni a tempo di musica che ha fattoda suggestivo scenario.
Il primo giorno dell’anno alle 17, ancora nuove emozioni, ma questa volta all’interno del Duomo, che ha ospitato la solenne celebrazione eucaristica della Messa della Pace e a seguire il suggestivo e travolgente concerto dei Benedict Gospel Choir, inseriti nel programma della 31esima edizione di Uj Winter.
La manifestazione, in cui è spiccata l’organizzazione impeccabile di tutto lo staff della Fondazione Umbria jazz, e del personale delle location comunali che hanno ospitato i vari concerti, si conferma non solo un evento musicale di prim’ordine, ma anche un efficace e attraente volano per il turismo e l’economia di Orvieto e dell’Umbria, sostenuta anche da un pubblico sempre più numeroso e sempre più internazionale, che rappresenta un riconoscimento al lavoro svolto per promuovere la città di Orvieto come meta culturale di eccellenza.
Possiamo dunque affermare con assoluta certezza che, con un programma che da sempre sa alternare tradizione e innovazione, la 31ª edizione di Umbria Jazz Winter si è confermata come uno degli appuntamenti più attesi del panorama musicale italiano e del del jazz mondiale.
Antonello Romano
Musica
Online l’archivio di Giorgio Gaber: audio, video e memorabilia per celebrare il Signor G
Uno dei personaggi di spicco del nostro cantautorato di qualità, grazie alla fondazione che porta il suo nome rivive sulla rete con alcune delle sue memorabili interpretazioni.
A 22 anni dalla scomparsa, avvenuta il 1° gennaio 2003 a Montemagno in provincia di Lucca, sarà presto online il nuovo archivio dedicato a Giorgio Gaber a questo indirizzo web.
In rete un’eredità che va tramandata
Un’iniziativa che offrirà in maniera gratuita il patrimonio artistico e culturale raccolto dalla Fondazione Gaber in oltre 20 anni di attività. Gli utenti potranno accedere a una vasta gamma di contenuti esclusivi. Si tratta di 40 ore di filmati che ripercorrono i momenti salienti della sua carriera e 60 ore di registrazioni audio accompagnate dai relativi testi. Oltre a migliaia di articoli e interviste, fotografie e materiali grafici, tra cui copertine di dischi, locandine, programmi di sala e altro materiale inedito.
Gli omaggi da parte di moltissimi colleghi che lo stimavano
Fanno parte dell’archivio, sempre in costante aggiornamento, anche i principali tributi da parte di svariati artisti che negli anni hanno partecipato alle iniziative promosse dalla Fondazione.
Il digitale al servizio della memoria
Il Presidente della Fondazione, Paolo Dal Bon, ha dichiarato: “In un’epoca in cui la società sembra aver smarrito il senso di appartenenza sicuramente l’opera di Gaber rappresenta un faro di lucidità e profondità. Le sue canzoni e pensieri ci invitano a riflettere sul mondo che ci circonda e a mettere in discussione gli stereotipi. Grazie all’Archivio Gaber, una piattaforma che si propone di rilanciare temi di grande rilevanza culturale e sociale, le nuove generazioni e non solo, potranno scoprire il Signor G. Lasciandosi affascinare dalla sua straordinaria capacità di raccontare la realtà con ironia e intelligenza”.
Il suo testamento artistico
Nel 2001, segnato dalla malattia, compare in due puntate del programma 125 milioni di caz..te di e con il suo vecchio amico Adriano Celentano, insieme ad Antonio Albanese, Dario Fo ed Enzo Jannacci. Durante una surreale partita a carte i cinque cantano insieme Ho visto un re. Il successo di quelle serate lo spinge a mettersi al lavoro per un nuovo disco. L’album che uscirà, Io non mi sento italiano, verrà pubblicato postumo. A seguito dell’ulteriore aggravarsi della sua malattia, Gaber muore nel pomeriggio del 1º gennaio 2003, ventiquattro giorni prima di compiere 64 anni.
Musica
Torna il FantaSanremo: hai già pensato a come spendere i tuoi “Baudi”?
Le iscrizioni al FantaSanremo sono già aperte: il gioco online legato alla kermesse festivaliera anche l’anno prossimo promette divertimento e il diretto coinvolgimento degli artisti in gara. In più, con la partnership con TicketOne, sarà possibile vincere voucher da spendere in biglietti per i concerti.
Torna il FantaSanremo 2025, il gioco online legato al Festival, le iscrizioni sono già aperte. Ogni giocatore avrà a disposizione 100 “Baudi”. Si tratta della moneta fantasanremese così chiamata in onore dello storico conduttore del Festival, necessaria per acquistare 5 degli artisti in gara. Creando così creando la propria squadra con cui potrà competere iscrivendosi in una Lega, come quella di TicketOne, oppure in leghe private con i propri amici.
Tutte le info sul sito ufficiale
Il gioco si realizza tramite un meccanismo a punti di “bonus” e “malus”, consultabili sul sito ufficiale del FantaSanremo, che verranno attribuiti ai cantanti in gara a partire dall’inizio del Festival fino al termine dell’ultima serata. Un’iniziativa divertente uche unisce passione per la musica e coinvolgimento dei fan di tutta Italia. Per portare gli appassionati sempre più vicini ai loro artisti preferiti e ai live più attesi. Trasformando l’esperienza musicale in un momento di condivisione e giocosità.
La novità delle “riserve”
Quest’anno si aggiunge una grande novità. Oltre ai 5 artisti che compongono la propria squadra i partecipanti potranno scegliere due artisti aggiuntivi di “riserva”. Utili per rimescolare la formazione della propria squadra durante la settimana del festival.
La partnership con TicketOne
Il FantaSanremo 2025, per il terzo anno consecutivo, comprende anche il concorso a premi “Gioca e Vinci con TicketOne!”. Per questa nuova edizione del concorso (fino alle ore 20.00 del 12.02.2025), aumentano i premi in palio, che diventano in totale 180. Dando la possibilità ai partecipanti di vincere un voucher TicketOne fino ad un valore massimo di 400€, così da incrementare sia le possibilità effettive di vincita per i concorrenti sia il valore dei premi assegnati ai vincitori. Il concorso a premi è rivolto a tutti gli utenti già iscritti o che si iscriveranno al FantaSanremo e che parteciperanno alla Lega TicketOne, creando una squadra al suo interno, oppure iscrivendo, in questa Lega, una squadra precedentemente creata. È possibile registrarsi al concorso sul sito www.ticketoneconcorsofantasanremo.it fino alle ore 20.00 del 12 febbraio 2025. Mentre l’iscrizione al FantaSanremo sarà possibile entro le ore 17.00 del 11 febbraio 2025.
Come partecipare al concorso “Gioca e Vinci con TicketOne!”
Una volta iscritta la propria squadra nella Lega TicketOne, o creata una nuova squadra all’interno di questa Lega, per partecipare al concorso non bisogna far altro che collegarsi al sito ticketoneconcorsofantasanremo.it e registrarsi gratuitamente. Tutti gli utenti che si saranno iscritti al FantaSanremo creando anche una squadra nella Lega TicketOne e si registreranno al Concorso parteciperanno all’estrazione finale dei premi in palio.
I premi in palio
I premi, che avranno validità 12 mesi dalla consegna al vincitore, consistono in 1 Gift Voucher TicketOne del valore unitario di 400 euro, 4 Gift Voucher TicketOne del valore unitario di 250 euro, 25 Gift Voucher TicketOne del valore unitario di 100 euro e 150 Gift Voucher TicketOne del valore unitario di 50 euro.
Il regolamento completo del concorso è disponibile QUI
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