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“Non ho indulgenze da chiedere, sono un buon cristiano”: Al Bano tra il Giubileo, Papa Francesco e autografi fuori luogo

Tra ricordi di Casa Carrisi, regole di fede e lavoro nei campi, Al Bano confessa il suo legame speciale con la Chiesa e con il “Papa guerriero”. “A casa mia valevano le tre C: casa, campi e chiesa. E una S… ma quella l’ho rispettata poco, volevo fare il cantante”.

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    Al Bano Carrisi si dice emozionato e pronto per il Giubileo del 2025, un evento che definisce necessario per “sensibilizzare l’umanità”. Devoto da sempre, il cantante di Cellino San Marco non nasconde la sua ammirazione per Papa Francesco, descritto con affetto e ammirazione. “Mi piace da impazzire, è un Papa guerriero. Nonostante le sofferenze fisiche, ha uno spirito indomito e denuncia con forza tutto quello che non va”, racconta, elogiandone il coraggio e la determinazione.

    Quando si tratta di fede, Al Bano si sente saldo nei suoi principi. “Non ho indulgenze da chiedere”, spiega con orgoglio. “Penso di essere un buon cristiano. Non ho mai fatto nulla di male e ho sempre rispettato tutti, anche i miei nemici. Questo è quello che mi hanno insegnato i miei genitori”.

    Le tre C di Casa Carrisi

    L’educazione religiosa e morale ricevuta a casa Carrisi è stata centrale nella sua vita. “A casa nostra vigevano le tre C: casa, campi e chiesa”, ricorda il cantante, aggiungendo con ironia che c’era anche una “S”, quella di scuola, “ma non l’ho tanto rispettata. Al secondo anno di istituto magistrale ho detto basta: da grande volevo fare il cantante”.

    Una decisione che, col senno di poi, si è rivelata vincente. Ma Al Bano non dimentica le sue radici, né il forte legame con la spiritualità che ha contraddistinto la sua famiglia.

    Un problema di autografi

    Partecipare al Giubileo 2025, per il cantante, è un desiderio sincero. “Vorrei tanto esserci”, dice, pur riconoscendo le difficoltà legate ai suoi impegni lavorativi e, curiosamente, alla sua stessa popolarità. “C’è un problema: quando mi presento a certi eventi, la gente mi chiede autografi anche lì. Mi fa piacere, ma rovina la spiritualità del momento”.

    Il cantante sembra quasi chiedere un invito privato, lontano dalla folla, per poter vivere l’esperienza con maggiore raccoglimento.

    L’uomo di fede e spettacolo

    Tra fede e musica, Al Bano si racconta senza filtri, come sempre, dimostrando che il legame con le sue radici e i valori trasmessi dai genitori restano un punto fermo. Un uomo che ha vissuto tra palcoscenici e spiritualità, senza mai dimenticare chi è e da dove viene.

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