Musica
Per le strade di Milano, suonando i successi di Lucio Battisti
Giunge alla sua seconda edizione Quel gran genio, festival inaugurato l’anno scorso a Milano. Voluto fortemente dall’operatore musical-culturale Francesco Paracchini, per tre giorni a fine settembre.
Comincia a prendere nuovamente forma il festival QUEL GRAN GENIO dedicato a Lucio Battisti. Natoo lo scorso anno a Milano in occasione del 25° anno della scomparsa del cantautore (e degli ottanta dalla sua nascita). Che torna nel capoluogo lombardo dal 27 al 29 settembre per la sua seconda edizione!
Una brass band con un curriculum di tutto rispetto
Tra gli appuntamenti più attesi quello di Sabato 28 settembre, che vedrà la MAGICABOOLA BRASS BAND suonare le canzoni di Lucio Battisti per le strade di Milano. Spostandosi, a partire dalle 14:30, tra Via Marghera, Piazza Wagner, Via Washington e Corso Vercelli. Proseguendo la lunga tradizione delle marching band di inizio novecento, la MagicaBoola Brass Band ha tutte le caratteristiche di una moderna street band grazie ad una formazione composta da fiati e ritmica: trombe, tromboni, sassofoni, sousafono, cassa, rullante e percussioni. Dalla sua fondazione la band ha aperto concerti di molti grandi della musica italiana ed internazionale, tra i quali David Sanborn, Bobby Watson, Incognito, Jovanotti, Nina Zilli, Raphael Gualazzi, Nick The NightFly, Paolo Fresu, Matt Bianco, Sarah Jane Morris, Mauro Ottolini & Sousaphonix, Fabrizio Bosso e Tullio De Piscopo.
Una festa ad hoc per i 50 anni dell’album Anima Latina
Attraverso oltre 10 appuntamenti in tutta la città, QUEL GRAN GENIO intende celerare l’intera opera discografica di Battisti. Dai primi singoli di successo fino alla svolta elettronica dei ‘dischi bianchi’ realizzati con Pasquale Panella, passando ovviamente per i brani immortali scritti con Mogol. Anima Latina, album caposaldo della produzione battistiana, nel 2024 compie 50 anni e sarà celebrato con un evento ad hoc all’interno del festival.
Chi c’è dietro
Il festival è ideato da Francesco Paracchini. La Direzione Artistica è a cura de L’Isola che non c’era, realtà milanese che da oltre vent’anni si occupa di musica italiana attraverso il sito web aggiornato quotidianamente e i vari canali social collegati.
Un weekend completo per Lucio
«Dedicare un intero weekend a Lucio Battisti – racconta Paracchini – è un doveroso omaggio ad uno dei musicisti più influenti e amati della discografia italiana. Vogliamo sottolineare l’importanza che Battisti ha avuto come innovatore musicale e lo faremo con più di dieci eventi che metteranno in luce tutto il suo repertorio, dai grandi successi con Mogol fino ai cinque album ‘bianchi’ scritti insieme a Pasquale Panella, senza dimenticare E Già, album spartiacque scritto insieme a Velezia, pseudonimo di Grazia Letizia Veronese, compagna e moglie di tutta una vita. Daremo grande spazio ad Anima Latina, album iconico che quest’anno compie 50 anni, con un evento dedicato».
Completamente gratuito, conivolgendo la cittadinanza
Milano sarà avvolta per tre giorni dalla musica di Battisti, un artista completo, popolare e allo stesso tempo raffinato, che è riuscito a conquistare in maniera trasversale il pubblico. Lo spirito è quello di portare la musica di Battisti “dentro la città”, in centro e in periferia, rivolgendosi a varie tipologie di pubblico. Per questo motivo quasi tutti gli eventi saranno ad ingresso gratuito. Non solo teatri o auditorium ma anche librerie, cinema, metropolitane e piazze, il tutto coinvolgendo in maniera attiva il pubblico, sia dal vivo che sui social.
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Musica
Cristina D’Avena tra successi e ricordi: «Ai miei esami cantavano I Puffi. La scollatura? Mi rappresenta»
Cristina racconta gli esordi con lo Zecchino d’Oro, l’aneddoto sull’esame di Chimica e il segreto di un successo che non l’ha mai allontanata dalle sue radici.
Cristina D’Avena, una vita fatta di musica, sogni e cartoni animati. In un’intervista a Il Giorno, l’amatissima cantante ha ripercorso le tappe della sua carriera, dagli esordi con lo Zecchino d’Oro fino al successo planetario delle sue sigle, senza dimenticare qualche curiosità inaspettata: come l’esame di Chimica in cui le fu chiesto di cantare la canzone dei Puffi.
«Non capivo perché ai miei esami ci fosse sempre tanta gente. Mentre cercavo di concentrarmi sulle domande del professore, sentivo urlare ‘i Puffi, i Puffi’», ha raccontato Cristina, ricordando con un sorriso quel momento surreale della sua vita universitaria. «Mandavano tutto all’aria, ma non mi arrabbiavo: era solo il segno di quanto quella sigla fosse entrata nel cuore delle persone».
E di strada ne ha fatta, come lei stessa ammette: «Quando incisi Bambino Pinocchio nel 1981, la mia massima aspirazione era cantare altre due o tre sigle. Oggi sono arrivata a oltre 750. Direi che posso ritenermi soddisfatta». Ma il successo, dice Cristina, non l’ha mai cambiata: «Ho avuto la fortuna di nascere in una famiglia che mi ha sempre fatta sentire Cristina, non Cristina D’Avena. E ho mantenuto stretti i legami con amici e famiglia, nonostante i tanti impegni».
Cristina ricorda anche i suoi esordi, attribuendo il merito a una figura inaspettata: Suor Cellina, che suggerì a suo padre di iscriverla alle selezioni dello Zecchino d’Oro. «Mio papà, che era medico, mi portava spesso in ospedale. Cantavo per le suorine che lavoravano con lui, ed erano loro a chiamare i frati dell’Antoniano. Così sono finita nelle mani di grandi maestri come Padre Berardo e Mariele Ventre. È grazie a loro che sono diventata ciò che sono».
Oggi Cristina è un’icona che riesce a parlare a diverse generazioni. E se qualcuno la accusa di essere troppo sensuale, lei risponde con ironia: «La scollatura? Sì, sono molto apprezzata… ma resto sempre la bambina che cantava per le suorine».
Musica
Noemi e i 15 chili persi, musica e nuovi obiettivi: «La mia metamorfosi? Un viaggio verso me stessa»
Dal debutto a X Factor al successo a Sanremo, fino alla conduzione di Gialappa Show, Noemi è un’icona di talento e determinazione. La sua trasformazione riflette un nuovo equilibrio tra carriera e vita privata.
Noemi, una delle voci più iconiche e amate del panorama musicale italiano, continua a stupire il suo pubblico. Questa volta non solo con la musica, ma con la sua trasformazione personale, che riflette un nuovo equilibrio tra corpo, mente e carriera. La cantante romana, che debuttò nel 2008 a X Factor e da allora non ha mai smesso di conquistare palchi e cuori, sarà la conduttrice d’eccezione della prossima puntata del Gialappa Show su Tv8.
La carriera
Dal suo primo album Sulla mia pelle fino alla hit Sono solo parole, Noemi ha costruito una carriera solida e apprezzata. Dopo essere stata vocal coach a The Voice of Italy per tre edizioni, nel 2022 è tornata sul palco di Sanremo con Ti amo non lo so dire. Oggi, con una voce potente e un’autoironia che la rende unica, Noemi dimostra di essere molto più di una cantante: è un’artista completa e un esempio di determinazione.
La metamorfosi fisica
Nel 2021, Noemi ha sorpreso i suoi fan con una trasformazione fisica evidente: 15 chili persi in poco più di un anno e mezzo grazie al metodo META (Medical Educational Transform Action), un percorso personalizzato che combina nutrizione, movimento, supporto psicologico e rieducazione comportamentale.
«Dimagrita? No, sono tornata magra», ha dichiarato Noemi, spiegando come questa metamorfosi sia stata molto più di un semplice obiettivo estetico. «Ritrovarmi è stato un percorso. Mi sono affidata a professionisti e ho capito che non ci sono scorciatoie: il web è pieno di fake news e prodotti miracolosi, ma la verità è che serve dedizione».
Oltre alla dieta, Noemi ha seguito un intenso programma di allenamento Tabata, un training cardiovascolare ad alta intensità, noto per bruciare grassi e migliorare la resistenza fisica.
I ritocchi estetici
Dopo la perdita di peso, Noemi ha scelto di perfezionare la sua immagine con piccoli ritocchi estetici: filler alle labbra e una blefaroplastica per rendere lo sguardo più magnetico. «La mia bellezza esteriore non è altro che il riflesso di quella interiore», ha detto, dimostrando come il suo cambiamento sia il risultato di un equilibrio ritrovato.
La vita privata
Noemi è sposata dal 2018 con Gabriele Greco, batterista e compagno di vita dai tempi degli esordi. Parlando della maternità, ha rivelato in un’intervista: «Noi donne siamo nate per essere madri. Rispetto chi non desidera figli, ma per me sarebbe come mancare un appuntamento importante della vita».
Musica
Il grido di Achille Lauro: “Sono umano anch’io, dico grazie alla tv”
Attraverso l’esposizione mediatica sul piccolo schermo, il grande pubblico ha potuto constatare quanto il cantante veronese, dietro ad un aspetto ritenuto da alcuni inquietante… sia in realtà una persona dai grandi sentimenti che, dopo un’adolescenza difficile, è stato in grado di riscattarsi attraverso la musica.
Il cantante ha di recente rilasciato una lunga intervista a Mara Venier, nell’ambitissimo salotto di Domenica In. Con la conduttrice il rapporto di grande amicizia risale all’edizione 2019 di Sanremo, quando Lauro fece il suo debutto.
Un personaggio fortemente identitario
Fra gli artisti più in voga in questo momento in Italia, dopo un’infanzia e un’adolescenza problematica, il cantante ha saputo riscattarsi alla grande attraverso la musica, ottenendo successi dopo successi e proponendo al panorama italiano un personaggio – che piaccia o meno – con caratteristiche fortemente distintive, facendosi strada proponendo innovazione come nessuno aveva mai fatto. prima.
Il piccolo schermo l’ha aiutato
Attualmente in promozione con il brano Amore disperato, ai primi posti nelle classifiche di gradimento e al, contempo, impegnatoin qualità di giudice a X-Factor. E proprio queste occasioni di presenza sul piccolo schermo, secondo lui, l’hanno aiutato a ritagliarsi il giusto spazio nel cuore della gente comune. Lui, persona che si definiosce “del popolo”, si commuove quando parla del suo rapporto con piccolo schermo: “Le persone hanno capito che anch’io sono umano forse anche grazie alla televisione”.
Il racconto della realtà: il segreto per una canzone che funzioni
Il nuovo singolo, Amore disperato, è – secondo lui – il frutto di una cosa semplice ma non sempre sfruttata: il racconto della mera realtà. “Per fare una grande canzone bisogna essere sinceri, bisogna raccontare la realtà.. non c’è cosa più credibile della realtà”. Un brano, questo, che parla di una storia con una ragazza con cui è stato per tantissimo tempo. Lauro ha poi ammesso di essere contento che un pubblico universale ascolti la sua musica, alla quale dedica ogni momento della sua vita arrivando a sacrificare anche gran parte del suo privato per la sua totalizzante passione.
A X-Factor piace la sua ironia
Zia Mara, sempre prodiga di complimenti coi suoi ospiti, non ha potuto esimersi dal fargli i complimenti anche per la nuova esperienza come giudice nel talent X-Factor, nel quale condivide la “cattedra” con Jack La Furia, Paola Iezzi e Manuel Agnelli. Dove si sta distinguendo grazie alla sua ironia e a commenti sempre molto centrati ed opportuni nei confronti dei concorrenti.
Finalmente sereno
Lui è parso consapevole della fortuna di poter lavorare con persone che reputa amiche, lontane da gelosie e rivalità, che in passato, invece, avevano caratterizzato il lavoro di alcuni suoi predecessori. E questa ultima esperienza riflette il momento di grande serenità che Lauro De Marinis (questo il suo vero nome) sta sperimentando.
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