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The Kolors sparano la loro verità: “Sanremo? Lo abbiamo vinto noi!”

Con il loro nuovo singolo Karma e il tour europeo imminente, i The Kolors sono pronti a conquistare il pubblico internazionale, mantenendo sempre viva la loro passione per la musica e l’originalità.

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    I The Kolors sono tornati con un nuovo singolo, “Karma”, che è già balzato in cima alle classifiche radiofoniche. Con entusiasmo, annunciano il loro primo tour europeo e dichiarano trionfalmente: “Il Festival? Lo abbiamo vinto noi”.

    Il Festival? Lo abbiamo vinto noi. Cosa intendete con questa affermazione?

    Eravamo già stati al festival nel 2018 con Frida (mai, mai, mai) e quest’anno abbiamo portato Un ragazzo, una ragazza. Il nostro sogno era andare a Sanremo per consolidare il nostro nuovo suono ripartito da Italodisco. E anche se non abbiamo vinto ufficialmente, un mese dopo Sanremo eravamo primi in radio. Quindi, a modo nostro, abbiamo vinto Sanremo. Per me anche Rose Villain e Mahmood hanno trionfato al Festival anche se non sono tra i nomi che stavano nelle prime cinque posizioni.”

    Il vostro nuovo singolo “Karma” è già ai vertici delle classifiche. Come è nata l’ispirazione per questo brano?

    La canzone è nata la notte dopo il nostro primo concerto al Forum di Assago. Carichi di adrenalina, avevamo ancora voglia di suonare e siamo scesi nello studio sotto casa. Volevamo un brano più veloce degli altri, ispirato agli anni ’80, e abbiamo subito pensato a “Enola Gay” e “Take on Me”. Così, è nata “Karma”.

    Cosa vi lega alle sonorità degli anni ’80?

    Siamo cresciuti circondati da strumenti musicali. I nostri genitori suonavano in una band negli anni ’70 e ’80, e questo ci ha permesso di familiarizzare con la musica fin da piccoli. Abbiamo sempre amato il concetto di essere diversi, che è alla base dell’approccio artistico degli anni ’80. Volevamo creare qualcosa di unico, non imitare gli altri.

    Pensate che oggi la musica sia troppo omologata?

    Le sonorità di oggi tendono a essere molto simili. Non critichiamo questo approccio, ma abbiamo scelto una direzione diversa. Siamo affascinati dall’idea di creare qualcosa che non esiste. La nostra “Italodisco” cita il genere omonimo, ma lo reinterpreta in chiave moderna. Anche mixando elementi diversi si può trovare qualcosa di originale.

    Siete pronti per il vostro primo tour europeo. Cosa vi aspettate da questa esperienza?

    Il nostro obiettivo è che il tour europeo sia produttivo e costruttivo. Vogliamo coltivare bene il progetto The Kolors nei Paesi dove “Italodisco” ha avuto successo. È un traguardo gigantesco per noi. Sin da ragazzini sognavamo di fare un tour fuori dall’Italia, ma siamo consapevoli di avere ancora molto da fare.

    Come vedete i The Kolors tra dieci anni?

    Immaginiamo qualcosa di solido, cresciuto gradualmente nel tempo. Non vogliamo un’esplosione e basta, ma una crescita costante.

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