Personaggi e interviste
Al Bano in Terra Santa: è stato un viaggio di pace e speranza
Il cantante pugliese propone la creazione di un ministero della Pace mondiale durante la sua visita nei luoghi sacri di Israele e Palestina, tra gesti simbolici e incontri significativi.
La visita di Al Bano Carrisi in Terra Santa è stata un viaggio profondamente simbolico e carico di significato, durante il quale il cantante pugliese ha lanciato un appello accorato per la pace mondiale.
Al Bano tra Gerusalemme, Nazareth e Betlemme
Al Bano ha visitato luoghi di grande importanza spirituale come Gerusalemme, dove ha pregato al Santo Sepolcro, e la Basilica dell’Annunciazione a Nazareth, dove ha emozionato i presenti cantando l’Ave Maria. A Betlemme, nel cuore del territorio palestinese, ha voluto portare un messaggio di speranza e riconciliazione. Durante il viaggio, ha incontrato figure di rilievo, come i frati francescani della Custodia della Terra Santa e il cardinale Pierbattista Pizzaballa, Patriarca di Gerusalemme.
Un gesto simbolico: il Medaglione della Pace
Uno dei momenti centrali della visita è stato la consegna al Patriarca Pizzaballa del Medaglione della Pace, un’opera in terracotta benedetta da Papa Francesco. Il medaglione raffigura il volto del Pontefice e di don Tonino Bello, figura storica del pacifismo. Questo gesto è stato compiuto insieme alla delegazione dell’associazione “L’isola che non c’è”, di cui Al Bano è membro. L’opera verrà ora esposta nella sede patriarcale come simbolo di dialogo e riconciliazione.
La proposta di Al Bano: un ministero della Pace
Durante il viaggio, Al Bano ha avanzato una proposta ambiziosa: la creazione di un ministero della Pace mondiale. Secondo lui, un’istituzione di questo tipo potrebbe rappresentare un impegno concreto per promuovere dialogo e riconciliazione a livello globale. Ha sottolineato che, mentre ci sono ministeri del Lavoro, della Cultura e delle Finanze, manca un organo dedicato esclusivamente alla costruzione della pace.
Un impegno personale e collettivo
Al Bano si è definito un “uomo di pace” e ha ricordato le sofferenze legate alla Seconda guerra mondiale attraverso i racconti della sua famiglia. Ha sottolineato che la pace è l’unica strada percorribile, perché “nella pace c’è vita, nella guerra c’è solo morte“. Si è detto disposto a impegnarsi in prima persona ogni volta che sarà necessario, ribadendo la sua fiducia in iniziative volte a un futuro senza conflitti.
La riflessioni sul contesto attuale
La visita si è svolta in un momento delicato per i territori palestinesi e per il conflitto tra Israele e Hamas. Il Patriarca Pizzaballa ha sottolineato la drammatica situazione a Gaza e ha ribadito l’importanza di non perdere la speranza in un dialogo futuro, pur riconoscendo le grandi difficoltà del momento.