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Irene Grandi contro il Festival di Sanremo: ‘Io ho vinto moralmente, ma il sistema è tutto sbagliato’

Irene Grandi fa a pezzi il Festival di Sanremo: “Arrivai seconda, tutti si ricordano la mia canzone, non chi aveva vinto”.

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    Irene Grandi, artista di spicco della musica italiana, non usa mezzi termini per criticare il Festival di Sanremo in un’intervista al podcast Tintoria. Ripercorrendo la sua carriera e le sue sei partecipazioni alla kermesse, la cantante punta il dito contro il sistema di valutazione, la gestione economica e le scelte artistiche, regalando dichiarazioni che faranno discutere.

    La polemica su Sanremo 2000

    Grandi ricorda con amarezza la sua partecipazione dell’edizione del 2000 con il brano “La tua ragazza sempre“, scritto da Vasco Rossi e Gaetano Curreri, che si classificò al secondo posto dietro “Sentimento” degli Avion Travel. “Non mi sentivo una cantante da Sanremo, ma alla fine ci andai. Tutti si ricordano la mia canzone, ma non chi vinse. È stata la mia rivincita.” La cantante non si trattiene nel sottolineare come, a suo avviso, il verdetto fosse ingiusto: “I conti non tornavano, era evidente che avessi vinto io. Scusate, ma non ricordo nemmeno la canzone degli Avion Travel.”

    Irene Grandi tira stoccate a Amadeus e al gusto del Festival

    Tra le critiche non manca una frecciatina ad Amadeus, ex conduttore e direttore artistico del Festival, con cui Irene gareggiò nel 2020: “Un tempo Sanremo metteva insieme gusti eterogenei, oggi con Amadeus è un’altra storia. Quello è non gusto.” Un altro bersaglio della critica di Irene Grandi è la gestione economica del Festival, che definisce quasi paradossale. “Sai quanto ti paga la Rai per partecipare? 200 euro per prove e quattro uscite televisive. E tutto il resto è a spese tue.” L’artista sottolinea inoltre come, nonostante il denaro che circola intorno all’evento, le spese siano enormi: “Sanremo ti dà i soldi, ma se li riprende tutti. Una camera che normalmente costa 60 euro te la fanno pagare 600. Anche per invitare qualcuno devi pagare. È un investimento, una vetrina importante, ma fa abbastanza ridere.

    Un festival da riformare?

    Le parole di Irene Grandi sono dure e mettono in luce le criticità di un evento simbolo della musica italiana. Le sue critiche al sistema di selezione, al peso economico e alla gestione artistica potrebbero alimentare un dibattito più ampio sul futuro della kermesse.

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