Personaggi e interviste
Jack La Furia, giudice a X Factor, drogato convinto. Si è salvato grazie ai figli
E’ uno dei giudici che siedono al tavolo di X Factor 2024. Con Manuel Agnelli, Achille Lauro e Paola Iezzi forma la commissione nella quale i concorrenti confidano per il loro eventuale successo.

All’anagrafe Francesco Vigorelli, nato a Milano, il 25 febbraio 1979. Il significato del suo nome d’arte va ricercato nel personaggio Jake the Muss (Jake “La Furia”) del film Once Were Warriors – Una volta erano guerrieri, che racconta le gesta di uomini appartenenti alla razza maori. Di professione rapper, produttore discografico e conduttore radiofonico. Gelosissimo della sua vita privata, di lui si sa che ha sposato la fidanzata storica nel 2017 e che al matrimonio erano presenti moltissimi volti della scena rap italiana.
Geloso della sua privacy
Jake è successivamente diventato papà, anche di questo suo aspetto di sa poco o nulla. Anche se a Vanity Fair, testata piuttosto distante dalla sua figura, in una recente intervista ha raccontato qualcosa su di loro: «Ho fatto i figli non per continuare a fare quello che facevo prima e lasciarli alla tata, ma perché ci tenevo davvero a costruirmi una famiglia. Volevo godermi i figli e vivermeli in fondo, e questo mi ha sicuramente cambiato la vita. Anche perché banalmente non avrei potuto più fare le 7 del mattino. Penso che i figli mi abbiano aggiustato. Accompagnarli e andarli a prendere a scuola mi mette in pace».
Tiene la sua famiglia lontana dai clamori
Giustificando così il suo proverbiale riserbo: «Ho sempre voluto tenere la mia famiglia lontana dai riflettori a meno che non lo vogliano loro». Puntualizzando anche un aspetto piuttosto spinoso: quello della droga. Sulla quale ammette: «Non avrei mai smesso, ma ho avuto seri problemi con la polizia. I figli mi hanno aggiustato».
Gli inizi coi Club Dogo
Una carriera artistica la sua iniziato più di 20 anni fa, con i Club Dogo dal 2001 e successivamente da solista. Insieme a Guè Pequeno e a Don Joe pubblica album di successo come Che bello essere noi, Noi siamo il club e Non siamo più quelli di Mi Fist. E sul più bello si dedica a progetti in solitudine, con il fortunato album Musica Commerciale, ben presto disco d’oro. Nel 2020 il successivo album 17, in collaborazione con Emis Killa, esconente di spicco della scena milanese. Negli anni ha collaborato anche con Boomdabash, Le Vibrazioni, Ana Mena.
Radio, cinema e pure un libro
Con la battuta sempre pronta, jack è stato anche conduttore radiofonico, apparso pure sul grande schermo in due film, Mucchio Selvaggio (2007) per la regia di Matteo Swaitz e I 2 soliti idioti del 2012, per la regia di Enrico Lando. Non volendosi far mancare nulla, ha scritto pure un libro a quattro mani con Guè Pequeno, La legge del cane.
Droga, stai lontana da me
La Furia ha lottato a lungo contro la dipendenza da droghe e in un’altra intervista, questa volta al podcast Mondo Cane ha confessato: «Forse non avrei mai smesso, però ho avuto un serio problema di Polizia, per cui mi hanno tenuto sotto esame per cinque anni. In quei cinque anni mi sono fatto una famiglia e non ho più assunto nessuna sostanza, visto che ogni sei mesi dovevo fare gli esami. Ormai sono pulito come un bambino».
Vive con la famiglia e svariati rettili
Attualmente abita a Milano con la sua famiglia… e i suoi rettili! Tra le curiosità legate al suo personaggio c’è sicuramente la sua passione per questi animali non proproamente “domestici: il rapper possiede diversi serpenti in casa. Contento lui…
INSTAGRAM.COM/LACITYMAG
Personaggi e interviste
Aurora Ramazzotti cuore di mamma: “Prima di te non sapevo cos’era il vero amore”
amore, stanchezza e occhiaie… ma estremamente felice: la figlia di Eros e Michelle celebra i due anni del suo piccolo Cesare con un messaggio toccante che ha emozionato i suoi follower. L’influencer e figlia d’arte racconta le sfide e le meraviglie della maternità, svelando quanto il suo cuore sia cambiato con l’arrivo del figlio.

Quando si parla di lei, non si può non pensare alla sua trasparenza e alla capacità di raccontarsi con ironia e autenticità. Per il secondo compleanno del piccolo Cesare, nato il 30 marzo 2023 dalla relazione con Goffredo Cerza, Aurora ha voluto condividere con i suoi follower un pensiero carico di emozione e consapevolezza.
Un messaggio per Cesare
Il post pubblicato su Instagram è una vera e propria dichiarazione d’amore materno, che racconta le gioie e le sfide della maternità. “Non avevo mai conosciuto l’amore, la paura, la pazienza, la stanchezza, la fragilità, la tenerezza prima di te”, scrive Aurora, lasciando trasparire tutta l’intensità del suo vissuto da mamma.
Riflettendo sulla freneticità della nostra vita
Con parole semplici ma profonde, l’influencer esprime il cambiamento radicale che ha vissuto in questi due anni, sottolineando come il piccolo Cesare le abbia insegnato a vedere il mondo con occhi nuovi. “Non sapevo di dare per scontati i respiri e i momenti di silenzio”, continua, facendo riflettere sulla frenesia quotidiana che spesso impedisce di cogliere i dettagli più preziosi della vita.
La reazione del web: pioggia di like e commenti
Il post di Aurora ha rapidamente conquistato il cuore dei suoi fan, raccogliendo migliaia di like e commenti. Molti follower si sono ritrovati nelle sue parole, soprattutto le mamme che ogni giorno affrontano le stesse emozioni e difficoltà. Tra i tanti messaggi di affetto, spiccano quelli di amici e vip come Carolina Benvenga, Ludovica Valli, Paola Di Benedetto ed Elisabetta Gallo, che hanno voluto lasciare un pensiero per la giovane mamma e il piccolo Cesare.
Mamma social tra ironia e realtà
Aurora Ramazzotti ha saputo costruire negli anni una forte identità social, distinguendosi per il suo stile genuino e autoironico. Con oltre 2.6 milioni di follower, è diventata una delle influencer più seguite e apprezzate, soprattutto per la sua capacità di affrontare tematiche importanti con leggerezza e sincerità. Dalla maternità alla body positivity, Aurora continua a raccontare la sua quotidianità senza filtri, mostrando sia i momenti più dolci che quelli più complicati. Ed è proprio questa autenticità a renderla così amata dal pubblico.
L’amore che cresce ogni giorno
Il secondo compleanno di Cesare non è solo un traguardo per il piccolo, ma anche un momento di riflessione per Aurora, che si scopre ogni giorno una mamma sempre più consapevole. Tra gioie, notti insonni e montagne russe emotive, l’influencer sa che l’amore per suo figlio è la forza più grande. E i suoi follower non possono fare a meno di seguirla, emozionandosi con lei, un post alla volta.
Personaggi e interviste
Alice Bellagamba: “Ero a un passo da Hollywood, ma la mia felicità l’ho trovata a Iesi”
Dopo “Amici”, la danza, la recitazione, l’infortunio e un cambio di rotta radicale: oggi Alice Bellagamba insegna in una scuola tutta sua.

Nel 2008 era una delle protagoniste più amate di “Amici”, con il viso da cerbiatta e l’energia da “soldatina” del palcoscenico. Oggi, Alice Bellagamba ha lasciato Roma e la rincorsa al successo per tornare nella sua Iesi, dove ha aperto una scuola di danza e insegna con lo stesso entusiasmo di allora. “Ho capito che quella vita tranquilla, lontana dalle corse frenetiche, non mi dispiaceva. Oggi sono felice di quello che ho”.
Diciassette anni dopo, Alice ripercorre quel percorso con uno sguardo sereno. “Da piccola sognavo di diventare una showgirl, volevo ballare, cantare, recitare. ‘Amici’ mi ha permesso di farlo. Entrai per la danza contemporanea, ma scelsi l’hip hop con Maura Paparo e studiai anche recitazione. Fu proprio quella formazione a cambiarmi la vita”.
Dopo il talent, infatti, arriva un provino per Balla con noi. Da lì, una carriera d’attrice che la porta su set televisivi di successo come Provaci ancora Prof!, Anna e i cinque e Un passo dal cielo. “Non avrei mai immaginato tutto questo. Da bambina ero balbuziente. Parlare davanti a una camera senza balbettare è stata la mia sfida più grande. E vincerla è stata una gioia immensa”.
Poi, la svolta. “A trent’anni ero stata scelta per un film americano, New York Academy, il sequel di un dance movie famoso. Avevo studiato l’inglese con un dialogue coach, ero pronta. Ma tre settimane prima delle riprese, mentre ero a Los Angeles, mi sono strappata il bicipite femorale. Il film è sfumato, e con lui il mio sogno di Hollywood”.
Un colpo durissimo, ma anche un momento di consapevolezza. “Sono tornata a casa, dai miei. Ho capito che mi piaceva quella calma. Mi sono detta: quasi quasi, resto qui”. Così è nata la sua scuola, il Balletto delle Marche. “Insegniamo danza e fitness. All’inizio ero freelance, poi ho capito che volevo costruire qualcosa di mio. Adoro lavorare con i bambini e parlare coi genitori. Non ho rimpianti”.
E no, non ha mai pensato di tornare a “Amici” da professionista. “Ero concentrata sul mio lavoro e sulla scuola. Anche se, anni dopo, sono tornata da Maria per promuovere delle fiction: mi ha accolta con affetto, era felice per il mio percorso”.
Il nome di Alice, per i fan, è legato anche a quello di Luca Napolitano. “Eravamo sotto osservazione 24 ore su 24. La nostra storia nacque lì. I fan si affezionarono tantissimo e forse anche per questo arrivammo entrambi in finale. Quando ci lasciammo, alcuni si arrabbiarono con me. Oggi? Ogni tanto ci sentiamo ancora, ci scriviamo per Natale o per i compleanni”.
Con altri ex concorrenti è rimasta in contatto. “Gianluca Lanzilotta e Adriano Bettinelli sono venuti a fare stage nella mia scuola. Anche Valerio Scanu mi scrive, lo trovo molto simpatico. Alessandra Amoroso non l’ho più sentita, ma so che è incinta, come me. Anche Martina Stavolo è diventata mamma di recente. È successo a tutte e tre nello stesso anno, una bella coincidenza”.
Impossibile non ricordare i battibecchi con la maestra Celentano. “Mi diceva che ero troppo bassa, troppo muscolosa, che avevo una testa troppo grossa. Mi dispiacevano i suoi attacchi, ma avevo il sostegno degli altri insegnanti e non mi sentivo sola. Oggi ci sorrido. La stimo molto: crede nella disciplina e io condivido quella visione”.
Personaggi e interviste
Francesca Lagoteta: “Il mio giornalismo? Sociale, empatico e mai scontato. Racconto la Calabria che merita di essere vissuta”
Il sito www.telegiornaliste.com fa il ritratto della conduttrice di punta del network LaC: tra cronaca, impegno civile e passione per il bello. “Dormire è una perdita di tempo: ho troppo da vivere”

Giornalista affermata, conduttrice brillante, voce riconoscibile del network LaC, Francesca Lagoteta è stata intervistata dal sito www.telegiornaliste.com. Un botta risposta originale e interessante per chi è oggi uno dei volti più apprezzati del panorama mediatico calabrese e non solo. Alla guida di numerosi format del nostro network, con antenne ben piazzate anche a Roma e Milano, Francesca è la dimostrazione concreta di come si possa fare informazione radicata sul territorio, ma con respiro nazionale.

La sua giornata comincia all’alba. «Mi sveglio molto presto, credo che dormire sia una gran perdita di tempo: le ore sono poche e c’è sempre tanto da fare», racconta. Ma attenzione, non è una macchina da lavoro: è una donna che si alimenta di passioni. «Non amo dedicare tutto il tempo al mio lavoro, voglio leggere, studiare, fare musica e fare sport. Abbandonare le mie passioni sarebbe una sconfitta, e allora faccio di tutto per riuscire a conciliare ogni cosa. Per gli altri la mia vita appare a volte “stressante”, ma per me non lo è: amo tutto ciò che faccio e, dunque, non mi pesa mai nulla».
Lavorare in un contesto territoriale non la limita affatto, anzi. «Non lo definirei “locale”, il nostro network è senz’altro radicato in Calabria (una regione che io amo visceralmente), ma abbiamo sedi anche a Roma e Milano e da diversi anni ormai LaC ha un respiro nazionale. Non è una realtà che sento stretta, anzi. Mi offre quotidianamente la possibilità di viaggiare e di crescere in questo settore, con tanti stimoli importanti dal punto di vista culturale e sociale».

Il cuore, però, resta legato alla sua terra. Una Calabria che rifiuta di raccontare attraverso gli stereotipi. «In genere sono due le narrazioni che si fanno della Calabria: una è quella che l’associa inevitabilmente alla ‘ndrangheta, quindi tutti malavitosi, e l’altra (più retorica) che la dipinge come una terra dal passato illustre e quindi ingiustamente maltrattata. O reietta o maledetta. A me piace raccontare il bello che c’è (ed è tanto). Bisogna smetterla di cadere nei soliti cliché piangendosi addosso. In tal senso, LaC sta lavorando molto negli ultimi tempi per riscrivere una nuova narrazione della nostra regione straordinaria».

Non a caso, Francesca è stata tra le inviate a Wine Paris, prestigioso evento internazionale dedicato all’enologia, dove i vini calabresi hanno raccolto consensi. «Finalmente la Calabria sta avendo gli spazi che merita anche all’estero. Vetrine importanti mostrano le ricchezze dei nostri territori e le tante eccellenze enogastronomiche. Una terra senz’altro pronta a competere nei mercati globali».
Accanto all’impegno culturale e promozionale, c’è un’anima profonda e civile che attraversa il suo modo di fare informazione. Temi come il cyberbullismo, la marginalità e le fragilità sociali sono centrali nel suo lavoro. «Il giornalismo sociale è quello che maggiormente mi appassiona. Un giornalismo attento ai margini, che educa e mobilita; che si fa carico delle richieste e dei bisogni dei cittadini imponendoli nell’agenda politica delle istituzioni. Sono una persona molto empatica e credo sia doveroso condividere la propria fortuna, mettere il proprio lavoro al servizio degli altri».
E sul fronte più personale, quando si tratta di affetti, Francesca è netta: non esistono scuse, né alibi. «Certo che si può conciliare vita professionale e affetti! Chi dice il contrario, bluffa o cerca un alibi per non farlo. Gli impegni frenetici fanno sì che ci si riesca a ritagliare solamente pochissimi spazi, ma io credo nell’intensità del momento, e non nella durata. Bisogna senz’altro organizzarsi bene ma si può fare. Io lo faccio. Credo nell’importanza del sapersi fermare».
In un mondo spesso troppo veloce per accorgersi delle sfumature, Francesca Lagoteta continua a raccontare storie che contano, con rigore e passione, scegliendo sempre la strada meno battuta. Perché il buon giornalismo, in fondo, è come un bel vino: nasce dalla terra, ma guarda lontano.
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