Personaggi e interviste
Venditti come Trump?!? Non scherziamo… si tratta solo di uno slogan rivisitato
«Make Roma great again»,scrive Antonello Venditti, ritratto accanto al sindaco dem Roberto Gualtieri, che gli consegna la Lupa Capitolina. Uno slogan che negli USA ha fatto la fortuna del rieletto presidente Trump.
Il cantautore Antonello Venditti, romano al 100%, ha sempre avuto un sogno che mai ha tenuto nascosto: rendere la sua Roma di nuovo grande. Non è quindi una casualità che, come colonna sonora della speciale giornata che gli ha dedicato due giorni fa il sindaco della Capitale, lui abbai scelto Ho fatto un sogno, da lui composta insieme al Maestro Ennio Morricone e al paroliere Sergio Bardotti nel 1997. Di quel brano l’artista dice: «Ha dentro me, Roma, il grande Morricone, il maestro Serio, che diresse l’orchestra, il sindaco Rutelli. La scrissi per coloro che amano la città pur non essendo romani. Roma è amata in tutto il mondo. Per questo dico che dovremmo rispettarla di più».
Coi ragazzi del suo ex liceo classico
Per Venditti ed un gruppo di alunni del suo liceo Giulio Cesare (quello citato in un’altra sua celebre canzone, Notte prima degli esami) si sono aperte le porte del Campidoglio, dove gli è stato conferito il massimo riconoscimento che la città riserva ai suoi cittadini più illustri. La motivazione ufficiale recita di «essere stato voce di Roma con i suoi capolavori, abbracciando diverse generazioni».
Citando indirettamente il rinnovato presidente USA
Un giornalista gli chiede la ragione dello slogan “Make Roma great again” e lui risponde: «Si tratta di un riferimento a noi romani. Dobbiamo tutti, ognuno nel suo piccolo, fare qualcosa per Roma. Io lo faccio attraverso le canzoni. E alla nostra città dedico questo premio: glielo restituisco, per tutto quello che mi ha dato. Roma è un luogo dell’anima. È una città consolatoria. Come se fosse una persona fisica. Qui non sei mai solo: sei circondato di bellezza, di religiosità, di umanità. Io amo Roma in tutte le sue forme.
Della “città eterna” sono belle pure le buche
Prosegue l’autore di Sotto il segno dei pesci: «Amo Roma in tutte le sue forme. Ho una vocazione che mi fa amare la città con i suoi difetti, siamo arrivati ad amare le buche di Roma, sono parte della nostra vita, ci facciamo crescere i fiori».
La grandezza da riconquistare
Da “Make America great again” a “Make Roma great again” il passo è breve, o quasi. Il cantautore romano ha lanciato questo slogan, opportunamente modificato, durante la premiazione che l’ha visto protagonista. Conoscendo il credo politico del cantautore, si è trattato solo di una scherzosa “appropriazione indebita” del motto trumpiano, oltretutto per una nobile causa.