Speciale Festival di Sanremo 2025
Carlo Conti e l’abbronzatura perenne: «Non riesco a vedermi meno che nero»
Il conduttore toscano svela finalmente il motivo della sua mania per il sole e le lampade: «È una necessità, non posso farne a meno». La sua pelle sempre abbronzata è ormai un marchio di fabbrica. Dopo anni di curiosità, il conduttore racconta il perché di questa scelta: «Vedermi pallido? Mai».
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Carlo Conti, uno dei volti più amati della televisione italiana, ha deciso di svelare il mistero che lo accompagna da anni: perché è sempre abbronzato, in ogni stagione? Il conduttore, nato a Firenze nel 1961, è noto non solo per la sua simpatia e professionalità, ma anche per il suo colorito perennemente scuro, tanto da far nascere sul web hashtag come #CarloContiPapaNero e #CarloContiAbbronzatissimo.
Durante un’intervista, Conti ha finalmente chiarito il motivo di questa sua passione per il sole e le lampade: «Del sole non so proprio fare a meno, è una specie di necessità. Vedermi meno che nero? No, non è da me. Proprio non lo sopporto».
Fin da bambino, Carlo ha avuto una pelle olivastra e una massa di ricci neri, ma con il tempo il suo colorito è diventato sempre più scuro. «La mia mania è sotto gli occhi di tutti: l’abbronzatura. Non riesco a non vedermi nero», ha confessato con autoironia.
Ma, per quanto il suo amore per l’abbronzatura sia noto, Conti ci tiene a tranquillizzare i fan sulla sua salute: «Sto attento che usino macchinari certificati. Mi concedo la mia lampada facciale, per non più di un quarto d’ora».
Una passione sfacciata, sì, ma vissuta con cura. E così Carlo Conti continua a essere un’icona abbronzata della televisione italiana, divertendo il pubblico anche con questa sua mania così dichiarata, diventata ormai parte del suo personaggio.
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Speciale Festival di Sanremo 2025
Carlo Conti rompe il silenzio: il post-Sanremo, le polemiche e il futuro del Festival
L’intervista rilasciata alle Iene e non alla Rai, le pagelle sulle canzoni in gara, il messaggio di Amadeus e il futuro della sua conduzione a Sanremo: “Altri cinque Festival? Non ce la faccio fisicamente”
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Carlo Conti ha scelto Le Iene per rilasciare la sua prima intervista dopo il Festival di Sanremo 2025, evitando la Rai. Un dettaglio che non è passato inosservato, così come il fatto che il direttore artistico del Festival, nel parlare delle sue canzoni preferite, non abbia mai citato il vincitore Olly. “Le mie preferite? Quelle di Lucio Corsi e Francesco Gabbani”, ha dichiarato Conti, lasciando fuori dalla sua lista il nome del cantante che si è aggiudicato il primo posto.
Le pagelle di Conti: Olly ignorato, ma Giorgia è “fantastica”
Nel corso dell’intervista, Conti ha snocciolato i suoi gusti musicali, partendo dai grandi della musica italiana: “Lucio Battisti, Vasco Rossi e Lucio Dalla”, per poi spostarsi sulle canzoni in gara quest’anno: “Beh, tutti, compreso Emis Killa che si è ritirato”. Alla domanda su Giorgia, ha giocato sull’ambiguità: “Fantastica. Ma non quella che pensi tu! La cantante!”, prendendo le distanze da qualsiasi riferimento politico a Giorgia Meloni.
La chiamata della Meloni? “Non ha il mio numero”
Tra una battuta e l’altra, il conduttore ha confermato che la premier Giorgia Meloni non lo ha chiamato per complimentarsi: “No, non ha il mio numero”, e lo stesso vale per Maurizio Gasparri. Un’osservazione che potrebbe suonare come una frecciata, in un contesto in cui politica e spettacolo si intrecciano sempre più spesso.
Il rapporto con Amadeus e il futuro a Sanremo
Conti ha anche raccontato di essersi sentito con Amadeus prima e durante il Festival, mostrando l’ultimo messaggio ricevuto dal suo predecessore: “Caro Carlo, sta andando alla grandissima. Ti faccio i miei complimenti per i tuoi ascolti. Questo Festival è un successo… Mi spiace che qualcuno faccia un confronto quotidiano tra i tuoi ascolti e i miei. Tra noi non c’è uno che vince e uno che perde, ma ha vinto l’azienda Rai, ha vinto il Festival di Sanremo, abbiamo vinto entrambi”. Conti ha risposto con un semplice: “Grazie Ama, è esattamente quello che ho detto oggi in conferenza stampa”.
Sulla possibilità di condurre altri cinque Festival, Conti ha chiuso la porta: “No, tranquillo. Non ce la faccio fisicamente. Ho una certa età”.
Le polemiche: la collana di Tony Effe, Cristicchi e Topo Gigio
Conti ha poi commentato la controversia legata alla collana di Tony Effe, che gli è stata fatta rimuovere sul palco: “Non l’ho tolta io, sono delle regole… e io l’ho saputo il giorno dopo quando me l’hanno raccontato. Però ero pronto a cantare al posto suo”.
Infine, il conduttore ha parlato del tanto discusso sketch sull’“uomo ideale”: “Abbiamo giocato un po’ per arrivare a dire che l’uomo ideale non è violento”, smontando le critiche che lo accusavano di essere stato troppo leggero su un tema così delicato.
Quanto ha guadagnato per il Festival? “Le cifre che tirano fuori sono sempre sballate, rientrano nel mio contratto Rai e, soprattutto, sono lorde”. Un’altra risposta secca che chiude, almeno per ora, la stagione delle polemiche su Sanremo 2025.
Speciale Festival di Sanremo 2025
Francesca Michielin rompe il silenzio su Fedez: «Parliamo di musica, non di polemiche»
La cantante, tra le protagoniste di Sanremo 2025, risponde a una domanda sulla vita privata di Fedez. La sua risposta mette fine alle chiacchiere. Nonostante l’infortunio durante le prove, Francesca Michielin brilla sul palco dell’Ariston. Interpellata sulle recenti polemiche riguardanti Fedez, sceglie la strada della diplomazia: «Parliamo di musica, per una volta».
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Francesca Michielin è una delle protagoniste più apprezzate di Sanremo 2025 con il brano Fango in paradiso, che sta conquistando pubblico e critica. Nonostante un infortunio alla gamba durante le prove del Festival, la cantante ha superato ogni difficoltà, mostrando grinta e determinazione.
«Se mi aspettavo un Sanremo infortunata? No, ma mi sta dando cazzimma», ha raccontato Francesca durante l’ultima conferenza stampa. Sempre con il sorriso, ha rivelato anche il suo rito scaramantico per affrontare le serate del Festival: «Metto mutande rosse come se fosse Capodanno».
Tra emozioni sul palco e piccoli imprevisti, Michielin si è trovata però a dover rispondere a una domanda piuttosto scomoda sulla vita privata di Fedez, con cui ha condiviso l’esperienza di Sanremo 2021 nel duetto Chiamami per nome.
Interpellata sulle recenti polemiche che hanno coinvolto il rapper, Francesca ha scelto di non alimentare le chiacchiere, limitandosi a un commento diplomatico: «Cosa ne penso? Non so, non so cosa dire. Il pezzo mi piace molto, io sono fan del parlare di musica e secondo me la canzone è bellissima. Lui la sta cantando molto bene ed è convincente. Posso dire questo, poi sul resto non aggiungerei chiacchiere. Per una volta che possiamo parlare di musica, secondo me proviamoci».
Una risposta che ha messo subito fine alle polemiche, riportando l’attenzione sulla musica e sull’energia del Festival.
Nonostante le provocazioni, Francesca Michielin ha mostrato ancora una volta il suo stile: mai sopra le righe, sempre con il giusto equilibrio tra ironia e determinazione. E se Fango in paradiso continua a scalare le classifiche, il merito è anche di quel mix di cazzimma e mutande rosse che l’ha portata a prendersi il suo spazio sul palco dell’Ariston.
Speciale Festival di Sanremo 2025
Il ritocco dei listini rende Sanremo 2025 un successo tv dalla grande raccolta pubblicitaria
Il Festival di Sanremo 2025 con Carlo Conti ha fatto scintille… ma solo alla cassa della Rai. Gli ascolti? Un filo meno esaltanti. La raccolta pubblicitaria? In crescita, ma con qualche trucco contabile. Vediamo come il Festival si è trasformato in una macchina da soldi con qualche crepa nel motore.
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C’era una volta Sanremo, il festival della musica. Poi qualcuno si è accorto che la vera hit non era la canzone vincitrice ma… la raccolta pubblicitaria. Ed eccoci nel 2025, con Carlo Conti alla guida di una manifestazione che, mentre fa ballare gli spot pubblicitari, lascia qualche dubbio sugli ascolti. Ma andiamo con ordine.
Un sabato sera con l’effetto sonnifero
Se il Festival fosse un cd, la serata finale sarebbe stata una di quelle tracce da skippare a piè pari. Sabato 15 febbraio, la chiusura della kermesse ha raccolto numeri inferiori rispetto all’edizione 2024 di Amadeus. E non di poco. Il Primafestival ha perso circa 140mila spettatori, lo Start quasi 800mila, e la prima parte dello show ha lasciato per strada il 9,8% degli ascolti rispetto all’anno scorso. Persino la seconda parte, di solito terreno fertile per picchi emozionali e scenate da televoto, ha segnato un calo del 9%. Dati Auditel alla mano. Quasi un mezzo disastro, se non ci fossero stati i numeri dei giorni precedenti. E pure gli ascolti di giovedì in tv avevano praticamente pareggiato quelli dell’Amadeus 2024, checchè se ne dica.
Pubblico stremato?
Cosa è successo? Stanchezza da Festival? Troppi fiori in scena? Oppure la formula di Conti, rassicurante come un camomilla prima di dormire, ha iniziato a stancare il pubblico già alla quarta serata? E i co-conduttori? Alessia Marcuzzi che è apparsa un po’ spaesata e Alessandro Cattelan trasparente come un vetro appena pulito… Insomma, non proprio la coppia da fuochi d’artificio che era stata annunciata.
Raccolta pubblicitaria: più soldi, stesso pubblico
Ma niente paura! Se gli ascolti non brillano, c’è sempre la raccolta pubblicitaria a far battere le mani in casa Rai. Nel 2025 il bottino pubblicitario ha toccato quota 65,26 milioni di euro, con un aumento dell’8,5% rispetto al 2024. Sembra un trionfo, no? Solo se si legge il dato senza occhiali da vista.
Il ritocco che fa sembrare tutto più bello
Nel 2021 la raccolta era stata di 38 milioni, poi era salita a 42 nel 2022 (+10,5%), a 50 nel 2023 (+20%) e ancora a oltre 60 milioni nel 2024 (+20%). Quest’anno? Solo un +8,5%, e quasi interamente dovuto all’aumento dei prezzi degli spot. Il pubblico, insomma, non è aumentato, gli inserzionisti sono gli stessi, e l’unico modo per far salire gli incassi è stato ritoccare i listini. Più che crescita, un’abile partita di giro.
Sanremo è diventato il Festival degli inserzionisti?
La sensazione generale è che la manifestazione abbia raggiunto il suo picco pubblicitario. Gli spazi sono pieni, gli sponsor in coda, l’unico modo per far crescere la raccolta è aumentare ancora i prezzi. Ma fino a quando il mercato sarà in grado di reggere? Sanremo resta un evento di punta della programmazione Rai ma il rischio è che diventi più un Festival per gli inserzionisti che per il pubblico. Chissà se il prossimo direttore artistico dovrà pensare più a rinnovare la formula musicale… o il listino prezzi della Rai.
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