Speciale Festival di Sanremo 2025
Carlo Conti è un ingrato, lo dice Pieraccioni, tirando in ballo la crema doposole (video)
In questi giorni sulla nostra pagina ufficiale Facebook abbiamo lanciato uno spazio quotidiano dove proponiamo ai nostri follower pillole legate all’incombente festival della canzone italiana. La rubrica si chiama Sarà Sanremo e propone news, anticipazioni ed indiscrezioni legate alla manifestazione canora più famosa d’Italia.
Dedicata al presentatore “nerino”
Fra le varie chicche condivise un video del comico, attore e regista fiorentino Leonardo Pieraccioni, che ironizza sulla mancata convocazione all’Ariston per lui e Giorgio Panariello, da tempo immemore amiconi del direttore artistico Conti, chiamato scherzosamente “il nerino”.
Tutti, sbagliando, avevano pensato a Leonardo e Giorgio
Quando Carlo Conti aveva annunciato al Tg1 che nella prima serata di Sanremo 2025 sarebbe stato affiancato da “due cari amici”, il pensiero di tutti era corso inevitabilmente ai due toscani. La certezza (o quasi) era che sul palco dell’Ariston si sarebbe materializzato il trio dei vecchi amici, in passato protagonisti di uno spettacolo in giro per l’Italia. Ma la sorpresa era dietro l’angolo: i prescelti sono stati invece Antonella Clerici e Gerry Scotti.
La gag pubblicata su Instagram
Un colpo di scena che ha lasciato Pieraccioni… di stucco! E la sua reazione, naturalmente sul filo dell’ironia, non si è fatta attendere: in un video Instagram ha messo in scena una delle sue gag, con il suo inconfondibile tono sarcastico: “Va bene. Ho visto il ‘presentatore nerino’ lì, per la prima sera aveva detto: ‘Chiamo gli amici, chiamo gli amici’. Va bene…. Poi si scopre che gli amici sono la Clerici e Gerry Scotti. Va bene. Però, (prosegue nel video Pieraccioni, rivolgendosi all’amico Conti, ndr.) quando ti serviva il doposole, a 22 anni, io e Giorgino te l’abbiamo portato. E ora? Gira la ruota, vai”.
INSTAGRAM.COM/LACITYMAG
Speciale Festival di Sanremo 2025
Duetti 2025 a Sanremo: c’è solo l’imbarazzo della scelta… ma anche tanti rischi in agguato
Una serata, quella delle cover o dei duetti che di si voglia, entrata ormai da anni nelle preferenze del pubblico a casa. I big di oggi alle prese con le hit di ieri, con il confronto degli interpreti originali sempre in agguato.
Il “patron” Carlo Conti ufficializza al tg1 ospiti e canzoni della quarta serata del Festival di Sanremo, quella che si svolgerà giovedi 13, uno dei momenti più attesi da tutti. Durante il quale gli artisti in gara e ospiti speciali reinterpretano grandi successi della musica italiana e internazionale.
La dedica velata di Bella stronza
Nell’elenco confermato, come peraltro avevamo scritto alcuni giorni fa anche noi, Fedez e Marco Masini che interpreteranno il brano cult Bella stronza, riportando sul palco dell’Ariston l’energia e l’irriverenza del pezzo, con una dedica sottotesto… indovinate a chi? Interessante ed impegnativa anche la scelta di Giorgia e Annalisa, che si cimenteranno con Skyfall di Adele, una sfida vocale non certo facile ma sicuramente emozionante.
Ci sarà pure… Topo Gigio!
Nel lungo elenco che contempla alcuni bravi davvero memorabili, spicca Lucio Corsi che salirà sul palco con Topo Gigio per cantare Nel blu dipinto di blu (Volare) di Domenico Modugno, scelta “fuori dal coro” che quantomeno incuriosisce, candidandosi sulla carta ad essere il momento più divertente della lunga serata, che offre agli artisti la possibilità di esibire versatilità e capacità interpretativa, in un contesto certamente diverso rispetto alla gara ufficiale.
La lista completa
- Achille Lauro con Elodie – “Tributo a Roma” (Rino Gaetano)
- Giorgia con Annalisa – “Skyfall” (Adele)
- Irama con Arisa – “Say Something” (Christina Aguilera)
- Joan Thiele con Frah Quintale – “Che cosa c’è” (Gino Paoli)
- Lucio Corsi con Topo Gigio – “Nel blu dipinto di blu” (Domenico Modugno)
- Marcella Bella con i Gemelli Lucia – “L’emozione non ha voce” (Adriano Celentano)
- Massimo Ranieri con i Neri per caso – “Quando” (Pino Daniele)
- Modà con Francesco Renga – “Angelo” (Francesco Renga)
- Olly con Goran Bregovic – “Il pescatore” (Fabrizio De André)
- Rocco Hunt con Clementino – “Yes, I Know My Way” (Pino Daniele)
- Rose Villain con Chiello – “Fiori rosa, fiori di pesco” (Lucio Battisti)
- Sarah Toscano con Ofenbach – “Be Mine”
- Serena Brancale con Alessandra Amoroso – “If I Ain’t Got You” (Alicia Keys)
- Shablo con Neffa – “Aspettando il sole” (Neffa)
- Simone Cristicchi con Amara – “La cura” (Franco Battiato)
- The Kolors con Sal Da Vinci – “Rossetto e caffè” (Sal Da Vinci)
- Willie Peyote con Federico Zampaglione e Ditonellapiaga – “Un tempo piccolo” (Franco Califano)
- Tony Effe con Noemi – “Tutto il resto è noia” (Franco Califano)
- Bresh con Cristiano De André – “Crêuza de mä” (Fabrizio De André)
- Brunori Sas con Dimartino e Riccardo Sinigallia – “L’anno che verrà” (Lucio Dalla)
- Clara con Il Volo – “The Sound of Silence” (Simon and Garfunkel)
- Coma_Cose con Johnson Righeira – “L’estate sta finendo” (Righeira)
- Emis Killa con Lazza – “100 messaggi” (Lazza)
- Fedez con Marco Masini – “Bella stronza” (Marco Masini)
- Francesca Michielin con Rkomi – “La nuova stella di Broadway” (Cesare Cremonini)
- Francesco Gabbani con Tricarico – “Io sono Francesco” (Tricarico)
- Gaia con Toquinho – “La voglia, la pazzia” (Ornella Vanoni)
Speciale Festival di Sanremo 2025
Il ritorno all’Ariston di una voce unica: Giorgia. In molti la danno come favorita, lei glissa
Nei piani di Giorgia per il 2025 Sanremo non era previsto. Ma, quando si è presentata l’occasione di partecipare in gara con il brano La cura per me, la regina indiscussa della musica italiana non ci ha pensato due volte.
In una edizione festivaliera come quella 2025, caratterizzata da un’abbondanza di quote giovani, a tenere alta la bandiera della canzone tradizionale italiana c’è anche lei, Giorgia Todrani, per tutti semplicemente Giorgia. Torna con un brano scritto da Blanco e Michelangelo, La cura per me, che la riporta in gara a due anni dall’ultima partecipazione. Eppure – lei assicura – «Sanremo non era nei programmi, soprattutto dopo il periodo intenso, X Factor, il doppiaggio per la Disney di Oceania 2, il brano per Ferzan Özpetek su Diamanti, a 22 anni da Gocce di memoria». Poi è arrivata questa canzone che, dal primissimo ascolto, l’ha emozionata come non accadeva da tempo, facendole ritrovare lo stato d’animo giusto per ripensare alla gara.
Un Sanremo non previsto
Lei dichiara: «Sanremo non era previsto, ma con questo brano è scattata la scintilla. Volevo l’auto-tune, ma mi hanno riso in faccia. Ma ora riavvolgiamo per un istante il nastro a 30 anni fa: Giorgia, minuta ventiquattrenne, sale sul palco dell’Ariston e canta Come Saprei, scritta (fra gli altri) da Eros Ramazzotti. E con quella voce unica conquista tutti: «Sanremo 30 anni fa mi ha assolutamente cambiato la vita, solo che all’inizio non me ne sono accorta, l’ho capito un po’ dopo perché ero incosciente. Quello che mi dà oggi è comunque la possibilità di imparare qualcosa: io lo chiamo un appuntamento con la vita». Adesso si appresta a tornare da concorrente al Festival per la sesta volta, data già come favorita, con il brano La cura per me, un brano emozionante che richiede una interpretazione intensa, una dote alla quale lei ci ha abituati.
Il preascolto del brano
“Più ti avvicini e più mi allontano” dice il testo, che porta alla consapevolezza che fa ingoiare “tutta la paura di rimanere sola in questa stanza buia, non sarò mai più sola per me”. Giorgia, “leggenda” di questo Sanremo 2025, reduce dall’esperienza come conduttrice di X Factor , porta in riviera una donna forte, in grado di vivere le follie d’amore come normalità, senza temere la solitudine. Il testo regala alcune immagini da vera poesia, quando poi lei accende la voce… il risultato è emozionate.
Cosa dice lei della canzone
«Il brano parla dell’importanza e dell’attenzione che ognuno di noi deve avere per sè stesso. Una cura che va cercata dentro di noi. Io che appartengo alla generazione di Candy Candy credo ci si debba mettere in discussione nelle relazioni e non dare nulla per scontato». Il titolo rimanda inevitabilmente a Franco Battiato, lei è d’accordo ma aggiunge: «Il titolo… è vero. Ma Battiato è Battiato. Intoccabile. Pure in una eventuale interpretazione».
Chi vincerà la gara
«Penso che il Festival lo debba vincere un pischello», anche se pure lei si è rivolta a due giovani: la canzone con la quale partecipa quest’anno l’ha scritta per lei il ventunenne bresciano Blanco, già vincitore con Mahmood di Sanremo 2022, isnieme al trentenne produttore cremonese Michelangelo.
Il prossimo tour di concerti
Nel 2025 l’aspetta anche un tour celebrativo che passerà ad Forum di Assago il 13 dicembre, in cui canterà tutti i suoi successi: «Le canzoni che non possono mai mancare – dice – sono E poi, Come saprei, Di sole e d’azzurro, ma anche Il mio Giorno migliore… e quindi diventa veramente difficile» Un modo per festeggiare anche i 30 anni di Come saprei: «Ebbene sì, sono passati 30 anni e non me ne sono accorta. Ho scansato i festeggiamenti di E poi l’anno scorso. Questa volta, non ho potuto dire di no a una serie di eventi. Sarà la mia prima volta in concerto in posti splendidi: alle Terme di Caracalla, al Teatro greco di Siracusa e alla Reggia di Caserta».
Le date attualmente confermate
13 GIUGNO | TERME DI CARACALLA di ROMA
25 LUGLIO | TEATRO GRECO di SIRACUSA
16 SETTEMBRE | REGGIA DI CASERTA (Piazza Carlo di Borbone)
25 NOVEMBRE | JESOLO (VE) – PALAZZO DEL TURISMO
06 DICEMBBRE | BOLOGNA – UNIPOL ARENA
08 DICEMBRE | FIRENZE – NELSON MANDELA FORUM
10 DICEMBRE | TORINO – INALPI ARENA
13 DICEMBRE | MILANO – UNIPOL FORUM
16 DICEMBRE | PADOVA – KIOENE ARENA
20 DICEMBRE |BARI – PALAFLORIO
La seduzione della tv
Cantante e oramai, possiamo dirlo, anche una brava conduttrice. Su un ipotetico bis ad X Factor così risponde: «Non c’è la conferma, ma essendo andato bene, nell’aria l’idea c’è. Ammetto di essere maniacale nello studio del copione e che, se dovessi condurlo ancora, vorrei avere più scioltezza e vorrei preoccuparmi meno dei tempi». E se le proponessero di presentare il festival? «Solo se mi facessero anche direttore artistico, però! Ironia a parte, o si ha una visione a tutto giro o niente. E a essere sincera, mi spaventerebbe tantissimo. E’ un impegno totale e di grande responsabilità. E io poi faccio fatica a dire di no. Per quello, quando nel passato mi hanno proposto di fare il giudice a qualche talent, ho detto di no».
Speciale Festival di Sanremo 2025
Sanremo e il grande inciucio discografico: sempre gli stessi autori dietro le canzoni, il Codacons si infuria
Il Codacons accende la miccia su Sanremo 2025: una ristretta cerchia di autori firma la maggior parte delle canzoni in gara, sollevando dubbi sulla libertà creativa e sulla concorrenza nel mondo della musica italiana. L’Antitrust interverrà?
Sanremo 2025 non è ancora iniziato, ma lo spettacolo più atteso dagli italiani ha già un protagonista: la polemica. E stavolta il caso potrebbe scoppiare come una bomba ad orologeria. Il Codacons ha presentato un esposto all’Antitrust denunciando una concentrazione sospetta nella scrittura dei brani in gara: appena 11 autori firmano il 70% delle canzoni. Numeri che suonano più come un giro chiuso che come un festival della musica italiana.
Le cifre parlano chiaro. In un Festival che dovrebbe celebrare la varietà musicale, gran parte delle canzoni proviene dalla stessa ristretta cerchia di autori. Federica Abbate svetta con ben sette brani all’attivo, tra cui quelli di Fedez ed Emis Killa, mentre Davide Simonetta si ferma a ‘soli’ cinque, firmando pezzi per artisti come Francesco Gabbani ed Elodie. E poi ci sono i soliti noti: Davide Petrella, Jacopo Ettorre e addirittura Blanco, che firma tre brani per Noemi, Irama e persino Giorgia. Insomma, più che un Festival della canzone italiana sembra il Festival degli amici degli amici.
Non è un mistero che Sanremo sia sempre stato terreno fertile per le lobby discografiche, ma una concentrazione simile di autori non si era mai vista. La questione ha fatto scattare l’allarme del Codacons, che ha subito chiamato in causa l’Antitrust per verificare se questa situazione possa configurare una distorsione del mercato musicale. Perché se sono sempre gli stessi autori a firmare i brani, la domanda sorge spontanea: dov’è lo spazio per i nuovi talenti? E chi decide davvero chi può partecipare alla kermesse?
Non è solo una questione di numeri. La denuncia dell’associazione dei consumatori tocca un nervo scoperto del panorama musicale italiano. Secondo il Codacons, il rischio concreto è quello di un appiattimento della creatività musicale e della libertà artistica, con le case discografiche più potenti che decidono a tavolino chi scrive, chi canta e chi vince. “Questa situazione rischia di creare una casta discografica, peraltro già denunciata da molti artisti negli ultimi anni. Il rischio è quello di soffocare le nuove leve e di offrire al pubblico sempre lo stesso identico prodotto, senza alternative e senza vera innovazione musicale”, attacca il Codacons.
E c’è un ulteriore aspetto da considerare: quanto questa dinamica influisce sulla qualità della musica in gara? Se gli stessi autori sono dietro a così tante canzoni, è legittimo chiedersi se il processo di selezione favorisca davvero il meglio del panorama musicale o piuttosto segua criteri di opportunità e appartenenza a determinati circuiti. Dopotutto, Sanremo dovrebbe rappresentare il meglio della musica italiana, non solo il meglio per chi ha le giuste conoscenze.
Il Festival della musica italiana rischia così di diventare il Festival del monopolio discografico, con le major a spartirsi il bottino e gli indipendenti lasciati ai margini. Il pubblico crede di scegliere, ma la realtà è ben diversa: tutto è già stato deciso a monte. Un’industria musicale sempre più chiusa e autoreferenziale, dove chi non fa parte del ‘giro’ resta fuori dalla porta.
Il Codacons chiede un intervento immediato dell’Antitrust per verificare se ci siano anomalie di mercato e possibili pratiche anticoncorrenziali. Se l’autority dovesse accogliere la denuncia, potrebbero aprirsi scenari esplosivi: da una stretta sulle case discografiche a possibili sanzioni, fino alla revisione dei criteri di selezione dei brani. Insomma, lo tsunami potrebbe essere dietro l’angolo.
Intanto, il dibattito si infiamma anche sui social, dove molti utenti esprimono indignazione per quella che sembra una spartizione poco equa delle opportunità. C’è chi accusa il Festival di aver perso del tutto la sua vocazione di scopritore di talenti e chi, più pragmaticamente, invita a boicottare la kermesse per lanciare un messaggio forte all’industria musicale. Per ora, dal fronte di Carlo Conti e della Rai tutto tace. Ma la tempesta è appena cominciata. Il Festival della Canzone Italiana è pronto a scatenare la sua musica, ma c’è chi teme che il vero spartito sia già stato scritto da altri, molto prima che le luci dell’Ariston si accendano. Il pubblico accetterà di essere spettatore di uno spettacolo già deciso? O questa volta la polemica farà più rumore della musica?
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