Speciale Festival di Sanremo 2025
Noa e Mira Awad a Sanremo: un duetto che parla di pace tra Israele e Palestina
Un simbolo potente in un momento storico delicato: Noa e Mira Awad portano sul palco dell’Ariston il sogno di un dialogo possibile. La musica come ponte tra culture divise, inno universale contro l’odio e le barriere.
A volte non c’è bisogno di monologhi annoianti, perché il messaggio può arrivare comunque. Puntano sulla parola “collaborazione”, Noa e Mira Awad, due artiste, una israeliana e una palestinese. E lo fanno questa sera dal palco dell’Ariston, in apertura della kermesse, intorno alle 22. «Dobbiamo avere rispetto del passato, ma anche pensare al futuro» precisa Noa, “Canteremo e ci esprimeremo con qualche frase in italiano, come ci è stato chiesto da Carlo Conti».
Sarà un momento di straordinaria rilevanza simbolica: interpreteranno “Imagine” di John Lennon. Un duetto che trascende le note musicali per lanciare un potente messaggio di pace e unità tra due culture storicamente in conflitto. Noa, al secolo Achinoam Nini, torna a Sanremo esattamente 30 anni dopo la sua prima partecipazione nel 1995.
Nel corso della sua carriera, ha ricevuto riconoscimenti come il titolo di Cavaliere e successivamente di Commendatore della Repubblica Italiana, per via del rapporto che la lega al nostro paese. La sua performance al Festival anticipa l’uscita del nuovo album “The Giver”, nato dalla riflessione sulle tragiche vicende del 7 ottobre scorso, che hanno scosso profondamente Israele e Palestina.
Mira Awad, artista palestinese-israeliana multidisciplinare e attivista, attualmente residente a Londra, ha collaborato con Noa già nel 2009, rappresentando insieme Israele all’Eurovision Song Contest con il brano “There Must Be Another Way”. La loro partecipazione suscitò all’epoca diverse polemiche, ma rimane uno dei momenti più simbolici nella storia dell’Eurovision.
La scelta di “Imagine” non è casuale. Il celebre brano di John Lennon invita a immaginare un mondo senza barriere né conflitti, un messaggio quanto mai attuale e potente. In un periodo in cui le tensioni tra israeliani e palestinesi sono ancora vive, vedere due artiste provenienti da queste realtà unirsi sul palco rappresenta una speranza concreta di dialogo e riconciliazione. La musica, linguaggio universale, ha spesso avuto il potere di abbattere muri e costruire ponti. Ma ricordarlo su un palco nazional-popolare non fa mai male.
L’esibizione di Noa e Mira Awad a Sanremo è una testimonianza vibrante, ricordandoci che, nonostante le differenze, l’arte può unire ciò che la politica divide. In un’epoca in cui le divisioni sembrano prevalere, momenti come questo ci ricordano l’importanza della comprensione reciproca e della collaborazione.
«Abbiamo pensato che con Trump qualcosa potesse risolversi, che un folle potesse risolvere una situazione folle», ha dichiarato Noa. «Ma credo che la situazione debba essere risolta principalmente tra noi, cioè Israele e Palestina». Il Festival di Sanremo, con la sua risonanza internazionale, diventa così non solo un palcoscenico musicale, ma anche un veicolo di messaggi universali di pace e solidarietà.
Noa ha sottolineato l’importanza di Imagine come inno universale di pace, affermando: «Non abbiamo riscritto il brano, l’abbiamo solo tradotto: la prima strofa in ebraico, la seconda in arabo, poi canteremo in inglese e inseriremo alcune parti in italiano nel mezzo. Mi piace molto la parte del testo che dice “No religion too”, perché la religione è spesso usata come strumento di divisione, mentre dovrebbe essere un ponte».
Mira Awad ha aggiunto: «Cantare insieme in un momento storico così difficile è un atto di resistenza culturale. La musica è la nostra arma per combattere l’odio e costruire un dialogo. So che questa performance potrà generare critiche, ma il nostro obiettivo è ricordare al mondo che l’umanità deve venire prima di tutto».
Le due artiste hanno anche raccontato il loro legame personale. «Io e Mira siamo sorelle nella musica e nella vita. Sappiamo che il nostro duetto non cambierà la politica, ma vogliamo dimostrare che il rispetto reciproco è possibile» ha concluso Noa. L’esibizione di questa sera non sarà solo un momento musicale, ma un messaggio di speranza lanciato da uno dei palchi più seguiti d’Europa.