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Speciale Festival di Sanremo 2025

Sanremo 2025, colpo di scena: Jovanotti e Gerry Scotti sul palco con Carlo Conti.

Dopo giorni di indiscrezioni, arriva l’annuncio ufficiale: Jovanotti salirà sul palco dell’Ariston non solo per promuovere il suo nuovo album, ma anche come co-conduttore accanto a Conti. Gerry Scotti, nome forte di Mediaset, sarà invece al suo fianco nella serata inaugurale. Tra gag, sorprese e ospiti d’eccezione, il cast del Festival prende forma. Ma chi saranno gli ultimi due volti mancanti?

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    Sanremo 2025 continua a sorprendere con colpi di scena e annunci inaspettati. Dopo la lista chilometrica di co-conduttori svelata pochi giorni fa, Carlo Conti cala altri due assi nella manica: Jovanotti e Gerry Scotti. Il primo, ex “ragazzo fortunato” oggi icona della musica italiana, ha accettato di affiancare Conti all’Ariston in una veste inedita, mentre il secondo, storico volto di Mediaset, segna un altro punto nel patto di non belligeranza tra le due reti rivali.

    L’annuncio di Jovanotti è arrivato direttamente dal Tg1, dove il cantante si è collegato in diretta inscenando una gag con Conti: “Ma quindi è per Sanremo? Avevamo sbagliato location, pensavo fosse Castrocaro!”. Un ingresso in perfetto stile Jova, che ha promesso anche una sorpresa speciale.

    Il colpo di scena di Gerry Scotti: la Rai pesca ancora da Mediaset
    Se l’annuncio di Jovanotti è stato ufficializzato da Conti stesso, ora spunta quello di Gerry Scotti. La Rai, che già nel 2017 aveva portato Maria De Filippi all’Ariston, ora punta su un altro pezzo da novanta della concorrenza. Scotti, uno dei volti più amati della televisione italiana, sarà il co-conduttore della serata inaugurale, accanto al padrone di casa.

    Un’operazione che consolida il legame tra Rai e Mediaset, con Sanremo che si conferma evento capace di mettere da parte le rivalità televisive.

    I co-conduttori: la squadra è (quasi) al completo
    Con l’arrivo di Jovanotti e Gerry Scotti, la composizione delle serate prende forma:

    • Martedì 11 febbraio: Carlo Conti e Gerry Scotti, più un altro nome ancora da svelare.
    • Mercoledì 12 febbraio: Conti con Bianca Balti, Nino Frassica e Cristiano Malgioglio.
    • Giovedì 13 febbraio: Conti con Katia Follesa, Elettra Lamborghini e Miriam Leone.
    • Venerdì 14 febbraio: Conti con Geppi Cucciari e Mahmood.
    • Sabato 15 febbraio (finale): Conti con Alessandro Cattelan e Alessia Marcuzzi.

    All’appello mancano ancora due co-conduttori per la serata d’apertura. Mentre il nome di Scotti sembra ormai certo, il secondo è ancora un mistero.

    Sanremo tra sorprese e momenti speciali
    Oltre alla co-conduzione, Jovanotti avrà anche il suo spazio come super ospite per presentare il nuovo album Il corpo umano vol. 1, in uscita il 31 gennaio. Ma il Festival avrà anche momenti più intensi, come l’intervento di Bianca Balti, che parlerà apertamente della sua battaglia contro il tumore ovarico, lanciando un importante messaggio di prevenzione.

    L’attesa per Sanremo 2025 si fa sempre più alta, e con Jovanotti e Gerry Scotti sul palco il Festival promette spettacolo e grandi emozioni. Ora non resta che scoprire chi saranno gli ultimi due volti mancanti della prima serata.

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      Speciale Festival di Sanremo 2025

      Sanremo 2025, abbiamo preascoltato le trenta canzoni del Festival: tra urban e ballatone, ma chi osa davvero?

      La lista dei brani in gara conferma una tendenza consolidata: la musica di Sanremo oscilla tra il classico e la cassa dritta, senza grandi scossoni. Le prime impressioni parlano di strutture prevedibili, arrangiamenti standardizzati e una tematica dominante: l’amore. Poche le deviazioni dal percorso già battuto, con alcuni nomi che, almeno sulla carta, avrebbero potuto osare di più.

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        Sanremo 2025 si prepara ad andare in onda con la solita promessa di equilibrio tra tradizione e innovazione, tra passato e futuro, tra orchestrazioni imponenti e sonorità più moderne. Ma, ascoltando i trenta brani in gara – troppi, soprattutto per chi deve cercare di emergere in un mare di proposte simili – viene il dubbio che più che un Festival della canzone italiana, questo sia un Festival della ripetizione con lievi variazioni sul tema.

        Due le anime predominanti: da un lato, la ballata sanremese per eccellenza, quella costruita su una struttura collaudata da trent’anni, fatta di crescendo orchestrali, ritornelli che puntano a essere cantati in coro e testi che girano quasi sempre attorno all’amore. Dall’altro, l’urban-pop che prova a scrollarsi di dosso la polvere del teatro Ariston con beat elettronici, qualche incursione nel rap e un’ibridazione con la dance che dovrebbe dare un tocco di modernità.

        Eppure, più che di innovazione, sembra di assistere a un compitino ben eseguito, con pochi rischi e ancora meno veri colpi di scena. La generazione Z? Poco rappresentata, almeno nei suoni. La vera rivoluzione? Non pervenuta. E chi sperava in una restaurazione da parte di Carlo Conti, che in passato aveva portato Sanremo su un binario più tradizionale, dovrà ricredersi: la linea è quella di un compromesso senza particolari guizzi, dove tutti cercano di trovare una formula sicura per funzionare.

        Chi si aspettava canzoni fuori dagli schemi resterà deluso. Tra i brani ascoltati, la maggior parte segue strade già battute: le ballate sanremesi rispettano fedelmente il copione, con archi ben piazzati e testi che raccontano d’amore, sofferenza, riscatto e rimpianto. Anche i pezzi più ritmati restano in un territorio di comfort, con una cassa dritta che si alterna a qualche incursione rap e produzioni che sembrano uscite dalla stessa catena di montaggio.

        Il problema non è la qualità, ma la prevedibilità. Gli autori dietro le canzoni sono sempre gli stessi, e questo si riflette in un’omogeneità che non lascia spazio a grandi sorprese. Se non altro, però, qualche nome spicca per coerenza con il proprio stile, nel bene e nel male.

        Ma ecco nel dettaglio le trenta canzoni del festival 2025.

        Francesco Gabbani – Viva la vita

        Una ballata sanremese costruita su misura, con una melodia impeccabile e un ritornello che sembra uscito da un manuale. Peccato, perché Gabbani sa fare molto di più. La sua ironia e il suo spirito giocoso sono sacrificati in favore di un messaggio positivo molto generico.

        Clara – Febbre

        Un pezzo che punta tutto sulla cassa dritta e che ricalca la formula dello scorso anno. Il problema? Sa di già sentito, e il confronto con Elodie è inevitabile. Funziona, ma non sorprende.

        Willie Peyote – Grazie ma no grazie

        Uno dei pochi a provare a dire qualcosa di diverso. Il pezzo mescola pop e funk, con influenze che vanno da Daniele Silvestri a Pino D’Angiò. Testo pungente, ritornello efficace.

        Noemi – Se t’innamori muori

        Titolo forte, pezzo meno. Tra gli autori ci sono Blanco e Mahmood, che ripropongono la formula di Brividi in versione meno ispirata. Noemi ci mette la voce, ma la canzone non esplode.

        Lucio Corsi – Volevo essere un duro

        Finalmente qualcuno che usa l’orchestra per davvero. Ballata intensa, testo che evita le banalità, crescita progressiva che conquista. Uno dei pezzi migliori del Festival.

        Rkomi – Il ritmo delle cose

        Un pezzo elettronico con un testo amaro, che sembra riflettere sul mondo musicale. Il problema? Funziona più fuori da Sanremo che dentro.

        The Kolors – Tu con chi fai l’amore

        Hanno provato a non rifare Italodisco, ma ci sono ricascati. Il tocco di Calcutta si sente, ma il pezzo è costruito per piacere senza rischiare nulla.

        Rocco Hunt – Mille vote ancora

        Un testo autobiografico che cerca di aggiungere profondità, ma il sound latino-pop resta troppo uguale a quello che Hunt propone da anni.

        Rose Villain – Fuorilegge

        Cassa dritta e malinconia, una Clic boom! versione 2025. Meno sorpresa rispetto all’anno scorso, ma Rose Villain ha ormai trovato il suo stile.

        Brunori Sas – L’albero delle noci

        Un pezzo che conferma il talento cantautorale di Brunori. Testo raffinato, atmosfera evocativa, una delle canzoni che resteranno.

        Serena Brancale – Anema e core

        Tra jazz, latin e pop, Serena Brancale porta un brano complesso che non si capisce se sia una mossa azzardata o semplicemente fuori contesto per Sanremo.

        Irama – Lentamente

        Ballata drammatica e intensa, firmata anche da Blanco. Non ha nulla a che vedere con il repertorio di Irama, ma come sempre arriverà in alto.

        Marcella Bella – Pelle diamante

        Strizza l’occhio alla Loredana Bertè degli ultimi anni, ma senza la stessa energia.

        Achille Lauro – Incoscienti giovani

        Ballata teatrale con riferimenti alla scuola di Mia Martini. Lauro gioca con il classicismo e funziona.

        Elodie – Dimenticarsi alle sette

        Un’altra ballata killer, perfetta per la radio e per il pubblico generalista. Ma aggiunge davvero qualcosa al percorso di Elodie?

        Tony Effe – Damme ‘na mano

        Un rapper a Sanremo deve sempre cambiare pelle. Tony Effe lo fa con uno stornello romanesco su base gipsy. Funziona? Più di quanto ci si aspetti.

        Massimo Ranieri – Tra le mani un cuore

        Ballata scritta da Nek e Tiziano Ferro che sa di già sentito. Ranieri ci mette il mestiere e la porta a casa.

        Sarah Toscano – Amarcord

        Un pezzo pop con cassa dritta che cerca di seguire la strada di Annalisa, senza la stessa personalità.

        Fedez – Battito

        Un brano sulla depressione che finisce per diventare l’ennesima zarrata elettronica con autotune.

        Coma Cose – Cuoricini

        Una canzone d’amore con cassa dritta che richiama Felicità di Al Bano e Romina. Più debole dei loro brani precedenti, ma comunque interessante.

        Giorgia – La cura per me

        Parte con intenzioni soul e r&b, poi si perde. Giorgia è una garanzia, ma la canzone non è all’altezza della sua voce.

        Olly – Balorda nostalgia

        Una ballata pop che strizza l’occhio a Vasco Rossi. Semplice, diretta, potrebbe funzionare.

        Simone Cristicchi – Quando sarai piccola

        Racconta il ribaltamento dei ruoli tra madre e figlio. Delicato, emozionante, forse un po’ troppo didascalico.

        Emis Killa – Demoni

        Un pezzo che mescola rap ed elettronica. Manca però quel guizzo che lo renda memorabile.

        Joan Thiele – Eco

        Una delle sorprese migliori. Sound sofisticato, voce ipnotica, urban-pop con classe.

        Modà – Non ti dimentico

        Un’altra ballata identica alle altre dei Modà.

        Gaia – Chiamo io chiami tu

        Urban-pop con sfumature brasiliane. Funziona, ma è troppo simile a quello che fanno altre artiste.

        Bresh – La tana del granchio

        Ballata pop con venature urban. Manca qualcosa per renderla davvero incisiva.

        Francesca Michielin – Fango in paradiso

        Un pezzo raffinato che rischia però di restare freddo.

        Shablo feat. Guè, Joshua e Tormento – La mia parola

        Hip hop old school, elegante e curato. Una delle proposte più autentiche del Festival.

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          Speciale Festival di Sanremo 2025

          Per Geppi Cucciari non c’è due senza tre: il tris sanremese è alle porte

          A Sanremo ci è già stata due volte in passato, per questa sua terza partecipazione è prevista la co-conduzione della serata di giovedì, insieme a Mahmood.

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            Ci sarà anche Geppi Cucciari tra i co-conduttori annunciati da Carlo Conti per la 75esima edizione del festival di Sanremo, dall’11 al 15 febbraio all’Ariston. Geppi sarà protagonista della quarta serata, il 14, insieme a Mahmood. Nella seconda serata saliranno sul palco Cristiano Malgioglio, Bianca Balti e Nino Frassica. Katia Follesa, Miriam Leone ed Elettra Lamborghini saranno invece le co-conduttrici della terza. Impreziosiranno la quarta serata Alessandro Cattelan e Alessia Marcuzzi. Ancora in forse la partecipazione di due amici storici di Conti alla prima serata, rimasta per ora senza co-conduttori: Giorgio Panariello e Leonardo Pieraccioni.

            Chi è lei

            Geppi Cucciari (vero nome Maria Giuseppina Cucciari) nasce a Cagliari il 18 agosto 1973 e cresce a Macomer, in provincia di Nuoro. Da sempre affascinata dallo studio, frequenta dapprima l’università di Cagliari, scegliendo poi di trasferirsi a Milano dove nel 2000 entra a far parte del laboratorio teatrale Scaldasole. L’anno successivo si laurea in Giurisprudenza all’Università Cattolica del Sacro Cuore, con una tesi in Diritto Internazionale Pubblico. La sua vera passione, però, è il teatro, la recitazione e la comicità.

            La sua carriera nello spettacolo

            Deve dire grazie alla sua partecipazione a Zelig dove, nel 2001, si afferma già come una delle protagoniste del programma comico, arrivando alle simpatie da parte del grande pubblico. L’anno successivo entra anche a far parte della famiglia di Radio Deejay, specie nella trasmissione Pinocchio condotta da La Pina. Anche la sua carriera teatrale prosegue a gonfie vele e nella stagione 2002/2003 recita in due spettacoli teatrali: Meglio Sardi che mai e Maionese.

            Dopo la conduzione di programmi tv come Italia’s Got Talent, Per un pugno di libri, Un giorno da pecora (in radio) e Le Iene, Geppi conduce Il premio Strega e i programmi televisivi Che succ3de? e Splendida Cornice, in onda attualmente ogni giovedì su Rai 3.

            Nel suo privato una relazione travagliata

            Si può affermare che il suo rapporto con l’amore sia “dolce amaro” perché la comica, nel 2012, si è sposata con il giornalista Luca Bonaccorsi, separandosi poi quattro anni dopo in maniera turbolenta. Successivamente ha trovato la serenità con Marco Micheletti, anche lui di origini sarde. In un’intervista concessa a Vanity Fair su questo rapporto aveva dichiarato: «Dopo tanti anni di solitudine e di qualche virgola sbagliata, adesso ho ritrovato la tranquillità di chi non ha paura di cosa accade il giorno dopo. Si chiama Marco, ci siamo innamorati anni fa in mezzo al mare in Sardegna, e lì cerchiamo di stare più a lungo possibile. La Sardegna è casa nostra, e noi cerchiamo di esserlo l’una per l’altro. Penso che il vero lusso dell’amore non sia solo stare insieme, ma farlo negli anni, e contarli solo alla fine».

            Si sposerà con Micheletti?

            Al momento, la Cucciari ha escluso questa possibilità ma solamente perché la fretta può rivelarsi un problema. Sempre a Vanity Fair aveva confidato: «Volendo evitare l’effetto Elizabeth Taylor (che si è sposata sette volte, ndr), mi avvalgo della facoltà di aspettare». Sull’avere figli dice: «Ho speso male gli anni in cui farli sarebbe stato facile. Mi spiace per mia mamma che non ha avuto la possibilità di vedermi fare tante cose».

            Il lavoro, viscerale passione anche se… a casa si sta bene

            Geppi nutre una dedizione particolare per il suo lavoro, anche se a Rolling Stone ha rivelato in passato: «Il luogo in cui mi sento più a mio agio? A casa! Chiusa! Secondo te uno può essere a proprio agio con una telecamera addosso? È un altro l’istinto che ti spinge a fare certe cose, ha a che fare con una compiutezza di espressione personale di contenuto e contenuti altrui. Amo ciò che faccio, è un grande privilegio per cui sono sempre grata, ma l’agio è un’altra cosa. Non credo si chieda questo a chi fa il mio lavoro».

            Al cinema con Ozpetek

            Dallo scorso 19 dicembre è sul grande schermo nel cast a tutte donne del film Diamanti, diretto dal regista Ferzan Ozpetek, del quale ha raccontato: «Quando è venuto ospite a Splendida cornice, ho provato a sedurlo artisticamente dando vita a una cena pseudovirtuale nello studio. Lui, però, aveva già chiuso il cast, e avrebbe dovuto iniziare a girare dopo un mese e mezzo. La vita, però, è strana e beffarda: dopo tre settimane ha squillato il telefono, era lui, e io sono diventata Fausta, una donna coraggiosa, parte di un gruppo di sarte alle prese col lavoro e con la vita, negli anni ’70. Non avrei mai immaginato di lavorare con lui così a breve termine, né di vedermi bionda. Se hai la fortuna di trovare le persone giuste sul lavoro, sai già che renderanno le tue giornate, e quindi la tua vita, più gentile».

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              Speciale Festival di Sanremo 2025

              La top model Bianca Balti prossimamente all’Ariston, più bella e più forte della sua malattia

              Co-conduttrice per una sera a Sanremo, precisamente nella seconda serata di mercoledì 12 febbraio. Una presenza da top model ma, soprattutto, una forte testimonianza della lotta conto il tumore, da chi la sta combattendo giorno dopo giorno.

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                L’ha annunciato ufficialmente il conduttore e direttore artistico Carlo Conti al Tg1, luogo ormai deputato per le rivelazioni importanti circa il festival. E’ stato lui a volerla fortemente: Bianca Balti sarà una delle co-conduttrici della 75esima edizione di Sanremo. «Sul palco con lei, la stessa sera, ci saranno anche Cristiano Malgioglio e Nino Frassica».

                La sua battaglia attuale

                La Balti quindi affiancherà Conti durante la seconda serata della kermesse, mercoledì 12 febbraio, puntata nella quale il pubblico attende di vedere la top model dopo il grande coraggio dimostrato nella sua lotta contro il tumore che l’ha colpita. La modella sta attualmente combattendo contro un tumore ovarico esteso a vari altri organi – come ha raccontato lei stessa durante una puntata de Le Iene – ma sta affrontando la situazione con coraggio e con il sorriso. Sono in tanti ad aspettarsi un suo possibile monologo proprio su questo argomento: il racconto di questa sua battaglia personalissima che può essere d’aiuto ad altre donne nella sua indentica situazione.

                Qualcosa su di lei

                Nata a Lodi il 19 marzo 1984, dopo avere conseguito la maturità classica al liceo Pietro Verri, si è trasferita a Milano dove si è iscritta al corso di design della comunicazione al Politecnico. Da sempre dotata di grande bellezza, cominciò a mantenersi facendo la rappresentante di prodotti cosmetici presso la Grande Distribuzione dei supermercati. Adolescente alquanto ribelle, nonostante il suo ambiente familiare fosse benestante e molto tranquillo, frequentava trasgressivi rave party. A 18 anni, proprio durante uno di questi raduni techno non autorizzati, subì violenza, della quale raccontò solo dopo anni.

                Il lancio nella moda grazie a Dolce & Gabbana

                Successivamente partì la sua carriera nel mondo dell’alta moda, precisamente nel 2005, grazie a un contratto in esclusiva per una campagna pubblicitaria internazionale di Dolce & Gabbana. In seguito ha collaborato con moltissimi altri marchi tra cui Missoni, Rolex, Paul Smith, Guess?, Donna Karen, Roberto Cavalli, Guerlain e Intimissimi, posando anche per Victoria’s Secret. Nel 2006, insieme a Mariacarla Boscono e Eva Riccobono, forma il trio delle supermodelle italiane di nuova generazione più pagate al mondo.

                A New York dopo essere diventata mamma

                Dopo la nascita della prima figlia Matilde (nel 2007), Bianca si trasferisce nella Grande Mela. Tra Italia e Stati Uniti svolge una miriade di lavori che la consacrano come una delle modelle più famose del mondo. Apparendo anche nel film Go Go Tales del 2007 e, poi, nel 2013, ospite dell’ultima serata del Festival di Sanremo, all’epoca condotto da Fabio Fazio e Luciana Littizzetto. Attualmente su Instagram ha un format tutto suo intitolato A letto con Bianca. Ha scelto i social per raccontare la sua lotta contro il tumore, tenendo aggiornati i suoi follower da tutto il mondo, in merito alle sue condizioni di salute. La modella ha terminato il ciclo di chemioterapia che ha affrontato con molto coraggio e, soprattutto, con grande spirito e tanta positività. Senza remore, Bianca si mostra senza capelli, definendosi ancora una “bad bitch” ovvero “una cattiva ragazza”, affermando «Senza capelli mi trattano tutti meglio».

                I social sono entusiasti per la convocazione da parte di Conti

                Il pubblico sanremese, dopo l’annuncio della sua partecipazione, si sta dimostrando in massa dalla sua parte: «Scelta non fu mai più azzeccata», scrivono in molto, «Bianca Balti, che donna! Non vedo l’ora di vederla sul palco dell’Ariston»,aggiungono altri. I suoi fan non vedono l’ora di vederla risplendere e sorridere in questo momento della sua vita così complicato.

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