Speciale Festival di Sanremo 2025
Sanremo 2025, Francesca Michielin in lacrime dopo l’esibizione: «Grazie di cuore a tutti e a tutte»
La cantante si commuove sul palco dopo aver interpretato Fango in Paradiso, una ballata struggente che racconta la fine di un amore. Un brano intenso, definito una “revenge song” in stile Taylor Swift, che ha toccato il cuore del pubblico.
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Francesca Michielin ha regalato uno dei momenti più emozionanti della seconda serata di Sanremo 2025. Dopo la sua esibizione sulle note di Fango in Paradiso, la cantante si è lasciata andare a un momento di commozione, ringraziando il pubblico con un filo di voce: «Grazie di cuore a tutti e a tutte, buon Festival!». Poi, un abbraccio con Carlo Conti prima di uscire di scena, tra gli applausi del Teatro Ariston.
Un momento intenso e autentico, amplificato anche dalla tensione accumulata nei giorni precedenti. Francesca, infatti, ha affrontato il palco dopo essersi ripresa da un infortunio che aveva destato qualche preoccupazione tra i fan. Ma nonostante tutto, la sua performance ha colpito nel segno, rivelando tutta la forza emotiva del brano.
Il significato di Fango in Paradiso
Il brano Fango in Paradiso si inserisce nella tradizione delle canzoni che raccontano la fine di una storia d’amore, ma lo fa con un’intensità quasi cinematografica. È una canzone che parla di rassegnazione, dolore e, infine, accettazione. La protagonista si trova in quella fase di riflessione tipica delle separazioni difficili, in cui ci si chiede se, potendo tornare indietro, rifaremmo le stesse scelte: «Non so se vorrei rifarlo da capo», canta Francesca, con una sincerità disarmante.
Uno dei versi più forti – «Quasi speravo tu mi avessi tradito, ti avrei scritto tutto in un messaggio» – racconta il desiderio, quasi perverso, di trovare una scusa per chiudere definitivamente. Il brano è pieno di immagini concrete e potenti: piangere fuori da uno stadio, programmare un addio in macchina, vetri rotti che «sono solo plastica».
La metafora del fango e la caduta del paradiso
Il ritornello racchiude tutta la malinconia del brano: «Ci vorrebbe un’altra vita», un’amara constatazione che in un’altra esistenza le cose avrebbero potuto andare diversamente. Ma non in questa. L’amore, qui, viene visto come un investimento andato a vuoto, qualcosa che non vale più la pena rincorrere.
Particolarmente significativo il verso: «Non c’è più il soffitto, chissà con chi farai un figlio, se poi cambierai indirizzo, se c’è fango in Paradiso». È la rappresentazione più potente della rottura definitiva: il paradiso, un tempo simbolo di un amore puro e ideale, è ormai rovinato, contaminato da incomprensioni e sofferenza. Il fango è il simbolo del fallimento, del dolore che sporca anche i ricordi più belli.
Un ritorno alle origini emotive
Con Fango in Paradiso, Francesca Michielin sembra tornare a quella vena emotiva e profonda che ha caratterizzato i suoi esordi, ma con una maturità nuova. Il pubblico ha accolto la sua esibizione con grande calore, e non è difficile immaginare che questo brano possa diventare uno dei più memorabili di questa edizione del Festival.
Le lacrime di Francesca sul palco non sono solo un segno di vulnerabilità, ma anche una dichiarazione di forza: la capacità di mostrare le proprie fragilità e trasformarle in arte.
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Speciale Festival di Sanremo 2025
I suoi due amici sempre con lui: Carlo Conti nel camerino di Sanremo tiene un oggetto speciale
Di recente si è discusso sull’assenza dei due amici storici di Carlo Conti a Sanremo 2025, ossia Giorgio Panariello e Leonardo Pieraccioni. In un video social l’attore e regista Pieraccioni ironizzava sulla mancata convocazione… ma era una delle sue solite burle. I tre sono più uniti che mai.
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Anche da lontano, la vicinanza al conduttore non manca. A farcelo capire, è Panariello, che con un reel su instagram ha affermato: « Normalmente a chi conduce mandi un messaggio, una telefonata. Ma cosa vuoi condividere con Carlo che senti ogni giorno? Dirgli qualcosa è difficile, di solito lui incoraggia te anche se ha qualcosa da fare». Il comico, ha poi rivelato: «Stamattina alle 8 Carlo ha detto a me: stasera spacca tutto. Lui ora probabilmente è tranquillo a farsi una lampada, mentre noi siamo in ansia. Carlo è così, può essere che domani alle 10 mi dirà: siamo andati bene, forza anche stasera così».
Un santino ironico, tipo quelli magnetici da mettere in automobile
Tra i commenti, anche Gerry Scotti, che ha accompagnato Conti sul palco durante la prima serata insieme ad Antonella Clerici. Il co-conduttore, si è congratulato per l’augurio fatto dal collega, con un: “grande Giorgio”. Poco dopo, è arrivata la risposta anche dello stesso Carlo Conti. Che con un post instagram ironico, ha mostrato un santino regalatogli ironico da Panariello e Pieraccioni con su scritto “Non fare tardi pensa a noi”. Ai due, scrive: “I miei fratelli sempre con me”
Una triade di ferro
Carlo Conti, Giorgio Panariello e Leonardo Pieraccioni compongo quella che può essere definita come la triade toscana del mondo dello spettacolo. I tre si conoscono da molti decenni, ancora prima di diventare dei volti noti per gli spettatori del piccolo e grande schermo. Ma com’è nata questa amicizia fraterna che continua nonostante le insidie e le lusinghe del successo?
Il primo incontro
Tutto è iniziato nel 1982. I primi ad incontrarsi sono proprio Carlo Conti e Leonardi Pieraccioni. Quest’ultimo, poco più che sedicenne, partecipa a Un ciak per artisti domani. A presentare è proprio Conti che rimane stupito dall’abilità comica di questo ragazzino capace di far ridire il pubblico con le sue battute. L’incontro con Panariello, invece, è arrivato nel 1985. Ad incrociare la sua strada è ancora una volta il presentatore di Tale e Quale Show. All’epoca, però, erano su Rai Tre e Giorgio stava facendo sfoggio di uno dei suoi cavalli di battaglia: l’imitazione di Renato Zero.
Firenze fa da sfondo al loro rapporto
Da quel momento Conti è diventato l’elemento d’unione di questa amicizia a tre, fondata anche sulla città di appartenenza, Firenze, nonchè sull’amore per la comicità. Ovviamente, nel corso degli anni ci sono stati delle normali tensioni, periodi di assestamento che, però, sono terminati velocemente. Com’è logico in ogni amicizia che riesce a sfidare il tempo.
Speciale Festival di Sanremo 2025
Alessandro Gervasi: il bambino prodigio che ha incantato l’Ariston suonando Champagne
A soli sei anni, il piccolo Mozart siciliano ha stregato il pubblico del Festival con il suo talento innato. Scoperto dal maestro Beppe Vessicchio, interpreterà il giovane Peppino Di Capri nella fiction Champagne, in onda su Rai 1 il 18 febbraio.
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A Sanremo 2025 non si parla solo di grandi star e cantanti navigati: il vero fenomeno di questa edizione è un piccolo pianista di appena sei anni, Alessandro Gervasi. Durante la seconda serata, il giovanissimo talento siciliano ha incantato il pubblico dell’Ariston esibendosi al pianoforte sulle note di Champagne, il celebre brano di Peppino Di Capri. Una performance impeccabile che ha lasciato tutti a bocca aperta e ha consacrato Alessandro come il “Piccolo Mozart Siciliano”.
Nato a Buseto Palizzolo, un piccolo paese in provincia di Trapani, Alessandro ha iniziato a suonare il pianoforte a soli tre anni, dimostrando fin da subito un talento straordinario. Dotato di orecchio assoluto – una rarità anche tra i musicisti più esperti – il giovane prodigio è in grado di riconoscere e riprodurre qualsiasi nota senza bisogno di un riferimento esterno. Il suo talento non è passato inosservato: il primo a credere in lui è stato il maestro Beppe Vessicchio, che ha subito riconosciuto le sue straordinarie capacità musicali.
Un fenomeno da scoprire
Ma Alessandro Gervasi non è solo un fenomeno musicale. Oltre ad aver conquistato il pubblico del Festival, il piccolo pianista sarà presto protagonista anche sul piccolo schermo. Interpreterà infatti il giovane Peppino Di Capri nella fiction Champagne – Peppino Di Capri, diretta da Cinzia TH Torrini, che andrà in onda su Rai 1 il prossimo 18 febbraio.
Il film TV ripercorre la vita del grande artista italiano, raccontando la sua carriera, dagli esordi fino ai grandi successi. Alessandro avrà il compito di rappresentare Peppino Di Capri da bambino, regalando al pubblico un’interpretazione tenera e intensa. La fiction, prodotta da Rai Fiction e O’ Groove, è arricchita da una colonna sonora originale firmata dallo stesso Peppino Di Capri insieme a Edoardo Faiella.
Riconoscimenti e premi
Nonostante la giovanissima età, Alessandro ha già una carriera ricca di successi. Lo scorso novembre ha trionfato nella categoria Giovani Musicisti del Tour Music Fest, uno dei più prestigiosi concorsi europei dedicati agli artisti emergenti. Prima di lui, questa competizione ha visto la partecipazione di artisti del calibro di Mahmood, Ermal Meta e Federica Abbate.
Durante il Festival, Alessandro ha anche vissuto un momento simbolico e commovente: una foto scattata tra le braccia di Beppe Vessicchio, l’icona del Festival di Sanremo, sembra quasi suggellare il suo legame con il palco dell’Ariston. Ma non è l’unico grande maestro con cui il piccolo pianista si è esibito: Alessandro ha già avuto l’opportunità di suonare accanto a Pietro Adragna, confermando ancora una volta il suo talento fuori dal comune.
L’orgoglio della sua città
A Buseto Palizzolo, il suo paese d’origine, Alessandro è già una piccola star. Il Comune ha espresso grande orgoglio per i successi del giovane concittadino: «Il nostro piccolo prodigio continuerà a farci sognare su uno dei palcoscenici più prestigiosi d’Italia. Vederlo rappresentare la nostra comunità davanti a milioni di spettatori è un onore immenso».
La storia di Alessandro Gervasi è solo agli inizi, ma il suo talento e la sua passione per la musica lasciano già presagire un futuro luminoso. Da Sanremo alla televisione, il piccolo prodigio siciliano sta dimostrando che non ci sono limiti quando si ha il coraggio di inseguire i propri sogni, anche a sei anni.
Speciale Festival di Sanremo 2025
Lucio Corsi, magia in sala stampa: sorprende con un brano inedito e conquista tutti
Il cantautore toscano, protagonista della prima serata con Volevo essere un duro, si esibisce davanti ai giornalisti con Francis Delacroix, un brano che anticipa il nuovo album in uscita il 21 marzo 2025.
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Nella sala stampa “Lucio Dalla” è stato il momento di Lucio Corsi, il cantante toscano tra i protagonisti della prima serata della 75esima edizione di Sanremo. Corsi, in gara con il brano “Volevo essere un duro”, ha conquistato il quinto posto nella classifica della serata inaugurale del Festival.
Sempre imprevedibile, ha sorpreso ancora esibendosi con “Francis Delacroix” un brano inedito che uscirà a primavera che ha suonato e cantato, davanti ai giornalisti, con l’amico coautore Tommaso Ottomano.
Il cantautore di Arezzo, alla sua prima partecipazione al Festival di Sanremo ha commentato anche la classifica parziale della prima serata: «Ero incredulo quando ho sentito il mio nome , non sapevo cosa aspettarmi, durante l’esibizione ero completamente rapito».
Il brano, scritto e composto da Lucio Corsi e Tommaso Ottomano con la produzione di Antonio “Cuper” Cupertino, riflette – come detto da Corsi im conferenza – sul desiderio di perfezione e solidità nel mondo, sottolineando come «ogni fiore sia appeso a un filo». Il videoclip del brano sanremese di Corsi, diretto da Tommaso Ottomano e prodotto da Borotalco.tv, vede la partecipazione degli attori e comici toscani Leonardo Pieraccioni e Massimo Ceccherini.
La partecipazione di Lucio Corsi a Sanremo 2025 precede l’uscita del nuovo album omonimo di Corsi, previsto per il 21 marzo 2025, disponibile in pre-save e pre-order su diversi formati tra cui Vinile e CD.
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