“Settimana Santa di Sanremo”: ferie obbligatorie per il Festival? La provocazione di un triestino

È il 2025. Le auto si parcheggiano da sole, i robot puliscono casa e l’intelligenza artificiale decide pure le nostre playlist. Ma c’è ancora una lacuna sociale che nessuno ha il coraggio di colmare: non esiste un periodo di ferie riconosciuto per la Settimana Santa di Sanremo.

Un cittadino di Trieste, stanco di sacrificare sonno e sanità mentale per seguire il Festival e presentarsi fresco in ufficio il giorno dopo, ha deciso di alzare la voce e lanciare la sua provocazione. Lo ha fatto in un gruppo locale di appassionati di musica italiana, scrivendo: “Vogliamo le ferie per Sanremo! È un diritto, non un lusso.”

Pensiamoci un attimo: cinque serate di musica, monologhi esistenziali, abiti sopra le righe e polemiche pronte a esplodere in tempo reale sui social. Per seguire tutto come si deve, servirebbe almeno una preparazione psicologica (e fisica).

Chi può davvero godersi le emozioni delle buste aperte a mezzanotte o le performance più attese sapendo che la mattina dopo c’è una riunione con il capo? È disumano e, diciamolo, anche rischioso per la salute mentale.

Il triestino ha lanciato una proposta che può sembrare folle, ma ha già trovato i suoi sostenitori: istituire una Settimana Santa di Sanremo, un periodo di ferie riconosciuto in cui tutti possano seguire il Festival senza doversi preoccupare della sveglia mattutina.

Del resto, se fermiamo tutto per festività religiose o eventi sportivi importanti, perché non per il più grande rito collettivo laico del Paese?

Mentre sui social c’è chi ride e chi minimizza, la proposta sta guadagnando sempre più sostenitori tra i fan sfegatati del Festival. Magari non accadrà domani, ma chissà… le rivoluzioni partono sempre da una domanda scomoda.

E questa lo è sicuramente. Perché non abbiamo ancora le ferie per Sanremo?