Speciale Festival di Sanremo 2025
Simon Le Bon e i Duran Duran tornano a Sanremo: nostalgia, effetti speciali e un jingle firmato Gabry Ponte
Dopo quattro decenni, il palco dell’Ariston si prepara ad accogliere di nuovo gli idoli di una generazione, protagonisti di una serata che promette emozioni e nostalgia. Il direttore artistico svela anche il nuovo jingle del Festival, un mix di sonorità tradizionali e beat elettronico, pensato per unire passato e presente in un’unica celebrazione della musica.
Carlo Conti gioca la carta della nostalgia e trasforma Sanremo 2025 in una macchina del tempo: a 40 anni esatti dalla loro ultima partecipazione al Festival, i Duran Duran tornano all’Ariston per una serata che promette di essere un trionfo della memoria musicale e del revival pop anni ’80. L’annuncio arriva in diretta al Tg1 delle 20, con il direttore artistico visibilmente soddisfatto: «Abbiamo appena chiuso e abbiamo l’ok definitivo: dopo 40 anni torneranno all’Ariston il giovedì sera i Duran Duran, straordinaria band di musica di ieri, oggi e domani, band senza tempo, ospiti internazionali graditissimi della terza serata». E, a scanso di equivoci, Conti promette che l’apparizione della band sarà accompagnata da «effetti speciali».
L’ultima volta che Simon Le Bon e soci calcavano il palco del Festival era il 9 febbraio 1985, un Sanremo ancora firmato Pippo Baudo e con il Teatro Ariston in pieno fermento per la new wave britannica. Quella sera, il leader della band si presentò con il piede ingessato e le stampelle, a causa di un infortunio subito poco prima dell’arrivo in Italia. Nonostante la fasciatura, i Duran Duran incendiarono il pubblico con «The Wild Boys», uno dei loro brani più iconici, uscito l’anno prima e destinato a diventare l’inno di un’epoca. Allora erano nel pieno del successo, reduci da hit come «Hungry Like The Wolf» e «Save A Prayer», idoli assoluti delle teenager e simbolo di un decennio in cui il pop britannico dominava il mondo.
Dopo quella partecipazione, il gruppo si prese una lunga pausa prima di tornare in Italia per un’altra apparizione sanremese nel 2008. Questa volta, l’atmosfera era ben diversa: gli anni d’oro degli ’80 erano ormai un ricordo e i Duran Duran si presentavano con «Falling Down», brano tratto dall’album «Red Carpet Massacre». Il tempo era passato, la band aveva attraversato alti e bassi, ma il pubblico italiano, da sempre fedele, aveva accolto il loro ritorno con affetto.
Oggi, il loro ennesimo comeback arriva in un momento in cui la nostalgia anni ’80 è più forte che mai: film, serie tv, moda e persino la musica riscoprono le sonorità e l’estetica di quel periodo, e Sanremo non poteva restare indifferente. Per Carlo Conti, il richiamo ai fasti del passato è una scelta strategica perfetta: in un festival che punta all’intrattenimento mainstream, il ritorno di un nome storico come quello dei Duran Duran serve a conquistare una fetta di pubblico trasversale, dai nostalgici che li hanno vissuti in diretta ai giovani che li hanno scoperti grazie a TikTok e alle playlist vintage su Spotify.
Ma non è solo la band di Simon Le Bon a portare un tocco di revival all’edizione 2025 del Festival. Durante lo stesso Tg1, Conti ha presentato anche il nuovo jingle ufficiale della kermesse, «Tutta l’Italia», firmato da Gabry Ponte. Il dj e produttore, uno dei nomi più noti della dance italiana, ha creato un motivo che mescola il folklore nostrano con l’elettronica, unendo mandolino, tamburello e fisarmonica a un beat moderno. Un’operazione che richiama la fusione di generi tanto cara agli anni ’90 e 2000, ma che al tempo stesso strizza l’occhio alle tendenze attuali.
L’idea di Conti è chiara: Sanremo deve essere uno spettacolo per tutti, un mix perfetto di passato e presente, tradizione e innovazione. Se il cast del Festival, come ogni anno, riserverà qualche sorpresa in termini di artisti in gara, gli ospiti saranno il vero fiore all’occhiello. E i Duran Duran, con la loro storia lunga quattro decenni, incarnano alla perfezione lo spirito di questa edizione: musica senza tempo, capace di attraversare generazioni e mantenere intatto il suo fascino.
Non resta che aspettare il 13 febbraio per vedere se la promessa degli «effetti speciali» sarà mantenuta e se Simon Le Bon e compagni sapranno conquistare di nuovo l’Ariston, magari senza stampelle questa volta.