Speciale Festival di Sanremo 2025
Vannacci a Sanremo, Rai in tilt: “Non invitato da noi”. Ecco chi gli ha dato il biglietto
Musica maestro, via alle polemiche: il generale Roberto Vannacci ospite a sorpresa della terza serata del Festival. La Rai prende le distanze, ma le accuse di provocazione piovono da sinistra. La risposta del diretto interessato smorza i toni: “Niente esibizionismo, sarò solo spettatore”.
L’annunciata presenza del generale Roberto Vannacci a Sanremo ha creato un bel trambusto ancor prima che la terza serata del Festival vada in onda. Vannacci, europarlamentare leghista, sarà in città nei prossimi giorni per un evento pubblico e si godrà anche lo spettacolo dell’Ariston dalla platea. Ma l’idea che possa sedersi tra il pubblico della kermesse ha mandato la sinistra in sbattimento totale, con accuse di provocazione e scandalo (come se un cittadino privato non potesse semplicemente godersi uno show).
Sulla scia del solito marasma social-politico, la Rai è stata costretta a mettere i puntini sulle i. Alla conferenza stampa di presentazione del Festival, il direttore del prime time Rai, Marcello Ciannamea, ha subito chiarito: “Il generale Vannacci all’Ariston? Non è un biglietto omaggio, non lo abbiamo invitato noi”. Insomma, nulla di ufficiale da parte del servizio pubblico.
Vannacci, dal canto suo, ha raccontato con tono disinvolto la genesi della sua “prima volta” a Sanremo durante la trasmissione radiofonica Un giorno da pecora: “Di solito non seguo il Festival nemmeno in tv, ma stavolta mi ha invitato Sanremo incontra, un’associazione culturale, grazie alla quale la mattina del 14 presenterò i miei libri al Casinò, e la sera del 13 sarò tra il pubblico dell’Ariston”. A quanto pare, l’associazione dispone di alcuni biglietti riservati per il Festival e ha deciso di offrirne uno al generale.
Interpellato da Radio1 sulla scelta di assistere alla serata sanremese, Vannacci ha minimizzato i timori di chi lo accusa di voler strumentalizzare l’evento: “Non avrò brillantini né piume di struzzo, sarò in abbigliamento sobrio”, ha scherzato. E poi ha aggiunto: “Non voglio fare spettacolo, andrò solo a godermi la manifestazione”.
Non tutti però l’hanno presa con la stessa serenità. Il Pd ha subito parlato di “operazione studiata per sfruttare la risonanza mediatica del Festival e amplificare un messaggio divisivo e reazionario”. Insomma, per qualcuno l’abito sobrio potrebbe essere più sovversivo di un boa di struzzo.
Curioso, a ben vedere, perché chi sembra voler usare il palco dell’Ariston per mandare messaggi politici è proprio quella stessa sinistra che oggi si scandalizza. Prima la richiesta di un certificato di antifascismo ai conduttori, poi la domanda a Elodie sulla Meloni – con risposta annessa e tutt’altro che diplomatica.
Vedremo se anche questa sera le polemiche si prenderanno la scena, o se il Festival riuscirà per una volta a tornare a parlare di musica. Ma, visti i precedenti, forse è meglio non scommetterci.