Teatro
Ambra Angiolini ferma il tour teatrale: l’infortunio al polpaccio la costringe allo stop
Standing ovation e commozione a Napoli, ma l’infortunio muscolare dello scorso 8 marzo si riacutizza: cancellate le date di Como e Lucca. “Il cuore ha vinto”, scrive Ambra. Ma ora serve riposo

Ambra Angiolini si ferma. Dopo l’infortunio dello scorso 8 marzo e il ritorno sulle scene nonostante il dolore, l’attrice è costretta a sospendere temporaneamente il tour teatrale dello spettacolo “Olivia Denaro”. A comunicarlo sono stati i teatri coinvolti, che sui rispettivi canali social hanno annunciato la cancellazione delle date previste a Como e Lucca.
Un duro colpo per la Angiolini, che aveva affrontato con determinazione il palco anche nei momenti più difficili, come dimostra la recente esibizione a Napoli, dove si era commossa fino alle lacrime davanti alla standing ovation del pubblico. Un video diventato virale su TikTok mostra l’attrice visibilmente emozionata mentre ringrazia il pubblico partenopeo. “Grazie… nonostante la ‘zoppia’… il cuore ha vinto e grazie a noi”, ha scritto Ambra condividendo il momento su Instagram.
Ma evidentemente quel cuore generoso ha bisogno di un po’ di tregua. Il dolore al polpaccio si è riacutizzato, segno che l’infortunio non era del tutto superato. E così Ambra, già costretta a uno stop temporaneo dopo la lesione muscolare di inizio marzo avvenuta durante una replica a Bologna, ha deciso di prendersi una pausa.
Il Teatro Sociale di Como ha comunicato ufficialmente che la data del 2 aprile è stata annullata “in seguito a un infortunio alla protagonista”. Stessa sorte per le tre repliche previste a Lucca, al Teatro del Giglio, il 4, 5 e 6 aprile.
La tournée di “Olivia Denaro” era ripartita proprio dopo quel primo incidente, con un fitto calendario che stava portando Ambra in giro per l’Italia. Ma il corpo ha chiesto il conto. Per ora non si parla di date di recupero, ma c’è la promessa di tornare appena possibile.
Intanto, sui social, i fan fanno sentire tutto il loro affetto. Messaggi di sostegno e vicinanza riempiono i post dell’attrice, simbolo di una tenacia che non si arrende, ma che ora ha bisogno di rallentare.
Per Ambra è tempo di riposo, con la speranza che il sipario si rialzi presto. E che le lacrime sul palco tornino a essere solo quelle di gioia.
INSTAGRAM.COM/LACITYMAG
Teatro
Debora Caprioglio: “Io, una Peter Pan. L’erotismo è un modo di porsi. Il nudo? Non deve essere fine a sé stesso”
Debora Caprioglio, veneziana di 56 anni, è un’artista dalle mille sfaccettature. Sarà protagonista al Teatro Villoresi di Monza il 14 dicembre, alle 21, e il 15, alle 16, recitando in Donne in pericolo insieme a Vittoria Belvedere e Benedicta Boccoli.

“Le protagoniste sono tre amiche che condividono il tempo. Sono single fino a quando Liz incontra un fidanzato e trascura un po’ le altre due. Il mio personaggio è molto esuberante, una eterna Peter Pan, con uno spirito da ragazzina, nonostante non lo sia più. Attraverso questa relazione, di cui le amiche sono gelose, recupera energia e la giovinezza, che sta sfiorendo. Liz è un po’ bipolare: alterna momenti di euforia ed allegria a momenti di tristezza”, spiega l’attrice.
Parlando di seduzione e amicizie, Debora sottolinea: “In tutti i sensi. Ho sempre sostenuto che quando si conoscono le persone, bisogna anche considerare le famiglie e le amiche. In genere, queste ultime per prime esprimono il loro giudizio sui pretendenti e danno il loro consenso”.
Quanto all’amore, Debora lo definisce “il motore della vita, la forza che muove il mondo. Se non c’è amore, non ha senso vivere”. Sul fatto che l’amore non abbia età, afferma: “L’essere umano è programmato per amare a qualsiasi età, fino alla fine dell’esistenza. L’amore ad una certa età dovrebbe procurare la stessa emozione di quando si è più giovani. Da ragazzi, invece, si ha una percezione diversa della vita rispetto al periodo della maturità, in cui si vivono le cose in maniera più consapevole”.
Debora ha vissuto una storia con Klaus Kinski, molto più grande di lei. Su questo tema, e sulle recenti polemiche legate a Monica Guerritore che si è spogliata a 66 anni in Inganno, commenta: “Non ho visto la serie. L’attrice ha interpretato un personaggio e mi riservo di vederlo, prima di commentarlo. Comunque, noto che ci sono molte signore che si accompagnano a persone più giovani. Certo che, se la differenza di età è molto ampia, è sempre un po’ più problematico il rapporto futuro. Ma se c’è amore… va bene così”.
Dopo i suoi ruoli iniziali, talvolta legati all’erotismo, l’attrice spiega cosa rappresenta per lei questo tema: “È un modo di porsi, laddove una storia lo richieda. Il nudo non deve essere fine a sé stesso, ma motivato da una scelta di copione o di racconto”.

Sulla gelosia, non ha dubbi: “È un sentimento irrazionale. In minima parte può essere anche simpatico. Laddove si ecceda, e diventa possesso, morbosità, allora non va più bene”.
Ci sono cose che la imbarazzano? “La tracotanza, la prepotenza. Purtroppo oggi vige l’arroganza e la gente è molto agitata”, afferma.
Quanto all’amicizia tra uomo e donna, Debora si mostra possibilista: “Viviamo in una realtà talmente open che sicuramente può esistere, pur appartenendo a mondi molto diversi. È chiaro che tra donne ci si confida meglio, soprattutto su certi argomenti. L’amicizia, comunque, è un sentimento esistente tra persone che non si giudicano, si aiutano nel momento del bisogno, gioiscono del bene dell’altro e per questo ci possono essere tranquillamente dei punti di contatto”.

Da bambina, la sua aspirazione era diversa: “Ero molto brava in italiano e il maestro mi incitava a diventare giornalista. Io l’avevo preso in parola”, racconta.
Com’era da piccola? “Piena di vita. All’epoca non avevamo cellulari e altre distrazioni, che in qualche modo bloccano un po’ la fantasia. Io ne avevo tanta: da piccola scrivevo copioni, organizzavo recite a scuola. Leggevo di tutto, attingendo ai libri dalla biblioteca scolastica, che era ben fornita”.
C’è qualcosa che artisticamente le manca? “Forse un po’ un film in costume. Ma non è escluso in futuro. Inizialmente pensavo ai romanzi e alle eroine del passato, come Anna Karenina. Adesso mi oriento verso personaggi più vicini alla mia età, come le Sorelle Materassi di Palazzeschi”.
Infine, un pensiero su Milano: “Vivo la città attraverso i suoi teatri ed è una grande gioia. In quei salotti osservo persone ben vestite e curate, che scelgono, come ad un rito, di vedere gli spettacoli considerandoli come una festa. E non è solo l’attore a recitare, ma anche il pubblico, che in qualche modo fa la sua parte”. Milano, per Debora, è “il palcoscenico dell’eleganza, della cura e della bellezza estetica. La città è molto curata”.
Teatro
Chi è di scena? Al Teatro Belli di Roma la commedia grottesca “Contagio” di Andrea Goracci
La notte trasteverina accoglie al Teatro Belli di Piazza Sant’Apollonia “Contagio”, uno spettacolo teatrale dall’eccellente regia di Andrea Goracci che, anche se dalla sua scrittura sono passati 15 anni, è incredibile e fa rabbrividire il come le parole, gli argomenti e i personaggi sembrino più attuali che mai.

Una critica provocatoria sotto forma di commedia, che mette sullo stesso piano la democrazia (intesa come forma di governo) e un virus. in entrambi i casi l’obiettivo è quello di coinvolgere sempre più persone.
La trama
Tre personaggi dalle idee politiche differenti che vengono rinchiusi in una stanza a causa di un’epidemia, come cavie o come pazienti. Sono costretti a convivere in maniera forzata affrontando dentro quattro mura, le loro diversità ideologiche sotto il controllo di un infermiere incaricato di tenerli in osservazione. I personaggi, con tutte le loro convinzioni politiche, saranno sopraffatti proprio da questi sentimenti fino a fargli cambiare idea relativamente alle proprie convinzioni. Tante domande riecheggiano all’interno della scena: riusciranno tutti e tre a contagiarsi l’un l’altro? Ma sarà stato davvero un virus?
Parola al regista
A raccontarci di più sulla scelta del testo, il regista Andrea Goracci dichiara: “La scelta del testo nasce dalla volontà di portare in scena uno spettacolo poco rappresentato o comunque sconosciuto. L’incontro con il testo è stato abbastanza casuale. Si trattava di un titolo che spiccava su una lista di tanti spettacoli che stavo cercando sapendo di avere determinati attori a disposizione, che sono quelli in scena, quindi cercavo un testo che si potesse adattare anche agli attori oltre che ad essere interessante. La volontà dell’autore, Enzo Ferrara, è quella di raccontare un contagio non fisico ma immateriale (come, ad esempio, il contagio che avviene nel romanzo “Cecità” di Josè Saramago, dove le persone diventano piano piano cieche).

Il cast
A dare vita ai personaggi della commedia grottesca – gli attori Francesca Blasutig nei panni di una liberal, donna concreta e ambiziosa; Pietro Bovi nei panni di un comunista allucinato e categorico; Andrea Barbati nelle spoglie di un infermiere pericoloso ma bonaccione e infine un Luca Vergoni alle prese con un intellettuale e popolare anarchico.

Personaggi estremamente caratterizzati
Per LaCityMag ho fatto due chiacchiere con loro, raccogliendo qualche chicca in più sullo spettacolo e sulla preparazione dei loro personaggi. Partendo dall’eclettica Francesca Blasutig: “Daniela Santacroce – è una donna in carriera, molto diretta e spietata che la rende un po’ ‘schiava del sistema’. Lei come tutti gli altri personaggi è sola e si identifica nella sua ideologia politica perdendo la sua identità, incarna la parte buona e la parte cattiva del mondo legato alla ‘produttività’. Sotto la direzione del nostro regista Andrea Goracci abbiamo cercato di caratterizzare molto i nostri personaggi. Ci tenevamo ad averli ben inquadrati, ben
disegnati, proprio perché la nostra idea è quella di fare una critica generale. Speriamo che questo spettacolo abbia una lunga vita e siamo contenti delle risposte che stiamo ricevendo dal pubblico”.
L’ideologia come fuga dalla realtà
Pietro Bovi, interpreta Aldo Rizzotti e afferma: “Il mio Aldo Rizzotti, è un comunista allucinato, categorico, propositivo, solo e fragile. Un uomo che si rifugia nella sua ideologia per sfuggire alle problematiche personali. Per la preparazione, oltre alle indicazioni molto chiare del regista, mi sono concentrato sulla mia comicità. Cercando di attribuirgli uno stampo personale, partendo da alcuni tratti caratteriali oppure estremizzando punti in comune con il personaggio per farne scaturire la dimensione comica controbilanciata alla componente drammatica che entra a gamba tesa e stravolge il personaggio”.
Ispirandosi a film celebri
A dirci la sua anche Luca Vergoni, che interpreta l’anarchico Stefano Grandini: “Il personaggio
dell’anarchico è un misto fra un’intellettuale e un popolare. Possiede un parlato pulito che a volte scivola in uno slang romano. Non parla per sentito dire ma per aver “studiato” o letto i vari manifesti, quindi è passami il termine – un’intellettualoide e il suo impegno politico lo ha sempre allontanato poi da quello che in realtà ha bisogno: curare il suo senso di solitudine. Dentro il laboratorio si accorgerà che nella vita ha sempre combattuto, urlato ai diritti e alle utopie difficili e di aver represso le cose che lo potevano effettivamente rendere felice: l’amore e i sentimenti umani – non ideologici.
Prosegue Vergoni: “L’ho preparato documentandomi sugli avvenimenti tipo ‘Sacco e Vanzetti’, vari documenti anarchici. Rubando anche un po’ dal personaggio di Vittorio Gassman ne “La grande guerra” di Mario Monicelli. Nella creazione siamo partiti da un’idea più macchiettistica per poi andare sempre più a fondo per cercare l’umanità del personaggio e capire la sua solitudine”.
Ritmo, pulizia nelle battute e gag
A concludere la bella chiacchierata Andrea Barbati, che interpreta l’infermiere Giovanni Quagliarulo, l’uomo medio. Afferma Barbati: “Il mio personaggio è un bonaccione, ha le sue fissazioni. Al pubblico risulta subito simpatico, nonostante il ruolo di infermiere/carceriere che ricopre. Le sue azioni possono essere frutto di ordini dall’alto o dell’iniziativa personale, ma mostreranno una doppiezza spietata. Il lavoro che abbiamo svolto sul personaggio, assieme al regista Andrea Goracci, è stato improntato soprattutto sul ritmo, sulla pulizia delle battute e delle gag, unita ad una resa naturalistica. Un grazie agli amici, vecchi e nuovi, con i quali ho condiviso il palco durante queste sere, specialmente a Luca Vergoni, amico fraterno e compagno di classe d’Accademia – Teatro Azione, che hanno reso l’esperienza esaltante. Non lo dimenticherò mai.”
Chiara Alviano
Foto di Anita Martorana
Teatro
Teo Mammucari sospende il tour: al centro della polemica l’ex compagna Thais e dettagli troppo privati
Mentre il pubblico attendeva il suo ritorno sul palco con “Appuntamento al buio”, il tour teatrale di Teo Mammucari è stato sospeso. Secondo il settimanale Gente, dietro la scelta ci sarebbe il malcontento della sua ex compagna Thais, offesa dai dettagli personali condivisi durante lo spettacolo. Una controversia che potrebbe averlo portato a giustificare lo stop con la polemica seguita alla sua apparizione a Belve.

Dopo due settimane dall’annuncio del suo ritiro dalle scene, Teo Mammucari torna al centro dell’attenzione mediatica. Ma questa volta, il conduttore e comico è protagonista di un nuovo capitolo della sua turbolenta vita pubblica, che coinvolge direttamente la sua ex compagna, Thais. Stando a quanto riportato dal settimanale Gente, dietro la decisione di sospendere il tour teatrale “Appuntamento al buio” ci sarebbero motivazioni ben diverse rispetto alla sua tanto discussa partecipazione al programma Belve.
La vicenda inizia lo scorso novembre, quando Mammucari abbandona improvvisamente la registrazione dell’intervista con Francesca Fagnani, scatenando una bufera mediatica per il suo atteggiamento. Poco dopo, il comico annuncia il ritiro temporaneo dalla scena, dichiarando di voler prendersi una pausa. Tuttavia, le pagine di Gente svelano ora un retroscena che getta una nuova luce sull’intera faccenda: sembra che il vero motivo del suo ritiro sia legato a tensioni con la sua ex compagna Thais.
Secondo il settimanale, lo spettacolo teatrale “Appuntamento al buio”, che Mammucari avrebbe dovuto portare in giro per l’Italia fino alla fine di marzo, conteneva riferimenti diretti alla sua vita sentimentale. In particolare, il comico avrebbe descritto con dovizia di particolari il rapporto con Thais, condividendo sul palco dettagli privati e intimi. Una scelta artistica che, a quanto pare, non è stata accolta di buon grado dalla diretta interessata.
«Thais non ha gradito il modo in cui Teo parlava del loro passato di coppia durante lo spettacolo», raccontano fonti vicine all’ex compagna. «Descrivere dinamiche personali in pubblico può risultare offensivo, e sfido qualunque donna a non sentirsi toccata da una situazione del genere».
L’articolo ipotizza che la decisione di interrompere il tour potrebbe essere stata influenzata da una richiesta esplicita della donna, che avrebbe chiesto a Mammucari di mettere fine alla narrazione pubblica della loro relazione. Una mossa che il conduttore avrebbe poi mascherato dietro la scusa della controversia seguita alla sua ospitata a Belve.
La sospensione del tour, spiega Gente, si intreccia quindi tra due filoni narrativi: da un lato, l’immagine di Mammucari in crisi per la figuraccia televisiva; dall’altro, una possibile pressione esterna dovuta a tensioni personali.
«Per il suo personaggio», commenta la rivista, «è sicuramente meno problematico apparire come un artista che si ritira per rimettersi in carreggiata, piuttosto che come un uomo costretto al silenzio dalla sua ex».
Le ipotesi, ovviamente, restano tali. Mammucari non ha rilasciato dichiarazioni ufficiali in merito alla sospensione del tour né ha risposto alle speculazioni. Nel frattempo, i fan dello spettacolo teatrale si chiedono se il comico tornerà mai a calcare le scene con “Appuntamento al buio” o se il sipario sia definitivamente calato su questa produzione.
Tra polemiche televisive e tensioni personali, la vicenda lascia un gusto amaro e alimenta ulteriormente l’aura di mistero che circonda l’allontanamento temporaneo di Mammucari dalle luci della ribalta. Ma una cosa è certa: il confine tra vita privata e pubblica, soprattutto quando si tratta di personaggi di spicco, resta sempre più sottile e difficile da gestire.
-
Gossip1 anno fa
Elisabetta Canalis, che Sex bomb! è suo il primo topless del 2024 (GALLERY SENZA CENSURA!)
-
Cronaca Nera9 mesi fa
Bossetti è innocente? Ecco tutti i lati deboli dell’accusa
-
Speciale Olimpiadi 20248 mesi fa
Fact checking su Imane Khelif, la pugile al centro delle polemiche. Davvero è trans?
-
Sex and La City11 mesi fa
Dick Rating: che voto mi dai se te lo posto?
-
Speciale Grande Fratello7 mesi fa
Helena Prestes, chi è la concorrente vip del Grande Fratello? Età, carriera, vita privata e curiosità
-
Speciale Grande Fratello7 mesi fa
Shaila del Grande Fratello: balzi da “Gatta” nei programmi Mediaset
-
Gossip10 mesi fa
È crisi tra Stefano Rosso e Francesca Chillemi? Colpa di Can?
-
Moda e modi8 mesi fa
L’estate senza trucco di Belén Rodriguez