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Televisione

Antonino Monteleone su Rai2 flop epocale. L’altra Italia non arriva neanche al 2% di share

Nonostante le sue dichiarazioni di indifferenza verso gli ascolti, la dura realtà colpisce Antonino Monteleone: L’altra Italia raccoglie solo 276.000 spettatori, un numero che sembra più adatto a una rimpatriata tra amici che a un talk show nazionale. E dopo di lui, Elisabetta Gregoraci fa ancora peggio con un imbarazzante 1,4%.

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    C’è chi si accontenta di poco, e poi c’è Antonino Monteleone. Al debutto su Rai2 con il suo nuovo talk show, L’altra Italia, l’ex iena non riesce neppure a sfiorare il 2% di share, fermandosi a un modesto 1,8%. Tradotto: 276.000 spettatori, che probabilmente avrebbero potuto essere tutti riuniti comodamente in un teatro di provincia. Monteleone, in fase di presentazione, aveva saggiamente messo le mani avanti dichiarando che degli ascolti “non gliene fregava niente”. Beh, si spera che lo ripeta anche ora, perché di certo a Rai2 l’auditel importa, eccome

    Se il giovedì sera è una serata difficile, per Monteleone è stata un vero e proprio disastro. I numeri parlano chiaro: mentre Corrado Formigli su La7 con Piazzapulita sfiora il 9% di share e Paolo Del Debbio su Rete4 con Dritto e Rovescio arriva al 6,5%, il povero Antonino non riesce nemmeno a spuntare un posto tra i primi della classe. È come se il pubblico gli avesse dato il foglio in bianco prima ancora che iniziasse a parlare.

    La maledizione del giovedì sera: da Santoro in poi solo rovine
    Monteleone, suo malgrado, non è l’unico a cadere nella trappola del giovedì sera di Rai2, una sorta di “cimitero dei talk show” che miete vittime dal lontano addio di Michele Santoro. Ci sono stati tentativi maldestri come Popolo Sovrano, condotto da Alessandro Sortino, Eva Giovannini e Daniele Piervincenzi, o Seconda Linea con Alessandro Giuli e Francesca Fagnani, e persino il fallimentare Che c’è di nuovo di Ilaria D’Amico. Un deserto mediatico in cui nessuno riesce a sfondare. E Monteleone, con le sue premesse di “chi se ne frega degli ascolti”, sembra aver iniziato il suo viaggio nel vuoto con la stessa convinzione dei suoi predecessori.

    Ma la vera domanda è: l’Italia che Monteleone racconta è davvero “l’altra”? O, a giudicare dai dati, è solo quella che non guarda la tv? Forse la sua versione del Paese non interessa proprio a nessuno, e il pubblico preferisce decisamente altri programmi per riempire la serata.

    E poi c’è Elisabetta Gregoraci…
    Se pensate che Monteleone sia stato il peggiore della serata, vi sbagliate. La sua sconfitta è stata accompagnata dal tracollo di Elisabetta Gregoraci. Dopo L’altra Italia, infatti, è andata in onda Questioni di stile, il nuovo programma della Gregoraci, che ha raccolto un pubblico ancora più ristretto: 84.000 spettatori e uno share imbarazzante dell’1,4%. Un risultato che farebbe sentire fortunato anche il conduttore più scarso della tv. Probabilmente il programma è stato visto da una “cerchia allargata di parenti”, come direbbero i maliziosi. Ma chissà, forse neppure tutti loro.

    E così, il giovedì sera di Rai2 si conferma ancora una volta una “terra di nessuno”, dove non c’è posto per i talk show e i loro conduttori, per quanto vogliano essere spavaldi.

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      Tra scooter, flirt e… una multa mancata ecco dove è stata girata la IV stagione di Emily in Paris

      Tutte le strade portano a Roma. Anche quelle della quarta stagione della serie Emily in Paris, la più vista al momento su Netflix, che si chiude in Italia.

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        La quarta stagione di Emily in Paris ha scelto Roma come sfondo per i suoi episodi finali. Darren Star, creatore dello show, ha deciso di portare Emily (Lily Collins) e i suoi amici a scoprire i luoghi iconici della Città Eterna, inclusi monumenti famosi e angoli nascosti fuori dalle rotte turistiche. A fare da guida è l’attore italiano Eugenio Franceschini, new entry nella serie, che interpreta Marcello, il nuovo amore di Emily.

        Set a cielo aperto: Emily tra sogno e realtà

        Darren Star ha voluto mostrare non solo il fascino classico di Roma – con riprese del Colosseo, dei Fori Imperiali, di Piazza di Spagna e della Fontana di Trevi – ma anche luoghi meno conosciuti come Ostia Antica e il Ghetto di Roma, con la suggestiva Fontana delle Tartarughe in Piazza Mattei. Il giro in scooter di Emily parte da via Veneto, attraversa Villa Borghese e culmina in una romantica scena notturna al Teatro di Marcello. Anche Mindy (Ashley Park), l’amica cantante di Emily, ha il suo momento magico, esibendosi a sorpresa in una piccola piazza del centro storico.

        Mr. Star ma che fa? Sedersi sui gradini di Piazza di Spagna costa 250 euro!

        Tuttavia, gli episodi non sono stati esenti da qualche piccolo scivolone. Uno degli errori più chiacchierati riguarda proprio Piazza di Spagna. Nel corso di una scena romantica, Emily si siede sulla celebre scalinata, un gesto che nella realtà le sarebbe costato caro! Dal 2019, infatti, è vietato sedersi sui gradini della scalinata, e chi lo fa rischia una multa di 250 euro. Nonostante il fascino cinematografico della scena, molti fan hanno notato che la serie avrebbe potuto fare attenzione a questo dettaglio, magari per dare il buon esempio.

        A che serve una serie tv? A scoprire anche i carciofi alla giudia e la cacio e pepe

        Roma, già di per sé una città affascinante, con l’ennesima serie ambientata tra la sua storia e i monumenti è diventata ancora più irresistibile. I fan di Emily in Paris potranno seguire i passi della protagonista attraverso i luoghi iconici della capitale. E, chissà, magari faranno anche attenzione a non sedersi sui gradini della scalinata di Piazza di Spagna!

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          In un trailer ecco cosa vedremo in Squid Game 2 (VIDEO)

          Il momento che in moltissimi attendevano sta per concretizzarsi. Il 26 dicembre, giorno di Santo Stefano, tutti i fan di Squid Game sono ufficialmente invitati a “rientrare nel gioco”. Per una nuova stagione che – a giudicare dal trailer rilasciato – promette sorprese ed emozioni.

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            Su Youtube – e anche qui da noi su LaCity Mag – è visibile il trailer che promette di riportare i fan nell’inquietante universo di Squid Game. Nell’anticipazione video si annuncia il ritorno di Gong Yoo nel ruolo del misterioso venditore. Il clip si apre con Yoo che inizia la sua giornata in modo apparentemente tranquillo e routinante, osservando il panorama urbano e preparandosi al suono di una musica allegra. Ma l’atmosfera, come ci ha abituato la serie coreana, cambia rapidamente quando apre una cassaforte per prelevare i pezzi di ddakji, il tradizionale gioco di carte usato per reclutare i partecipanti.

            Il finale previsto per l’anno prossimo

            La piattaforma Netflix, che ospiterà il nuovo ciclo di puntate, aveva annunciato la seconda stagione di Squid Game nel 2022, ma siamo arrivati fino ad oggi per scoprire, quasi tre anni dopo il debutto della prima stagione, quando finalmente potremo vederla. cercando di recuperare il tempo perduto… è stata contemporaneamente annunciata anche la terza (ed ultima), che dovrebbe essere trasmessa nel 2025.

            Si torna a “giocare”…

            La scena clou del nuovo promo vede sempre Yoo che, successivamente, si avvicina a un nuovo potenziale giocatore nella metropolitana, chiedendogli: “Signore, le andrebbe di fare un gioco con me?”. Una domanda che in altri contesti suonerebbe innocente ma che, come sanno gli aficionados della serie di grande successo, cita l’inizio terrificante della prima stagione. In questo modo la promessa agli spettatori è siglata: sicuramente un ritorno alle atmosfere tese e surreali che tanto sono piaciute. Basate su sfide che hanno reso la serie un fenomeno globale, dove in palio c’è la sopravvivenza, ancora prima del denaro.

            Ispirato ad un gioco sudcoreano per bambini

            Squid Game è il contenuto più visto di sempre su Netflix, un successo globale che si è imposto dopo un iniziale, generale rifiuto. Userie televisiva sudcoreana, ideata e diretta da Hwang Dong-hyuk e distribuita in tutto il mondo sulla piattaforma di streaming Netflix. Trae il proprio titolo originale e l’ispirazione dal “gioco del calamaro”, un popolare passatempo per bambini praticato in Corea del Sud fin dagli anni Settanta. Raccontando la storia di 456 persone che rischiano la vita in un gioco di sopravvivenza, attraverso prove sempre più difficili e crudeli.

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              Televisione

              Gli aberranti festini di Puff Daddy diventano una docuserie su Netflix (VIDEO)

              Le scabrose vicende giudiziarie che hanno coinvolto nelle ultime settimane il rapper e produttore Puff Diddy diventeranno una docuserie distribuita da Netflix.

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                L’ annuncio ufficiale è stato dato da 50 Cent, personaggio iconico dell’hip hop americano. Curtis James Jackson III (questo il suo vero nome) reciterà nella serie, sarà anche il principale finanziatore e produttore del progetto, che si annuncia molto interessante. il rapper ha precisato che una parte dei proventi raccolti dalla serie saranno devoluti ad associazioni che difendono le vittime di abusi e violenze sessuali. “Atto dovuto” visto lo sdegno che la vicenda ha suscitato nell’opinione pubblica.

                Il prodotto tv

                La regia sarà affidata all’esperto Alexandria Stapleton, già vincitrice di un Emmy. La regista Stapleton insieme a 50 Cent hanno spiegato al magazine Variety che il progetto non prevede nessun intento scandalistico a sfruttamento di una brutta vicenda di cronaca: “È una storia complessa e copre decenni, non solo i titoli di giornale o i video che si sono visti finora. E noi siamo fermamente intenzionati a dar voce a chi voce non ha e a presentare punti di vista autentici e pieni di sfumature. Sean Combs è accusato di cose inquietanti, ma invitiamo tutti quanti a ricordare che la sua storia di non coincide con quella dell’hip hop e della sua cultura. Vogliamo far sì che le azioni di un individuo non mettano in ombra i più ampi valori culturali di un intero genere musicale”.

                I fatti in sintesi

                L’arresto di Sean John Love Combs meglio noto come Puff Daddy e P. Diddy, sta letteralmente mettendo a soqquadro lo showbiz musicale americano. Anche perchè, dal cinema alla musica passando anche per la politica, sono parecchi e celebrati i nomi che avrebbero frequentato la casa del rapper e producer 54enne, accusato di tratta di esseri umani, a capo di un’organizzazione criminale legata allo sfruttamento sessuale. Si sospetta che molti personaggi noti sapevano e non hanno denunciato ma anche che qualcuno fosse presente durante i famigerati festini in cui si consumavano le violenze.

                Festini in stile Terrazza Sentimento, anzi… molto peggio

                Le feste a casa del rapper sembra fossero organizzate in due parti: il White Party, festa con il dress code rigorosissimo (ci si doveva presentare esclusivamente in look total white), alcol e musica. Con un ruolo predominante dei cosiddetti freak off, veri e propri show di performance sessuali estreme in cui donne e uomini subivano i più vari abusi, drogati e costretti a idratarsi tramite flebo per portare avanti quelle terrificanti maratone sessuali. Tra le prove raccolte dagli inquirenti diversi video girati durante queste aberranti situazioni e un migliaio di bottiglie di olio Johnson Baby e altri lubrificanti trovati presso l’abitazione di Combs.

                La testimonianza di un partecipante

                Non necessariamente tutti i partecipanti ai White Party sarebbero stati coinvolti anche nei freak off. Tom Swoope, produttore di eventi, ha raccontato la sua personale esperienza sul suo canale Youtube: alle feste organizzate da Diddy erano presenti diversi livelli di accesso. Si poteva essere invitati ai White Party senza poi avere il pass per i freak off, riservati probabilmente a una cerchia più ristretta.

                Alcuni invitati celebri

                Nomi arcinoti della scena musicale e, più in generale, dello spettacolo a stelle e strisce: si va dalla coppia composta da Jay-Z e Beyoncé, il produttore Usher, attori del calibro di Leonardo DiCaprio (che frequentò le feste in giovane età) e Ashton Kutcher. E ancora la star dei social e della tv Khloe e Kim Kardashian, nonchè l’ereditiera più famosa del mondo, Paris Hilton. Senza dimenticare Jennifer Lopez, legata a Diddy da una relazione sentimentale tra il 1999 e il 2001. E poi c’è Justin Bieber, del quale si sta parlando parecchio in questi ultimi giorni, anche se la sua posizione è particolarmente delicata e complessa.

                Il neopapà Bieber appare molto preoccupato per la sua reputazione

                Bieber ha conosciuto Diddy a 15 anni, tramite Usher. Diddy lo aveva preso subito in simpatia e aveva iniziato a fargli regali e invitarlo alle sue feste. Alla luce delle ultime rivelazioni, alcune sue dichiarazioni ora suonano particolarmente inquietanti, come quella contenuta in un video caricato su Youtube in cui Diddy – accanto a Bieber – dice: “Ciò che faremo non potrà essere divulgato ma è il sogno di ogni 15enne”. E se Bieber, più che complice, fosse una delle vittime degli abusi? Se lo chiedono in molti.

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