Connect with us

Televisione

Anvedi come balla Nando a Perfidia! Trump è il Messia, Giorgia una santa e la Gentile sgancia la bomba sul cugino. Poi la Grippo attacca FdI!

Doveva essere una puntata di fuoco, e lo è stata: Scopelliti santifica Giorgia, il coro dei peana per Trump si allarga, mentre Katya Gentile, tra un Vasco Rossi d’annata e una difesa della Lega, si lascia scappare una frase velenosa sul cugino Andrea, eletto dopo un riconteggio contestato. Il tutto mentre Antonella Grippo sbatte i pugni sul tavolo per il mancato invito di Perfidia all’evento di Fratelli d’Italia

Avatar photo

Pubblicato

il

    “Nessuno può mettere Baby in un angolo”, recitava una delle battute più famose di Dirty Dancing – Balli proibiti, il film cult che raccontava la rivolta generazionale della giovane protagonista, tutta giocata a ritmo di danza e culminata tra le robuste braccia di un Patrick Swayze che più figo non si può. E nella nuova puntata di venerdì, Perfidia ha portato in scena un’Antonella Grippo in versione Baby, poco incline a farsi mettere sotto e pronta a rivendicare per sé stessa e per il talk show più malandrino della tv italiana lo spazio che le spetta.

    La puntata, dal titolo “Anvedi come balla Nando!”, prometteva scintille. Almeno sulla carta. In scaletta le grandi questioni della settimana: dai negoziati (mai troppo delicati) per la fine della guerra in Ucraina al ritorno sulla scena politica di un Berlusconi, questa volta Marina. La tavola, sapientemente apparecchiata dalla bionda conduttrice, sembrava pronta per una cena gourmet: piatti degni di uno chef stellato. C’era il Trump flambé, con i suoi assurdi giri di walzer con Putin, il filetto di Forza Italia, che dopo le dichiarazioni di Marina Berlusconi deve ritrovare una bussola che sembra smarrita, e il can can della politica nazionale, che, ça va sans dire, si riflette pure sulla Calabria.

    Ospiti della puntata, un parterre de rois degno della miglior tradizione del politic-entertainment nazionalpopolare: l’ex governatore della Calabria Giuseppe Scopelliti, la leghista Katya Gentile, il giornalista Domenico Martelli. E, per non farci mancare nulla, i contributi video di Francesco Silvestri, capogruppo alla Camera del M5S, Francesca Pascale e Massimiliano Romeo, capogruppo Senato della Lega.

    Uno studio di quelli che solleticano gli appetiti e che, come ogni venerdì, danno a Perfidia il suo ruolo di Giamburrasca dei talk show. E come ogni cena ben riuscita, anche questa puntata si è aperta con un antipasto gustoso: la presenza in studio di Katya Gentile, alla sua prima volta in tv dopo il chiacchieratissimo passaggio da Forza Italia alla Lega.

    Il panegirico agiografico su Trump diventa presto il leitmotiv della prima parte di trasmissione. Ad aprire le danze è Scopelliti, che tratteggia The Donald come un presidente dinamico e interessato alla pace, mentre Giorgia Meloni viene dipinta come la sua controparte europea autorevole e incorruttibile (a questo punto mancava solo la colonna sonora di Braveheart in sottofondo).

    Il risultato? Tra un osanna e l’altro, più che una coppia geopolitica vincente, l’immagine che emerge è quella di Don Chisciotte e Sancio Panza. Ma visto che in studio manca una vera voce di dissenso, il coro degli osanna per il presidentissimo dalla chioma arancione si allarga rapidamente: si uniscono la leghista Gentile e il grillino Silvestri che – almeno su Trump – sembra pronto a riallacciare la vecchia amicizia gialloverde.

    L’unico che prova – forse un po’ troppo educatamente – a ricordare che Trump non è esattamente un campione di democrazia è Domenico Martelli. Ma i suoi tentativi di portare la conversazione sui piccoli dettagli come l’assalto al Congresso o la totale allergia del tycoon a qualsiasi regola democratica, vengono rapidamente sommersi da un’ondata di MAGA nostalgia.

    Ma Perfidia gioca a modo suo: amplifica gli eccessi, smaschera le contraddizioni, porta tutto all’estremo. E qui Antonella Grippo è una maestra assoluta. Non per nulla è diabolica nel far saltare le maschere, pungolando gli ospiti a lasciarsi andare, a rivelarsi in tutta la loro genuina faziosità.

    Scopelliti, nel frattempo, si cala con convinzione nei panni dell’ultimo giapponese di Iwo Jima. Giorgia è intoccabile, difesa con spada e katana. Grazie a Dio che c’è Giorgia, Giorgia non è ricattabile, Giorgia è una donna libera, Giorgia è la nuova Greta Garbo. E mentre da Roma si attende che Papa Francesco si riprenda per avviare la santificazione in vita della premier, il solito teatrino del talk show va avanti tra slogan e cliché da manuale del perfetto meloniano in carriera. Tanto più che le voci di una possibile prossima candidatura dell’ex presidente in Parlamento proprio grazie a una candidatura di FdI – sebbene decisamente smentite dal diretto interessato – riecheggiano ormai da più parti.

    Si discute anche del futuro di Forza Italia, definita dalla Grippo “moscetta” (e già questa è gentilezza). A dar manforte alla teoria, l’intervista a Francesca Pascale, ex di Berlusconi, che spara a zero su Tajani in perfetto stile Perfidia: “Vuole diventare Presidente della Repubblica, è troppo bipartisan, non piace a nessuno”.

    Anche qui Scopelliti è l’ultimo ad arrendersi: ribatte col consueto fuoco di fila di slogan e convinzioni incrollabili. Marina Berlusconi? Una bolla di sapone. Forza Italia? Poco importa, l’unica che conta è Giorgia.

    Per fortuna, a risollevare Perfidia da una serata che rischiava di perdere di… perfidia, arriva il momento più surreale del talk: l’X Factor della politica. Un vero e proprio teatrino sanremese, dove i protagonisti della scena calabrese si sfidano a colpi di ugola, regalando esibizioni degne di entrare negli annali – ma più per il coraggio che per la qualità vocale.

    Siamo ormai alle finali, e il palinsesto musicale ha già regalato di tutto: stonature imbarazzanti, testi dimenticati, storpiature inascoltabili, ma anche – miracolosamente – qualche rara voce educata che non insulta troppo le orecchie. A mettersi in gioco questa volta è anche l’esponente leghista che azzarda un Vasco Rossi d’annata. E, sorpresa: la performance non è niente male. Certo, siamo più dalle parti del karaoke con gli amici che del Festival di Castrocaro, ma lo sforzo va riconosciuto.

    E proprio questi sono i momenti in cui Perfidia tocca le sue vette più alte di… credibilità.

    Ma se con il canto la sfanga con dignitosa bravura, nel confessionale la Gentile regala i suoi picchi migliori. Quando la Grippo le chiede di snocciolare qualche segreto da retroscena, lei non si fa pregare: “Il vizio del Presidente Occhiuto? Sperpera”. “Scopelliti? Sempre stato sexy”. Battute leggere, certo, ma niente rispetto a quello che arriva poco dopo, con la domanda che tutti aspettano.

    Andrea Gentile, il cugino finito in Parlamento dopo un riconteggio delle schede che ha fatto storcere più di un naso. La Grippo affonda il colpo con la nonchalance di chi ha appena aperto una bottiglia di vino d’annata: “Ma tu sei proprio sicura che sia andato tutto liscio come l’olio?”.

    Katya sorride, potrebbe difenderlo a spada tratta. Invece inclina leggermente il capo, esita giusto un istante di troppo e poi, con una finta noncuranza che sa di coltellata, sibila: “Non so se sia stato proprio tutto così adamantino”. E poi dicono parenti-serpenti! Boom. Un attimo di gelo in studio. Qualcuno sgrana gli occhi, altri si mordono la lingua per non lasciarsi scappare una risata.

    Mentre El Diablo la condanna sul posto come bugiarda, Antonella Grippo impugna la sentenza, la rigira tra le mani e la assolve con formula definitiva. Il gioco è fatto.

    Ma il meglio arriva quando la bionda conduttrice sbatte i pugni sul tavolo per il mancato invito di Perfidia all’evento Fratelli d’Italia – Innamorati della politica. La spiegazione ufficiale? “Sono stati invitati solo i giornalisti di Cosenza”. Reazione della Grippo? “Segregazione razziale culturale!”. E giù foto dell’organizzatore Angelo Brutto, con un’espressione da “ma io che c’entro?”.

    Scopelliti, ovviamente, parte alla difesa dell’evento di Fratelli d’Italia con la foga di un avvocato d’ufficio. Ma questa volta la Grippo non si tiene: “Che dicessero la verità! Non mi invitano perché sono una rompicogl**ni!”. Poi sbotta contro l’ex presidente della Regione: “E tu sei un democristiano!”.

    Amen e così sia.

      SEGUICI SU INSTAGRAM
      INSTAGRAM.COM/LACITYMAG

      Televisione

      La Sconfort Zone di Maccio Capatonda atterra su Prime il 20 marzo: siete pronti?

      La nuova serie comedy Sconfort Zone di Maccio Capatonda arriva il 20 marzo su Prime Video. Sei episodi all’insegna dell’assurdo, con un cast ricco di volti noti della comicità italiana. Ma attenzione: niente Mariottide, Padre Maronno o Oscar Carogna! Ecco tutti i dettagli…

      Avatar photo

      Pubblicato

      il

      Autore

        Al secolo Marcello Macchia, l’irresistibile comico nato a Vasto nel 1978, è pronto a tornare con una nuova avventura seriale. Attore e regista, celebre per il suo stile unico e surreale, ha annunciato l’uscita di Sconfort Zone, una serie comedy in sei episodi disponibile in esclusiva su Prime Video dal 20 marzo. Ma attenzione, cari fan: questa volta dovrete dire addio ai suoi personaggi storici! Nel teaser di lancio, Capatonda ha fatto fuori – in senso figurato, ovviamente – icone come Mariottide, Jim Massew, Padre Maronno e Oscar Carogna, lasciando intendere che questa serie seguirà un nuovo percorso.

        Un cast di grandi nomi per un progetto ambizioso

        Se da un lato il pubblico dovrà rinunciare ai celebri alter ego di Maccio, dall’altro il cast promette di non deludere. Sconfort Zone vanta infatti una squadra di comici e attori noti, tra cui: Francesca Inaudi, Giorgio Montanini, Valerio Desirò, Camilla Filippi, Gianluca Fru e Valerio Lundini. A questi si aggiungono alcune partecipazioni straordinarie, come quelle di Andrea Delogu, Enzo Salvi, Dario Cassini, Samanta Togni, Maria Teresa Di Clemente e Ilaria Galassi. Un cast di tutto rispetto che lascia presagire momenti di pura follia comica.

        Di cosa parlerà Sconfort Zone?

        La trama della serie è ancora avvolta nel mistero, ma conoscendo Maccio Capatonda possiamo aspettarci situazioni surreali e un umorismo nonsense che gioca con la realtà in modo irriverente. Il titolo suggerisce un viaggio nelle paure e nelle insicurezze umane, affrontate con la consueta ironia dissacrante dell’autore.

        La produzione è affidata a Banijay Italia, in collaborazione con Prime Video, mentre la sceneggiatura è firmata da Marcello Macchia, Alessandro Bosi, Mary Stella Brugiati e Valerio Desirò. La regia è curata da Alessio Dogana e dallo stesso Capatonda, il che lascia intuire una cura maniacale per i dettagli comici.

        Chi è Maccio Capatonda

        Per chi ancora non lo conoscesse (ma come è possibile?!?), Maccio Capatonda è un comico, attore e regista diventato celebre grazie ai suoi finti trailer e sketch demenziali. Il suo vero nome è Marcello Macchia, è nato nel 1978 a Vasto, in Abruzzo. Il suo stile inconfondibile gioca sulle assurdità linguistiche, i giochi di parole e le parodie surreali della cultura pop e della società italiana.

        Negli anni ha dato vita a personaggi indimenticabili, come Mariottide (il cantautore più triste della storia), Padre Maronno (il sacerdote dai sermoni senza senso) e Oscar Carogna (il giornalista d’assalto senza scrupoli). Ha anche diretto e interpretato due film di successo: Italiano Medio (2015) e Omicidio all’italiana (2017). Più recentemente, ha partecipato a programmi come LOL: Chi ride è fuori, dimostrando – se mai ce ne fosse stato bisogno – ancora una volta la sua geniale vis comica.

        Perché non dovreste perderla

        Sconfort Zone rappresenta una nuova sfida per Maccio Capatonda, che sembra voler esplorare nuove forme di umorismo senza rinnegare la sua anima surreale. Se siete fan del suo stile, questa serie è un appuntamento imperdibile. Se invece non lo conoscete ancora, potrebbe essere l’occasione perfetta per entrare nel suo mondo e scoprire perché è considerato uno dei comici più geniali della sua generazione. Pronti a immergervi nell’assurdo?

          Continua a leggere

          Televisione

          L’Isola dei Famosi a rischio cancellazione: addio al reality dopo 18 edizioni?

          Il reality show di Canale 5 potrebbe non tornare in onda dopo il flop dell’ultima stagione. Sponsor in fuga, conduttori incerti e il nuovo format The Couple pronto a prendere il suo posto.

          Avatar photo

          Pubblicato

          il

          Autore

            Dopo diciotto edizioni, L’Isola dei Famosi potrebbe definitivamente chiudere i battenti. Il reality di sopravvivenza, che per anni ha dominato il palinsesto di Canale 5, è oggi in bilico a causa degli ascolti deludenti dell’ultima stagione, condotta da Vladimir Luxuria. Il programma ha registrato il peggior share della sua storia, mettendo in fuga sponsor e possibili concorrenti. Il flop ha portato anche a un problema di conduzione: Banijay avrebbe voluto Ilary Blasi, ma la conduttrice ha preferito The Couple, nuovo reality che potrebbe sostituire L’Isola.

            Non è solo un problema di numeri: produrre L’Isola richiede un budget elevato e la mancanza di sponsor rende difficile giustificarne i costi. Il fallimento de La Talpa con Diletta Leotta ha ulteriormente raffreddato l’entusiasmo di Mediaset per i reality avventurosi, e la difficoltà nel trovare nuovi naufraghi ha alimentato i dubbi su un possibile ritorno.

            A tutto questo si aggiunge la fuga dei conduttori: dopo l’addio di Ilary Blasi, anche la candidatura di Veronica Gentili è tramontata, mentre Alfonso Signorini è già in difficoltà con Il Grande Fratello. Il futuro del programma è sempre più incerto, mentre The Couple, al via in primavera, sembra pronto a prendere il suo posto, segnando la fine di un’era per uno dei reality più longevi della televisione italiana.

              Continua a leggere

              Televisione

              Lucio Presta, l’ex manager di Amadeus sentenzia: “Ti hanno consigliato male, caro Ama…”

              Lucio Presta, storico manager di Amadeus e volto noto dietro le quinte del Festival di Sanremo, ha raccontato la sua versione dei fatti ai microfoni di Rai Radio 2. Tra dichiarazioni pungenti e qualche stoccata elegante, ecco cosa ha detto sul suo addio alla kermesse musicale.

              Avatar photo

              Pubblicato

              il

              Autore

                Proviamo ad immaginare Sanremo come una telenovela che è facile incrociare al pomeriggio in tv: quest’anno avremmo assistito alla classica scena in cui due protagonisti si lasciano con un lungo sguardo malinconico sotto la pioggia. In questo caso, però, niente gocce cinematografiche, solo un addio professionale (forse un po’ amaro) tra Lucio Presta e Amadeus.

                Parla il manager dei vip

                Ospite di Nunzia De Girolamo e Gianluca Semprini su Rai Radio 2, il manager di lungo corso ha raccontato di come si siano interrotte le sue storiche collaborazioni con il direttore artistico del Festival più amato (e discusso) d’Italia. “A dicembre 2023 le nostre strade si sono separate perché lui ha deciso di andare altrove”, ha spiegato Presta, sottolineando che la macchina organizzativa era già bella che avviata e che lui, da professionista navigato, non ha voluto partecipare a un evento che non lo vedeva più protagonista.

                Nostalgia e sottile veleno

                Ma non finisce qui, perché quando c’è di mezzo un addio, si sa, c’è sempre anche un po’ di filosofia spicciola. “Quando arrivi a una certa consapevolezza, pensi di non aver più bisogno di nessuno. E poi, se sei mal consigliato, rischi di non vedere bene le cose che vedevi prima”, ha dichiarato, con una punta di nostalgia (e forse un pizzico di veleno).

                Pia illusione

                Secondo il manager, Amadeus ha pensato di poter camminare da solo, ma nella vita – e soprattutto nello show business – i successi si costruiscono insieme. Un monito per tutti gli aspiranti solisti?

                Un consiglio spassionato a Cristicchi

                Oltre alle dinamiche del dietro le quinte sanremese, Presta ha anche voluto spegnere una piccola polemica scatenata dalle dichiarazioni di Simone Cristicchi, il quale aveva rivelato che una sua canzone era stata scartata dal Festival. Nessuno scandalo, secondo il manager: “Forse quella canzone non rispecchiava il tipo di percorso che Amadeus voleva fare”, ha detto, aggiungendo che, seppur bravo, Cristicchi potrebbe anche esplorare tematiche diverse da quelle sociali. Come dire: va bene la profondità, ma ogni tanto una canzone leggera non guasta.

                Nel 2021 ci fu un cambio di passo epocale

                Infine, un ricordo nostalgico del Sanremo 2021, quando, complice il lockdown, il Festival si era aperto a nuovi talenti poco conosciuti dal pubblico di Rai 1. Una scelta coraggiosa che ha segnato un cambio di passo e che, a detta di Presta, ha rappresentato un momento chiave nella storia recente della kermesse.

                Il futuro è un’ipotesi

                Tra addii, frecciatine e un pizzico di malinconia, la saga sanremese continua. E chissà se in futuro le strade di Presta e Amadeus si incroceranno di nuovo. Perché, si sa, nel mondo dello spettacolo, gli addii sono spesso solo arrivederci…

                  Continua a leggere
                  Advertisement

                  Ultime notizie

                  Lacitymag.it - Tutti i colori della cronaca | DIEMMECOM® Società Editoriale Srl P. IVA 01737800795 R.O.C. 4049 – Reg. Trib MI n.61 del 17.04.2024 | Direttore responsabile: Luca Arnaù