Televisione
“Banalini di coda”: quando Perfidia sbriciola la politica, smonta le sue frasi fatte e demolisce senza pietà le banalità di ogni schieramento
Un talk show che non si piega alle convenzioni, dove Antonella Grippo, con ironia e sarcasmo taglienti, smonta le banalità della politica senza risparmiare nessuno. Tra frasi fatte, provocazioni e riflessioni scomode, i leader si sfidano a colpi di slogan e qualche colpo di scena, mentre Nino Spirlì, ieratico e spietato, conquista il titolo di campione della serata con la sua perfidia maestosa.

Come ogni venerdì, scatta il Perfidia Time su LaC e torna il divertissement della politica guidato da una sempre sferzante Antonella Grippo. Popolato dai suoi parterre de roi, a volte surreali e spesso volutamente pieni di contraddizioni, il talk show più malandrino della televisione italiana si conferma un appuntamento irrinunciabile.
Era la metà degli anni ‘70 quando un film completamente folle arrivò a turbare l’algida castità cinematografica delle sale americane. La pellicola si chiamava The Rocky Horror Picture Show e aveva come colonna sonora una canzone con un ritornello profetico e, per l’epoca, dirompente: “Don’t dream it, be it”. Tradotto liberamente, suona come: “Non sognarlo, fallo”. E, fin da subito, la bionda matadora di viola vestita – sfidando ogni superstizione della tv – incarna prontamente quello slogan, spazzando via convenzioni, mezze frasi e banalità di facciata.
Il titolo della puntata, “Banalini di coda”, dice già tutto. La domatrice di Perfidia si definisce senza mezzi termini una “patologa delle parole”, pronta a smascherare quei discorsi prefabbricati che spesso dominano il linguaggio politico. “Servirebbe un bunker a totale copertura etimologica,” ironizza Antonella, sventrando frasi vuote come rivoluzione normale. “Ma cosa significa? Chissà cosa ne avrebbe pensato Mao Tse Tung… Noi vogliamo essere opposizione distruttiva contro i banalini di coda”.
Nel mirino della trasmissione – inutile dirlo – c’è la politica che spesso su una fila incredibile di banalità, slogan, cori da stadio costruisce le sue effimere fortune. La destra fa la destra, sempre fedele alla linea. La sinistra fa la sinistra, con retoriche ormai sbiadite, i Cinque Stelle cercano di restare in bilico, inventandosi nuove formule per non schierarsi mai troppo. In studio siedono Gianfranco Librandi di Forza Italia, Raffaele Mammoliti del PD, Angelo Brutto di Fratelli d’Italia, Davide Tavernise del Movimento 5 Stelle e Orlandino Greco di Italia del Meridione. Un mix che promette scintille, ma che la Grippo manovra con abilità caustica, mettendo prontamente alla berlina le contraddizioni di ogni schieramento.
Sulla scena irrompe Matteo Renzi che certamente non ha la banalità tra i suoi mille difetti. Intervistato qualche tempo fa, provoca perfidamente: “A chi dice che Giorgia Meloni farà la mia fine schiantandosi sui referendum, posso solo dire che per ora, rispetto a me, non ha fatto neppure l’inizio!”. Poi a portare una nota di riflessione è il leader di Alleanza Verdi e Sinistra, Angelo Bonelli, che richiama l’attenzione sulle banalità con cui Donald Trump ha vinto le elezioni negli Stati Uniti. “Le frasi vuote sono armi potenti. Hanno fatto eleggere presidenti e hanno affossato intere campagne elettorali,” osserva.
Ma è Nino Spirlì, ex presidente della Regione Calabria, a conquistare la scena. Ieratico e maestoso nella sua perfidia. Intervenendo a distanza, si trasforma nel campione della serata. “Banalino è quel serpente fatto di mille promesse elettorali mai rispettate,” attacca. “Banalità è sapere di essere banali e continuare a esserlo.” Poi, con un tono ancora più grave, racconta le sue esperienze personali nella sanità pubblica: “Le mie sono le cronache del disincanto: la ‘squalità’ della sanità è la banalità più pericolosa. A forza di raccomandare e comprare con soppressate e formaggi i favori giusti, rischiamo di riempire le corsie non di medici, ma di deficienti. E poi i pazienti diventano impazienti.”
E conclude con una stoccata al vetriolo: “Dio salvi chi si è fatto raccomandare da una parola buona. Dio salvi chi spende una parola buona invano. Questa è la banalità dell’Italia: non va avanti chi è bravo, ma chi è destinatario della parola giusta.”
Anche questa volta Perfidia lascia il segno. E lo fa senza compromessi, senza edulcorare nulla. Il momento più surreale arriva con l’ormai famigerato X Factor della Politica, dove gli ospiti si cimentano in improbabili esibizioni canore. Intonati o stonati, tutti si mettono in gioco, dimostrando che almeno in questo campo la banalità non trova spazio. Il Cinque Stelle Tavernise qui spopola e sfodera una gran voce con una bella versione di “Uno su mille ce la fa” che lo porta dritto dritto in finale. Non c’è che dire, dopo l’uno vale uno del primitivo M5S, si tratta comunque di un gran bel cambio. D’altra parte, come sottolinea prontamente la Grippo, “anche Marx diceva ‘ciascuno secondo le sue capacità’”. Altro che slogan…
Ma non c’è più tempo e mentre le luci dello studio si spengono, una cosa è chiara: Perfidia non è solo un talk show, ma un manifesto contro le convenzioni e le ipocrisie. Un laboratorio spietato dove la banalità viene smontata pezzo dopo pezzo e trasformata in spettacolo.
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Televisione
Too Hot to Handle: il reality della tentazione sbarca su Netflix con Fred De Palma
Il conto alla rovescia è ufficialmente iniziato: “Too Hot to Handle: Italia” debutterà in esclusiva su Netflix il 9 maggio 2025. L’adattamento italiano dell’iconico format internazionale promette di infiammare gli schermi con un mix esplosivo di passione, autocontrollo e tensione emotiva. Prodotto da Fremantle Italia, il reality si preannuncia come uno degli show più attesi della stagione, pronto a conquistare il pubblico con un’ambientazione da sogno e dinamiche irresistibili.

A rendere ancora più intrigante questa versione sarà la presenza di un conduttore d’eccezione: Fred De Palma. Il noto rapper e hitmaker italiano porterà il suo stile inconfondibile e il suo carisma nel ruolo di guida per i concorrenti, un gruppo di giovani single affascinanti e carichi di energia, pronti a mettersi alla prova in un’esperienza fuori dal comune. Il suo compito? Accompagnarli lungo un percorso fatto di tentazioni, sfide e profonde riflessioni sulle relazioni e la crescita personale.
Il format: attrazione, disciplina e un montepremi in bilico
Il concept di Too Hot to Handle è semplice, ma incredibilmente efficace. Un gruppo di ragazzi e ragazze attraenti viene riunito in una lussuosa location con la promessa di un montepremi in denaro. Tuttavia, c’è un’unica, fondamentale regola da rispettare: niente contatto fisico. Baci, carezze e rapporti intimi sono proibiti e ogni infrazione comporta una riduzione del montepremi. I concorrenti dovranno mettere da parte il desiderio e imparare a costruire connessioni più profonde basate sulla comunicazione e la comprensione reciproca.
In arrivo la sesta edizione
Giunto alla sesta stagione internazionale, il format ha dimostrato di saper catturare l’attenzione del pubblico grazie alla combinazione vincente di dinamiche psicologiche, tensioni sentimentali e momenti di svolta inaspettati.
Un successo globale pronto a conquistare l’Italia
Dopo il trionfo delle edizioni brasiliana, americana e latinoamericana, Too Hot to Handle continua la sua espansione in Europa con le versioni italiana e francese. Il programma ha già riscosso enorme successo grazie al suo mix di romanticismo, autocontrollo e colpi di scena, creando un format che è diventato un vero fenomeno globale.
Netflix punta forte su Too Hot to Handle: Italia, che promette di diventare uno degli show più seguiti e chiacchierati del 2025, grazie a un cast esplosivo e alla presenza di Fred De Palma, pronto a portare il suo stile inimitabile nel reality della tentazione.
Chi è Fred De Palma?
Nato a Torino nel 1989, Fred De Palma, pseudonimo di Federico Palana, è un artista che ha saputo imporsi nel panorama musicale italiano con un mix di rap, reggaeton e pop. Dopo aver mosso i primi passi nella scena hip hop, ha ottenuto un successo straordinario con brani come Una volta ancora (feat. Ana Mena), diventando uno dei nomi di punta della musica estiva italiana.
Chi se lo ricorda all’Ariston?
Nel 2024 ha partecipato al Festival di Sanremo con il brano Il cielo non ci vuole e ha duettato con gli Eiffel 65 nella serata delle cover, dimostrando ancora una volta la sua versatilità e la capacità di coinvolgere il pubblico.
Con Too Hot to Handle: Italia, Fred De Palma si prepara a una nuova avventura televisiva, pronto a guidare i concorrenti in un’esperienza che metterà alla prova le loro emozioni e la loro capacità di resistere alle tentazioni. Sarà all’altezza della sfida? Sapremo tutto a partire dal 9 maggio su Netflix!
Televisione
Giulia Michelini: “Un batterio sul set mi ha mandato in ospedale. Ho temuto per i miei polmoni”
Per interpretare una sommozzatrice in Afrodite, film diretto da Stefano Lorenzi e presentato al Bif&st 2025, Giulia Michelini ha dovuto superare i suoi limiti: un batterio contratto durante le immersioni l’ha costretta al ricovero per un’infezione ai polmoni, e le prime discese sott’acqua hanno scatenato veri e propri attacchi di panico. “Era una cosa che avevo sempre desiderato fare – ha raccontato – ma ho pensato: chi me lo fa fare, ormai?”. Il sostegno degli istruttori è stato decisivo.

C’è chi pensa che recitare sia solo trucco e copione. Ma per Giulia Michelini, storica interprete di Squadra Antimafia e Rosy Abate, prepararsi a un ruolo può voler dire mettere in gioco corpo e mente, affrontare paure profonde e, a volte, finire persino in ospedale. È quello che è accaduto durante la preparazione del film Afrodite, diretto da Stefano Lorenzi, in cui Giulia recita al fianco di Ambra Angiolini. Il film, girato tra Trapani e Favignana, racconta la storia di due sommozzatrici e ha richiesto alle attrici un addestramento fisico estremo, incluso il conseguimento del brevetto da sub.
“Quando Stefano mi ha proposto il film ero molto intrigata, ma anche spaventata dall’aspetto subacqueo – ha raccontato Michelini al settimanale Oggi –. Era una di quelle cose che avevo sempre voluto fare, però mi dicevo: chi me lo fa fare, ormai?”. Una sfida personale che si è trasformata in un vero incubo: durante le prime immersioni in un lago, Giulia ha contratto un batterio che le ha causato un’infezione ai polmoni.
“Ho cominciato ad avere problemi respiratori continui. Alla fine sono stata ricoverata in ospedale per diversi giorni. È stato molto complicato arrivare pronta all’inizio delle riprese”, ha ammesso l’attrice. Ma il fisico non è stato l’unico ostacolo: l’acqua, a lungo sognata come luogo di libertà, si è trasformata in trappola mentale. “All’inizio avevo tantissima paura. Ho avuto anche attacchi di panico. Ricordo una delle prime immersioni: mentre scendevamo, ho avuto un momento in cui volevo tornare su. L’istruttore mi ha fermata: ‘Calma, guardami’ mi ha detto. Mi ha aiutata a restare lì”.
Una storia di coraggio, certo, ma anche di grande professionalità. Perché diventare un’altra persona sullo schermo, a volte, significa immergersi davvero in profondità, dentro l’acqua e dentro sé stessi. Giulia Michelini l’ha fatto. Con paura. Ma anche con forza.
Televisione
Imma Tataranni 5 si farà… e il pubblico fa la ola davanti alla tv
Una notizia tanto attesa che è stata ufficializzata: la quinta stagione della serie con Vanessa Scalera e Massimiliano Gallo è in fase di scrittura. Lo sceneggiatore Salvatore De Mola, in un’intervista a Fanpage.it, ha svelato qualche anticipazione e un dettaglio che farà discutere: il ritorno di Ippazio Calogiuri non è escluso!

L’ultima puntata della quarta stagione ha lasciato un grande punto interrogativo sui sentimenti di Imma Tataranni e sul destino di Calogiuri. “L’addio di Alessio Lapice è stato doloroso anche per noi”, ha dichiarato lo sceneggiatore Salvatore De Mola, lasciando però aperta la porta a un possibile ritorno. Niente è deciso, tutto può succedere.
Emblema di indipendenza femminile
Ma attenzione, perché l’anima della serie non si esaurisce nella storia d’amore tra Imma e Calogiuri. “Imma è molto più di questo, è una donna libera, non è succube di nessuno, né di Calogiuri né del marito Pietro”, spiega lo sceneggiatore. La serie, quindi, continuerà a raccontare la storia di una protagonista che non si accontenta delle scelte facili.
La quinta stagione metterà la protagonista in difficoltà
La nuova stagione promette scintille. Secondo De Mola, gli sceneggiatori hanno intenzione di mettere Imma di fronte a nuove sfide, spingendola fuori dalla sua comfort zone. “Il nostro lavoro è raccontare storie e far soffrire i personaggi”, ha spiegato lo sceneggiatore, promettendo colpi di scena e una narrazione sempre più avvincente.
Un triangolo che pare interrompersi
Il triangolo amoroso Pietro-Imma-Calogiuri, però, sembra destinato a non ripetersi. La quinta stagione potrebbe aprire nuove strade, mantenendo il focus sulla crescita personale della protagonista. Che sia arrivato il momento per Imma di vivere una stagione da single?
Quando andrà in onda?
Le riprese non sono ancora iniziate, ma i lavori sulla sceneggiatura procedono spediti. De Mola ha rivelato che l’obiettivo è quello di ridurre il tempo di attesa tra la quarta e la quinta stagione. Se tutto va secondo i piani, le nuove puntate potrebbero arrivare nel 2026.
Matera set perfetto
Nel frattempo, gli sceneggiatori sono al lavoro con Mariolina Venezia e il regista Francesco Amato per definire le nuove storie e ambientarle nei luoghi più suggestivi di Matera. “I luoghi suggeriscono le storie”, dice De Mola, lasciando intendere che anche l’ambientazione avrà un ruolo chiave nelle vicende della prossima stagione.
Una serie che non mente mai al pubblico
Una cosa è certa: Imma Tataranni continuerà a raccontare storie vere, senza compromessi. “Nel nostro mestiere, il rapporto con il pubblico è fondamentale”, ha sottolineato De Mola, ribadendo che ogni scelta narrativa è pensata con rispetto per gli spettatori. Non resta che attendere con un pizzico di pazienza le nuove avventure di Imma, sperando che la quinta stagione ci riservi le emozioni e i colpi di scena a cui la serie ci ha abituati.
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