Televisione
I nuovi programmi che guardano dal buco della serratura: trionfa la tv delle corna
La TV delle corna guarda dal buco della serratura i fallimenti sentimentali delle coppie nel mirino. Dai reality alle docuserie, la glorificazione del tradimento diventa spettacolo.

Benvenuti nell’era della TV delle corna, dove il buongusto ha toccato minimi storici. I nostri schermi sono invasi da programmi che glorificano il tradimento, trasformando le sofferenze personali in spettacolo per il grande pubblico. È la tv dei sentimenti all’incontrario, un po’ come la visione del mondo del generale Vannacci. La televisione ormai guarda dal buco della serratura, immortalando i fallimenti e le povertà sentimentali delle coppie nel mirino.
Temptation Island: il trionfo del trash
Temptation Island è il capostipite di questa nuova ondata, con il suo successo stratosferico che sfiora il 30% di share. Le coppie partecipanti mettono in gioco ciò che resta della loro dignità, per la possibilità di rimanere insieme o separarsi in diretta TV. Il tutto condito con una buona dose di drama, lacrime e, ovviamente, corna.
Nuovi format, stessi drammi
Ma non finisce qui. Rai e Real Time si preparano a lanciare nuovi show che promettono di regalare altrettanti momenti di imbarazzo e disperazione. Se mi lasci non vale, condotto da Luca Barbareschi su Rai Due, si presenta come un “corso di educazione sentimentale”, mentre Amore alla prova su Real Time vedrà Belen Rodriguez aiutare coppie in crisi.
Ilary Blasi e i Ferragnez: il reality della rottura
Anche Netflix si tuffa nel dramma con il sequel di Unica, dove Ilary Blasi continuerà a raccontare i dettagli della sua separazione da Francesco Totti. Non possiamo dimenticare i Ferragnez, pionieri del portare la terapia di coppia in TV, con Prime Video che potrebbe presto offrirci una terza stagione solo con Chiara Ferragni.
Spettacolo del dolore
In questo teatro del dolore, le separazioni diventano eventi da prima serata, con il pubblico a fare da giudice e giuria. Gli spettatori si trasformano in voyeurs moderni, avidi di dettagli e pronti a commentare ogni lacrima e tradimento sui social. E mentre la privacy diventa un concetto obsoleto, il successo di questi programmi ci ricorda che, in fondo, non c’è nulla di più irresistibile della miseria altrui.
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Televisione
“Ne vedremo delle belle”… ma solo fino a sabato: flop d’ascolti, la Rai chiude in anticipo lo show di Carlo Conti
Dovevano essere dieci showgirl e un presentatore per illuminare la prima serata di Rai1, ma “Ne vedremo delle belle” si spegne dopo appena tre puntate. La finalissima prevista per il 19 aprile non andrà più in onda: al suo posto contenuti “più consoni al Sabato Santo”. L’azienda parla di “esperimento”, ma l’effetto è quello di una resa anticipata.

Carlo Conti ci aveva messo il volto, la garanzia, e pure il titolo a effetto: Ne vedremo delle belle. Ma la promessa si è infranta al terzo appuntamento. Rai1 ha deciso di anticipare la chiusura dello show del sabato sera che, almeno nei piani iniziali, avrebbe dovuto tenere compagnia agli italiani per sei settimane fino al 19 aprile. Invece, sipario anticipato al 12 aprile. E non per motivi religiosi, come qualcuno vorrebbe far credere.
La notizia, lanciata da Dagospia e confermata da fonti interne alla Rai, ha subito fatto il giro dei corridoi di Viale Mazzini. La motivazione ufficiale? L’avvicinarsi del Sabato Santo, occasione ideale per una “programmazione più spirituale”. Ma è impossibile non notare che la chiusura arriva dopo un tracollo costante negli ascolti. Dal debutto del 22 marzo con un buon 17,6% di share e oltre 3 milioni di spettatori, la curva è scesa a picco: 14,6% alla seconda puntata, poi 13% netto alla terza, con 2 milioni di telespettatori. Numeri che hanno fatto storcere il naso a più di un dirigente.
Non bastava il solito tocco garbato di Conti né l’inedita formula con dieci showgirl in rotazione a darsi il cambio tra varietà, comicità e performance. Lo show non ha mai davvero convinto, né il pubblico generalista né i social, dove l’interesse è rimasto tiepido sin dall’esordio. Troppo ibrido per essere un varietà vero, troppo patinato per diventare un fenomeno pop.
L’azienda, per ora, minimizza: «È stato un esperimento, la chiusura anticipata è frutto anche della concomitanza con la Pasqua». Ma in un periodo in cui ogni punto di share vale oro, parlare di semplice coincidenza suona più come una pezza messa in fretta.
Conti, da parte sua, ha incassato con stile. Del resto il curriculum parla per lui, e uno scivolone su un format che non ha mai del tutto preso il volo non basta certo a offuscare anni di onorata carriera. Ma resta la sensazione che Ne vedremo delle belle sia stato un tentativo mal calibrato: nella stagione dei reality low budget e dei game show sempre più ibridi, la Rai ha provato a infilare un varietà d’altri tempi in una cornice che il pubblico non ha più voglia di appendere al muro.
Sabato 12 aprile andrà in onda l’ultima puntata. Il sabato successivo, giorno di Pasqua, i palinsesti si tingeranno di sacro e silenzio. Ma nel frattempo, a Viale Mazzini, qualcuno starà già preparando il prossimo “esperimento”. Con l’augurio, stavolta, di vederne davvero delle belle.
Televisione
Il Turco, Can Yaman tra amore e battaglie nel kolossal storico più atteso del 2025
Una storia d’amore e riscatto ambientata nel 1683, un giannizzero in fuga, un villaggio da difendere e una donna pronta a combattere al suo fianco. Il Turco è la fiction cult dell’anno: due puntate evento con un cast internazionale, una produzione d’eccellenza e Can Yaman nel suo primo ruolo in inglese.

Il conto alla rovescia è ufficialmente iniziato: Il Turco, la miniserie evento con Can Yaman, approda in prima serata su Canale 5 martedì 8 e 15 aprile. Due serate per un kolossal in costume che promette di lasciare il segno, non solo per il cast stellare, ma per l’ambizione visiva e narrativa del progetto.
La serie, prodotta da Ay Yapim e distribuita da Madd Entertainment, è già stata inserita da IMDb tra i titoli più attesi del 2025. Non a caso: Il Turco è una delle rare fiction italiane pensate per un mercato globale, girata interamente in lingua inglese e ambientata in un periodo storico affascinante e poco esplorato sul piccolo schermo.
Un giannizzero in fuga
Al centro della trama c’è Hasan Balaban (Can Yaman), un giannizzero d’élite dell’Impero Ottomano che prende parte all’assedio di Vienna del 1683. Ferito e in fuga, riesce a scampare all’esecuzione rifugiandosi in un piccolo villaggio ai piedi delle Dolomiti, Moena, nella Val di Fassa. Qui viene salvato da Gloria (Greta Ferro), una giovane donna coraggiosa e anticonvenzionale.
Un legame potente
Tra i due nasce un legame potente e pericoloso, destinato a cambiare il destino del villaggio. Hasan, soldato abituato a combattere per ordini superiori, si trasforma in un simbolo di rivolta, incitando la popolazione locale a lottare per la propria libertà contro gli abusi dei signorotti locali. Gloria sarà al suo fianco, in una relazione che mescola passione, scontro culturale e desiderio di emancipazione.
Italiani nel cast
Il progetto è diretto da Uluç Bayraktar (già regista di Karadayi e Ezel) e scritto da Kerem Deren e Çişil Hazal Tenim. Una produzione di respiro internazionale che ha coinvolto anche un team tecnico di altissimo livello: i costumi sono firmati da Carlo Poggioli, allievo di Piero Tosi e collaboratore di Paolo Sorrentino (The Young Pope, Parthenope), mentre le acconciature sono curate da Desirée Corridoni, vincitrice di un David di Donatello e candidata ai BAFTA e agli Emmy.
Un cast di star
Nel cast, oltre a Can Yaman e Greta Ferro, troviamo nomi internazionali come Will Kemp, Kieran O’Reilly (Vikings), David Nykl (Stargate: Atlantis), Slavko Sobin e Magnus Samuelsson (The Last Kingdom), per un racconto che fonde fiction storica e respiro cinematografico.
«Quando ho letto la sceneggiatura mi sono emozionato», ha dichiarato Can Yaman a Variety. «È stato un set impegnativo, ma il progetto rispecchia perfettamente i miei obiettivi: è internazionale, intenso, epico».
Con due sole puntate, Il Turco punta a diventare un cult. E chissà che non apra la strada a un nuovo modo di fare fiction in Italia: ambiziosa, globale, spettacolare. Per ora, l’appuntamento è fissato: stasera 8 aprile alle 21.30 su Canale 5. Il viaggio di Hasan e Gloria sta per cominciare.
Televisione
Bonolis e Queen Mary: il matrimonio (televisivo) che nessuno si aspettava… ma che tutti volevano
E’ il gossip televisivo del momento: Paolo Bonolis e Maria De Filippi, due colossi della TV italiana, si preparerebbero a condividere il palco. L’annuncio sorprende e incuriosisce: Bonolis potrebbe infatti approdare a “Tu sì que vales”, sostituendo Gerry Scotti.

Paolo Bonolis ha sempre posseduto l’arte della parola. Anche quando cerca di non dire troppo… riesce a dire abbastanza. Durante la recente presentazione del ritorno del suo programma cult Il senso della vita, il conduttore ha lasciato intendere che in futuro ci sarà qualcosa “insieme a Maria De Filippi”. Basta una frase per far esplodere la curiosità. E infatti, qualcosa bolle davvero in pentola.
Bonolis in giuria con Maria?
Secondo l’indiscrezione lanciata da una newsletter di contenuto televisivo, Bonolis sarebbe stato ingaggiato da Maria De Filippi per diventare uno dei nuovi giudici di Tu sì que vales 2025. Una vera bomba televisiva: il conduttore romano andrebbe a sostituire Gerry Scotti, che sembrerebbe intenzionato a prendersi una pausa dal sabato sera di Canale 5.
Addio Gerry, benvenuto sarcasmo
Cambiare Gerry Scotti con Paolo Bonolis non è solo un semplice turnover: è uno scambio di stili. Se Gerry è il rassicurante zio d’Italia, Bonolis è il cugino brillante e un po’ irriverente. Dove Scotti porta cuore e misura, Bonolis risponde con ironia tagliente e intelligenza provocatoria. Un cambiamento che potrebbe dare nuova linfa al format, rinnovandolo senza snaturarlo.
La De Filippi fa centro (di nuovo)
Maria De Filippi, alias Queen Mary, sembra avere un radar infallibile per le mosse vincenti. Dopo anni di dominio del sabato sera, la scelta di inserire Bonolis in squadra sembra una mossa strategica per mantenere alto l’interesse e sorprendere il pubblico. In fondo, non è da tutti saper mescolare il pathos del talento con il sarcasmo di Bonolis. Ma Maria sì.Ch
Che sia l’inizio di una nuova coppia televisiva?
Questa collaborazione potrebbe essere solo l’inizio. Bonolis e De Filippi insieme aprono scenari entusiasmanti: nuovi format, crossover improbabili, o addirittura un programma co-condotto? La TV italiana ha fame di novità, e questa coppia promette fuochi d’artificio. Se la notizia sarà confermata, prepariamoci a una novità tv frizzante, tra lacrime di commozione e battute al vetriolo. E una cosa è certa: Tu sì que vales non sarà mai più lo stesso.
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