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Televisione

Mike Bongiorno torna in TV: il racconto di una vita straordinaria nella miniserie evento su Rai 1

Nel centenario della sua nascita e a settant’anni dalle prime trasmissioni televisive, Rai 1 omaggia Mike Bongiorno con una miniserie che ne ripercorre la carriera e la vita privata, regalando un ritratto profondo e affettuoso di uno dei volti più amati della TV.

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    Questa sera Rai 1 manda in onda la seconda e ultima puntata di Mike, la miniserie che celebra la vita e la carriera del leggendario Mike Bongiorno. In concomitanza con il centenario della sua nascita e i settant’anni dall’inizio delle trasmissioni televisive in Italia, la fiction ripercorre le tappe fondamentali del conduttore che ha rivoluzionato la TV italiana, diventando un’icona per generazioni. Presentata in anteprima alla Festa del Cinema di Roma, la serie vuole offrire al pubblico un ritratto completo di Bongiorno, esplorando non solo il suo lato professionale, ma anche quello personale e privato, spesso celato dietro la sua immagine pubblica.

    Il genio della TV e l’uomo dietro le quinte

    Mike Bongiorno, nato a New York il 26 maggio 1924, figlio di un avvocato italo-americano e di una madre torinese, ha saputo conquistare il cuore degli italiani sin dai suoi primi passi nel mondo televisivo. E non parliamo solo di uno qualunque. Bongiorno è stato uno dei pionieri della televisione italiana, un volto che ha guidato gli italiani attraverso decenni di innovazioni, programmi indimenticabili e momenti storici.

    Dopo il divorzio dei genitori, si trasferì a Torino, dove già da giovane manifestò la sua vivace personalità e il desiderio di diventare giornalista. Iniziò la carriera da semplice galoppino per La Stampa, mentre nel frattempo viveva una vita che sembrava uscita da un romanzo: partecipò alla Resistenza italiana durante la Seconda Guerra Mondiale, fu imprigionato a San Vittore e successivamente deportato in campi di concentramento tedeschi. Eppure, ne uscì vivo grazie a uno scambio di prigionieri grazie al suo passaporto americano, per poi tornare negli Stati Uniti e riprendere la carriera giornalistica.

    Il debutto televisivo e la scalata al successo

    Mike inizia il suo viaggio nel mondo della televisione come corrispondente radiofonico della Rai dagli Stati Uniti, ma è Vittorio Veltroni a intuire che quel giovane italo-americano aveva il potenziale per diventare una star. Dopo un corso di perfezionamento della lingua italiana (che, diciamolo, qualche svarione l’ha mantenuto fino alla fine), Mike si trova catapultato alla conduzione di Arrivi e partenze, programma trasmesso in diretta dagli aeroporti. Fu solo l’inizio di una carriera scintillante: quiz show come Il motivo in maschera e Campanile sera lo resero un volto familiare, ma fu con Rischiatutto che divenne il re indiscusso della televisione italiana, accompagnato dalla prima “valletta parlante” della storia, Sabina Ciuffini.

    La miniserie mette in evidenza anche il passaggio di Mike a Mediaset, un cambiamento epocale che segnò la fine di un’era e l’inizio di una nuova. Bongiorno riuscì a conquistare il pubblico anche con La ruota della fortuna, dimostrando che, indipendentemente dal canale, il suo carisma e la sua empatia lo rendevano insostituibile.

    La vita privata e l’uomo dietro la telecamera

    Se la televisione lo ha consacrato come personaggio pubblico, la sua vita privata è stata altrettanto intensa. Tre mogli e tre figli, una vita familiare segnata da successi e lutti, con l’ultima moglie, Daniela Zuccoli, sempre al suo fianco fino al giorno della sua morte. E qui la miniserie ci regala uno sguardo inedito su un Mike più intimo, lontano dai riflettori, un uomo che, dietro l’immagine sorridente e solare, era capace di momenti di profonda introspezione.

    Mike Bongiorno muore improvvisamente l’8 settembre 2009, colpito da un infarto mentre si trovava a Monte Carlo con la moglie. Le sue ultime parole, come racconta Daniela, furono dedicate alla bellezza della loro nipotina, nata da pochi giorni: “Che bella, sembri tu quando prendi il sole”. E proprio in questo gesto, fatto di amore e semplicità, si ritrova tutto il Bongiorno che gli italiani hanno amato: genuino, affettuoso, senza filtri.

    Il ricordo di Mike vive ancora oggi, con la Fondazione Mike Bongiorno, nata per volere della famiglia, che prosegue nel suo impegno benefico. Ma non solo: la città di Milano, così come Sanremo, hanno voluto rendere omaggio a questo gigante della TV italiana con statue e targhe commemorative.

    Stasera, con l’ultima puntata della miniserie, sarà l’occasione perfetta per rivivere la sua carriera, ma anche per scoprire un po’ di più di quell’uomo che, dietro le quinte, ha costruito un pezzo fondamentale della cultura italiana. Non perdetevi questo ultimo appuntamento con Mike, perché personaggi come lui non si incontrano tutti i giorni. Anzi, diciamolo: non si incontrano mai più.

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      Televisione

      Erminio Sinni: dalla vittoria di The Voice Senior nel 2020 al dito medio del destino

      Erminio Sinni, vincitore della prima edizione di The Voice Senior, si aspettava una rinascita musicale, ma la realtà si è rivelata ben diversa. Tra un trofeo beffardo e un’accusa a Riccardo Cocciante, la sua carriera sembra essere rimasta in una bolla temporale.

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        Quando Sinni vinse il talent, sembrava l’inizio di una nuova era per il cantautore. Un talent show di grande successo su Rai1, il calore del pubblico e la possibilità di rilanciare la carriera: tutto lasciava pensare a un futuro radioso. Eppure, il sogno si è trasformato presto in un’illusione. “Ho continuato a fare quello che facevo prima, né più, né meno”, ha dichiarato Sinni, confermando che il tanto sperato rilancio non è mai arrivato. Il trofeo della vittoria, simbolo del suo percorso, si è rivelato persino profetico: “Quando lo tirai fuori dalla valigia, mi accorsi che l’indice si era rotto. Era rimasto alzato solo il dito medio”. Un messaggio del destino o semplice sfortuna?

        “Grazie per l’affetto, ma il successo è un’altra cosa”

        Sinni non nega di aver ricevuto affetto e riconoscimento da parte del pubblico, ma sottolinea come la vittoria non abbia cambiato nulla a livello professionale. Nessun contratto discografico significativo, nessun boom di vendite. Solo tanta visibilità temporanea e una realtà immutata: quella di un artista indipendente che continua a lottare per emergere. Tuttavia, c’è anche una nota di orgoglio: “Un mese fa ho fatto il sold out al Teatro Olimpico di Roma, e questo è avvenuto grazie al mio sacrificio”. La sua determinazione è rimasta intatta, anche se il sistema musicale sembra averlo relegato in un angolo.

        L’ombra di Cocciante: un rapporto mai risolto

        Il nome di Riccardo Cocciante torna ciclicamente nella narrazione di Sinni. Nel 1993, il cantautore partecipò a Sanremo con L’amore vero, brano prodotto proprio da Cocciante. Ma invece di essere il trampolino di lancio per la sua carriera, quell’esperienza segnò l’inizio di una serie di ostacoli. “Il disco fu bloccato una settimana dopo la sua uscita, quando era primo in classifica. Non venne più ristampato e distribuito”, racconta Sinni, suggerendo che dietro a questa decisione ci fosse lo stesso Cocciante. E non solo: “Continua a mettermi i bastoni tra le ruote anche a distanza di trent’anni”. Un’accusa pesante, che lascia spazio a molte domande.

        La realtà dei talent show fra luci, ombre e illusioni

        La storia di Erminio Sinni è l’ennesima prova di come i talent show possano offrire visibilità immediata, ma non garantire un vero cambiamento di carriera. Il pubblico dimentica in fretta, le case discografiche puntano su volti più giovani e la macchina dello spettacolo continua a macinare nuovi protagonisti. Sinni, con il suo talento e la sua esperienza, meriterebbe più spazio, ma il mondo della musica sembra essersi voltato dall’altra parte. La sua è una storia di resistenza, di lotta contro il destino… e forse contro qualche vecchia conoscenza influente. Riuscirà a prendersi la sua rivincita?

        Lo spettro del dimenticatoio

        Nel frattempo lui continua a suonare, a scrivere e a esibirsi, consapevole che il successo vero si costruisce con il tempo. La sua esperienza deve fungere da monito per tutti gli artisti o aspiranti tali: vincere un talent show può essere un trampolino, ma senza una solida rete alle spalle, si rischia di cadere nel dimenticatoio. E a quel punto, non resta che ridere, anche se in modo amaro, davanti a un trofeo con il dito medio alzato.

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          Televisione

          “Celebrity Chef”, pioggia di critiche al programma di Borghese: «Che delusione»

          La nuova stagione di “Celebrity Chef” con Alessandro Borghese finisce nel mirino dei telespettatori: i giudici vengono accusati di essere freddi e saccenti, mentre alcuni concorrenti Vip – come Roberto Parodi – sono stati definiti arroganti e fuori luogo.

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            La nuova edizione di “Celebrity Chef”, il programma condotto da Alessandro Borghese, dove i Vip si sfidano ai fornelli, non sta riscuotendo il successo sperato. Anzi, dopo l’ultima puntata andata in onda, la trasmissione è finita al centro di una vera e propria bufera social. Decine e decine di commenti sono apparsi sotto i post ufficiali del programma e dello stesso chef Borghese, con un tono sempre più critico e deluso.

            A far discutere non sono tanto i piatti, quanto i giudici. Il nuovo trio composto da Moreno Cedroni, Andrea Aprea e Maddalena Fossati – affiancato dalla storica Marisa Laurito – non sembra aver conquistato il cuore del pubblico. Chef pluristellati e un direttore editoriale di peso, sì, ma per molti utenti questi volti appaiono troppo distanti dallo spirito leggero e ironico del format. La parola chiave che ricorre tra i commenti è: “delusione”.

            Uno degli utenti scrive: «Certo che la giudice non si può sentire, si lamenta degli gnocchi tagliati male dalla Parodi… ma la cucina casalinga non la conosce?». Altri rincarano la dose: «I giudici sono una delusione! Ammiro la Fossati come giornalista, ma come giudice è sempre troppo rigida e distaccata. Aprea è scorbutico e saccente. Ricordatevi che è un gioco, rilassatevi un po’!».

            Il tono generale è quello di chi si sente tradito da un programma che aveva abituato a un intrattenimento più giocoso e caloroso, anche quando si trattava di dare voti e giudizi. Con l’arrivo dei nuovi giudici, pare che il programma abbia perso quella verve divertente che lo caratterizzava nelle scorse edizioni.

            Ma non finisce qui. A finire nel mirino dei telespettatori è stato anche un concorrente in particolare: Roberto Parodi. Fratello di Cristina, è stato accusato di essere snob e privo di umiltà. Qualcuno ha scritto: «Giudici antipatici. Fratello della Parodi… inascoltabile». Un altro commento è ancora più diretto: «Roberto Parodi è veramente uno snob. Umiltà e semplicità non sa neanche cosa siano. Capisco che vieni da una buona famiglia e hai scritto dei libri, ma cucinare con scarpe di pelle di pitone da migliaia di euro per esibire il tuo status sociale… anche no. Fatti un bagno di umiltà!».

            Il messaggio è chiaro: il pubblico di “Celebrity Chef” non vuole solo piatti gourmet e tecnicismi da manuale, ma desidera empatia, leggerezza e spontaneità. E, almeno per ora, sembra che questi ingredienti manchino del tutto nella nuova ricetta del programma.

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              Televisione

              Le dieci serie TV più attese del 2025 (spoiler: ci sarà da piangere, ridere e urlare)

              Dalla stagione finale di Stranger Things al ritorno di Mercoledì passando per The White Lotus in versione thailandese: ecco le dieci serie da segnarsi in agenda. Con una certezza: dormirai meno, ma sarà per una buona causa

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                Che tu sia un fan del mistero, del teen drama o della satira velenosa, il 2025 ha in serbo per te una valanga di serie da seguire col fiato sospeso. Tra titoli già cult e novità destinate a diventarlo, ecco le dieci produzioni televisive più attese dell’anno. Spoiler: finirai per amarle tutte.

                1. Stranger Things 5
                È l’ultima stagione, e già ci viene da piangere. Il gran finale della saga di Hawkins promette lacrime, nostalgia e un climax degno dei fratelli Duffer. Eleven e compagni affrontano l’ultima battaglia contro il Sottosopra. E noi con loro.

                2. The White Lotus 3
                Dopo Hawaii e Sicilia, tocca alla Thailandia. La serie antologica di Mike White torna con nuovi personaggi e nuovi segreti in un resort di lusso. La satira sociale si fa ancora più tagliente, e il cast? Top secret, ma si vocifera che ci sarà un ritorno clamoroso.

                3. Mercoledì 2
                Jenna Ortega rimette i panni della più gotica delle Addams, tra sarcasmo letale e poteri paranormali. Nevermore Academy è di nuovo teatro di misteri, incantesimi e cuori spezzati. La seconda stagione promette più dark, più danza e più… guai.

                4. The Last of Us 2
                Dopo aver commosso milioni di spettatori, la serie HBO ispirata al videogioco capolavoro torna con Ellie pronta a tutto. Più violenza, più ambiguità morale e, soprattutto, più lacrime. Se pensi di essere pronto, non lo sei.

                5. Severance (Scissione) – Stagione 2
                Una delle serie più inquietanti e geniali degli ultimi anni torna per svelare nuovi segreti della Lumon Industries. Il confine tra lavoro e vita privata è sempre più labile, e Mark potrebbe scoprire troppo… o troppo tardi.

                6. Euphoria 3
                Zendaya è sempre più regina del piccolo schermo, e la terza stagione promette un salto temporale e un tono ancora più cupo. Rue e i suoi demoni tornano su Sky per continuare a raccontare l’adolescenza senza filtri.

                7. The Bear 4
                La cucina più caotica di sempre riapre su Disney+. Carmy è alle prese con nuove sfide (e nuovi piatti) nel ristorante dei sogni diventato incubo. Ansia, umorismo e grande cucina: la ricetta funziona.

                8. Dune: Prophecy
                Prequel dell’epopea cinematografica di Dune, la serie esplora le origini della sorellanza Bene Gesserit. Un mix di misticismo, politica e deserti da togliere il fiato. Disponibile su Max, per veri adepti di Arrakis.

                9. Agatha: Darkhold Diaries
                Lo spin-off di WandaVision promette incantesimi, sarcasmo e misteri. Kathryn Hahn torna nei panni della strega più irresistibile del Marvel Universe. Pronti per entrare nel diario proibito del Darkhold?

                10. Fallout
                Amazon Prime Video porta sullo schermo il videogioco culto, tra bunker nucleari e lande desolate. Una serie post-apocalittica ironica, violenta e visivamente spettacolare. E chissà che non diventi il nuovo The Boys

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