In primo piano
Paola Ferrari contro la Satta e la Leotta: che sia un “filino” invidiosa?
Paola Ferrari, volto notissimo agli amanti dello sport targato Rai, è una donna dal carattere voltivo. Una che ha fatto la gavetta ed ha avuto pure un’infanzia critica, con la madre che, a seguito di esaurimento nervoso, la picchiava. Quella gavetta che oggi l’ha portata a sedere nell’olimpo delle giornaliste televisive sportive.
Prima a bordo campo
In questo periodo, però, ha da dire contro parecchie donne che – come lei – si sono guadagnate il loro “posto al sole” in vari contesti. Nel suo mirino Diletta Leotta e Melissa Satta. Le sue dichiarazioni sono precise: «Ho fatto per prima quello che poi è stato imitato da altre. Sono una che vuole sempre abbattere le barriere, aver aperto la strada è un vanto. Ora mi aspetto che le colleghe conquistino altre postazioni, ma a bordo campo ci sono stata per prima io».
Il femminismo ha fatto un passo indietro?
Chiaro quindi il riferimento diretto alla Leotta. Sulla quale incalza: «È molto brava e porta introiti pubblicitari. Però se mi chiede se vorrei che mia figlia Virginia fosse come lei, allora le rispondo di no. Oggi va di moda rivendicare la propria libertà mostrandosi senza vestiti: il tempo di Mary Quant è passato. Nobilitare il nudo con il femminismo mi pare una meschinità: una volta non volevamo sembrare belle ma brave, ora vogliono essere prima di tutto belle, è un passo indietro».
Per la Satta è una rosicona… e lei ribatte
Ne ha anche per un’altra collega giornalista come Melissa Satta che nell’intervista a Belve le aveva dato della rosicona: «Mi è spiaciuto: quando ho commentato il suo gesto di togliersi la giacca in trasmissione, era contro le battute maschili che ne sono seguite. Lei ha pensato che ce l’avessi con lei. Non sono invidiosa, piuttosto sono stata invidiata».