Televisione

Una nuova miniserie per Beppe Fiorello, con una smisurata ammirazione per il fratello

Alla vigilia di un nuovo impegno televisivo – I fratelli Corsaro (prossimamente su Canale 5) – Beppe Fiorello parla del suo lavoro, dell’importanza del nucleo familiare e del suo attaccamento nei confronti di suo fratello Rosario.

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Una nuova fiction per Beppe Fiorello, con una smisurata ammirazione per il fratello

    Vedremo presto il bravo Beppe Fiorello nei panni del protagonista (e pure co-sceneggiatore) de I fratelli Corsaro, la nuova miniserie di Canale 5 tratta dai gialli firmati da Salvo Toscano, in onda in prima visione dal prossimo mercoledì. In questa fiction tinta di giallo, lui che è un vero catanese doc, vestirà i panni di Fabrizio Corsaro, cronista di nera… ma palermitano!

    Cronista ed investigatore, un tutt’uno

    Corsaro non un semplice cronista, visto che i casi li tratta con la penna ma li risolve purei. Al suo fianco il fratello minore Roberto Corsaro, interpretato da Paolo Brigugliam nel ruolo di un avvocato penalista che cerca di tenere il fratello maggiore lontano dai pericoli che incontra quotidianamente con suo lavoro.

    L’attore descrive il personaggio

    Racconta Beppe: «Fabrizio è un cane sciolto, un giornalista pieno di fiuto che la butta lì e ci azzecca. Uno che ama le donne, ma alla fine vive bene da solo. Un affascinante chiacchierone». Un personaggio diametralmente opposto dal suo vero essere: «Io sono riservato, meticoloso e amo mia moglie da 25 anni». Beppe, semmai, assomiglia più al fratello avvocato: «Al personaggio di Roberto nella scrittura ho attribuito molto del mio carattere. Infatti è ipocondriaco». Puntualizzando: «Io non paura delle malattie ma diciamo che mi piace essere attento, ecco, quindi, prevengo».

    L’ammirazione per Rosario

    Prosegue l’attore: «Nella famiglia Fiorello sono l’ultimo nato: mi piaceva l’idea di essere, per una volta, un fratello maggiore. Dopo tanti anni di mestiere non l’avrei detto, ma vestire i panni di Fabrizio Corsaro per me ha assunto un significato speciale». Chiarendo meglio il concetto: «Per la prima volta ho capito cosa c’è dietro allo sguardo che Rosario ha sempre avuto per me, suo fratello minore. Ho sentito la sua tenerezza, il desiderio di proteggermi. È stata una scoperta. E anche un’emozione». Ma a differenza della fiction mai un litigio: «Il fatto è che verso di lui ho sempre avuto una forma di rispetto assoluto, da giovane ne ero perfino intimidito. Così bravo, così geniale, mi pareva irraggiungibile. Ricordo che mentre creava i suoi personaggi lo guardavo a bocca aperta e pensavo: “È impossibile essere così”».

    Il valore della famiglia

    Circa la sua racconta: «È mia moglie Eleonora che mi aiuta a stare nel mondo, con gli altri. Lei che organizza le cene, che chiama gli amici. Io resterei nella cuccia». Poi ci sono i suoi due figli, Anita, 21 anni, e Nicola, 19. «Anita ha studiato recitazione, Nicola scrive musica. Stanno cercando la loro strada».

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