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Calcio

Calcio in lutto: è morto Sven-Goran Eriksson, era malato da tempo

L’ex allenatore di Roma, Fiorentina, Sampdoria e Lazio si è spento a 76 anni. Era stato il primo tecnico non britannico alla guida della nazionale inglese. Lo scorso gennaio aveva annunciato di avere un cancro terminale

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    Il mondo del calcio piange la scomparsa di Sven-Goran Eriksson, venuto a mancare all’età di 76 anni. La notizia è stata diffusa pochi minuti fa sul sito ufficiale svengoraneriksson.com e ripresa dai principali media britannici. Eriksson ha lasciato un segno indelebile in Italia, dove ha allenato club prestigiosi come la Roma, la Fiorentina, la Sampdoria e la Lazio, con cui ha conquistato uno storico scudetto nel 2000.

    Il tecnico svedese ha inoltre fatto la storia come primo allenatore non britannico alla guida della nazionale inglese, che ha condotto dal 2001 al 2006. Lo scorso gennaio, Eriksson aveva rivelato di avere un cancro e di avere, secondo i medici, “al massimo” un anno di vita.

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      Oriana Sabatini, una passione mortale: ecco come Dybala la accompagna alle pompe funebri

      Oriana Sabatini, tra una canzone e un’altra, trova il tempo per seguire la sua curiosa passione per i cadaveri. E quando Daniel dell’impresa di pompe funebri la chiama, lei non resiste: “Paulo mi ha accompagnata, è rimasto lì a fare un giro”. La tanatoprassi, per lei, è una carriera affascinante e anonima, che coltiva con un entusiasmo macabro.

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        Chi l’avrebbe mai detto? Oriana Sabatini, nota cantante argentina e compagna del calciatore Paulo Dybala, non si accontenta di stare sotto i riflettori. No, il vero palcoscenico che la attrae è quello delle pompe funebri. Avete capito bene. “La morte mi attira”, ha rivelato candidamente nel suo podcast “Dove andiamo quando sogniamo”. E non è solo un’attrazione passeggera: Oriana è talmente affascinata dai cadaveri che si è dedicata alla tanatoprassi, ovvero l’arte di conservare temporaneamente le salme per i funerali.

        Come racconta con un pizzico di orgoglio (e forse anche un po’ di nonchalance) la stessa Oriana, è una frequentatrice abituale delle pompe funebri, tanto che riceve inviti esclusivi per presenziare all’arrivo di nuovi “ospiti”. “Daniel, il proprietario dell’impresa di pompe funebri, mi chiama e mi dice ‘Ori, mi arriva un cadavere tra mezz’ora. Sei pronta a venire?’. E ovviamente ho detto di sì!”, racconta Oriana. L’orario? Le 22, quando la maggior parte delle persone pensa a rilassarsi o guardare una partita di calcio. Ma non Oriana, che ha deciso di trascorrere la serata in compagnia di un cadavere.

        La serata, però, non sarebbe stata completa senza Paulo Dybala, che, da bravo fidanzato, si è offerto di accompagnarla. “C’era Paulo. Ovviamente quando lo dico a cena, tutti dicono ‘oh no, peccato, te ne vai…’. Ho chiesto se qualcuno voleva accompagnarmi e poi tutti si sono interessati, perché ovviamente tutti vogliono spettegolare. Alla fine, Paulo ha finito per accompagnarmi e mi ha detto ‘non preoccuparti, resto lì all’impresa di pompe funebri e faccio un giro'”, racconta divertita la Sabatini.

        Ma non pensate che Oriana si avvicini alla morte solo per curiosità. Ha frequentato corsi di tanatoprassi e si definisce una vera esperta nella conservazione e allestimento delle salme. “Sin da piccola, la morte ha attirato la mia attenzione. Ho studiato la tanatoprassi. È una carriera bellissima. A differenza del lavoro che facciamo, è qualcosa di molto anonimo. A volte non vedi la famiglia e la persona per cui lo fai non ti ringrazia”, spiega con una serietà che contrasta con l’assurdità del contesto.

        Insomma, tra concerti e set fotografici, Oriana Sabatini trova anche il tempo per dedicarsi a un hobby decisamente fuori dal comune, dimostrando che la passione non conosce limiti. Chissà cosa penseranno i fan di Dybala quando lo immaginano in giro per un’impresa di pompe funebri mentre la sua fidanzata si diletta con il suo curioso passatempo…

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          Calcio

          Marco Tardelli a processo: la cisterna trasformata in piscina a Pantelleria

          Marco Tardelli avrebbe trasformato una cisterna per l’acqua piovana in una piscina senza scavare terra o roccia. Il processo, avviato dopo un’autodenuncia dello stesso Tardelli, si concentra anche sull’ampliamento non autorizzato del dammuso acquistato sull’isola di Pantelleria.

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            Marco Tardelli, icona del calcio italiano e protagonista della storica vittoria ai Mondiali di Spagna ’82, si trova attualmente coinvolto in un processo per abusivismo edilizio a Marsala. L’accusa riguarda la trasformazione di una vecchia cisterna per la raccolta dell’acqua piovana in una piscina, situata accanto al suo dammuso a Pantelleria.

            Secondo quanto emerso, l’ex calciatore non avrebbe scavato il terreno o la roccia per realizzare la piscina, ma si sarebbe limitato a rimuovere la copertura della cisterna esistente, adeguando poi fondo e pareti per trasformarla in una vasca. Tuttavia, il processo, che si svolge davanti al giudice monocratico Francesco Parrinello, è scaturito da una autodenuncia dello stesso Tardelli, che mirava a regolarizzare la situazione.

            A seguito dell’autodenuncia presentata nel 2022, la Soprintendenza ai Beni culturali e ambientali di Trapani ha richiesto un sopralluogo da parte dei vigili urbani dell’isola. Durante l’ispezione, è stato rilevato anche un ampliamento del dammuso, non autorizzato. Questo ha portato inevitabilmente alla denuncia dell’ex campione e al trasferimento del fascicolo alla Procura di Marsala, competente per territorio.

            A difendere Marco Tardelli è l’avvocato palermitano Enrico Tignini, che cercherà di dimostrare che l’intervento effettuato dal suo assistito non rappresenta un abuso, ma piuttosto un tentativo di migliorare e valorizzare una struttura esistente senza alterare significativamente l’ambiente circostante.

            Il caso ha suscitato interesse non solo per il nome coinvolto, ma anche per la particolarità della vicenda, che vede un simbolo dello sport italiano alle prese con questioni legali legate alla tutela del patrimonio paesaggistico e culturale.

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              Daniele Adani: “La mia notte di passione con la Coppa Italia e una ragazza”

              Durante una diretta su Twitch, Daniele Adani ha raccontato come la Coppa Italia sia diventata protagonista di una notte di giochi erotici, prima di essere riportata indenne nello spogliatoio. Un aneddoto che lascia a bocca aperta i fan e fa discutere.

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                Daniele Adani, ex difensore della Fiorentina e attuale opinionista Rai, ha rivelato un sorprendente retroscena sulla vittoria della Coppa Italia 23 anni fa. Durante una diretta su Twitch, nel corso dell’ultimo episodio di Viva el Futbol, Adani ha condiviso un aneddoto che ha lasciato tutti a bocca aperta.

                “Ricordo bene quella notte,” ha iniziato Adani. “Dopo la cena di festeggiamento, la Coppa Italia sparì misteriosamente. Nessuno sapeva dove fosse finita fino al pomeriggio successivo, quando tornò nello spogliatoio del Franchi, perfettamente pulita e lucida.” Ma ciò che è successo tra la scomparsa della coppa e il suo ritorno è stato finalmente svelato dall’ex difensore.

                “La coppa l’ho rubata io,” ha confessato Adani con un sorriso complice. “L’ho portata a casa mia, dove ci fu una notte di fuoco con una ragazza. La Coppa Italia è stata protagonista di giochi erotici tra me e lei. Poi, il giorno dopo, l’ho riportata nello spogliatoio, come se nulla fosse accaduto.”

                L’aneddoto, raccontato con un tono scherzoso e disinvolto, ha rapidamente fatto il giro del web, scatenando reazioni di sorpresa e curiosità tra i tifosi e gli appassionati di calcio. Una storia che aggiunge un tocco piccante alla carriera di Adani e che conferma il suo stile sempre sopra le righe, sia in campo che fuori.

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