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Calcio

Georgina Rodriguez: chef con stile mentre prepara la tortilla de patatas con occhiali Chanel

Georgina Rodriguez ha condiviso sui social la sua ricetta per la tortilla de patatas, piatto simbolo della tradizione spagnola. Tuttavia, più della ricetta, a far parlare sono stati i suoi occhiali Chanel da 680 euro indossati per tagliare la cipolla. Un mix di semplicità culinaria e lusso sfrenato.

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    Nonostante la sua fama internazionale come modella e imprenditrice, Georgina Rodriguez ha dimostrato di essere anche una cuoca appassionata. Sul suo profilo Instagram, la compagna di Cristiano Ronaldo ha condiviso un video che la vede cimentarsi nella preparazione di uno dei suoi piatti preferiti: la tortilla de patatas, un grande classico della cucina spagnola.

    Ciò che ha catturato l’attenzione dei fan, però, non è stata solo la ricetta, ma l’outfit e l’accessorio decisamente particolare che Georgina ha scelto di sfoggiare mentre tagliava le cipolle: un paio di occhiali firmati Chanel, dal valore di 680 euro, per evitare le lacrime. Un tocco di lusso anche nei gesti più semplici, che ha scatenato i commenti dei fan sui social.

    La ricetta della tortilla de patatas

    Georgina, originaria di Buenos Aires ma cresciuta in Spagna, ha sempre dichiarato il suo amore per la cucina tradizionale spagnola, e la tortilla de patatas è uno dei piatti che ama preparare quando vuole ritrovare i sapori di casa.

    Ingredienti per 4 persone:

    • 5 patate grandi
    • 1 cipolla bianca
    • 6 uova
    • 500 ml di olio d’oliva (per friggere)
    • Sale q.b.

    Preparazione:

    1. Taglia le patate e la cipolla: Sbuccia le patate e affettale a rondelle sottili. Fai lo stesso con la cipolla, tagliandola finemente.
    2. Friggi le patate: In una padella capiente, scalda l’olio e cuoci le patate con la cipolla a fuoco medio-basso, mescolando spesso. Le patate devono ammorbidirsi senza dorarsi troppo.
    3. Sbatti le uova: In una ciotola grande, sbatti le uova con un pizzico di sale.
    4. Unisci patate e uova: Quando le patate sono cotte, scolale dall’olio e aggiungile alle uova sbattute. Mescola delicatamente il composto.
    5. Cottura finale: Versa il composto di uova e patate nella padella, dove avrai lasciato solo un filo d’olio. Cuoci a fuoco medio-basso per circa 5-7 minuti per lato, girando la tortilla con l’aiuto di un piatto.

    Il look di Georgina in cucina: lusso anche tra i fornelli

    Se la tortilla de patatas è un piatto semplice e accessibile, il look scelto da Georgina per prepararla è decisamente fuori dal comune. La modella ha indossato un mini dress firmato Alo Yoga da 155 euro, completato da una fascia dello stesso brand da 34 euro. Tuttavia, è stato l’accessorio più sorprendente a rubare la scena: un paio di occhiali Chanel da 680 euro, indossati per evitare le lacrime mentre tagliava la cipolla.

    L’outfit “effortless chic” di Georgina è stato completato da un collier di diamanti, dimostrando che, anche quando si tratta di preparare una semplice frittata, lo stile non va mai trascurato.

      Calcio

      Tuchel alla guida dei Tre Leoni: una nuova era per l’Inghilterra del calcio

      Nonostante il curriculum impeccabile, la scelta del tedesco Tuchel alla guida della nazionale inglese sta generando forti critiche da parte dell’opinione pubblica più conservatrice.

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        Alla fine gli inglesi del calcio hanno scelto un tedesco. Ma non per una squadra di club come era successo per Jürgen Klopp che ha guidato il Liverpool per nove anni vincendo un po’ di tutto. No questa volta si tratta di Thomas Tuchel, 51 anni, che dal prossimo gennaio sarà il nuovo commissario tecnico della nazionale inglese.

        Le sfide per il nuovo CT

        Tuchel ha firmato un contratto fino al termine dei prossimi Mondiali di calcio che si svolgeranno nel 2026 in tre nazioni: Canada, Stati Uniti e Messico. L’allenatore tedesco, famoso per la sua meticolosa preparazione tattica e la capacità di adattare il gioco in base all’avversario, arriva con un ricco palmarès internazionale. Tra questi la vittoria della Champions League con il Chelsea nel 2021. Tuchel eredita una squadra ricca di giovani talenti, ma il suo compito sarà tutt’altro che semplice. Per prima cosa dovrà unificare il gruppo. L’Inghilterra vanta giovani promesse e veterani esperti, ma alla squadra serve trovare il giusto equilibrio. Inoltre dovrò definire uno stile di gioco per ora non molto chiaro, delineando una nuova identità tattica. E inoltre sarà chiamato a gestire la pressione, dai media ai tifosi. Le aspettative dei tifosi inglesi, già alimentate dai recenti successi (finale di Euro 2020), sono altissime.

        Tifosi ed esperti ‘storcono’ il naso…

        La nomina di Tuchel ha diviso l’opinione pubblica inglese. Molti tifosi accolgono con entusiasmo il tecnico tedesco, convinti che possa portare la nazionale a nuovi traguardi. Gli esperti ne apprezzano l’approccio tattico, ma qualcuno dubita della sua capacità di adattarsi al calcio internazionale inglese.

        Polemiche sulla nazionalità di calcio britannica

        Nonostante il curriculum impeccabile, la scelta di un tecnico straniero alla guida della nazionale inglese ha generato forti critiche da parte dell’opinione pubblica più conservatrice. Alcuni, come l’ex allenatore Harry Redknapp, sostengono che la guida della nazionale dovrebbe essere affidata a un inglese. Questo dibattito si inserisce in un contesto di crescente patriottismo nel Regno Unito, acuito dal clima post-Brexit. Il Daily Mail si è spinto a definire la nomina di Tuchel “un giorno nero per l’Inghilterra”, riflettendo il malcontento di chi avrebbe preferito un tecnico inglese, come Eddie Howe o Graham Potter. Tuttavia, gli allenatori inglesi non vincono trofei di rilievo da decenni, e la Premier League è dominata da tecnici stranieri. Una realtà che sottolinea la carenza di talenti locali. Insomma quello di Tichel si delinea come un futuro incerto ma promettente.

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          Calcio

          Oriana Sabatini, una passione mortale: ecco come Dybala la accompagna alle pompe funebri

          Oriana Sabatini, tra una canzone e un’altra, trova il tempo per seguire la sua curiosa passione per i cadaveri. E quando Daniel dell’impresa di pompe funebri la chiama, lei non resiste: “Paulo mi ha accompagnata, è rimasto lì a fare un giro”. La tanatoprassi, per lei, è una carriera affascinante e anonima, che coltiva con un entusiasmo macabro.

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            Chi l’avrebbe mai detto? Oriana Sabatini, nota cantante argentina e compagna del calciatore Paulo Dybala, non si accontenta di stare sotto i riflettori. No, il vero palcoscenico che la attrae è quello delle pompe funebri. Avete capito bene. “La morte mi attira”, ha rivelato candidamente nel suo podcast “Dove andiamo quando sogniamo”. E non è solo un’attrazione passeggera: Oriana è talmente affascinata dai cadaveri che si è dedicata alla tanatoprassi, ovvero l’arte di conservare temporaneamente le salme per i funerali.

            Come racconta con un pizzico di orgoglio (e forse anche un po’ di nonchalance) la stessa Oriana, è una frequentatrice abituale delle pompe funebri, tanto che riceve inviti esclusivi per presenziare all’arrivo di nuovi “ospiti”. “Daniel, il proprietario dell’impresa di pompe funebri, mi chiama e mi dice ‘Ori, mi arriva un cadavere tra mezz’ora. Sei pronta a venire?’. E ovviamente ho detto di sì!”, racconta Oriana. L’orario? Le 22, quando la maggior parte delle persone pensa a rilassarsi o guardare una partita di calcio. Ma non Oriana, che ha deciso di trascorrere la serata in compagnia di un cadavere.

            La serata, però, non sarebbe stata completa senza Paulo Dybala, che, da bravo fidanzato, si è offerto di accompagnarla. “C’era Paulo. Ovviamente quando lo dico a cena, tutti dicono ‘oh no, peccato, te ne vai…’. Ho chiesto se qualcuno voleva accompagnarmi e poi tutti si sono interessati, perché ovviamente tutti vogliono spettegolare. Alla fine, Paulo ha finito per accompagnarmi e mi ha detto ‘non preoccuparti, resto lì all’impresa di pompe funebri e faccio un giro'”, racconta divertita la Sabatini.

            Ma non pensate che Oriana si avvicini alla morte solo per curiosità. Ha frequentato corsi di tanatoprassi e si definisce una vera esperta nella conservazione e allestimento delle salme. “Sin da piccola, la morte ha attirato la mia attenzione. Ho studiato la tanatoprassi. È una carriera bellissima. A differenza del lavoro che facciamo, è qualcosa di molto anonimo. A volte non vedi la famiglia e la persona per cui lo fai non ti ringrazia”, spiega con una serietà che contrasta con l’assurdità del contesto.

            Insomma, tra concerti e set fotografici, Oriana Sabatini trova anche il tempo per dedicarsi a un hobby decisamente fuori dal comune, dimostrando che la passione non conosce limiti. Chissà cosa penseranno i fan di Dybala quando lo immaginano in giro per un’impresa di pompe funebri mentre la sua fidanzata si diletta con il suo curioso passatempo…

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              Calcio

              Maldini 3.0: arriva il turno di Daniel in azzurro, anche se il pareggio col Belgio scombina le carte

              Arriva la terza generazione dei Maldini ad indossare la maglia della nazionale di calcio. Tra i 23 convocati di Luciano Spalletti per le sfide di Nations League c’è anche Daniel Maldini. Per lui si tratta della prima chiamata in azzurro. Anche se il tanto sperato esordio di ieri sera è stato rimandato, probabilmente contro Israele nel prossimo incontro.

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                Dopo nonno Cesare e papà Paolo, Daniel Maldini, terza generazione della leggendaria famiglia del pallone, è al settimo cielo: «Penso che questa convocazione sia arrivata al momento giusto, un momento perfetto, mi sento bene in campo e sto bene con la mia squadra». Purtroppo ieri sera, dopo un avvio eccellente da parte degli Azzurri sul 2-0 (reti di Cambiaso e Retegui), l’espulsione di Pellegrini al 40′ ha stravolto i piani di Spalletti che non ha potuto farlo scendere in campo, come si pensava alla vigilia. Stessa sorte toccata al difensore del Milan Gabbia. Ma per loro due il debutto è solo rimandato.

                Il regalo della convocazione

                Così aveva commentato a Coverciano la prima chiamata in Nazionale dove rappresenta la terza generazione dopo il nonno Cesare e il papà Paolo. «Mio padre era contento ma non mi ha detto nulla di particolare – ha continuato il talento del Monza che proprio oggi compie 23 anni – Cosa vorrei per il mio compleanno? Già essere qui è un regalo. Sono contento e orgoglioso. Fa effetto vedere a Coverciano le foto dei miei familiari».

                Appuntamento a lunedì con Israele

                “Continuità” aveva chiesto Luciano Spalletti alla sua Italia a punteggio pieno in Nations League dopo le vittorie esterne con Francia e Israele conquistate a settembre dopo il fallimento europeo. Continuità di risultati e prestazioni che ieri sera col Belgio si sono concretizzate a meta, col risultato finale di 2-2. Lunedì a Udine contro l’Israele i nostri avranno la possibilità di incrementare il vantaggio sulle inseguitrici in previsione del rush decisivo di novembre.

                Nuova linfa per l’Italia che verrà

                Intanto il commissario tecnico prosegue nella ricerca di nuovi talenti da inserire nell’Italia presente e futura: dal romanista Niccolò Pisilli al milanista Matteo Gabbia («Essere qui è una grande responsabilità, questa maglia va onorata in ogni momento» ha detto) fino a Daniel Maldini, prima volta nella Nazionale maggiore 61 anni dopo nonno Cesare e 22 anni dopo il padre Paolo.

                Il papà è felice

                Brillantini alle orecchie, risposte brevi e compostezza nel descrivere l’emozione di questa prima volta ai cronisti. «Sono molto orgoglioso, è stato un bell’effetto entrare a Coverciano e vedere le foto del nonno e di papà. Ora voglio concentrarmi e fare bene, vivo alla giornata. Se mio padre mi ha detto qualcosa? Era felice ma abbiamo parlato poco. Questa convocazione credo sia arrivata al momento giusto, perché mi sento bene in campo e con la mia squadra».

                Il glorioso nonno

                Ammettendo di essere stato contattato pure dal Venezuela viste le origini della madre, dice: «Ho sempre preferito aspettare e fare una scelta giusta, penso sia valsa la pena. Se ricordo qualcosa di quel che diceva nonno Cesare parlando della Nazionale? Sono passati troppi anni, di sicuro è sempre stato vicino».

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