Calcio
Igor Tudor nuovo allenatore della Juventus: addio a Motta e sogni di gloria rimandati
Igor Tudor è il nuovo allenatore della Juve: esonerato Thiago Motta, sfuma l’opzione Mancini. I tifosi si dividono tra il ritorno di un ex “gobbo” e la rabbia contro la dirigenza. Ora il croato ha un solo compito: conquistare la Champions League.
La Juventus volta pagina. Dopo settimane di voci e tensioni, l’ufficialità è arrivata: Igor Tudor è il nuovo allenatore bianconero. A farne le spese è Thiago Motta, esonerato senza troppi giri di parole dopo una stagione ben al di sotto delle aspettative. Una mossa che mette fine alle speculazioni sull’arrivo di Roberto Mancini, nome che sembrava in pole fino a poche ore fa ma che sfuma, almeno per ora.
Un colpo di scena solo a metà: Tudor, croato classe 1978, è un volto ben noto all’ambiente juventino, essendo stato calciatore della Vecchia Signora dal 1998 al 2005, con una parentesi al Siena, e di nuovo nel 2006-2007. Non solo un ritorno “romantico”, ma anche l’ennesimo tentativo di ridare identità a una squadra che pare aver smarrito la bussola. A Torino il croato porterà con sé Ivan Javorci come vice, pronto a dare il via al primo allenamento già da domani.
L’ex difensore centrale non è nuovo alla Serie A, dove ha già allenato l’Udinese tra il 2018 e il 2019 e ha fatto da vice ad Andrea Pirlo nella tribolata stagione 2020-2021. E proprio quel legame con Pirlo – e con il dna juventino – sembra essere uno degli elementi che ha spinto la dirigenza a scommettere su di lui.
Sui social è già partito il tam tam dei tifosi, divisi tra entusiasmo e frustrazione. Se da una parte c’è chi esulta per il ritorno di un “vero gobbo” in panchina (“La Juve agli juventini” è uno dei commenti più gettonati), dall’altra parte si respira un malcontento che non accenna a placarsi. Molti puntano il dito contro il direttore sportivo Cristiano Giuntoli, indicato come il responsabile di un progetto tecnico senza rotta e di scelte che hanno lasciato i supporter con l’amaro in bocca.
Il malumore è palpabile: i bianconeri hanno collezionato una serie di risultati deludenti che rendono obbligatorio un cambio di passo immediato. La qualificazione alla prossima Champions League non è solo un obiettivo sportivo, ma una necessità vitale per il club, sotto il profilo economico e del prestigio.
Tudor eredita una squadra sfilacciata e nervosa, un gruppo che dovrà ritrovare entusiasmo e solidità per centrare la missione Champions nei prossimi quattro mesi. Riuscirà a farlo con il suo stile grintoso e senza fronzoli? A Torino, ormai, il tempo delle chiacchiere è finito.