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Calcio

Klopp: “Dopo l’Atalanta imparo a cucinare!”

In un futuro prossimo, mentre si prepara a lasciare il Liverpool, Klopp si imbarca in un viaggio di autodiscovery che lo porterà ad esplorare nuove passioni e competenze, a partire dalla cucina. Restate sintonizzati per seguire l’evoluzione di Jürgen Klopp, dall’erba verde del campo da calcio alle teglie fumanti della cucina domestica.

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    Dopo la cocente sconfitta del Liverpool contro l’Atalanta, Jürgen Klopp si ritrova a riflettere non solo sul destino del suo club, ma anche sul futuro che lo attende al di là del calcio. In un’intervista esclusiva con Sky News, il celebre allenatore ha rivelato i suoi piani post-carriera, con un focus inaspettato sulla cucina.

    Disoccupato

    “Per la prima volta in 40 anni, non avrò idea di cosa fare, ed è esattamente quello che voglio,” ha ammesso Klopp con una rara vulnerabilità. La notte trascorsa a riflettere sulla disastrosa partita contro la Dea ha portato Klopp a confrontarsi con la realtà di un futuro senza calcio, e adesso si prepara ad affrontare nuove sfide inaspettate.

    Tra queste sfide, una si distingue per la sua inattesa semplicità: imparare a cucinare. “Ci sono un paio di cose che Ulla mi ha detto che devo fare: devo imparare a cucinare e dobbiamo prendere lezioni di ballo,” ha confidato Klopp. Questa nuova avventura culinaria rappresenta un’inversione di rotta radicale per l’allenatore, che ha ammesso di essere “assolutamente inutile nella vita privata” quando si tratta di cucina.

    Voglio imparare a cucinare

    Ma Klopp è determinato a cambiare questo status quo. “Dovrò sicuramente imparare a cucinare, almeno saperle preparare la colazione o qualcosa del genere,” ha dichiarato con un sorriso. Cresciuto nella suggestiva Foresta Nera con due sorelle, Klopp ricorda il profumo invitante della cucina come una costante della sua infanzia. “Io non so fare assolutamente niente. Bollire l’acqua calda conta?” scherza, ma è evidente che la sfida culinaria lo stimoli.

    Durante i giorni bui della pandemia, Klopp ha persino tentato di padroneggiare l’arte delle uova strapazzate, ma ammette con un sospiro che quella abilità è stata rapidamente dimenticata. Tuttavia, con il suo carattere tenace e la determinazione che lo ha reso un’icona nel mondo del calcio, Klopp è pronto ad affrontare questa nuova avventura culinaria con la stessa passione e dedizione che ha dedicato al campo da gioco.

      Calcio

      Jimenez shock: «Partite truccate in Italia, Atalanta-Ternana 2003 doveva finire in pari»

      Luis Jimenez accusa: «Giocavo in partite sistemate, era pesante per un giovane come me. In Atalanta-Ternana del 2003-2004 doveva esserci un pareggio per accordi presi. Segnai un gol e scatenai il caos».

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        Dichiarazioni esplosive quelle di Luis Jimenez, ex calciatore di Ternana, Lazio, Inter e Fiorentina, che in un podcast sul canale YouTube Vamo A Calmarno ha rivelato di aver partecipato inconsapevolmente a partite combinate durante la sua esperienza in Italia. L’ex fantasista cileno, soprannominato Il Mago, non ha risparmiato dettagli su un calcio che, secondo lui, all’epoca era pesantemente influenzato dalla corruzione.

        «C’era molta mafia, partite sistemate»

        «In Italia ho giocato almeno tre partite truccate», ha confessato Jimenez. «Non posso dirvi con quale squadra, ma è successo. Era un sistema pesante per un giovane che voleva arrivare al top. Oggi le cose sono migliorate, molti ex calciatori e dirigenti coinvolti sono stati puniti, ma allora c’era molta mafia».

        Il caso Atalanta-Ternana 2003-2004

        Tra gli episodi raccontati, Jimenez ha fatto riferimento a una partita specifica: Atalanta-Ternana, turno prenatalizio del campionato di Serie B 2003-2004, conclusasi 1-1. «Eravamo prima e seconda in classifica, c’era il gemellaggio tra tifosi e doveva essere una festa. Mi procurai un rigore e lo segnammo, ma nessuno esultò: il mio compagno si mise le mani sul volto. Solo dopo il dottore mi spiegò che era tutto combinato e di non entrare più in area di rigore. Avvisatemi almeno, mi sono sentito preso in giro».

        La partita si concluse con i gol di Zampagna su rigore all’87’ e di Budan all’89’, rispettando l’accordo del pareggio. La Ternana, che chiuse settima in campionato, non riuscì a raggiungere la promozione in Serie A, diversamente dall’Atalanta.

        Le pressioni nello spogliatoio

        Jimenez ha raccontato di aver segnato in un’altra partita combinata, provocando la reazione furiosa del portiere della sua squadra: «Volevano un pari senza reti, ma io non lo sapevo. Segnai un gol e scatenai il caos: mi dissero tutto solo dopo. Fu devastante per me».

        L’ombra sul calcio italiano

        Le dichiarazioni di Jimenez gettano nuova luce su un’epoca oscura del calcio italiano, già segnata da scandali come Calciopoli. Nonostante le accuse, l’ex calciatore ha sottolineato che oggi la situazione è cambiata, grazie a interventi mirati che hanno colpito dirigenti e giocatori coinvolti in episodi di corruzione.

        Ora resta da vedere se le autorità calcistiche italiane decideranno di approfondire queste rivelazioni o se si tratterà di un nuovo capitolo che alimenterà le polemiche sul passato del calcio italiano.

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          Calcio

          Antonio Cassano contro Salt Bae: “880 euro per una bistecca? Mai più nel suo ristorante!”

          Da 4 antipasti e una bistecca a un conto da 880 euro. La disavventura di Cassano nel ristorante di Salt Bae in Grecia strappa risate in studio e diventa un cult online.

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            Antonio Cassano continua a essere il protagonista assoluto di Viva El Futbol, il programma streaming condotto insieme a Lele Adani e Nicola Ventola, dove il calcio si mescola spesso a episodi di vita quotidiana. Nella puntata di ieri, l’ex calciatore ha raccontato un episodio che ha fatto ridere fino alle lacrime i suoi compagni di trasmissione.

            Si parla di Nusret Gökçe, meglio noto come Salt Bae, celebre chef turco famoso per la teatralità con cui sparge il sale sulle sue pietanze. Cassano ha ricordato una visita nel ristorante di Salt Bae in Grecia, insieme alla sua famiglia: “Abbiamo preso quattro antipasti di carne e una bistecca grande da dividere in quattro”. Fin qui tutto normale, ma la sorpresa è arrivata con il conto.

            “Ci hanno portato un conto di 880 euro,” ha raccontato Cassano tra risate e stupore. “Chiamo il cameriere e gli dico: amico, mi sa che hai sbagliato.” Ma no, il conto era giusto: “220 euro a testa per quello che abbiamo mangiato.”

            Il racconto ha scatenato l’ilarità di Adani e Ventola, ma la battuta finale di Cassano ha rubato la scena: “Quando in inglese ci hanno chiesto come ci siamo trovati, ho risposto: benissimo, ma non ci verremo mai più!”

            Una storia che si aggiunge alla lunga lista di commenti spontanei e taglienti che hanno reso Cassano una delle voci più genuine e divertenti del panorama sportivo e non solo.

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              Calcio

              Calhanoglu nei guai? Rapporti con gli ultrà e il rischio di squalifica per il centrocampista dell’Inter

              Frequentazioni con un capo della Curva Nord al centro delle indagini: per Hakan Calhanoglu potrebbe scattare una sanzione economica e fino a tre giornate di squalifica, mentre la Procura federale valuta i deferimenti.

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                Sono giorni decisamente complessi per Hakan Calhanoglu. Se le condizioni fisiche del centrocampista turco hanno tranquillizzato lo staff dell’Inter, ben diversa è la situazione legata alla sua posizione nell’inchiesta “Doppia Curva”, che sta facendo tremare il mondo del calcio nerazzurro.

                L’indagine, condotta dalla Procura federale, punta i riflettori sui rapporti tra ultrà, criminalità organizzata, società e calciatori. Un intreccio che potrebbe portare a serie conseguenze per alcuni tesserati di Inter e Milan. Tra questi, proprio Calhanoglu sembra avere la posizione più critica.

                Rapporti che fanno discutere

                Secondo quanto riportato da Tuttosport, durante un’audizione come persona informata sui fatti, il centrocampista turco ha ammesso di aver avuto rapporti personali con uno dei capi della Curva Nord, figura finita nel mirino degli inquirenti. Tali frequentazioni, per quanto dichiarate non legate a questioni sportive, potrebbero costare caro a Calhanoglu sul piano disciplinare.

                L’articolo 25 del Codice di Giustizia sportiva vieta ai calciatori di intrattenere rapporti con esponenti delle tifoserie organizzate che possano compromettere l’immagine del club o l’equità del campionato. Se le sue dichiarazioni dovessero essere interpretate come una violazione di tale norma, Calhanoglu potrebbe essere deferito dalla Procura federale.

                Le possibili sanzioni

                Per il numero 20 nerazzurro, le conseguenze potrebbero essere significative: si parla di una pesante ammenda economica e di una squalifica che potrebbe oscillare tra due e tre giornate. Una tegola che, in un momento cruciale della stagione, metterebbe in difficoltà sia il giocatore sia Simone Inzaghi, considerando il peso specifico del turco nel centrocampo interista.

                L’inchiesta “Doppia Curva”

                L’indagine non riguarda solo i calciatori: il focus è su un sistema complesso che intreccia tifoserie organizzate e criminalità, con legami che coinvolgono anche le società sportive. La Procura federale, guidata da Giuseppe Chiné, ha acquisito tutte le carte necessarie per far luce sui rapporti tra i tesserati e il mondo ultrà.

                Il caso Calhanoglu potrebbe quindi rappresentare solo la punta dell’iceberg. I deferimenti attesi nelle prossime settimane potrebbero coinvolgere altri tesserati, sia di Inter che di Milan, aprendo un capitolo delicato per il calcio italiano e la sua immagine.

                Una stagione a rischio?

                In attesa di sviluppi ufficiali, l’Inter resta in allerta, mentre Calhanoglu dovrà prepararsi a difendersi da accuse che rischiano di compromettere non solo la sua stagione, ma anche la sua reputazione. Per ora, l’unica certezza è che l’inchiesta Doppia Curva continuerà a far parlare di sé, con possibili ripercussioni su più fronti del calcio italiano.

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