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Sport

Ma dove nascondono gli atleti le medaglie vinte?

Le storie di dove gli atleti tengono le loro medaglie olimpiche variano da nascondigli creativi a esposizioni pubbliche, riflettendo il valore affettivo e simbolico che questi trofei rappresentano per loro. Le medaglie non sono solo pezzi di metallo, ma veri e propri simboli di dedizione e successo, ciascuna con una storia unica.

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    C’è chi le mette in bella mostra nel salotto buono, chi le lascia in banca, chi dopo un po’ si dimentica dove le ha messe e non le ritrova più e chi le ha messe all’asta ricavandoci quanto basta per acquistare una casa…Ma dove tengono le medaglie olimpiche gli atleti? Simboli preziosi di anni di sacrifici e duro lavoro, le medaglie vinte a volte vengono gelosamente custodite e a volte vengono appese sul caminetto di casa. Ogni atleta ha un approccio diverso su dove e come conservarle. Alcun storie su come gli atleti custodiscono questi preziosi trofei sono particolarmente curiose e interessanti.

    Insoliti nascondigli

    Niccolò Campriani, olimpionico di tiro a segno, con tre ori e un argento, tiene le sue medaglie in una scatola di cereali a casa. La scatola è in dispensa e dal 2016 fa solo polvere perché non l’ha più aperta.
    Gianmarco Tamberi, portabandiera dello squadrone italiano a Parigi 2024 e campione di salto in alto tiene segreto il luogo dove conserva la sua medaglia d’oro di Tokyo, ma confessa di tirarla fuori una o due volte l’anno per guardarla e commuoversi. Anche da solo.
    Caterina Banti, velista vincitrice dell’oro di Tokyo con Ruggero Tita nel Nacra 17, tiene il suo trofeo nascosto a casa in un armadio di vestiti, borse e cappelli.

    C’è chi le espone e c’è anche chi le perde

    Il nuotatore francese, Alain Bernard, campione dei 100 stile libero a Pechino 2008, espone la sua medaglia d’oro nientemeno che al museo della Legion d’Onore a Parigi.
    Shaun White, snowboarder americano ha perso e ritrovato le sue medaglie olimpiche ben quattro volte, spesso nascondendole in posti insoliti come sotto il sedile della sua auto. Le ritrova quasi sempre ma confessa che a volte le è successo di ritrovarle per caso perché si era letteralmente dove le aveva nascoste.
    Diederik Simon, canottiere olandese ha perso la sua medaglia d’argento durante una festa ad Atene 2004, ma fortunatamente un tassista gliel’ha restituita.

    Cassette di sicurezza e cassaforte

    Émilie Le Pennec e Laure Manaudou, ginnaste francesi preferiscono tenere le loro medaglie nella cassaforte di casa.
    Il nostro Filippo Tortu, velocista italiano, che di medaglie speriamo se ne aggiudichi ancora tante, conserva l’oro della staffetta azzurra di Tokyo in una cassetta di sicurezza in banca.
    Jean Galfione, saltatore con l’asta francese porta la sua medaglia d’oro di Atlanta ’96 sempre con sé, soprattutto dopo aver subito un furto in casa a Parigi.

    Dall’amico vigilantes ai coperchi delle pentole

    Il lottatore francese Steeve Guénot ha dato le sue medaglie a un amico che lavora in un’impresa di vigilanza per sicurezza. Più al sicuro di così…
    Christie Rampone, giocatrice di calcio americana nasconde le sue medaglie olimpiche nella batteria di pentole per scoraggiare i ladri.

    Chi l’ha venduta all’asta e chi le confonde tra medaglioni di cioccolato

    Tony Estanguet, canoista francese affida le sue medaglie al padre, che le conserva mescolate a medaglie di cioccolato in una stanza di casa.
    L’anziano ciclista Daniel Morelon tiene le sue medaglie d’oro ben visibili all’ingresso di casa.
    Bob Beamon americano detentore del record mondiale nel salto in lungo, ha venduto la sua medaglia d’oro per 441.000 dollari da Christie’s e si è comprato una nuova casetta.

      Calcio

      Oriana Sabatini, una passione mortale: ecco come Dybala la accompagna alle pompe funebri

      Oriana Sabatini, tra una canzone e un’altra, trova il tempo per seguire la sua curiosa passione per i cadaveri. E quando Daniel dell’impresa di pompe funebri la chiama, lei non resiste: “Paulo mi ha accompagnata, è rimasto lì a fare un giro”. La tanatoprassi, per lei, è una carriera affascinante e anonima, che coltiva con un entusiasmo macabro.

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        Chi l’avrebbe mai detto? Oriana Sabatini, nota cantante argentina e compagna del calciatore Paulo Dybala, non si accontenta di stare sotto i riflettori. No, il vero palcoscenico che la attrae è quello delle pompe funebri. Avete capito bene. “La morte mi attira”, ha rivelato candidamente nel suo podcast “Dove andiamo quando sogniamo”. E non è solo un’attrazione passeggera: Oriana è talmente affascinata dai cadaveri che si è dedicata alla tanatoprassi, ovvero l’arte di conservare temporaneamente le salme per i funerali.

        Come racconta con un pizzico di orgoglio (e forse anche un po’ di nonchalance) la stessa Oriana, è una frequentatrice abituale delle pompe funebri, tanto che riceve inviti esclusivi per presenziare all’arrivo di nuovi “ospiti”. “Daniel, il proprietario dell’impresa di pompe funebri, mi chiama e mi dice ‘Ori, mi arriva un cadavere tra mezz’ora. Sei pronta a venire?’. E ovviamente ho detto di sì!”, racconta Oriana. L’orario? Le 22, quando la maggior parte delle persone pensa a rilassarsi o guardare una partita di calcio. Ma non Oriana, che ha deciso di trascorrere la serata in compagnia di un cadavere.

        La serata, però, non sarebbe stata completa senza Paulo Dybala, che, da bravo fidanzato, si è offerto di accompagnarla. “C’era Paulo. Ovviamente quando lo dico a cena, tutti dicono ‘oh no, peccato, te ne vai…’. Ho chiesto se qualcuno voleva accompagnarmi e poi tutti si sono interessati, perché ovviamente tutti vogliono spettegolare. Alla fine, Paulo ha finito per accompagnarmi e mi ha detto ‘non preoccuparti, resto lì all’impresa di pompe funebri e faccio un giro'”, racconta divertita la Sabatini.

        Ma non pensate che Oriana si avvicini alla morte solo per curiosità. Ha frequentato corsi di tanatoprassi e si definisce una vera esperta nella conservazione e allestimento delle salme. “Sin da piccola, la morte ha attirato la mia attenzione. Ho studiato la tanatoprassi. È una carriera bellissima. A differenza del lavoro che facciamo, è qualcosa di molto anonimo. A volte non vedi la famiglia e la persona per cui lo fai non ti ringrazia”, spiega con una serietà che contrasta con l’assurdità del contesto.

        Insomma, tra concerti e set fotografici, Oriana Sabatini trova anche il tempo per dedicarsi a un hobby decisamente fuori dal comune, dimostrando che la passione non conosce limiti. Chissà cosa penseranno i fan di Dybala quando lo immaginano in giro per un’impresa di pompe funebri mentre la sua fidanzata si diletta con il suo curioso passatempo…

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          Sport

          Theo Hernandez scagionato dalle accuse di stupro, a passare i guai sarà l’accusatrice

          Il difensore milanista è ufficialmente sollevato dall’accusa. Nei guai invece la ragazza che lo denunciò per violenza sessuale, che rischia due anni di carcere per calunnia.

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            Il calciatore, considerato innocente, non dovrà subire un processo. La squadra del Milan tira un respiro di sollievo e il diretto interessato – Theo Hernandez – si mette quindi le accuse di stupro alle spalle. Mentre invece chi si dovrà preoccupare sarà proprio la sua accusatrice Luisa Kremleva, la modella che nel 2017 lo aveva accusato di aggressione dopo aver trascorso una serata in discoteca a Marbella. La donna, con doppio passaporto sia spagnolo che russo, adesso dovrà confrontarsi dovrà con l’accusa di calunnia, per la quale rischia fino a due anni di carcere.

            A breve il processo

            Il processo è previsto entro la fine del mese corrente, come confermato dai giudici, presso un tribunale della Costa del Sol. Ne danno notizia i quotidiani inglesi The Sun e Daily Mail. I pm hanno già proceduto a depositare la loro richiesta in un atto di accusa preliminare che prevede, per la Kremleva, una richiesta di condanna di 2 anni e, in aggiunta, una multa di 12.000 sterline.

            La questione del ginocchio

            La modella aveva sporto denuncia nel 2017 contro il calciatore. Riportando i dettagli di una violenza sessuale subita in macchina dopo la serata nella lussuosa discoteca Olivia Valere di Marbella. Nel suo racconto il francese, all’epoca militante nel Real Madrid, le avrebbe causato lesioni al ginocchio spingendola fuori dall’auto dopo la presunta aggressione sessuale.

            Smentita da una videoregistrazione di sorveglianza

            Peccato solo per un particolare, non certo secondario: un filmato della videosorveglianza mostrava chiaramente la modella e influencer cadere da sola a causa di una banale perdita di equilibrio. Denuncia archiviata e futuro non certo sereno per lei.

            “Theo vorrebbe restare al Milan”: parla il suo agente

            L’agente del calciatore, Garcia Quilon, in queste ore si è espresso invece su un’altra questione: quella del momento di difficoltà del terzino rossonero, toccando l’argomento rinnovo. Il futuro del francese potrebbe essere lontano dal Milan. Il rapporto mai nato con Paulo Fonseca ha soltanto accentuato i problemi che in realtà vengono da ben altro. A confermare le difficoltà del calciatore è stato il suo agente che ha rivelato come da mesi ormai le trattative per il rinnovo si siano interrotte. E si potrebbe giungere a un clamoroso divorzio. Perchè il giocatore, secondo alcune fonti, pretenderebbe per il futuro 8 milioni di euro l’anno: praticamente il doppio di quanto attualmente percepito.

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              Sport

              Dorotea Del Piero in bianconero, è il “Pinturicchio” in versione femminile

              La figlia di 15 anni dell’ex stella juventina Alex Del Piero è stata ingaggiata dalla Juventus Women, seguendo le orme del padre. Chissà se coi medesimi risultati, staremo a vedere…

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                Del Piero alla Juventus? No, non si tratta di una fake news che vorrebbe nuovamente in campo il mitico Alex all’ombra della Mole Antonelliana… anche perchè l’età non glielo permetterebbe. La notizia però è vera: sua figlia Dorotea comincerà ad allenarsi nell’Under 17 della Juve femminile. Buon sangue non mente: come i fratelli Tobias e Sasha anche la 15enne ha ereditato dal talentuoso pdre la passione e le capacità per il pallone, che metterà a servizio della squadra che ha reso il genitore una vera e propria leggenda.

                Sulle orme del babbo

                Dorotea Del Piero ha scelto il numero 12 per la sua nuova avventura alla Juventus Women. Il suo è un cognome importante, forse anche… ingombrante. Un cognome che evoca indimenticabili vittorie, millimetriche punizioni in rete e annate indimenticabili per tutti i tifosi bianconeri. Che naturalmente, appresa la notizia, si sono mostrati entusiasti di accogliere un altro membro della Del Piero Family nel club della Continassa, ovvero il centro sportivo di proprietà della Juve dove si svolgono gli allenamenti.

                I primi calci a Los Angeles

                15 anni compiuti il maggio scorso, Dorotea è la figlia di mezzo di Alessandro Del Piero e la moglie Sonia Amoruso (i due si sposarono il 12 giugno 2005 sui colli di Torino nella piccola parrocchia di Mongreno). Fin da piccola ha mostrato il suo interesse per il calcio. Come attaccante esterno, ha mosso i primi passi a Los Angeles, dove la famiglia Del Piero vive da 10 anni, nella società fondata dal papà – l’ADP10 – proseguendo successivamente a giocare con il Team USA della Juventus Academy. Ora il suo approdo a Torino nell’Under 17 della Juve femminile, team guidato dal tecnico Luca Scarcella che nella passata stagione è arrivato a giocarsi la finale scudetto di categoria.

                Oggi il business di Alessandro è tutto made in L.A.

                Dopo l’addio al calcio nel 2012 (anche se con una successiva parentesi in Australia e India), Alessandro si è stabilito a Bel Air dove gestisce i suoi business, dal ristornate N.10 al club dilettantistico di Los Angeles, il LA 10, senza dimenticare il team automobilistico fondato con l’attore Patrick Dempsey, mantenendo comunque un legame strettissimo con l’Italia.

                Affinità elettive e tanto amore

                Tra padre e figlia tante somiglianze e, in comue, un amore incondizionato raccontato anche attraverso i social. “Il 4 maggio era il compleanno di mia figlia, ha compiuto 15 anni”, ha scritto l’ex capitano bianconero, “Non c’è un solo giorno in cui io non ringrazi l’Universo per averti dato a me. Dopo aver avuto mio figlio Tobias desideravo una bambina, una mini me di cui prendermi cura… e si è scoperto che sei tu a prenderti cura di me. Con la tua generosità, la tua empatia, la tua gentilezza, cercami sempre per vedere se sto bene. Dorotea ti amo da morire”.

                Una famiglia nel pallone

                Oltre alla figlia, anche il primogenito di casa Del Piero è tornato nel suo paese. Tobias da questa estate milita nell’Empoli Under 18 e sembra pure che anche il piccolo Sasha, classe 2010, mostri spiccato interesse per legare il suo futuro al calcio. Alla fine, probabilmente… l’unica a non tirare calci ad una palla rimarrà la moglie Sonia…

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