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Sinner e la tonsillite sospetta che ha smorzato l’entusiasmo
La scelta di Jannik Sinner di rinunciare alle Olimpiadi è stato un mix di necessità mediche e strategia di carriera. Sebbene abbia suscitato critiche, potrebbe rivelarsi una mossa intelligente se gli permetterà di affrontare con successo i tornei ATP e il resto della stagione. Successi che potrebbero far dimenticare la defaillance Olimpica.
Il forfait di Jannik Sinner alle Olimpiadi di Parigi 2024 è sospetto. Ha scatenato un dibattito intenso, soprattutto dopo che atleti come Gianmarco Tamberi, hanno gareggiato nonostante problemi di salute. Come ha motivato questa scelta Jannik? E soprattutto che ripercussioni ha avuto la sua immagine?
Gli ideali olimpici sono finiti sotto rete
Di certo la sua partecipazione alle competizioni internazionali avrà un impatto positivo sulla carriera. E soprattutto potrà difendere il primo posto nel ranking ATP. Senza dimenticare i suoi guadagni destinati a moltiplicarsi grazie all’attività agonistica e ai lauti ingaggi delle aziende sponsor che lo utilizzano come testimonial.
Quali motivazioni mediche ha presentato
La decisione di Sinner di non partecipare alle Olimpiadi è stata ufficialmente attribuita a una tonsillite. Questa malattia, sebbene comunemente considerata non grave, può debilitare un atleta, soprattutto in un contesto di competizione ad alto livello. Una tonsillite non curata adeguatamente potrebbe avere conseguenze più gravi e prolungare il tempo di recupero. Sinner stesso ha dichiarato che la sua priorità era riprendersi completamente per evitare di compromettere il resto della stagione. Bravo ma la squadra azzurra? Per fortuna che Lorenzo Musetti ci ha regalato un bronzo più che meritato.
Con i complimenti del circuito…ATP
Dal punto di vista strategico, la decisione di Jannik potrebbe essere stata influenzata anche dal fitto calendario tennistico. Il circuito ATP richiede una gestione oculata delle energie e delle risorse fisiche, soprattutto per un giocatore giovane come Sinner, che sta consolidando la sua posizione ai vertici del ranking. Con la stagione estiva caratterizzata da tornei importanti come il Masters 1000 di Montreal e gli US Open, la rinuncia alle Olimpiadi per preservare la forma fisica potrebbe essere stata un calcolo ragionevole, seppur rischioso dal punto di vista dell’immagine.
L’impatto sulla carriera e sull’immagine
L’assenza alle Olimpiadi ha influenzato la percezione pubblica d del tennista soprattutto in Italia, dove la passione per il tennis è cresciuta e le aspettative per una medaglia erano alte. Tuttavia, il tennis è uno sport che richiede una pianificazione a lungo termine. Sacrificare un evento, per quanto importante, potrebbe essere necessario per preservare la possibilità di competere al massimo livello nei tornei successivi.
Ci spiace Jannik ma il confronto con Tamberi è inevitabile
Il confronto con Tamberi, che ha gareggiato nonostante i problemi di salute, ha messo in ombra la scelta di Sinner, facendo sembrare la sua decisione meno eroica. Tuttavia, è cruciale ricordare che ogni atleta ha proprie esigenze diverse e il contesto di una gara di atletica è molto diverso da quello di un torneo di tennis, che richiede prestazioni elevate per più giorni.