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Tonsillite: Jannik Sinner salta le Olimpiadi

Jannik Sinner ha annunciato con grande amarezza di dover rinunciare ai Giochi Olimpici di Parigi. Dopo una settimana di allenamento sulla terra rossa, il numero uno azzurro ha iniziato a sentirsi male e una visita medica ha diagnosticato una tonsillite. Consigliato fortemente dal medico di non giocare, Sinner ha espresso la sua delusione sui social, sottolineando quanto fosse importante per lui rappresentare l’Italia in questo evento

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    Jannik Sinner ha annunciato con grande amarezza di dover rinunciare ai Giochi Olimpici di Parigi. Dopo una settimana di allenamento sulla terra rossa, il numero uno azzurro ha iniziato a sentirsi male e una visita medica ha diagnosticato una tonsillite. Consigliato fortemente dal medico di non giocare, Sinner ha espresso la sua delusione sui social, sottolineando quanto fosse importante per lui rappresentare l’Italia in questo evento.

    Le sue parole: “Sono amareggiato di informarvi che purtroppo non potrò partecipare ai Giochi Olimpici di Parigi. Dopo una buona settimana di allenamento sulla terra ho cominciato a non sentirmi bene. Ho trascorso un paio di giorni a riposo ed in visita il medico ha riscontrato una tonsillite e mi ha fortemente sconsigliato di giocare. Perdermi i Giochi è una grandissima delusione visto che era uno dei miei obiettivi principali per questa stagione. Non vedevo l’ora di avere l’onore di rappresentare il mio paese in questo evento importantissimo. Un grande in bocca al lupo a tutti gli atleti italiani che supporterò da casa. Forza Italia”.

    Nonostante l’annuncio iniziale del suo arrivo a Parigi, Sinner ha dovuto cambiare i suoi piani, lasciando un vuoto nel cuore dei tifosi italiani che speravano di vederlo competere per una medaglia olimpica.

      In primo piano

      Il primo obiettivo di Jannik Sinner? Ritrovare la serenità perduta

      “È stato un periodo molto duro, pieno di dubbi, dice Sinner. Sono stato spesso male, ho passato notti insonni a Wimbledon e credo che il malore che ho avuto lì dipenda da quello. Sono felice che tutto questo sia finalmente finito”.

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        Jannik Sinner si prepara a tornare in campo con un obiettivo chiaro: ritrovare la serenità. Prima del suo incontro con McDonald agli US Open, il numero uno italiano ha rilasciato un’intervista a ESPN in cui ha parlato delle sfide recenti, sia fisiche che mentali. “È stato un periodo molto duro, pieno di dubbi“, ha rivelato Sinner, riferendosi ai momenti difficili vissuti a Wimbledon, segnati da malesseri e notti insonni.

        Con tanta voglia di voltare pagina

        Sinner ha spiegato che i problemi di salute che ha affrontato erano strettamente legati allo stress accumulato, ma ora, finalmente, si sente pronto a voltare pagina. “Sono felice che tutto questo sia finalmente finito“. Ha inoltre accennato alla sua decisione di licenziare due membri del suo team, Naldi e Ferrara, definendola dolorosa ma necessaria per ritrovare aria nuova e felicità.

        Un passo alla volta

        Nonostante le difficoltà, Sinner guarda avanti con un nuovo approccio, pur mantenendo aspettative basse per gli US Open: “Fisicamente non sono al meglio, ho bisogno di tempo per tornare come prima“. Tuttavia, ha già dimostrato di poter sorprendere, come accaduto a Cincinnati, e intende riprendersi con calma, un passo alla volta.

        La rinascita di Sinner

        Con il supporto di figure chiave come Toni Nadal, che ha elogiato la sua integrità e educazione, Sinner affronta questa fase di ripartenza con determinazione. Citando Goethe, Nadal ha sottolineato che spesso basta un pretesto per essere ingiustamente giudicati, ma Jannik è pronto a rispondere sul campo. Ora, la parola passa al lungo linea…

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          Tennis

          Cos’è il Clostebol e perchè Sinner è stato graziato. Per ora…

          Il caso di Sinner si è concluso con l’assoluzione tuttavia, il campione dovrà fare maggiore attenzione in futuro nella scelta dei membri del suo staff per evitare ulteriori problemi di contaminazione.

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            Il Clostebol, steroide anabolizzante vietato, ha nuovamente fatto parlare di sé, questa volta coinvolgendo Jannik Sinner, il numero uno del tennis mondiale. Sinner è stato trovato positivo alla sostanza in due controlli antidoping. Il primo durante il torneo di Indian Wells il 10 marzo, e il secondo in un test a sorpresa otto giorni dopo.

            Cos’è il Clostebol

            Il Clostebol è uno steroide anabolizzante presente in alcuni farmaci da banco, come la pomata Trofodermin, disponibile in farmacia. Questo farmaco è utilizzato per trattare ferite difficili da rimarginare, abrasioni e ulcere, e contiene anche un antibiotico. La pomata è ben nota per il rischio di contaminazione transdermica, e basta una piccolissima quantità per essere rilevata nel sangue, causando positività ai controlli antidoping.

            La contaminazione del tennista

            La positività di Sinner è stata attribuita a una contaminazione accidentale. Un membro del suo team di supporto, il fisioterapista Giacomo Naldi, aveva applicato la pomata contenente Clostebol per curare una ferita personale tra il 5 e il 13 marzo, periodo durante il quale ha fornito massaggi quotidiani all’atleta. Questo contatto ha portato alla contaminazione transdermica involontaria di Sinner.

            La decisione dell’ITIA

            L’International Tennis Integrity Agency (ITIA) ha confermato che dopo ogni test positivo, Sinner è stato sospeso in via temporanea. Tuttavia, dopo le indagini, la sua sospensione è stata revocata, grazie alla credibile spiegazione della contaminazione accidentale. La decisione è stata supportata da esperti scientifici che hanno concluso che l’atleta non aveva intenzionalmente assunto la sostanza.

            Conseguenze per il numero uno

            Nonostante la sua innocenza, Sinner è stato privato dei punti ATP (400) e del montepremi di circa 300.000 euro guadagnati a Indian Wells, poiché aveva gareggiato sotto l’effetto del Clostebol. Il caso è comunque rimasto segreto fino al 14 agosto, data di conclusione del processo.

            I rischi del Clostebol

            Il Clostebol è altamente trasmissibile e il suo uso ha creato precedenti nel mondo dello sport. In alcuni casi, come quello della sciatrice norvegese Therese Johaug, gli atleti sono stati sanzionati per negligenza anche se il doping non era intenzionale. In altri casi, come quello di Palomino, giocatore dell’Atalanta, l’atleta è stato assolto dimostrando che il farmaco gli era stato consigliato da un medico. La storia di Sinner evidenzia l’importanza di fare attenzione all’uso di farmaci anche da parte dello staff di supporto.

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              Tennis

              Jannik Sinner positivo al doping: “Assunzione involontaria, già scagionato”

              Il giovane tennista italiano è risultato positivo a un metabolita del Clostebol, ma un’indagine ha confermato che la contaminazione è avvenuta in modo involontario. Una vicenda che solleva importanti riflessioni sui rischi legati ai trattamenti fisioterapici e sulla necessità di una maggiore attenzione nel controllo dei prodotti utilizzati.

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                Jannik Sinner, considerato uno dei talenti più promettenti del tennis mondiale, ha affrontato una delle prove più difficili della sua carriera. Il campione italiano è stato infatti trovato positivo a un metabolita del Clostebol, uno steroide anabolizzante vietato, durante il torneo di Indian Wells a marzo. La notizia ha scosso il mondo del tennis, ma fortunatamente, un’indagine indipendente condotta dall’Itia (l’agenzia antidoping del tennis mondiale) ha scagionato Sinner, riconoscendo che l’assunzione della sostanza è avvenuta in maniera del tutto involontaria.

                La scoperta della contaminazione

                La contaminazione è stata attribuita a un trattamento fisioterapico per un taglio al dito che Sinner aveva ricevuto. Il fisioterapista del giovane tennista aveva applicato una pomata contenente Clostebol, ignorando che il prodotto contenesse una sostanza proibita. Il trattamento, avvenuto senza l’uso di guanti, ha portato alla contaminazione a causa di piccole lesioni cutanee presenti sul corpo di Sinner.

                Le conseguenze e la decisione del tribunale

                Nonostante la sua innocenza, Sinner ha dovuto subire le conseguenze della positività al test antidoping. Il tennista ha perso i punti (400) e il montepremi (circa 300mila euro) guadagnati durante il torneo di Indian Wells. Tuttavia, il tribunale indipendente ha deciso di non sospendere il tennista, riconoscendo che l’assunzione della sostanza non era intenzionale. “Ora mi lascerò alle spalle questo periodo difficile e profondamente sfortunato,” ha dichiarato Sinner, “e continuerò a fare tutto il possibile per garantire il rispetto del programma antidoping dell’Itia.”

                Il ruolo dell’avvocato e il sostegno dell’ATP

                L’avvocato di Sinner, Jamie Singer di Onside Law, ha spiegato che le regole antidoping devono essere rigide per essere efficaci, ma purtroppo a volte atleti del tutto innocenti possono essere coinvolti. “Non c’è dubbio che Jannik sia innocente in questo caso. L’Itia non ha contestato quel principio chiave,” ha sottolineato Singer.

                L’ATP, l’Associazione mondiale dei tennisti professionisti, ha espresso sostegno per Sinner, lodando la solidità del processo di indagine e la valutazione indipendente dei fatti. “Questa vicenda sottolinea la necessità che i giocatori e i loro entourage prestino la massima attenzione nell’uso di prodotti o trattamenti,” ha commentato l’ATP in una nota.

                La chiusura del caso e le possibili ripercussioni

                La decisione del tribunale, presa il 15 agosto, è appellabile dalla Wada (l’agenzia antidoping mondiale) e dalla Nado (l’agenzia antidoping italiana), ma l’Itia ha già fatto sapere che non presenterà ricorso. Sinner, che ha dimostrato grande forza d’animo nel superare questa difficile prova, può ora concentrarsi sulla sua carriera, continuando a competere ai massimi livelli del tennis mondiale, con la consapevolezza di aver agito in buona fede e di aver rispettato l’integrità sportiva.

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