In primo piano
Barbascura X: da topo da laboratorio a pirata dei social con un milione di followers
Barbascura X, nato a Taranto 37 anni fa, è diventato un fenomeno del web con oltre un milione di follower. Da chimico a divulgatore scientifico, conduttore televisivo, scrittore e performer teatrale, il suo stile ironico e grottesco ha rivoluzionato il modo di spiegare la scienza
Prima di diventare un fenomeno dei social, Barbascura X era praticamente un topo da laboratorio. Nato a Taranto 37 anni fa, ha un curriculum impressionante: laurea in chimica organica, specialistica in sintesi organica, dottorato in green chemistry e una serie di lavori di ricerca e laboratorio in tutta Europa. Ma la sua carriera ha preso una svolta inaspettata, facendolo diventare uno dei primi divulgatori scientifici del web, oltre che conduttore televisivo, scrittore e performer teatrale. La sua scienza “spiegata male”, raccontata in modo ironico e grottesco, ha conquistato oltre un milione di follower, grazie a uno stile che ha superato “l’autoreferenzialità e la sacralità tradizionalmente associate al mondo scientifico”.
Le origini del fenomeno Barbascura X
Iniziamo con le presentazioni, anche se non ha mai svelato il suo vero nome.
“Penso di aver tolto davvero la maschera facendomi chiamare Barbascura. Ho l’impressione di poter fare e dire qualsiasi cosa senza dover rendere conto a nessuno.”
Del tipo?
“Quando ho iniziato a fare video lavoravo come chimico in un laboratorio ad Amsterdam e mi faceva comodo che i colleghi e le persone che leggevano i miei articoli non sapessero che nel frattempo facevo lo scemo sui social.”
Cosa temeva?
“Il mio capo non avrebbe sicuramente apprezzato, mi avrebbe messo davanti a una scelta. Per qualcuno il divertimento è inaccettabile.”
E nella quotidianità l’anonimato non le crea alcun problema?
“No anzi, la cosa più bella è che non ricevo chiamate dai call center, non riescono a rintracciarmi. E non ci è riuscito nemmeno un gruppetto di persone con idee molto bizzarre sul Covid che per mesi ha tentato invano di trovare il mio indirizzo di casa. Volevano venire a ‘redarguirmi’ perché non apprezzavano quello che dicevo sulla pandemia. Per un po’ mi sono anche infiltrato tra loro su Twitter, è stato divertente assistere agli sforzi con cui cercavano di scoprire il mio vero nome.”
L’evoluzione del personaggio
Il nome d’arte, invece, lo aveva scelto ai suoi esordi su YouTube nel 2014. “Poi con calma lo cambio”, aveva detto. Invece, ha compiuto dieci anni.
“È come quando a 14 anni crei un indirizzo mail imbarazzante e poi rimane quello per tutta la vita. Barbascura nasce in un periodo in cui i miei coinquilini di Bologna mi davano del pirata per via del mio look e perché mi ero appassionato di storia della pirateria. E ‘Barbanera’ era già stato preso.”
La vita da pirata dei social
Com’è la vita di un pirata?
“Sono un festaiolo, ho trasformato la mia casa in un parco giochi. La mia serata ideale è con una chitarra, un po’ di amici, una pizza e giochi da tavolo. E poi viaggio un sacco.”
In quale altra definizione si rivede? Online viene descritto come youtuber, scrittore, stand-up comedian, persino divulgatore punk.
“Il problema delle definizioni è che cercano di incasellarti, a me invece piace fare tante cose e in modo molto caotico. Però direi satiratore scientifico.”
Niente a che vedere con lo stile sobrio alla Piero Angela.
“No e forse ha funzionato proprio per questo. Quando ho iniziato a fare video, i divulgatori si rivolgevano solo ai propri colleghi, c’era questa necessità di darsi un tono. Non esisteva qualcuno che parlasse di scienza come se si stesse rivolgendo a un amico al pub e le persone non immaginavano di potersi divertire imparando cose nuove.”
Critiche e consensi
Alcuni nel settore non la apprezzarono. Ricordo che in uno scambio su Twitter Roberto Burioni le disse: “Non discuto con chi ha la cattedra su Youtube”. Lei in risposta lo definì un classista.
“È stato un battibecco divertente. Mi ricordo che quando uscirono i miei primi video si scatenò un dibattito all’interno della comunità dei divulgatori scientifici italiani, perché non era pensabile scherzare su determinati argomenti. Uno di loro mi disse che non avevo capito come funzionava l’evoluzione perché l’avevo rappresentata attraverso un pupazzetto verde. Ma oggi sono ben voluto nel mondo accademico.”
La transizione dalla chimica alla comunicazione
Il lavoro da chimico, però, nel frattempo l’ha lasciato.
“In parte perché nel 2019 ero tornato in Italia con la prospettiva di rimanere a Roma qualche mese, invece rimasi bloccato per la pandemia e mi innamorai della città. E poi il lavoro in laboratorio era diventato molto stressante. Erano luoghi poco umani ed ero arrivato al punto in cui entravo nel panico all’idea di tornarci. Adesso continuo a fare ricerca e scrivere articoli per l’università.”
Il successo sui social
A darle la fama sui social in ogni caso non fu la chimica, ma gli animali. Nel primo video del suo format più noto, “Scienza Brutta”, sosteneva la tesi che i panda dovrebbero estinguersi.
“È nato per caso, per dare fastidio a una mia collega di dottorato a cui i panda piacevano un sacco. Mi ero messo a studiare tutto di questi animali, cercando dei ganci per demolirli, e involontariamente era nato questo monologo che ripetevo spessissimo agli amici per farli ridere.”
Quando ha capito che l’idea funzionava?
“Quando ho pubblicato un video sui cetrioli di mare. Io stesso pensavo ‘ma a chi interessano?’ e invece è andato primo in tendenza su YouTube.”
Dalla scienza ai teatri
Poi è passato ai riti di accoppiamento e di recente li ha anche portati a teatro.
“Sono affascinanti. Soprattutto quelli dei ragni, animali che in genere sono molto sottovalutati e che invece fanno delle cose assurde. I maschi hanno un sacco di strategie di corteggiamento, dalla danza al bondage. Conquistano le femmine anche con i regali, come bozzoli pieni di prede.”
Quindi uno spettacolo in cui si parla di sesso, persino di escrementi. Il politicamente corretto allora non esiste?
“In passato ho assistito a esternazioni di cattivo gusto, fatte da comici che si sono poi lamentati della censura del politicamente corretto. In realtà si può parlare veramente di ogni cosa, dipende da come lo fai. La gente deve sapere che stai scherzando.”
La sfida dei social moderni
Ma se aprisse il suo canale oggi, avrebbe lo stesso successo?
“Oggi bisogna un po’ appiattirsi, perché i reel e l’algoritmo privilegiano contenuti brevi e sempre più semplici. La soglia dell’attenzione si è abbassata molto ed è facile diventare una ‘scrollata sul cesso’ fra mille altre.”
Lei ha paura di diventarlo?
“Io parto da una posizione avvantaggiata, perché le persone mi conoscono già e posso permettermi di non esplodere con ogni contenuto. Il terrore più grande è piuttosto di deludere chi mi segue, di tradire la loro fiducia. Questa cosa mi crea un po’ di problemi.”
In che modo?
“Sto così attento a non dire e fare cazzate che alla fine lavoro e studio anche più del dovuto. Rivedo i miei contenuti mille volte e ormai non parlo quasi più nemmeno delle cose di cui sono sicuro al cento per cento.”
La crisi climatica
La crisi climatica le fa paura invece? Nel suo “Saggio erotico sulla fine del mondo” il disastro ambientale si trasforma nel set di una commedia tragicomica.
“Nel tempo ho sviluppato un certo cinismo. Ogni volta che a livello politico si è sul punto di prendere delle decisioni che aiuterebbero a salvare il pianeta ci sono delle categorie che si oppongono perché viene toccato il loro orticello. Adesso ci troviamo tutti a bordo di un aereo che sta precipitando, circondati da persone che sorseggiano serenamente il loro cocktail mentre altre, i più giovani soprattutto, sono in piedi e urlano, com’è naturale che sia.”
INSTAGRAM.COM/LACITYMAG
Cronaca
Attenzione alla nuova truffa telefonica: “Suo figlio ha avuto un incidente!”
Da nord a sud, sempre più cittadini raccontano di aver ricevuto chiamate da sedicenti agenti che comunicano finti incidenti ai danni di figli o parenti. Lo scopo? Estorcere denaro facendo leva sulla paura. Ecco come difendersi dalle nuove truffe.
La scena è sempre la stessa: il telefono squilla, una voce si presenta come carabiniere o agente delle forze dell’ordine e comunica, con toni allarmati, che un figlio o un parente stretto è rimasto coinvolto in un grave incidente. “Suo figlio ha investito una persona anziana, serve immediatamente un risarcimento!” è una delle frasi più frequenti. Pochi attimi e il panico s’impadronisce della vittima, che, sorpresa dalla notizia e in preda alla paura, rischia di cedere alla trappola tesa dai truffatori.
È una tattica meschina, che gioca sulla paura per trarre profitto. Molte persone hanno già raccontato di aver ricevuto chiamate di questo tipo, come una cittadina del nord Italia che ha denunciato la truffa alle pagine de L’Eco di Bergamo: “Mi hanno chiamata dicendo che mio figlio aveva avuto un incidente. All’inizio mi sono spaventata, poi mi sono ricordata che lui vive all’estero. Ho capito che era una truffa e ho riattaccato.”
Ma non tutti riescono a reagire con la stessa freddezza. Per chi si trova all’improvviso immerso in una situazione di presunto pericolo per un figlio, un coniuge o un parente, mantenere la calma non è facile. Ed è proprio su questo che puntano i truffatori, che, fingendosi carabinieri, operatori di polizia o avvocati, lanciano il finto allarme nella speranza di spingere le vittime ad agire senza riflettere.
Secondo le segnalazioni, i criminali usano diverse tattiche per rendere le loro chiamate convincenti. Il copione inizia sempre con il panico e termina con una richiesta di denaro. Talvolta, i truffatori chiedono di effettuare immediati bonifici o trasferimenti in denaro, sostenendo che questi sarebbero necessari per evitare problemi legali o penali al presunto familiare coinvolto.
I consigli per difendersi
Come difendersi, allora, da questo tipo di truffe? Ecco alcune semplici regole per mantenere la calma e smascherare eventuali tentativi di raggiro:
- Non agire d’impulso: la paura è la leva principale di queste truffe. Respira e prenditi qualche secondo per pensare con chiarezza.
- Diffida di chi chiede denaro: nessun agente delle forze dell’ordine o professionista richiederebbe pagamenti via telefono, tantomeno per presunti incidenti o risarcimenti.
- Chiama subito il familiare coinvolto: contattare il diretto interessato è il modo più rapido per capire se la chiamata è autentica.
- Segnala l’accaduto alle forze dell’ordine: non appena possibile, comunica l’accaduto ai carabinieri o alla polizia, contribuendo così a tenere traccia di questi fenomeni e ad avvisare altre potenziali vittime.
Come ha sottolineato l’ex vicesindaco di Valbrembo, nel bergamasco, che ha diffuso l’allerta: “È importante che tutte le famiglie siano informate di queste truffe. Le forze dell’ordine sono già al corrente della situazione.” Questa truffa si aggiunge al “Wangiri”, un sistema di chiamate perse che addebita costi elevati, e ribadisce quanto sia importante diffidare delle chiamate sospette, soprattutto quando a essere coinvolti sono i propri cari.
Purtroppo, le truffe telefoniche continuano a mietere vittime in Italia. Ma, informati e preparati, possiamo tutti fare la nostra parte per spegnere questo circolo vizioso, proteggendo noi stessi e i nostri cari.
Gossip
Lily Allen e il business (inaspettato) dei piedi: “Guadagno più così che con le mie canzoni su Spotify”
La cantante britannica svela che i piedi le rendono di più della musica e non manca di rispondere agli haters con la solita ironia.
Lily Allen ha fatto un’ammissione che ha sorpreso molti dei suoi fan: i suoi piedi le stanno facendo guadagnare più della sua discografia su Spotify. A 39 anni, la cantante ha deciso di entrare su OF con il nome utente FTSE500, chiedendo 10 dollari al mese per accedere al suo insolito profilo. E i fan? Sembra proprio che abbiano gradito il cambio di rotta della popstar, che su X (ex Twitter) non ha esitato a rispondere ai critici con un netto “Non odiare il giocatore, odia il gioco”, spiegando che i suoi quasi 8 milioni di ascoltatori mensili su Spotify non bastano a competere con il suo profilo da collezionista di piedi.
Un affare… al pediluvio Lily ha rivelato il segreto dei suoi introiti alternativi durante un episodio del podcast Miss Me?, condotto con la sua migliore amica Miquita Oliver. Tra una risata e l’altra, ha raccontato che la sua manicure, appassionata di wikiFeet (sito dove gli utenti valutano e classificano i piedi delle celebrità), le ha suggerito che “potrebbe guadagnare molti soldi vendendo foto dei suoi piedi.” Allen non ci ha pensato due volte: dal palco agli archivi di OF, la sua carriera sembra aver trovato una svolta inattesa – e a quanto pare anche molto redditizia!
In primo piano
Mahmood parla delle sue storie d’amore, di musica e di sentimenti
La storia d’amore di Mahmood, durata cinque anni, ha lasciato un’impronta indelebile nella sua vita e nella sua carriera. Le esperienze vissute durante questa relazione hanno arricchito la sua musica di emozioni autentiche, facendo emergere un lato più vulnerabile e sincero dell’artista. Con il suo nuovo progetto discografico e il tour in arrivo, Mahmood continua a condividere con il pubblico il frutto della sua evoluzione personale e artistica.
Mahmood, il celebre cantautore italiano, ha recentemente aperto il suo cuore parlando di una significativa relazione del passato durata cinque anni. Durante un’intervista, Mahmood ha condiviso quanto questa storia d’amore abbia influenzato la sua vita personale e artistica, contribuendo alla sua crescita come persona e come artista.
Un amore intenso e formativo
Mahmood ha descritto la relazione come un’esperienza molto importante, che lo ha segnato profondamente. Ha spiegato che, nonostante la fine della storia, conserva ancora un grande rispetto e affetto per il suo ex compagno. Questa relazione ha avuto un impatto significativo sulla sua musica, ispirando molte delle sue canzoni più intime e personali.
L’evoluzione personale e artistica
Durante l’intervista, Mahmood ha sottolineato come la pausa presa dopo l’uscita del suo album “Ghettolimpo” sia stata cruciale per la sua maturazione artistica. Il cantante ha infatti lavorato sul suo nuovo progetto discografico, “Cocktail d’amore”, un brano che riflette le sue esperienze di vita e le sue emozioni più profonde. La canzone, nata da un processo di scrittura durato tre anni, rappresenta un viaggio emotivo tra il desiderio di stare con la persona amata e il dolore di una possibile separazione.
Un ritorno alle radici
Mahmood ha raccontato che il suo nuovo lavoro discografico è un ritorno alle radici, con un respiro internazionale grazie alle esperienze vissute in città come Parigi, Los Angeles e Berlino. Questa maturità artistica è evidente nelle nuove tracce, che uniscono elementi autobiografici a una produzione sofisticata, curata da Dardust, con cui Mahmood ha sviluppato una profonda intesa professionale.
Un tour europeo all’orizzonte
In parallelo all’uscita del suo nuovo singolo, Mahmood ha annunciato un tour europeo, un’opportunità per i fan di ascoltare dal vivo le sue nuove canzoni e di connettersi con l’artista attraverso la sua musica. Il cantante ha espresso grande entusiasmo per questo progetto, sottolineando quanto sia importante per lui continuare a evolversi e a sperimentare nuove forme di espressione artistica.
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