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Chi trova un cane trova un tesoro

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    Perché i video dei cani spopolano sui social? La risposta è semplice: perché sono l’unico contenuto online che riesce a farci sorridere senza bisogno di filtri, balletti o citazioni motivazionali su sfondo tramonto.​

    Influencer inconsapevoli

    I cani sono gli influencer naturali: non hanno bisogno di trucco, sanno fare la faccia da cucciolo meglio di chiunque altro e, soprattutto, non giudicano se guardi lo stesso video 37 volte di fila.​ Quando un cane balla sotto la pioggia con più grazia di Gene Kelly, o partecipa a una challenge mettendo la zampa sulla mano del padrone, il nostro cuore si scioglie come un gelato al sole.​

    E se un Labrador canta Who Let the Dogs Out con il suo umano, beh, è ovvio che il video diventi virale: è l’unico duetto in cui nessuno stona.​ In un mondo pieno di notizie tristi e bollette da pagare, i video dei cani sono la nostra dose quotidiana di felicità gratuita.​ E se il cane protagonista è anche un po’ goffo o combina qualche marachella, il successo è assicurato: perché, ammettiamolo, ci piace vedere che anche gli altri fanno figuracce… soprattutto se hanno la coda.

    E i gatti?

    Sui social è guerra fredda: da un lato i video dei cani, maestri di goffaggine e coccole, dall’altro i gatti, divinità pelose che ignorano l’umanità con stile. I cani fanno ridere, i gatti fanno meme. I primi ci amano incondizionatamente, i secondi ci tollerano con superiorità. Ma alla fine? Piacciono entrambi: uno ci fa sentire amati, l’altro giudicati… come ogni sana relazione digitale che si rispetti.

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      Il time-lapse di Papa Francesco: tutta una vita per gli altri

      Un emozionante video racconta la vita di Papa Francesco in pochi secondi, dalle sue origini a Buenos Aires fino ai giorni nostri. Un omaggio virale che celebra la straordinaria umanità di un uomo semplice, capace di parlare al cuore del mondo.

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        Sta commuovendo la rete un video in time-lapse che racconta, in pochi secondi ma con intensità crescente, la vita di Papa Francesco. Si parte da una fotografia di un bimbo argentino a Buenos Aires, Jorge Mario Bergoglio, attraversando le varie le tappe della sua esistenza: il giovane seminarista, il gesuita impegnato, l’arcivescovo tra la gente, fino alla storica elezione al soglio pontificio nel 2013.

        Uno sguardo di profonda misericordia per il mondo

        Immagine dopo immagine, il volto cambia, ma lo sguardo rimane lo stesso: semplice, profondo, umano. Il video, divenuto virale, è l’ennesimo tributo collettivo a un uomo che, pur nella sua grandezza, è sempre riuscito a farsi percepire come “uno di noi”. Un Papa che non ha mai smesso di camminare accanto agli ultimi, con passo umile e voce chiara. Un frammento di internet, dunque, che diventa poesia visiva e memoria condivisa.

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          Funerale Papa Francesco, il Vaticano pubblica il libretto della messa: ecco come si svolgerà il rito e chi lo celebrerà

          La Messa sarà presieduta dal cardinale Re, secondo il nuovo rito semplificato voluto da Francesco. Abolite le tre bare, nessun catafalco, e tomba già pronta a Santa Maria Maggiore

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            Sabato 26 aprile, alle 10 del mattino, si celebrerà sul sagrato di San Pietro la Messa esequiale di Papa Francesco. Una cerimonia storica, non solo per l’afflusso previsto di oltre duecentomila persone tra capi di Stato, fedeli e semplici cittadini, ma anche perché sarà il primo funerale papale interamente modellato secondo il nuovo rito voluto proprio da Jorge Mario Bergoglio.

            Presiede il cardinale Giovanni Battista Re

            A presiedere la liturgia sarà il cardinale Giovanni Battista Re, decano del Collegio cardinalizio, vescovo da 37 anni, cardinale da 24, e prossimo a lasciare l’incarico per raggiunti limiti d’età. Il Vaticano ha pubblicato il libretto ufficiale della celebrazione, in cui si leggono tutti i dettagli del rito e delle modifiche introdotte dal pontefice.

            Niente tre bare

            Tra queste spicca l’abolizione delle tre bare tradizionali — di cipresso, piombo e rovere — a favore di una semplice cassa di legno, con all’interno un contenitore in zinco. Non ci sarà più il classico catafalco, né la lunga esposizione della salma su un cataletto sopraelevato. Il corpo del Papa, infatti, sarà esposto direttamente nella bara, aperta solo per la venerazione iniziale, e poi richiusa prima della traslazione.

            Sono state riviste anche le tre “stazioni” tradizionali: quella nella casa del defunto, quella nella Basilica Vaticana e quella del sepolcro. La constatazione della morte non avverrà nella camera da letto ma nella cappella privata; non ci sarà una doppia traslazione come avvenuto in passato. Tutto è stato pensato per sottolineare il ruolo del Pontefice come “pastore e discepolo di Cristo”, e non come una figura di potere terreno.

            L’ultima stazione, quella del sepolcro, prevede la tumulazione nella basilica di Santa Maria Maggiore, dove da tempo è stata predisposta la tomba. Non è ancora chiaro se vi sarà un corteo ufficiale oppure un trasporto più riservato, in linea con lo stile sobrio di Francesco. La decisione definitiva spetterà ai maestri cerimonieri e al Collegio cardinalizio.

            Il nuovo Ordo Exsequiarum Romani Pontificis, approvato da Francesco nell’aprile 2024 e stampato in novembre, rappresenta un cambiamento profondo nel modo in cui la Chiesa saluta il proprio Vescovo di Roma. Come ha spiegato l’arcivescovo Diego Ravelli, “il rito doveva evidenziare ancora di più che le esequie del Romano Pontefice sono quelle di un pastore e non di un potente di questo mondo”.

            In attesa dell’Habemus Papam, che seguirà le procedure del Conclave, Roma si stringe intorno alla memoria di un uomo che ha scelto la semplicità anche nell’ultimo saluto.

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              Sexy anche ad una “certa età”? Chiedetelo a Sabrina…

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                Sabrina Salerno, icona degli anni ’80 con quel suo “Boys, boys, boys” che ha fatto ballare intere generazioni, oggi affronta una nuova sfida: quella della salute. L’artista ha recentemente raccontato di aver avuto problemi fisici importanti che l’hanno messa alla prova, ma non le hanno tolto grinta né fascino. Perché sì, si può essere seduttive anche dopo i 50, con qualche ruga in più ma con molta più consapevolezza.

                Milf che ammalia

                Sabrina ne è la prova vivente: sui social alterna riflessioni profonde a foto in cui il suo carisma esplode, con ironia e senza bisogno di filtri. Non ha bisogno di The Substance (il film provocatorio in cui si parla di un siero che restituisce giovinezza) per dimostrare che la vera seduzione è un mix di testa, cuore e… un bel décolleté, certo, ma portato con orgoglio! In un’epoca in cui si rincorre la perfezione, Sabrina insegna a brillare con autenticità.

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